venerdì 15 marzo 2013

Il costo umano dell’Unione Europea

Quando ci avranno tolto fino all'ultimo centesimo di euro, quando tutti i capitali altissimi, alti e medio-alti saranno stati messi in sicurezza all'estero, tutte le aziende piccole e medie avranno chiuso e tutti gli imprenditori che potranno permetterselo avranno dislocato all'estero le loro aziende, per produrre a bassissimo costo. Quando non ci saranno più neanche i pensionati ma solo poveri che non avranno più risorse per vivere. Quando i cittadini di tutti i paesi si saranno impoveriti al punto da non poter comprare più neanche uno spillo, a chi saranno vendute queste merci prodotte a basso costo, sulla pelle di milioni di persone?
A chi succhieranno il sangue i parassiti che sono dietro al grande pasticcio europeo?
(I lupi di Einstein)

L'Unione europea vuole più Austerità
di Peter Schwarz
World Socialist Web Site
Global Research

EUcentralbank1Il vertice di stasera a Bruxelles al quale hanno partecipato i 27 leader dell'Unione europea assomiglia a una fortezza assediata. Molti dei partecipanti stanno per lasciare l'incarico perché l'opposizione di massa alle misure di austerità dell'Unione europea ha ridotto la loro base elettorale.

L'Italia sarà rappresentata da Mario Monti, che ha ufficialmente rassegnato le dimissioni a dicembre e ha subito una grave sconfitta nelle recenti elezioni italiane. I primi ministri di Romania, Bulgaria e Slovenia sono stati espulsi dal proprio incarico dalle proteste di massa, come nel caso di Monti stanno guidando solo governi di transizione.

I governi di Portogallo, Spagna e Grecia stanno affrontando proteste di massa e scioperi quasi ogni giorno. Inoltre, il governo spagnolo di Mariano Rajoy è stato danneggiato da uno scandalo di corruzione. La popolarità del presidente francese François Hollande è scesa, da quando è stato eletto a maggio, dal 55 al 30 per cento, un record storico.

In queste condizioni, la Commissione europea, in stretta collaborazione con il governo tedesco, sta cercando di impegnare i leader riuniti a proseguire con le loro devastanti politiche di austerità. In caso contrario, temono il collasso della moneta unica e della stessa Unione Europea.

In una lettera ai partecipanti del vertice, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha scritto che il lavoro fatto finora per ripristinare la stabilità dell'economia europea non è stato sufficiente. "Pertanto, nel 2013 dobbiamo continuare a realizzare le riforme strutturali che permetteranno di rafforzare la competitività europea e di rafforzare ulteriormente la fiducia nell'economia europea. Si  può e si deve fare di più."

Van Rompuy e il suo team al vertice hanno pianificato una discussione aperta di molte ore durante la quale i leader potranno accusarsi l'un l'altro per le loro carenze. Il primo ministro britannico David Cameron sarà chiamato a rispondere del fatto che il suo paese quest'anno assumerà altri nuovi debiti superiori a quelli della Spagna o dell'Irlanda. Il presidente francese Hollande sarà criticato per i costi del lavoro e i costi sociali che sono considerati troppo alti nel suo paese.

Oltre a un intervento del presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, interverrà in assemblea anche il presidente della Banca centrale europea (BCE), Mario Draghi. Entrambi sono tenuti a ricordare al vertice la difficile situazione economica in Europa, che è in recessione, in modo da incitare i leader a intraprendere nuovi attacchi alla spesa sociale e ai diritti dei lavoratori.

La recessione in corso e la crescente opposizione alle misure di austerità dell'Unione europea hanno provocato forti conflitti, in particolare tra la Germania e la Francia. Le differenze non riguardano l’orientamento di fondo della politica, ma piuttosto i tempi. Tutti concordano sul fatto che la crisi si deve risolvere a spese della classe operaia, contro la quale fanno fronte comune.

Il governo francese, attraverso le parole del suo ministro delle Finanze Pierre Moscovici, avverte che le attuali politiche "mettono a rischio la fiducia sociale e politica in tutta Europa". Chiede incentivi alla crescita, aggiungendo: "Non dobbiamo aggiungere altra austerità alla recessione". Il governo tedesco, invece, insiste sul pieno rispetto degli obiettivi di risparmio.

Il governo francese ha ammesso che non raggiungerà l'obiettivo di bilancio per il 2013. Sostituirà l'obiettivo originale del 3 per cento di nuovo debito con il 3,7 per cento. Non attuerà ulteriori tagli significativi per non approfondire la recessione. Un adulto su dieci e quasi un giovane su tre sono già disoccupati in Francia.

Il presidente Holland ha sottolineato, però, che continuerà il percorso dell'austerità. "La giusta strategia economica è quella di continuare sulla strada della  riduzione del disavanzo evitando tutto ciò che può indebolire la crescita", ha detto Hollande nel corso di un'apparizione pubblica a Digione. "Questa è l'essenza del dialogo che ho intrapreso con la Commissione europea: mantenere la rotta, niente di più, niente di meno."

Tuttavia, è stato attaccato fortemente dal governo tedesco e dalla Bundesbank. Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha accusato il governo francese di favorire lo stallo delle sue riforme. "Soprattutto nei grandi paesi, è importante che vi sia un segnale che i nuovi impegni [patto di stabilità e di crescita]  sono presi sul serio", ha detto.

