sabato 20 luglio 2013

La CIA sta finanziando il Progetto Scie Chimiche gestito dal governo

L'Agenzia di spionaggio sostiene lo studio sugli "impatti sulla sicurezza" della geo-ingegneria

di Steve Watson

La CIA sta finanziando uno studio scientifico per determinare la possibilità di alterare il clima del pianeta, al fine di scongiurare il cambiamento climatico, secondo alcuni documenti rilasciati dalla National Academy of Sciences.

I documenti rivelano che il progetto avrà una durata di 21 mesi ad un costo di 630 mila dollari, con una relazione finale prevista per il 2014. Gli scienziati appoggiati dalla CIA studieranno come potrebbero essere influenzati e modificati gli andamenti meteo, e valuteranno i potenziali impatti degli esperimenti di geo-ingegneria.

Il sito della NAS rileva che il finanziamento per lo studio proviene da una "comunità di intelligence degli Stati Uniti". William Kearney, portavoce della NAS, ha detto a Mother Jones che l'agenzia in questione è la CIA.

Le rivelazioni segnano la prima volta che un'agenzia di intelligence finanzia pubblicamente un tale studio.

Un portavoce della CIA non ha confermato il coinvolgimento dell'agenzia, ma ha affermato che "E' naturale che su un tema come il cambiamento climatico l'Agenzia lavori con gli scienziati per comprendere meglio il fenomeno e le sue implicazioni sulla sicurezza nazionale."

Sembra che la CIA abbia affidato ad esterni i suoi studi sulla geo-ingegneria dopo la chiusura di un suo centro di ricerca sul cambiamento climatico e sulla sicurezza nazionale nel 2012.Il cambiamento è avvenuto dopo le critiche di alcuni membri repubblicani del Congresso che hanno detto che la comunità di intelligence non dovrebbe perdere tempo a fare ricerche sulla modificazione del clima.

Il sito web della NAS afferma che lo studio comprenderà una "valutazione tecnica di un numero limitato di tecniche di geo-ingegneria proposte." Una tecnica di primo piano che verrà valutata, secondo i giornali, è la  "gestione della radiazione solare", che consiste nello spargimento di particelle di aerosol nella stratosfera per riflettere la luce del sole lontano dal pianeta - in altre parole scie chimiche.

Lo studio dovrà prendere in considerazione anche  "la rimozione del biossido di carbonio (CDR)", che consiste nell'estrazione del biossido di carbonio dall'aria, attraverso reazioni chimiche o nano-spugne porose. Naturalmente, l'anidride carbonica è fondamentale per tutta la vita sulla Terra, quindi "estrarla dall'aria" potrebbe avere conseguenze disastrose.

Lo studio è sostenuto anche da altre due agenzie governative - la NASA e la National Oceanic and Atmospheric Administration.

Segnalando il progetto, The New Scientist ha sottolineato che il coinvolgimento della CIA nella modificazione del clima non dovrebbe essere visto come una cosa sinistra.

"In effetti, l'interesse principale della CIA nella geo-ingegneria non risiede in alcun uso offensivo. Piuttosto, la comunità dell'intelligence statunitense vede il cambiamento climatico come una potenziale minaccia per la stabilità geopolitica globale, e così vuole un'analisi approfondita delle opzioni di mitigazione." afferma il rapporto.

I critici rifiuteranno una dichiarazione così ingenua, visti i precedenti della CIA nel sovvertire segretamente e nel rovesciare i governi stranieri che non approva, e nel fare qualsiasi cosa, pur di garantire la stabilità geopolitica.

