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martedì 8 gennaio 2013

Mitologie Moderne: e mo' mi compro tutto il Debito Pubblico e poi spernacchio la speculazione...

Il Grande Bluff

svegliaaaaaaCome sempre questo Blog cerca di farvi riflettere, di farvi andare oltre ai luoghi comuni (spesso indotti strumentalmente da Istituzioni, Banche, Lobbies etc).

Un esempio lampante è l'iniziativa CONTANTE LIBERO: leggiti bene il Manifesto, i 10 punti per il Contante Libero e poi FIRMA la petizione.

Ed adesso riflettiamo su un'interessante opinione controcorrente  rispetto ad un mito attualmente assai di moda: E mo' mi compro tutto il Debito Pubblico e poi spernacchio la speculazione...

Leggete con MOLTA ATTENZIONE: ogni riferimento a situazioni e persone reali NON è assolutamente casuale...;-)

Purtroppo le cose non sono mai così semplici come vogliono farvi apparire e/o come lo spirito semplificatorio del Web spesso vi fa credere...

dal Blog KEIN PFUSCH®

    C'é una vulgata che mi infastidisce riguardo all'idea che "guardate il Giappone, siccome ha tutto il debito in casa nessuno lo assale".

    Si tratta di una di quelle cazzate ignoranti che si basano su una verità triviale come "se sei un barbone non temi una rapina in casa" , senza poi passare ad esaminare pro e contro della cosa.

    ...Prendiamo la situazione tanto cara ai cialtroni che predicano il buyback totale "per stare tranquilli"......................

    Allora, voi volete che le banche comprino tutto il debito nazionale.

    O che lo compri chi ha soldi.

    Benissimo.

    Dunque, c'é un piccolo problemino.

    Le banche, ed i privati coi gruzzoletti, non hanno soldi all'infinito.

    Per quanto possano usare la leva, anche le banche hanno dei limiti.

    Quindi, abbiamo quantità limitate di soldi che possono essere spese dalle banche, diciamo in due modi:

       

  • Prestandole ad aziende  sotto forma di fidi, prestiti , finanziamenti vari.

  • Prestandole al governo.

martedì 14 giugno 2011

Chi porterà via le barre radioattive da Fukushima?

di Shimatsu da Yoichi
Global Research 
4th Media Beijing  30 Maggio 2011

La disattivazione della centrale nucleare 1 di Fukushima  è ritardata da un unico problema: dove smaltire le barre di combustibile di uranio? Molte di quelle barre sono estremamente radioattive e parzialmente fuse, e alcune contengono plutonio altamente letale.

Oltre al combustibile fissile all'interno dei sei reattori dell'impianto, più di 7 tonnellate di barre di combustibile esausto devono essere rimosse per essere trasferite verso un sito di stoccaggio permanente, prima che i lavoratori possano seppellire l'impianto Fukushima sotto il calcestruzzo. Le barre non possono essere depositate in modo permanente in Giappone perché  i  nuovi centri di stoccaggio di rifiuti del paese, sulla punta nord-est di Honshu, sono costruite su terreni non adatti. Le basi della struttura di riciclaggio di Rokkasho e l'unità di stoccaggio di Mutsu sono incrinate perchè affondano in maniera irregolare nel terreno paludoso.

Il seppellimento delle barre all'interno del reattore 1 di Fukushima comporta dei rischi enormi perché il basamento della discarica non può sostenere il peso delle barre di combustibile, oltre ai reattori e all'acqua di raffreddamento, all'interno delle previste mura di contenimento in cemento. Il combustibile esausto meno reattivo dovrebbe essere tenuto a secco all'interno di barili raffreddati ad aria. I forti terremoti che spesso colpiscono la regione di Tohoku finiranno per minare le fondamenta, causando il versamento inarrestabile di reflui radioattivi nell'Oceano Pacifico. Le barre devono quindi andare in un altro paese.

La cattiva fede dell'America

In base al trattato di non proliferazione (NPT), firmato dal Giappone nel 1970, i negoziatori di Washington hanno stabilito che il combustibile nucleare utilizzato dai reattori giapponesi deve, per legge, essere spedito negli Stati Uniti per lo stoccaggio o il ritrattamento, per prevenire lo sviluppo di una bomba atomica. Washington non è stata in grado di rispettare i suoi obblighi verso Tokyo previsti dal trattato, a causa della protesta pubblica contro la proposta dell'impianto di stoccaggio di Yucca Mountain vicino a Las Vegas.