In Germania, dove le elezioni federali si svolgeranno nel mese di settembre, i partiti conservatori e neo-liberali al governo sono in concorrenza con le parti sociali dell'opposizione democratica e verde su chi sta promuovendo le misure di austerità più dure.

Alla presenza dell'ex cancelliere Gerhard Schröder, l'SPD ha recentemente celebrato il decimo anniversario della sua Agenda 2010, che ha creato un enorme settore a basso salario e ha spinto massicciamente verso il basso i livelli salariali. Il capogruppo parlamentare dell'SPD Frank-Walter Steinmeier si è vantato del fatto che in tal modo la Germania ha acquisito un enorme vantaggio competitivo sull'Italia, la Francia e la Spagna.

Secondo un'analisi condotta dalla banca statunitense JPMorgan Chase, dopo l'introduzione dell'euro il tasso di cambio reale in Germania è diminuito del 16,4 per cento a causa dei bassi salari, mentre il tasso francese è aumentato del 4,5 per cento. Questo, spiega la banca, è alla base del successo dell'esportazione industriale tedesca.

Tutti i partiti tedeschi, sia al governo che all'opposizione sono determinati a continuare questa corsa distruttiva verso il basso a scapito della classe operaia. Questa è la causa delle crescenti tensioni all'interno dell'Unione europea, nonostante il fatto che i governi sono in gran parte d'accordo quando si tratta di attacchi alla classe operaia.

L'Unione europea finora è stata solo in grado di imporre le sue politiche di austerità devastanti perché la massiccia opposizione ad esse non ha uno sbocco politico indipendente. La responsabilità è dei sindacati e presumibilmente dei partiti di sinistra e pseudo-sinistra che sopprimono la resistenza sociale, la deviano verso canali innocui e - nascondendosi dietro poche frasi di critica  - difendono le misure di austerità dell'Unione europea.

In Italia, il Movimento Cinque Stelle del comico Beppe Grillo ha tratto benefici dall'opposizione alle misure di austerità del governo Monti, perché è stato supportato da tutte le organizzazioni eredi del Partito Comunista. Grillo ha avuto successo a causa delle sue polemiche feroci nei confronti di tutti i partiti politici affermati e dell'UE. Allo stesso tempo, egli sostiene un programma economico molto reazionario. (Vedi, "Il significato politico del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo")

In altri paesi - come la Grecia e l'Ungheria - movimenti fascisti  hanno guadagnato influenza in una situazione in cui la finta "sinistra" difende e sostiene l'Unione europea.

Né i sindacati, né i movimenti di pseudo-sinistra, tuttavia, possono impedire la crescita di tensioni sociali in Europa fino a proporzioni esplosive. Il compito più urgente oggi é la costruzione di un nuovo partito rivoluzionario che preveda l'opposizione all'austerità con una prospettiva progressista e unisca i lavoratori d'Europa sulla base di un programma socialista.

Fonte: Global Research 14 Marzo 2013
Traduzione: Anna Moffa per I lupi di Einstein

1 commento:

  1. Ok quindi Mario Draghi prende ordini dalla Germania. Oggi il Mario ha detto che serve più produttività ed altre riforme, come consigliato da Gs. Anche Gs desumo prenda ordini dal Governo tedesco, o come piace scrivere a tutti dai tedeschi, come se quest'ultimi, inteso come popolo tedesco voti a favore dell'austerità.
    Ma che importa, se tutti i governi ben 20 anni fa firmarono il trattato di maachstricht, nessuno ebbe nulla da ridire. Non erano agli ordine dei tedeschi anche allora? Ma nessuno obiettò. L'austerità fu imposta in quel trattato, ricordate il 3%? Non mi risulta che nessuno alzò le mani dicendo "ah questi parametri ce li impone la Germania" ..
    Ma tant'è. Guarino denuncia che nel 1997:
    Nel 1997, mentre si concludeva la fase transitoria che avrebbe dovuto rendere più omogenee tra loro le economie dell’Eurozona in vista dell’introduzione della moneta unica, “la Commissione si arbitrò di sostituire l’articolo 104 C del trattato dell’Unione europea con due regolamenti, uno dei quali è appunto il 1466/97”. In sintesi: il parametro dell’indebitamento al 3 per cento – uno dei famosi “parametri di Maastricht” – veniva sostituito “con il parametro dello zero per cento, cioè il pareggio di bilancio, togliendo invece rilevanza al parametro del rapporto debito/pil al 60 per cento”.

    Deduco che tale commissione fu composta da soli tedeschi?
    Nessuno dal 1997 si accorse di nulla? Nessuno ebbe niente da obiettare? Si doveva aspettare il 2012 e scaricare tutto addosso alla Germania? Nel frattempo, erano tutti troppo occupati per incensare l'euro e l'Europa per accorgersi dei parametri?
    Poi ovvio che anche la controinformazione americana e di coloro che non vivono in Europa leggendo la vigliacca stampa europea sempre a caccia del caprio espiatorio viene furviata.

    Ma le premesse dell'austerità TUTTI l'hanno ratificata, voluta, incensata, lodata, elevata a dogma mentre denigravano chiunque avesse una obiezione da fare. Venti anni di silenzio, ora, vedendo lo sfacelo, nessuno è responsabile e son tutti vittime della Germania. Ma che bel raccontino.

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