sabato 4 maggio 2013

Rubare il petrolio della Siria: il consorzio petrolifero UE-al-Qaida

Bollettino Aurora
Gearóid Ó Colmáin, Global Research, 1 maggio 2013

stevebell512

La decisione dell’Unione europea di sostituire l’embargo sulle esportazioni di energia del governo siriano con l’importazione di petrolio dell”opposizione armata’ è un’altra flagrante violazione del diritto internazionale. Viola la dichiarazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1962 sulla sovranità permanente sulle risorse naturali, ed è l’ennesima violazione della Dichiarazione delle Nazioni Unite del 1981 sull’inammissibilità dell’intervento e l’ingerenza negli affari interni degli Stati. Ma è molto più di una violazione tecnica della legge. Segna la discesa della civiltà nella barbarie. Londra e Parigi, più di Washington, sono in prima linea nell’aggressione contro la Siria.  Nonostante il fatto che sia stato ora confermato dalla maggior parte dei media, che l”opposizione  siriana’ è al-Qaida, Londra e Parigi persistono nella loro follia di armare i terroristi, utilizzando l’argomento spurio che se non armano i ‘moderati’, gli ‘estremisti’ occuperebbero il Paese. Tuttavia, nelle parole del New York Times, ‘in nessuna parte controllata dai ribelli in Siria, c’è una forza combattente laica degna di questo nome‘. [1] Il fatto che i “ribelli” siriani sono di fatto al-Qaida, è stata anche ammessa dal bellicista quotidiano francese Le Monde. [2] Così, Parigi e Londra  spingono all’ulteriore armamento di al-Qaida e alla legalizzazione del commercio petrolifero con i terroristi jihadisti. In parole povere questo significa che la rete terroristica nota al mondo come al-Qaida sarà presto uno dei partner dell’UE nel business del petrolio. Un nuovo assurdo capitolo nell’era del terrore sta per aprirsi.

Il diritto internazionale e le sue violazioni

La risoluzione 1803 delle Nazioni Unite del 1962, sulla sovranità permanente sulle risorse naturali, afferma: ‘La violazione dei diritti dei popoli e delle nazioni alla sovranità sulle proprie ricchezze e risorse naturali è in contrasto con lo spirito e i principi della Carta delle Nazioni Unite e ostacola lo sviluppo della cooperazione internazionale e il mantenimento della pace‘ [3]. Jabhat al-Nusra e altri gruppi affiliati ad al-Qaida non rappresentano in alcun modo il popolo siriano, e non costituiscono uno Stato sovrano secondo il diritto internazionale. L”opposizione armata’ è al-Qaida, pertanto la decisione dell’Unione europea di acquistare ufficialmente petrolio dalle bande terroristiche che attualmente occupano territori della Repubblica araba siriana, costituisce un crimine odioso ed è un’ulteriore beffa ai principi base che regolano i rapporti tra gli Stati.

Il documento ONU del 1981 condanna esplicitamente: ‘La crescente minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale a causa del frequente ricorso a minaccia o uso della forza, aggressione, intimidazione, intervento e occupazione militare, escalation della presenza militare e tutte le altre forme di intervento o di interferenza, diretta o indiretta, palese o occulta, minacciando la sovranità e l’indipendenza politica degli altri Stati membri, con l’obiettivo di rovesciarne i governi‘. La dichiarazione continua condannando categoricamente il dispiegamento di “bande armate” e “mercenari” da parte degli Stati, per utilizzarli nel rovesciare i governi di altri Stati sovrani: ‘Consapevole del fatto che tali politiche mettono in pericolo l’indipendenza politica degli Stati, la libertà dei popoli e la sovranità permanente sulle loro risorse naturali, danneggiando in tal modo il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Consapevoli anche della necessità indispensabile che qualsiasi minaccia di aggressione, qualsiasi arruolamento, qualsiasi utilizzo di bande armate, in particolare dei mercenari, contro Stati sovrani deve terminare definitivamente, al fine di consentire ai popoli di tutti gli Stati di determinare il proprio sistema politico, economico e  sociale, senza interferenze o controllo esterno.’ [4]

I governi occidentali, che per molti anni hanno apertamente e spudoratamente violato tutti i principi noti e concordati del diritto internazionale, armando bande di terroristi che uccidono e mutilano civili, finanziando criminali comuni, narcotraffico e reclutamento di bambini-soldato, sono oramai scesi ancor più in basso acquistando petrolio e gas da queste bande di terroristi, delle risorse naturali giuridicamente di proprietà della Repubblica araba siriana e dei suoi cittadini.

giovedì 2 maggio 2013

Italia, potenza scomoda: dovevamo morire, ecco come

Libre

Nino-GalloniIl primo colpo storico contro l’Italia lo mette a segno Carlo Azeglio Ciampi, futuro presidente della Repubblica, incalzato dall’allora ministro Beniamino Andreatta, maestro di Enrico Letta e “nonno” della Grande Privatizzazione che ha smantellato l’industria statale italiana, temutissima da Germania e Francia. E’ il 1981: Andreatta propone di sganciare la Banca d’Italia dal Tesoro, e Ciampi esegue. Obiettivo: impedire alla banca centrale di continuare a finanziare lo Stato, come fanno le altre banche centrali sovrane del mondo, a cominciare da quella inglese. Il secondo colpo, quello del ko, arriva otto anno dopo, quando crolla il Muro di Berlino. La Germania si gioca la riunificazione, a spese della sopravvivenza dell’Italia come potenza industriale: ricattati dai francesi, per riconquistare l’Est i tedeschi accettano di rinunciare al marco e aderire all’euro, a patto che il nuovo assetto europeo elimini dalla scena il loro concorrente più pericoloso: noi. A Roma non mancano complici: pur di togliere il potere sovrano dalle mani della “casta” corrotta della Prima Repubblica, c’è chi è pronto a sacrificare l’Italia all’Europa “tedesca”, naturalmente all’insaputa degli italiani.