Una commissione convocata dall'amministrazione Obama ha appena raccomandato la costituzione di una rete di siti di stoccaggio negli Stati Uniti, una polemica che certamente risveglierà i sentimenti contro il nucleare, durante la prossima campagna elettorale. L'industria nucleare americana ha le sue proprie riserve di oltre 60.000 tonnellate di combustibile nucleare esausto - senza contare i rifiuti provenienti da reattori utilizzati per fini militari e di ricerca -  cosa che non lascia spazio alle barre di Fukushima all'interno del sito di smaltimento del Nevada, se venisse mai aperto.

Per l'Asia continentale

La Tokyo Electric Power Company (TEPCO) ha versato 1 trilione di yen (12 miliardi  di dollari) in fondi per lo smaltimento dei rifiuti nucleari. Areva, il monopolio nucleare francese, ha collaborato con la TEPCO per trovare un sito di stoccaggio d'oltremare. Finora, la squadra TEPCO-Areva ha tranquillamente contattato tre paesi asiatici - il Kazakistan, la Cina e la Mongolia - per istituire un centro di "riciclaggio", un eufemismo per  discarica nucleare.

Tra i tre, la Cina era la scelta pimaria per l' establishment nucleare giapponese, che ha fiducia nella capacità di Pechino di salvaguardare i segreti nucleari dai suoi cittadini e anche dai massimi dirigenti. L'agenzia spaziale giapponese, che mantiene l'osservazione satellitare 24 ore su 24 su tutti gli impianti connessi al nucleare in Cina, possiede la registrazione  completa delle perdite di radiazioni in loco. Dal momento che Pechino rifiuta di rivelare questo tipo di dati al pubblico, la parte giapponese ha ritenuto di dare il necessario supporto nei colloqui con i funzionari cinesi del settore nucleare.

Anche se i burocrati del settore nucleare inizialmente erano desiderosi di ricevere mucchi di yen, la proposta è stata spazzata via dalla smania di sale  che ha travolto la Cina. Nel giro di un paio di settimane dai crolli di Fukushima, milioni di acquirenti hanno svuotato gli scaffali dei supermercati in base alle voci secondo cui il sale iodato poteva prevenire  il cancro alla tiroide causato dalle radiazioni.  Il pubblico cinese è giustamente spaventato dagli scandali relativi alla salute, dopo la scoperta di melamina nel latte, ormoni della crescita nella carne di maiale, pesticidi nelle verdure, antibiotici nei pesci ed ora  il fallout radioattivo sui terreni agricoli.

Un accordo per lo smaltimento nucleare richiederebbe che camion colmi di carichi radioattivi fossero trasportati attraverso un porto ad alta densità di popolazione, forse Tianjin o Ningbo, nel cuore della notte. Non c'è modo che la gente del posto non si accorga delle spedizioni segrete con gli smart phones, provocando un esodo di massa da ogni città e villaggio lungo il percorso, verso le discariche dell'estremo occidente della Cina. Così, la vivacità del normale cittadino cinese ha messo fuori uso il più semplice dei piani nefasti.

Principio di recupero industriale

Una scelta più logica per la conservazione all'estero si trova in paesi scarsamente popolati che forniscono li minerale di uranio al Giappone, in particolare l'Australia e il Canada. Come esportatori di uranio, Canberra e Ottawa sono i principali responsabili per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari in virtù del principio giuridico di recupero industriale.

La pratica di recupero industriale è già ben consolidata nel settore dell'elettronica di consumo e degli elettrodomestici dove ai produttori viene richiesto, da un numero crescente di paesi, di ritirare e riciclare televisori, computers e frigoriferi.

In virtù del principio, giganti minerari dell'uranio come Rio Tinto e CAMECO, sarebbero tenuti a prendere  indietro l'uranio impoverito. Il costo di stoccaggio dei rifiuti sarebbe poi calcolato nel prezzo all'esportazione del minerale di uranio. Il costo aggiunto viene trasferito alle società di servizi e in ultima analisi, al consumatore, attraverso una tariffa più elevata per l'energia elettrica. Se il mercato si rifiuta di sostenere il prezzo dell'uranio  più alto rispetto ad altri combustibili,  allora l'energia nucleare  farà la fine del motore a vapore.

i politici australiani e canadesi sono obbligati ad opporsi, opportunisticamente, al ritorno dell'uranio impoverito, in quanto tutte le spedizioni da Fukushima incontrerebbero massicce proteste di manifestanti "non-in-my-backyard". L'unico modo, per Tokyo, per convincere i politici locali ad andare avanti tranquillamente, è minacciare di pubblicare un elenco on-line dei tangentisti in parlamento che in precedenza avevano sostenuto l'estrazione dell'uranio per conto degli interessi giapponesi.

Costo-Efficienza del nucleare

Sorge allora la domanda se l'energia nucleare, quando sono inclusi i costi di stoccaggio a lungo termine, è competitivo con gli investimenti nelle energie rinnovabili, quali le risorse eolica, solare, idroelettrica e delle maree. L'energia rinnovabile probabilmente è in vantaggio perché non produce rifiuti. Il gas naturale rimane il battitore indiscusso del prezzo ovunque sia disponibile in abbondanza. In un libero mercato senza sovvenzioni occulte, il nucleare è probabilmente destinato a fallire.

Con una mancanza di professionalità, l'International Atomic Energy Commission (Aiea) non ha mai affrontato seriamente lo smaltimento dei rifiuti nucleari come un problema a livello industriale. Basandosi sulla quantità di barre di combustibile nucleare esausto all'interno delle strutture nucleari degli Stati Uniti, ci sono quasi 200.000 tonnellate di scorie nucleari in 453 impianti civili di energia nucleare in tutto il mondo. Eppure non un solo sito di stoccaggio permanente è mai stato aperto da nessuna parte.

Il dilemma Fukushima 1 mostra che le questioni circa il rapporto costo-efficacia e la fattibilità tecnologica non possono più essere rinviate o ignorate. Le agenzie di rating riportano che il debito della Tepco è cresciuto fino ad oltre 90 miliardi di dollari, il che significa che essa non può coprire i costi futuri di stoccaggio delle barre di combustibile esausto  dai suoi due impianti nucleari di Kashiwazaki e Fukushima. il debito del governo giapponese è salito al 200 per cento del PIL. Nessuno dei due può permettersi il costo crescente dell'energia nucleare.

L'incapacità di TEPCO o del governo a pagare per lo smaltimento dei rifiuti nucleari pone la responsabilità finanziaria interamente sulle sue aziende partner e sui fornitori, tra cui GE, Toshiba, Hitachi, Kajima Edilizia e soprattutto dei fornitori di uranio, CAMECO e Rio Tinto, e dei governi di Canada e Australia. Una regola fondamentale del capitalismo e del diritto civile è che qualcuno deve pagare.

Ultima fermata

Dal momento che l'Australia e il Canada non hanno alcun fretta di ritirare gli avanzi radioattivi, lasciano il Giappone e  gli  Stati Uniti, partner nel trattato, con una sola opzione per un rapido smaltimento - la Mongolia.

Ulan Bator accetta miniere a cielo aperto di carbone e rame, che non sono altro che giganteschi siti tossici, quindi perché non prendere anche le barre nucleari fuse?  Il suo PIL, classificato tra le 136 economie del mondo, è stimato a 5,8 miliardi di dollari nel 2010. Così, 12 miliardi di dollari sono una cifra inimmaginabile per un buco di più nel terreno.

Non che la Mongolia otterrebbe la totalità del budget, dal momento che il carico nucleare dovrebbe passare attraverso l'estremo oriente russo. A differenza dei salutisti cinesi, la popolazione di Nakhodka o Vladivostok è abituata a giocare a tira-e-molla con materiali radioattivi e vodka.

Anche se la mafia che gestisce l'industria russa dei trasporti chiedesse una fetta  sproporzionata, i 3 milioni di abitanti della Mongolia sarebbero felicissimi di guadagnare circa 2.000 dollari ciascuno, più che il reddito medio annuo, se il denaro venisse diviso  equamente, tolti i costi di costruzione della discarica.

Realisticamente,  è improbabile che il popolo mongolo riceverà un centesimo, dal momento che i soldi andranno in un fondo fiduciario per i costi di manutenzione. Questo perché 12 miliardi di dollari, divisi per il periodo di emivita dell'uranio - 700 milioni di anni - equivalgono a 17 dollari di affitto annuo. Che non copre nemmeno il costo delle crocchette per il cane da guardia di turno, tanto meno per il sistema di raffreddamento. Non che qualcuno potrà calcolarlo, dal momento che fin quando l'uranio decadrà fino ad un livello di sicurezza, i fossili saranno l'unica traccia della vita umana sulla Terra.

L'avidità illusoria e miope trionferà sicuramente in Mongolia, e questo solleva una questione di responsabilità morale per il resto di noi. La comunità mondiale sentirà rimorso per lo scarico dei suoi rifiuti nucleari su una cultura antica che ha inventato il montone bollito, il latte di cavalla fermentato e Gengis Khan? Per i sensi di colpa dei diplomatici di Tokyo e Washington che risolveranno con le lusinghe l'affare sporco a Ulan Bator, ecco l'obiezione: l'eroe nazionale, il Gran Khan, ha mai versato una lacrima o sentito i morsi della colpa? Non c'è bisogno di introspezione. Una soluzione è a portata di mano.

Yoichi Shimatsu, ex direttore del Japan Times Weekly, è uno scrittore sull'ambiente con sede ad Hong Kong e anche Editore presso 4th Media, in Cina.