E’ la drammatica ricostruzione che Nino Galloni, già docente universitario, manager pubblico e alto dirigente di Stato, fornisce a Claudio Messora per il blog “Byoblu”. All’epoca, nel fatidico 1989, Galloni era consulente del governo su invito dell’eterno Giulio Andreotti, il primo statista europeo che ebbe la prontezza di affermare di temere la riunificazione tedesca. Non era “provincialismo storico”: Andreotti era al corrente del piano contro l’Italia e tentò di opporvisi, fin che poté. Poi a Roma arrivò una telefonata del cancelliere Helmut Kohl, che si lamentò col ministro Guido Carli: qualcuno “remava contro” il piano franco-tedesco. Galloni si era appena scontrato con Mario Monti alla Bocconi e il suo gruppo aveva ricevuto pressioni da Bankitalia, dalla Fondazione Agnelli e da Confindustria. La telefonata di Kohl fu decisiva per indurre il governo a metterlo fuori gioco. «Ottenni dal ministro la verità», racconta l’ex super-consulente, ridottosi a comunicare con l’aiuto di pezzi di carta perché il ministro «temeva ci fossero dei microfoni». Sul “pizzino”, scrisse la domanda decisiva: “Ci sono state pressioni anche dalla Germania sul ministro Carli perché io smetta di fare quello che stiamo facendo?”. Eccome: «Lui mi fece di sì con la testa».

Questa, riassume Galloni, è l’origine della “inspiegabile” tragedia nazionale nella quale stiamo sprofondando. I super-poteri egemonici, prima atlantici e poi europei, hanno sempre temuto l’Italia. Lo dimostrano due episodi chiave. Il primo è l’omicidio di Enrico Mattei, stratega del boom industriale italiano grazie alla leva energetica propiziata dalla sua politica filo-araba, in competizione con le “Sette Sorelle”. E il secondo è l’eliminazione di Aldo Moro, l’uomo del compromesso storico col Pci di Berlinguer assassinato dalle “seconde Br”: non più l’organizzazione eversiva fondata da Renato Curcio ma le Br di Mario Moretti, «fortemente collegate con i servizi, con deviazioni dei servizi, con i servizi americani e israeliani». Il leader della Dc era nel mirino di killer molto più potenti dei neo-brigatisti: «Kissinger gliel’aveva giurata, aveva minacciato Moro di morte poco tempo prima». Tragico preambolo, la strana uccisione di Pier Paolo Pasolini, che nel romanzo “Petrolio” aveva denunciato i mandanti dell’omicidio Mattei, a lungo presentato come incidente aereo. Recenti inchieste collegano alla morte del fondatore dell’Eni quella del giornalista siciliano Mauro De Mauro. Probabilmente, De Mauro aveva scoperto una pista “francese”: agenti dell’ex Oas inquadrati dalla Cia nell’organizzazione terroristica “Stay Behind” (in Italia, “Gladio”) avrebbero sabotato l’aereo di Mattei con l’aiuto di manovalanza mafiosa. Poi, su tutto, a congelare la democrazia italiana avrebbe provveduto la strategia della tensione, quella delle stragi nelle piazze.

mercoledì 24 aprile 2013

A proposito di libertà: La posta in gioco sul Muos di Niscemi

di  Sergio Cararo
Contropiano

nomuos

Il braccio di ferro tra interessi della popolazione e interessi strategici statunitensi sta entrando in una fase delicata e decisiva. Gli Usa pretendono di andare avanti comunque, la gente e gli attivisti chiedono il rispetto delle leggi, il nuovo governo voluto da Napolitano giocherà pesante.

Il Corriere della Sera di oggi la mette giù chiaramente: il nuovo governo dovrà dirimere subito la vicenda della base militare che ospita il sistema Muos di Niscemi. La domanda è retorica? Appoggerà le richieste delle popolazioni locali o delle forze armate e del governo degli Stati Uniti? La risposta, purtroppo, la conosciamo sin da ora. E' la stessa che abbiamo sulla vicenda della base militare del Dal Molin a Vicenza.

Dopo l'incursione di alcuni attivisti dentro la base militare del Muos a Niscemi, il governo Usa è andato giù pesante. "Gli Stati Uniti - afferma una nota diffusa dall'ambasciata americana in Italia - sostengono convintamente il diritto ad una protesta pacifica. Tuttavia, lo sconfinamento illegale da parte di manifestanti in una struttura militare e la deliberata e irresponsabile distruzione della proprietà degli Stati Uniti hanno messo a rischio sia i manifestanti stessi che i soccorritori. Condanniamo tali azioni. La sicurezza è sempre stata una preoccupazione prioritaria degli Stati Uniti nella realizzazione del sito terrestre per l'antenna Muos, nei pressi di Niscemi. Comprendiamo le preoccupazioni relative alla struttura Muos - prosegue la nota statunitense - sollevate da alcuni cittadini che abitano nella zona, ed è il motivo per cui stiamo cooperando a pieno con il governo italiano, che sta realizzando un nuovo studio sull'impatto per la salute e che sarà completato entro il 31 maggio 2013. Uno studio che siamo fiduciosi confermerà la sicurezza della struttura Muos. La costruzione delle torri Muos - conclude il documento dell'ambasciata Usa - è stata temporaneamente sospesa. Tuttavia, la Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi rimane operativa ed è vitale per le operazioni militari e umanitarie della Nato. Le azioni illegali e irresponsabili di oggi, condotte da un gruppo di manifestanti, mettono a repentaglio queste operazioni".

domenica 21 aprile 2013

Perché il FMI non può affrontare la verità sul fallimento dell'euro?

Voci dall’estero

Sul Telegraph ci si interroga sul perché  il  FMI, invece di inchiodare i leader UE alle loro responsabilità,  continui a rassettare il ponte del Titanic mentre la nave affonda...

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di Jeremy Warner - Sono stato a Washington questa settimana per la riunione di primavera del Fondo Monetario Internazionale. Vorrei poter dire che si è vista la luce in fondo al tunnel, ma la realtà oggettiva è che siamo ancora in una depressione profonda. Mi dispiace usare luoghi comuni, ma mi vengono alla mente due espressioni: giocherellare mentre Roma brucia, e risistemare le sedie sul ponte del Titanic.

In "Le conseguenze economiche della pace", l'economista britannico John Maynard Keynes ha scritto che la sua scelta in qualsiasi negoziato o arbitrato era "dire la verità violenta e spietata", ma nelle discussioni di questa settimana non c'è stata nessuna dimostrazione in questo senso. Invece di affrontare le cause alla base del disastro economico attuale - il fallimento dell'euro - il dibattito si è incentrato su questioni marginali di bilancio e monetarie, come il ritmo troppo veloce del consolidamento fiscale nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

Che il chief economist del FMI, Olivier Blanchard, e il suo direttore generale, Christine Lagarde, possano pensare che qualche allentamento dei cordoni della borsa fiscale nel Regno Unito siano misure adeguate e in grado di riportare alla crescita, quando in Europa è in corso una crisi così profonda, non è solo strano, è patetico. Ho già scritto sulle gravi carenze del FMI nell'affrontare la peggiore crisi economica dalla seconda guerra mondiale nell'edizione cartacea odierna del Daily Telegraph, ma c'è ancora molto da dire in proposito.

Invece di costringere i leader della zona euro ad affrontare la verità - che il loro progetto nella sua forma attuale sta facendo fallire non solo loro, ma l'intera economia mondiale - lo stesso FMI si affanna su questioni irrilevanti, come quella se nel Regno Unito ci sia lo spazio fiscale per un po' più di indebitamento al fine di alimentare la domanda. Peggio ancora, va avanti nel tentativo di sostenere ciò che chiaramente, nella sua forma attuale, rappresenta uno sforzo insostenibile.

Crisi sistemica globale - Ormai è guerra dichiarata tra il mondo politico economico e la sfera bancario-finanziaria.

Club Capretta

GEAB n. 74 in Italiano
Tradotto per il Club Capretta da Fedro55 e Aigor

Geab 74 copertina

Crisi sistemica globale - Ormai è guerra dichiarata tra il mondo politico economico e la sfera bancario-finanziaria.

Commento dell'ultimo minuto

Dal momento che la chiusura dei contenuti del GEAB n. 74 è stata fatta sabato sera (il 13/04/2013 n.d.t.), il nostro team segue con attenzione l’insolita coincidenza del crollo di tutti gli indicatori: borse europee, americane ed asiatiche, materie prime... ma anche e soprattutto dell'oro.