Fonte:
Global Research 31 Maggio 2011
Traduzione: Dakota Jones

mercoledì 6 aprile 2011

America e UE concordano:aumentano i livelli di radiazione ammissibile per l'alimentazione

di Brandon Turbeville
Activist Post

radiation levels Il 28 marzo 2011, ho scritto un articolo intitolato l'EPA aiuta i Media Mainstream a nascondere agli Americani la verità sull'esposizione alle radiazioni, in cui ho discusso le modifiche alle PAGs (Protective Action Guides) proposte dall'EPA (Environmental Protection Agency) per alzare i livelli ammissibili di radiazioni consentiti nell'ambiente, nel cibo e per lo stesso pubblico in caso di emergenza nucleare.

È interessante notare che il 3 Aprile 2011, Alexander Higgins ha pubblicato un articolo citando Kopp Online e Xander News, e affermava che un cambiamento simile delle regole stava per avvenire anche  nell'Unione Europea.

Le PAGs sono le politiche e le linee guida stabilite dall'EPA che orientano la risposta dell'Agenzia, in caso di emergenza radioattiva. In particolare, le PAGs riguardano il modo in cui l'EPA dovrebbe far rispettare le leggi, come il Clean Air and Water Act in relazione al disastro. Sebbene le PAGs siano già state stabilite dall'EPA nel 1992, l'agenzia ora intende rettificare queste linee guida a livelli molto più elevati di radiazione accettabile.

Nessuna approvazione del Congresso è legalmente necessaria per fare tali cambiamenti, perché l'EPA è un'agenzia di regolamentazione che imposta la "politica" e, anche se questi tipi di agenzie possono essere indirizzate dal Congresso o dal Presidente, formano spesso le loro proprie politiche. Tutto ciò che è richiesto quando, ad esempio, l'EPA desidera cambiare la sua politica è che innanzitutto pubblichi le modifiche proposte nel registro federale, per un periodo designato di "commento pubblico."

Tuttavia, dato che l'opinione pubblica è praticamente nulla, una volta che una modifica proposta è pubblicata nel registro federale, è sulla buona strada per diventare la nuova politica. Questo è un peccato, considerando il fatto che, secondo PEER (dipendenti pubblici per la responsabilità ambientale, le nuove norme si tradurrebbero in un "aumento di quasi 1000 volte per l'esposizione allo stronzio 90, da 3000 a 100,000 volte l'escursione per l'esposizione allo iodio-131; e un aumento di quasi 25000 per l'esposizione al nichel-63 radioattivo" nell'acqua potabile.

Questo ci porta di nuovo all'UE come specchio della politica dell'EPA. In realtà impostata nel lontano  1989 (mediante una modifica alle norme stabilite nel 1987 ) allo scopo di rispondere ad un'emergenza  nucleare o radiologica, l'ordinanza UE 297/2011 è stata attuata il 25 marzo 2011, emanando finalmente  le norme impostate  nel 1989.

L'Ordinanza UE 297/2011 innalza i Livelli Massimi di radiazione e di isotopi radioattivi per alimenti e mangimi, a livelli piuttosto alti. In alcuni casi, come nel caso del cesio-134 e cesio 137, i livelli sono in realtà due volte la quantità accettabile in precedenza. Molti di questi aumenti sono ammessi in prodotti come alimenti per lattanti e cibo per bambini.

Va notato che le nuove modifiche dell'UE si applicano solo agli alimenti importati dal Giappone. La giustificazione dietro questo è che in caso di emergenza nucleare, i tradizionali livelli di radiazione accettabile devono essere ignorati per non causare una carenza di cibo a causa di vincoli giuridici.

Tuttavia, in questo contesto, attuare tali cambiamenti è una decisione completamente ridicola. Anche se è vero che la nube di radiazioni da Fukushima si è quasi sparsa in tutto il mondo, gli alimenti importati dal Giappone stesso costituiscono solo una piccola percentuale di approvvigionamento di generi alimentari dell'UE.  Come hanno affermato Thilo Bode e Christina Hacker, "portare in vigore queste regole ora, è assurdo, perché in Europa non c'è alcuna emergenza nucleare e certamente non manca il cibo".[sic] In effetti, sembra che la migliore linea di azione sarebbe quella di vietare le importazioni di cibo giapponese o, perlomeno, di vietare l'importazione di cibo giapponese contaminato.

Tuttavia, sembra  una coincidenza alquanto strana che sia l'EPA statunitense che  l'Unione Europea abbiano deciso di cambiare il loro standard nello stesso momento. Abbastanza da suscitare stupore, se non c'è in atto un'agenda nascosta in questo momento penoso. E' possibilei che ci sia uno sforzo coordinato per aumentare i livelli di radiazione, al quale il pubblico è soggetto, mentre allo stesso tempo riducono il livello di allarme espresso (nella misura in cui) riguarda potenziali problemi di salute?