Noi, malauguratamente, non abbiamo avuto il tempo di soffermarci su questi fenomeni. L’interpretiamo comunque in linea con quello che abbiamo descritto in questo numero.

Peraltro, riferendoci a quelle situazioni che in questo numero descriviamo essere ancora in fase tranquilla, ancora da venire, ci si chiede se queste premesse non siano quelle del crollo che abbiamo previsto per il periodo da marzo a giugno del 2013.

(continua...)

L'austerità occidentale (il sequestro dell’economia USA più la cura dell’austerità per l'Europa) in virtù della quale la crescita cinese si è fermata, evento in sintonia con i dati al ribasso così come annunciati oggi, sta provocando un crollo dei prezzi delle materie prime e degli scambi in borsa, che a loro volta determinano come conseguenza un calo delle attività bancarie e costringe le banche a monetizzare con urgenza le loro posizioni per ottenere liquidità.

La moneta-oro è la più venduta e si ritrova a condurre la danza.

Il fenomeno sarebbe ancora più eclatante se fossimo nelle more di un processo speculativo normale in cui il vantaggio di un mercato va a scapito di un altro.

Siamo probabilmente all'inizio di un periodo di panico nel quale tutte le posizioni speculative verranno abbandonate.

Se realmente sta accadendo un collasso del tipo di quello accaduto nel 2008, la domanda da porsi è: da dove potranno mai arrivare le migliaia di miliardi che hanno salvato in extremis il sistema finanziario nel 2009?

Secondo il metodo dell’anticipazione politica, la datazione di un punto di rottura si effettua identificando i periodi ad alto rischio nei quali la più piccola scintilla da' fuoco a tutte le polveri.

Il periodo attuale è un tipico esempio nel quale si combinano un numero impressionante di fattori esplosivi: nuove bolle finanziarie gonfiate da massicce iniezioni di denaro pubblico, instabilità geopolitica mondiale, guerre valutarie, instabilità globale, inizio della guerra politica contro il "terrorismo finanziario", crisi politica in Europa, disoccupazione di massa ed economia reale deteriorata, escludendo, naturalmente, il debito pubblico alle stelle.

Si tratta di una tale coincidenza di fattori che è un miracolo che questa situazione possa perdurare.

Ne avevamo analizzato i motivi nel GEAB N. 71, in particolare l'interesse comune a mantenere in vita gli Stati Uniti con la respirazione artificiale e l'eccessiva generosità delle banche centrali.

Siria: crimini “scomodi”

di Pierangela Zanzottera
SibiaLiria

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Mentre l'Occidente si affanna a stabilire se armare ufficialmente le bande d'opposizione in Siria, sul terreno si continua a morire nel silenzio e indifferenza generale.

Il numero di morti innocenti cresce e in parallelo aumentano le crudeltà e le atrocità dei modi scelti per assassinarli.

E alcuni dei più eclatanti, chissà come mai, non sono stati ritenuti "degni" di venire denunciati sulla maggior parte dei nostri media.

Ad esempio, si è parlato del gravissimo attentato – sia in termini di vite umane (49 morti) che  dal punto di vista simbolico (essendo avvenuto all'interno di una moschea) – del 21 marzo scorso, costato la vita, tra gli altri, allo sheikh ultranovantenne Mohammad Said Ramadan al-Bouti, uomo di cultura, di religione e di pace.

Eppure non si trattava né della prima violenza compiuta in un luogo sacro in questi mesi (basti ricordare sheikh Abdel Latif Al-Shami, torturato davanti alle videocamere e assassinato dopo essere stato rapito mentre si trovava in preghiera nella moschea di Aleppo insieme a una folla di fedeli all'inizio del mese di Ramadan) né tantomeno dell'unico caso di religioso assassinato in Siria (finora se ne contano almeno 13, 2 dei quali di fede cattolica, oltre ai numerosi rapiti o aggrediti).

Pochi giorni più tardi, il 29 marzo, una sorte simile è toccata all'imam della moschea di Al-Hassan, nella zona di Sheikh Maksoud ad Aleppo.

Sheikh Hassan Saif-Eddin, non solo è stato prelevato con la forza e malmenato (come testimoniato in questo video: http://www.youtube.com/……), ma dopo la morte il suo corpo è stato trascinato per le vie del quartiere e la sua testa appesa al minareto della moschea, a fare da monito per la popolazione.

Le bugie del governo Monti sul MUOS di Niscemi

di Antonio Mazzeo
Antonio Mazzeo Blog

muosUn “disguido”. Cioè un mero errore d’interpretazione o di valutazione degli atti predisposti dalla Regione Siciliana che ha consentito al Pentagono di fare un piccolo passo avanti nella costruzione del terminale terrestre del MUOS di Niscemi. Così, in barba al decreto di revoca delle autorizzazioni ai lavori d’installazione delle tre mega-antenne del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari all’interno della riserva naturale “Sughereta”, firmato a Palermo lo scorso 29 marzo, tecnici ed operai hanno ottenuto l’Ok a completare pure il terzo traliccio dell’impianto di morte della Marina militare Usa.

Secondo il viceministro degli Esteri Staffan de Mistura e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, si è trattato però di un semplice malinteso. “I due uomini di governo che abbiamo incontrato a Roma lunedì 15 aprile ci hanno comunicato che c’è stato un disguido con la revoca dei lavori del MUOS”, spiega il sindaco di Niscemi Francesco La Rosa. “Ci hanno però assicurato che i lavori sono stati bloccati almeno fino al prossimo 31 maggio, quando sarà depositato lo studio sull’impatto elettromagnetico delle antenne che è stato commissionato all’Istituto Superiore della Sanità. Sino ad allora verranno garantite solo le attività di manutenzione della stazione di telecomunicazione e gli unici ingressi nella base saranno quelli dei militari statunitensi preposti al suo funzionamento”.

Con o senza revoca, i lavori del MUOS potranno ripartire dunque l’1 giugno se l’ISS darà il suo star bene all’impianto. L’ipotesi di assegnare a quest’organismo l’ultima parola sull’installazione del sistema satellitare è stata fortemente caldeggiata proprio dalla giunta Crocetta, nonostante in tanti avessero espresso dubbi sull’effettiva “indipendenza” dell’istituto noto per le sue posizioni negazioniste in tema di rischio elettromagnetico. I giornalisti Alessio Ramaccioni e Pablo Castellani ricordano nel volume Onde Anomale (Editori Riuniti, Roma, 2012) come Radio Vaticana per difendersi dalle accuse d’inquinamento ambientale nel procedimento penale che l’ha vista poi condannata, si sia affidata alla consulenza tecnica della dottoressa Susanna Lagorio dell’Istituto Superiore di Sanità. Né Rosario Crocetta né il governo Monti hanno poi tenuto conto delle richieste dei No MUOS e del Movimento 5 Stelle di far partecipare ai lavori della commissione il professore Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino che insieme al fisico Massimo Coraddu ha provato l’insostenibilità ambientale del MUOS. “Anche se non ne farò parte perché non mi hanno voluto vi scrivo io già ora le conclusioni a cui giungerà la Commissione dell’Istituto Superiore di Sanità”, ironizza il docente del Politecnico. “Allo stato dell’arte, non risulta in letteratura alcuna prova di correlazione dimostrabile fra campi elettromagnetici ed effetti sulla salute. Quindi non vi è il minimo rischio per la popolazione. I rappresentanti istituzionali a livello territoriale si accorgeranno così come da Roma li hanno beffati…”.

Come i neo-liberisti hanno conquistato l’Italia per conto dell’élite finanziaria

Italia “montiana” a qualunque costo (umano)

di Cloro
Agorà di Cloro

Amo tanto le metafore escrementizie e mai come ora sarebbero quelle che più si adattano a far da commento alla situazione politica attuale…. ma vi risparmierò la coprolalia e cercherò di essere civile, anche se di civile, in questo dannato paese, mi sa che ci è rimasta solo la guerra…

napo
napolitano definiva “al limite del ridicolo” la sua candidatura solo una settimana fa

La situazione pre-elettorale la conosciamo tutti: c’era convergenza di tanta parte del parlamento su Rodotà (M5S e SEl) che, lo ricordiamo, è del Pd. Pero’ poi il PD stesso ha espresso un chiusissimo “niet”.

Politici hanno provato a far pressioni sulla figlia di Rodotà affinchè facesse ritirare il padre, hanno provato a far eleggere prima Marini e poi Prodi (entrambi meno peggio di Napolitano), andate male le due cose e poi… voilà, rielezione del vecchio “migliorista”.

A latere della questione ci sarebbe la telefonata di Draghi a Napolitano per convincerlo a ricandidarsi, la riunione dei capi di PD, PdL, Napolitano stesso e Monti (che ha preso il 6% alle elezioni ma governa tuttora e governerà in futuro).

Una grande massa di italiani, non solo del M5S gridano al golpe e a questi italiani, qualche politico purtroppo ancora con un certo margine di gradimento (Finocchiaro, Boldrini e Renzi: tra le figure più oscene di questa classe dirigente) ha pure rimproverato i cittadini che parlavano di golpe. Niente golpe: tutto istituzionale. Tutto regolare.