Solo il tempo dirà se non c'è un ulteriore motivo per quanto riguarda le nuove modifiche attuate dall'Unione Europea e quelle proposte dall'EPA. Tuttavia, è sempre buona norma presumere che quando si vedono diversi paesi attuare le stesse politiche nello stesso momento, sotto c'è molto più di quanto si possa immaginare.

Brandon Turbeville è un autore di Mullins, South Carolina. Ha una laurea della Francis Marion University, dove ha conseguito il premio Pee Dee Electric Scholar’s come studente universitario. Ha pubblicato numerosi articoli che trattano  un'ampia varietà di argomenti tra cui salute, economia e libertà civili. E' anche l'autore del libro  Codex Alimentarius - The End of Health Freedom e il suo ultimo libro è 7 Real Conspiracies

Fonte: Activist Post
Traduzione: Dakota Jones

Fukushima è ora la Deepwater Horizon radioattiva del Pacifico

In entrambi i casi - Fukushima e Deepwater Horizon - è stato fatto un disastro umano gestito da idioti, insabbiato dai governi e riportato in maniera sbagliata dai media mainstream.

Natural News
di Mike Adams

fukushima Con l'attuale massiccio rilascio di acqua radioattiva nel Pacifico, Fukushima è diventata la Deepwater Horizon del Pacifico. Come finalmente ammesso dalle autorità giapponesi, Fukushima sta rilasciando enormi quantità di materiale radioattivo in mare in maniera continua.

Quest'acqua altamente contaminata (7,5 milioni di volte) rilasciata oggi, è solo l'inizio: almeno 200 tonnellate di acqua vengono versati sul reattore n. 2 ogni giorno, e quell'acqua estremamente radioattiva alla fine viene, naturalmente, scaricata direttamente in mare .

Se fate i calcoli, si tratta di 48.000 litri di acqua altamente radioattiva scaricati nell'Oceano Pacifico ogni giorno.

Ricordate il video sul petrolio scuro e torbido che sgorgava dal foro sul fondo dell'oceano, sotto la perforatrice  Deepwater Horizon della BP? Ora immaginate una nuvola invisibile che è molto più letale, perché è radioattiva! Questo è in sostanza quello che sta accadendo ora con Fukushima.

I frutti di mare  in qualche modo sono ancora sicuri da mangiare, ci hanno detto

Non sorprende che il pesce catturato al largo delle coste del Giappone mostri già alti livelli di contaminazione radioattiva. (E ricordate, tutti ci hanno detto che il pesce è perfettamente sicuro!)

Nel pesce chiamato "lancia di sabbia" vengono ora rilevati 4.080 becquerel di iodio-131 per chilogrammo. ( http://www.nytimes.com/2011/04/06/w ... )

Il Giappone si è affrettato ad annunciare  i nuovi livelli di radiazione consentiti nei pesci che possonoarrivare fino a 2.000 becquerels di iodio 131 secondo legge. Questo limite ufficiale sarà senza dubbio rapidamente rivisto al rialzo, man mano che la radiazione contamina sempre di più gli oceani. In poco tempo, mangeremo tutti pesce con un centinaio di migliaia di becquerels di iodio-131, e il governo dirà che in qualche modo è davvero un bene per noi!

L'Oceano Pacifico è come una gigantesca piscina, ci viene detto

Le spiegazioni del perché tutto questo non costituisce una grave preoccupazione confina con qualcosa di comicamente folle. Hidehiko Nishiyama,  che ha fatto le scuse da parte dell'industria nucleare del Giappone, ora dice ufficialmente: "Abbiamo deciso che scaricare l'acqua contaminata in mare non rappresenta alcun pericolo grave per la salute."

Che sollievo! Ora che un burocrate ha deciso che è sicuro per noi, non abbiamo nulla di cui preoccuparci! Suppongo che se Nishiyama fosse un maestro Jedi e potesse spostare gli oceani con la sua mente, allora forse il suo pio desiderio potrebbe realmente avere un qualche impatto misurabile, ma dato che l'uomo non sembra  possedere poteri telecinetici (e neanche i poteri del pensiero razionale, se è per questo), vorremmo avere  una seconda opinione da qualcuno il cui naso non si spinge fino a due metri dall'ano dell'industria nucleare.

Anche gli americani,  continuano a fare i leccapiedi, mentre la contaminazione nucleare del mondo aumenta. Timothy Jorgensen, presidente del Comitato per la sicurezza delle radiazioni  presso il Centro Medico della Georgetown University, ritiene che l'Oceano Pacifico è come un insieme di migliaia di miliardi di piscine. E dice che il flusso di  enormi quantità di acqua radioattiva nell'oceano non è essenzialmente un grosso problema:

"In  prospettiva, l'Oceano Pacifico contiene circa 300.000 miliardi di piscine piene d'acqua, e sta per essere rilasciato l'equivalente di circa cinque piscine piene."

Peccato che ci sono tre grossi problemi con questa spiegazione fiabesca. In primo luogo, stanno rilasciando 48.000 galloni di acqua radioattiva AL GIORNO nel Pacifico, senza che se ne veda la fine. Anche secondo le stesse riluttanti ammissioni del Giappone, questo processo può andare avanti per anni - addirittura decenni!

In secondo luogo, se il rilascio di acqua radioattiva in mare non è un grosso problema, allora perché non costruiamo semplicemente tutti i nostri impianti per l'energia nucleare sulla costa, in modo da scaricare regolarmente la loro acqua radioattiva nell'oceano, invece di preoccuparci del ricircolo dei liquidi refrigeranti radioattivi?

In terzo luogo, l'Oceano Pacifico non è una piscina gigante, e l'acqua non è tutta "in agitazione" ed omogeneizzata. Infatti, la circolazione dell'acqua nel Pacifico è in realtà limitata ad alcuni canali sorprendentemente stretti. Per esempio, la maggior parte delle acque profonde del Pacifico non ha visto la superficie del pianeta per migliaia di anni. C'è un ciclo molto lungo  di circolazione dell'acqua nel mare, e qualsiasi ipotesi che in qualche modo una massiccia discarica di radiazioni nell'oceano, possa  magicamente ed immediatamente disperdersi tra le decine di migliaia di miliardi di galloni di acqua dell'oceano, è solo follia pura.

Ancora una volta, vediamo scienziati ricorrere a descrizioni di quello che desiderano che accada piuttosto che di ciò che accadrà realmente. Suppongo che tutti noi possiamo giocare a quello stesso gioco, no?

Desidero che tutta la radiazione di Fukushima smetta semplicemente di essere emessa, e che le leggi della fisica siano sospese in modo che le barre di combustibile nucleare di Fukushima  magicamente smettano all'improvviso di impegnarsi nella fissione nucleare. E vai. Questo è il mio desiderio. Ha funzionato? Probabilmente non meglio del desiderio di Jorgensen che l'acqua radioattiva si disperda magicamente in tutto l'Oceano Pacifico. Quando si scontrano i pii desideri con le leggi della fisica, le leggi della fisica di solito vincono, a meno che non siate un maestro asceso, che può letteralmente dividere i mari con il potere dell'intenzione. E in Giappone gli ingegneri nucleari non sono maestri ascesi.

Oh, ora ci limiteremo a diluire i veleni e a diffonderli in giro!

Ma il pio desiderio continuerà comunque. Dice Jorgensen: "Allora speriamo che l'agitazione dell'oceano e le correnti disperdano rapidamente questa [radiazione] in modo che si arrivi a concentrazioni molto diluite in tempi relativamente brevi".

Con la stessa logica, tutti potremmo scaricare anche i liquami negli oceani, sperando che i trilioni di litri di acqua dell'oceano disperdano tutto.

Questa era, naturalmente, proprio la strategia di BP, a seguito della fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico: Lasiateci scaricare solo un paio di milioni di litri di sostanze chimiche tossiche nel golfo e poi speriamo che l'oceano disperda proprio tutto! (Oh, dimenticate tutte le tartarughe marine morte o gli effetti del Corexit sugli umani ... dobbiamo solo fingere che non esistono.)

In entrambi i casi - Fukushima e Deepwater Horizon - è stato fatto un disastro umano gestito da idioti, insabbiato dai governi e riportato in maniera sbagliata dai media mainstream. E a tutti noi viene detto che tutto sommato non c'è nulla di cui preoccuparsi ... che tutti noi dovremmo semplicemente tornare alla nostra vita normale a guardare la televisione, mangiare cibo trattato e irradiato, approvato dalla FDA, e fare ciò che ci è stato detto.

Essere un lavoratore ubbidiente

Questo è lo stile giapponese, si vede: ordine e obbedienza. Mantenete la calma, mentre il vostro governo vi mente sulla gravità del vostro avvelenamento.

Ma è anche lo stile americano, grazie al "non fare nulla" del nostro governo che ci sta spingendo nel dimenticatoio finanziario, fingendo che tutti i grandi problemi non esistono. Debito fuori controllo?  Deepwater Horizon? Fallout radioattivo di Fukushima? E' tutto solo nella vostra testa. Secondo i nostri governi, nessuno di questi problemi esiste affatto. E anche chi ne parla soltanto, è un venditore di paura, non lo sapevate?