Come gli arbitri corrotti che si girano dall’altra parte per non vedere il fallo in area di rigore che non sanzionano.

sabato 20 aprile 2013

Il falso di Boston

Bollettino Aurora

Aangirfan 20 aprile 2013

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Presumibilmente questo è Dzhokhar Tsarnaev. Anche se potrebbe essere una qualsiasi ‘corpo’ usato dagli agenti del governo degli Stati Uniti per usarlo come ‘capro espiatorio’. Lo stesso corpo in ambulanza.

Con una bomba legata al petto, uno dei sospetti della maratona di Boston è stato ucciso la mattina del 19 aprile, dopo che lui e suo fratello hanno rapinato un negozio 7-Eleven…” Sospetto della maratona di Boston ucciso, l’altro fugge dopo uno straordinario scontro a fuoco. No aspettate, la polizia sembra aver mentito. “La polizia ha detto che i sospetti non hanno rapinato il negozio.Caccia ai terroristi di Boston: sparatoria, i sospetti con le spalle al muro.

Margaret Chabris, direttrice per la comunicazione aziendale di 7 – Eleven, dice che il video del crimine non è stato ripreso dalla videosorveglianza di un negozio 7-Eleven e che il sospetto che l’ha rapinato non assomigliava a Tamerlan o Dzhokhar Tsarnaev. ‘Il sospetto ripreso nella rapina di quel particolare 7-Eleven, non assomiglia ai sospettati’, dice Chabris. ‘La polizia o qualcuno altro ha commesso un errore. Qualcuno si è confuso.’La rapina al 7-Eleven non è collegata a Boston…

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venerdì 19 aprile 2013

"Eurozona fallimento assoluto"

Intervento di Nigel Farage al Parlamento europeo - 17 Aprile 2013.

Tanto per non dimenticare quello che ci aspetta, dopo che sarà finito il teatrino della politica di questi giorni.

Fonte:  Luogocomune 19 Aprile 2013

Le bombe di Boston, sono opera della ‘Blackwater di Obama’?

Bollettino Aurora

Boston: Prima delle bombe
Aangirfan 18 aprile 2013

triplecanopyLa Triple Canopy, fondata a Chicago nel 2003 da veterani delle US Army Special Forces. Prima di Boston, Mumbai. Mercenari addestrati dagli statunitensi possono essere stati impiegati in entrambi gli attentati. Alcuni degli uomini armati di Mumbai sembravano essere dei caucasici bevitori di birra, secondo una notizia della BBC. Secondo la BBC del 27 novembre 2008:
(BBC NEWS; I terroristi di Mumbai creano una ‘zona di tiro libero’): “Uomini dalla ‘pelle chiara’, come li ricorda il signor Mishra, semplicemente sparavano per uccidere…” La Triple Canopy ha operato recentemente in India, Nigeria e Somalia. (Le attività della Triple Canopy) Negli attentati di Mumbai del 2008, testimoni oculari hanno detto che tra gli aggressori “vi erano mercenari nigeriani o somali.” (Bagno di sangue a Mumbai – Dnaindia.com)

fi4ogxthSembra che l’amministrazione Obama abbia deciso, scegliendo dei mercenari, la Triple Canopy, una società di Chicago… La Triple Canopy è nota per arruolare mercenari provenienti da Paesi con pessime statistiche sui diritti umani...” (Triple Canopy, la ‘Blackwater di Obama’/ISN, Triple Canopy Takes Over)
Wayne Madsen riferisce che un’“azienda di mercenari” che lavora per il governo degli Stati Uniti, ha effettuato attentati terroristici ‘false flag’ in Asia, con l’assistenza del Mossad e dell’intelligence dell’India, il RAW. (Blackwater/Xe dietro gli attentati terroristici in Asia e in Africa?)

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giovedì 18 aprile 2013

Le Forze speciali dietro le bombe di Boston

Bollettino Aurora

Aangirfan, 18 aprile 2013

4chan ThinkTank – Imgur.
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Questi due uomini, visti al traguardo della maratona di Boston poco prima delle esplosioni, indossano stivali militari per il deserto (foto in alto).
Uno indossa un berretto con un logo utilizzato dalle forze speciali degli Stati Uniti o da ex membri delle forze speciali (foto in basso).
È questo il bombarolo?

mercoledì 17 aprile 2013

Le vittime del “terrorismo” sono tutte “uguali”?

di Enrico Galoppini
European Phoenix

Scoppia una bomba a Boston, in mezzo alla maratona: “edizione straordinaria!”, “terribile!”, “disumano!”, “abominevole!”.