Perché non vi è consentito parlare di catastrofe nucleare. Vi è consentito solo far finta che non esista sperando che scompaia. E se i numeri radioattivi dovessero diventare troppo alti e spaventosi, non preoccupatevi: il vostro governo spegnerà  semplicemente  i rilevatori di radiazione o eleverà i limiti ammissibili di radiazioni perchè si concilino con i nuovi livelli altissimi di radiazioni ionizzanti ai quali siete esposti.

Vedete? Chi ha detto che i governi non risolvono i problemi? Sembra che stiano facendo un lavoro eccezionale con Fukushima, proprio come hanno fatto con la Deepwater Horizon.

La perforazione del fondo marino sotto la Deepwater Horizon, tra l'altro, è appena iniziata di nuovo la scorsa settimana. Ma lo sfruttamento dei popoli del mondo da parte dell'industria energetica, naturalmente, andrà avanti per sempre.

Fonti per questo articolo:
http://www.cnn.com/2011/WORLD/asiap...

Fonte: Natural News 5 Aprile 2011
Traduzione: Dakota Jones-Anna P. Moffa

Ndr: Guardate le foto a questo indirizzo. Le avete guardate? Ora, chi è l'idiota che riesce ancora a pensare che non si tratti di una vera e propria catastrofe?

venerdì 18 marzo 2011

Guerra alla Libia

I crimini  globalisti contro l'umanità si estendono alla Libia

di Tony Cartalucci
Land Destroyer

CF18wikipedia 
Aerei da guerra canadesi CF-18 sono in viaggio verso la Libia per aprire un altro fronte nella guerra dei globalisti contro l'umanità.

Con una mossa non sorprendente che era quasi inevitabile, l'ONU ha deciso di imporre un no-fly zone sopra la Libia per salvare la ribellione sostenuta dai globalisti che si stava spegnendo in un fallimento che rasentava il disastro della "Baia dei Porci ". E' stato segnalato che Jets Canadesi , degli Stati Uniti, Francesi, Arabi, e del Regno Unito si stanno preparando per l'operazione.

La ribellione libica ha avuto inizio il 17 febbraio 2011 dopo un appello da Londra dei leaders libici dell'opposizione per per una "Giornata della Collera" (link in arabo: usare Google Translator). L'appello è stato preparato dopo che il Dipartimento di Stato americano ha reclutato, addestrato, finanziato e sostenuto rivolte in Tunisia ed Egitto. La più recente ammissione del coinvolgimento degli Stati Uniti nella "primavera araba" è venuta dalla stessa Hillary Clinton che ha ammesso che il Dipartimento di Stato americano, il Dipartimento della Difesa, e il Broadcasting Board dei governatori stavano finanziando le aziende tecnologiche che procurano alle rivoluzioni gli strumenti per aggirare il sistema di sicurezza informatica impiegato da vari regimi nel mirino dall'Occidente.

A differenza che in Egitto e Tunisia, in Libia mancava lo sfondo della sediziosa "società civile" per rafforzare la narrazione fittizia secondo cui la gente voleva semplicemente "libertà e democrazia". Infatti per la Libia, questa è solo una delle tante rivolte violente sostenute dall'estero, progettate e appoggiate dall'Occidente per cacciare Gheddafi nel corso degli ultimi tre decenni.

I ribelli libici hanno lottato fin dall'inizio contro una "mancanza di legittimità" con i loro leader dell'opposizione di stanza a Washington e Londra, e il leader del NFSL(ndr:National Front for the Salvation of Libya) / NCLO(ndr:National Conference for the Libyan Opposition) Ibrahim Sahad ha concesso interviste proprio di fronte alla Casa Bianca.

Time-line dell'ingerenza occidentale in Libia:

Anni '80: Il Fronte Nazionale per la Salvezza della Libia spalleggiato da Stati Uniti-CIA ha fatto diversi tentativi di assassinare Gheddafi e iniziare la ribellione armata in tutta la Libia.

Anni '90:
Noman Benotman e il Gruppo combattente islamico libico (LIFG) conduce una campagna di terrore contro Gheddafi con l'assistenza di Osama Bin Laden Osama, così come dell'MI6.

2005:
Ibrahim Sahad dell'NFSL fonda la Conferenza Nazionale di opposizione libica (NCLO) a Londra in Inghilterra.

2011:
Ai primi di febbraio, la base NCLO di Londra chiede una "Giornata della collera" Libica, dando inizio alla "rivoluzione del 17 febbraio."

2011:
A fine febbraio Ibrahim Sahad del NFSL / NCLO guida la retorica dell'opposizione, proprio di fronte alla Casa Bianca a Washington DC. Chiede una no-fly zone come risposta alle accuse infondate secondo cui Gheddafi sta bombardando "manifestanti disarmati" con aerei da guerra.

2011:
A fine febbraio i senatori Lieberman e McCain e il Premier del Regno Unito  David Cameron chiedono di fornire una  copertura aerea ai ribelli libici, oltre ad un rifornimento di armi supplementari.

2011:
Inizio marzo, è emerso che  le Forze Aeree Speciali del Regno Unito sono già operative all'interno della Libia

2011:
metà di marzo; l'ONU adotta una risoluzione per una no-fly zone sopra la Libia , compresi attacchi aerei.

Come possiamo vedere, il tentativo di estromettere Gheddafi, tranne le infondate segnalazioni da BBC, Al Jazeera e media israeliani , formano una continua, lineare time-line di attacchi, interferenza e sostegno ai gruppi ribelli, incluso il Gruppo Combattente Islamico Libico (LFIG), che ha ricevuto il sostegno "di buon auspicio" sia di Al Qaeda che del britannico MI6. Uno dei leaders del LIFG, Noman Benotman, ora risiede felicemente a Londra dopo essersi accordato dichiaratamente con Bin Laden. Egli divide il suo tempo tra la "lotta all'estremismo" nei ranghi della Fondazione Quilliam e il sostegno retorico ai ribelli libici  attraverso tutti i media mainstream.

Inoltre non è sorprendente che la "Fondazione Quilliam" di Benotman, pur essendo contraria all'estremismo, ha fortemente sostenuto la ribellione armata libica ed ha pubblicato un documento appositamente destinato alla costruzione di una coalizione contro Gheddafi. Sembra che, mentre Benotman, secondo quanto si dice, ha sciolto il Gruppo LIFG, ora sta semplicemente sostenendo un altro gruppo di militanti armati (inclusi i combattenti del gruppo LIFG recentemente liberati) che esercita la sua missione per estromettere Gheddafi.

Noman Benotman: uno dei contatti scolti della CIA/MI6. Dopo la frequentazione con Bin Laden ora resiede a Londra, ed è un beniamino dei media mainstream. A quanto pare tutto può essere perdonato fino a quando si sostiene l'agenda globalista.

Con questa intricata rete "terrorista" di 30 anni, la CIA e l'MI6 dirigono operazioni in Libia, sostenuti da un esercito di dissidenti libici residenti a Londra e Washington, i peggiori timori di coloro che sostengono che "Al Qaeda" non è che un espediente delle agenzie di intelligence occidentali, sembrano essere confermati ancora una volta. Con un noto terrorista che vive comodamente a Londra, ancora oggi a sostegno della militanza all'interno dei confini dell'"anti-estremista" Fondazione Quilliam, sembra che uomini come David Shayler possano aver detto la verità circa le collaborazioni MI6-Al Qaeda.

Il globalista IISS(ndr: International Institute for Strategic Studies) ciecamente ossessionato dall'appropriazione delle elastiche risorse dell'Occidente, non per gli aiuti al Giappone, ma per rafforzare i ribelli in Libia sostenuti dall'Occidente, nel loro tentativo, fino ad ora sfortunato, di estromettere Gheddafi.

Mentre i globalisti lottano per far sembrare serie le loro narrazioni, mentre viene organizzato il supporto aereo per sostenere l'ex LIFG/Al Qaeda in Libia, ma in effetti per attaccare i civili con la scusa di fermare Al Qaeda in Pakistan , dobbiamo ricordare la vera tragedia umanitaria alla quale queste risorse vengono sottratte.

Ci sono molteplici fusioni nucleari in corso nella prefettura di Fukushima in Giappone, un terremoto senza precedenti livello 9,0 e danni catastrofici derivanti dal successivo tsunami. Ci sono decine di milioni di vite nel solo Giappone, che sono in pericolo, e mentre il  fallout nucleare avanza attraverso il Pacifico, anche decine di milioni di persone sulla West Coast degli Stati Uniti stanno per essere colpiti. In mezzo ad un tale storico, ci si aspetterebbe di vedere l'ONU, l'UE, gli USA e la Gran Bretagna dedicare completamente le loro risorse e la loro attenzione per mitigare questa catastrofe.

Invece sono stati ciecamente ossessionati dalla situazione in Libia e da come possono meglio sperperare le risorse collettive e interferire negli affari interni di una nazione sovrana. Mentre viene svelato un vero e proprio disastro umanitario, che peggiora ogni giorno per l'inerzia e l'incompetenza della "comunità globale", l'informazione dei media al servizio delle corporazioni  inventa una catastrofe umanitaria in Libia per giustificare "nient'altro che l'invasione". Si sta svolgendo un crimine contro l'umanità, la risposta dell'Occidente al Giappone , e la guerra strisciante che si estende alla Libia.

Consulta l'articolo "Western Response to Japan: The Real Crime Against Humanity" per ulteriori informazioni su cosa si può fare per porre fine a tutto questo.

Fonte: Land Destroyer  17 Marzo 2011
Traduzione: Dakota Jones