Certo, come si deve commentare una cosa del genere?

Mica è una bella cosa saltare in aria, rimanere mutilato, vedere i propri cari ed amici esanimi o sanguinanti mentre ci si sta godendo una giornata di sport… Chi attenta alla vita di persone qualunque, come tutti noi, in situazioni del genere, quale che sia il suo palese o recondito obiettivo, è indubbiamente un criminale.

Detto questo, al di là di ogni sviluppo che avrà la faccenda (indagini, strumentalizzazioni, depistaggi ecc.), e considerato che si possono fare solo congetture sul “chi” e “perché” ha architettato questo spregevole atto, sono da dire essenzialmente due cose.

La prima è che questo “terrorismo”, questa entità indefinita che assume, nell’immaginario della massa ben indottrinata, sembianze “islamiche”, “di estrema destra” o “anarchiche” (con la variante più recente del “pazzo isolato”), colpisce sempre individui comuni, intenti nelle loro ordinarie attività, lavorative o ricreative. Chiaro che lo sdegno non può che essere unanime, perché tutti, me compreso, percepiamo che, in luoghi affollati, “ogni momento è buono”, e “potrebbe capitare anche a noi”.

Guarda caso, questo “terrorismo” col quale il “mondo civile” sarebbe in guerra non colpisce mai “il potere” nelle sue persone e nei suoi luoghi simbolici. L’attacco al Pentagono, che non può esser definito un posto in cui s’aggirano “persone innocenti”, s’inserisce nella più ampia vicenda dell’11/9, pervasa di illogicità, stranezze, incongruenze e “misteri” irrisolti ed irrisolvibili.

Da questi “terroristi” non ci si può dunque ragionevolmente attendere un qualcosa che abbia a che vedere col classico regicidio o tirannicidio.

domenica 14 aprile 2013

La conferenza dell'UE sulla modificazione del clima e la geoingegneria ribadisce le richieste di trasparenza e controllo democratico del 1999

di Christof Lehmann
nsnbc

Christof Lehmann (nsnbc) -Nei giorni 8 e 9 Aprile si è tenuta presso il Parlamento europeo una conferenza, dal titolo "Oltre le teorie della modificazione climatica- la società civile contro la geoingegneria". La conferenza ha rivalutato una risoluzione del 1999 e ha ribadito la mancanza sia di legislatori che di militari per salvaguardare la trasparenza e il controllo democratico su programmi riservati, che colpiscono intere popolazioni senza consenso, l'azione democratica, o l'accesso a dati e informazioni verificabili.

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I governi degli Stati membri dell'UE nascondono quello che è ovvio con una complicità silenziosa

La conferenza è iniziata l'8 aprile, con una proiezione ufficiale del documentario "Perché stanno spruzzando nel mondo?"del regista americano Michael Murphy.

La conferenza si è svolta sotto l'egida del gruppo parlamentare "Verdi/ Alleanza libera europea", che è un'alleanza di partiti verdi europei e partiti liberali.

Tra i relatori alla conferenza UE, i parlamentari Tatjana Ždanoka da Lativia, che è membro della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, Werner Schulz dalla Germania, che è membro della commissione per gli affari esteri, François Alfonsi, che è un membro della commissione per lo sviluppo regionale, il consigliere comunale Linda Leblanc, che è il segretario del Partito verde di Cipro, l'ex ambasciatore dell'Ucraina in Grecia e vice presidente del Partito dei Verdi di Ucraina, Valerie Tsybukh, Giulietto Chiesa, che è un ex parlamentare europeo e il presidente dell'Alleanza "Alternativa", Wayne Hall dalla Grecia, che è il coordinatore del sito web " Enouranois", Josefina Fraile dalla Spagna, che è un libero responsabile per la ricerca sull'ambiente della Piattaforma Internazionale contro la Modificazione del Clima " Skyguards", così come Claire Henrion dalla Francia, che è il presidente dell'associazione ACSEIPICA, e altri.

La conferenza si è tenuta grazie alla collaborazione tra le organizzazioni della società civile, riunite sotto la piattaforma internazionale "Skyguards", in collaborazione con l'alleanza "Alternative".

L'obiettivo principale della conferenza è stato quello di continuare il lavoro che era stato avviato nel 1998 dalla commissione del Parlamento europeo per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa, che ha portato all'adozione della "Risoluzione per l'ambiente, la sicurezza e la politica estera" il 14 gennaio 1999, con Theorin come relatore.