Dal Telegraph un'inchiesta sull'opposizione all'euro che sta crescendo anche in Germania, dove molti si rendono conto ormai che la situazione del ClubMed sta diventando intollerabile e che il conto ai tedeschi sarà presentato davvero..
The Telegraph – Si diffonde in Germania la rivolta politica contro l’euro.
Un nuovo partito guidato da economisti, giuristi e Cristiano Democratici ribelli prenderà il via questa settimana, con la richiesta di uno scioglimento dell’Unione monetaria prima che faccia altri danni.
“La fine di questo euro” è la prima riga sulla pagina web di Alternative für Deutschland (AFD – Alernativa per la Germania NdR). ”L’introduzione dell’euro si è dimostrata essere un errore fatale, che minaccia il welfare di tutti noi. I vecchi partiti sono finiti. Rifiutano ostinatamente di ammettere i propri errori“.
GERMANIA FUORI EURO – Essi propongono il ritiro della Germania dalla UEM e il ritorno al marco, o a una moneta separata con gli Olandesi, Austriaci, Finlandesi e altri paesi che la pensano come loro. I Francesi non sono tra questi. I confini corrono lungo l’antica linea di frontiera che divide i Latini dalle tribù Germaniche.
Il programma si basa sul lavoro di Hans Olaf Henkel, ex presidente della Germany’s Industry Federation (BDI) ed eurofilo pentito – “il peggior errore della mia vita professionale,” mi ha detto.
L’appello per un’uscita tedesca è chiaro. E’ il modo meno traumatico per porre fine al disallineamento del 20-30% tra Nord e Sud, il cancro che sta divorando l’Europa. Il Club Med mantiene l’euro. Può godere di una immediata svalutazione, e sostenere i debiti contratti in euro. Lo spettro del default sovrano scompare.
Il partito spera di correre alle elezioni federali di settembre e vincere abbastanza voti per arrivare a un testa a testa. E la cancelliera Angela Merkel si ritroverebbe all’improvviso un “problema UKIP” (1) all’ala destra.
Se dovesse firmare un salvataggio per Cipro – a salvaguardia degli “sporchi fondi degli oligarchi russi”, come dice l’AFD – sarebbe colpita dall’artiglieria pesante.
Sarà messo alla prova il suo mantra sulla solidarietà, e si potrebbe tornare al Pfennig. Ad esempio dopo i sondaggi post-Fukushima, la Cancelliera ha abbandonato la sua politica energetica nucleare.
Nessuno sa quanto consenso avrà il AfD . Di solito in Germania i partiti di protesta fanno flop, ma i Free Voters hanno preso il 10% in Baviera nel 2008 su un programma euroscettico di destra, e non c’erano allora circostanze come queste.
La deriva verso l’unione fiscale è una rivoluzione costituzionale. Erode la supremazia del Bundestag sul bilancio e minaccia di svuotare la vivace democrazia tedesca del dopoguerra. Sono temi importanti.
Il leader dell’AFD Bernd Lucke dice che la minaccia di Beppe Grillo di dichiarare default sul debito estero dell’Italia ha fatto crollare le illusioni che gli impegni di salvataggio dei Tedeschi non sarebbero mai stati richiesti:
“Le elezioni in Italia hanno mostrato quanto sia davvero pericolosa la crisi dell’euro. Se i paesi potranno e vorranno pagare i loro debiti dipende dalle imprevedibili scelte di voto dei loro popoli”.
Professore Lucke, esperto di Real Business Cycle Theory, dice che gli elettori tedeschi possono non aver capito fino in fondo la meccanica dell’UEM ma capiscono bene che sta andando fuori dai binari: ”Chiunque capisce che una disoccupazione giovanile al 50% in Grecia e in Spagna è un disastro”.
L’ultimo sondaggio ZDF mostra che il 65% dei tedeschi ritiene che l’euro sia dannoso, e il 49% pensa che la Germania starebbe meglio al di fuori della UE. Ed è quindi chiaro che l’attuale unanime consenso dei partiti sulla UEM non offre agli elettori nessuno che possa rappresentarli.
I ribelli dovranno impegnarsi a superare la soglia di sbarramento del 5% del Bundestag, ma non hanno bisogno di seggi per stringere d’assedio Angela Merkel nel corso dei prossimi sei mesi. Lei è già nei guai. I suoi alleati Free Democrat (FDP) sono crollati del 4% nei sondaggi.
“Merkel dovrà essere ancora più dura sull’Europa, non può permettersi un aggiramento” ha detto David Marsh, autore di vari libri sull’euro e la Bundesbank. ”Cercherà di mantenere una facciata irreprensibile e sperare che tutto rimanga tranquillo fino a settembre, ma la prossima crisi potrebbe presentarsi ben prima.”
CRISI EURO – E davvero è così. L’Italia non ha un governo, e il premier in pectore Pier Luigi Bersani ha promesso di uscire dalla “gabbia dell’austerità”, rifiutando in modo esplicito le politiche su cui si basa il sostegno UE alle obbligazioni italiane.
Fitch si aspetta che il debito pubblico Italiano raggiunga il 130% del PIL quest’anno, previsioni in crescita rispetto al 125% di qualche mese fa. Il paese ha già un piede nella trappola del debito composto. Basta solo un’altra scossa.
Quest’ultimo deterioramento è autoinflitto, è il risultato delle politiche recessive della UE che hanno spinto Eurolandia in una recessione double-dip e devastato l’Italia in particolare, con un inasprimento fiscale del 3% del PIL nel 2012.
Questa politica è stata folle. Il saldo primario in Italia era già vicino al pareggio. L’eccessiva pressione fiscale ha portato l’economia a una contrazione del 2.6% nel 2012, e il rapporto debito/Pil a crescere ancora più velocemente. Coondannabdo a morte l’economia Italiana, le élite politiche UE hanno distrutto il consenso per le riforme che sarebbero più necessarie.
Per Alternative für Deutschland (AFD), settembre potrebbe essere troppo presto. Michael Wohlgemuth di Open Europe dice che non hanno ora l’organizzazione per un rapido successo, ma il loro momento potrebbe arrivare il prossimo anno con le elezioni per l’europarlamento.
“A quel punto i costi reali dei salvataggi per i contribuenti tedeschi saranno più chiari. La gente avverte la crisi che si profila, ma non l’ha ancora veramente sentita”, ha detto.
La tragedia per la Germania è che il conto della UEM le verrà presentato proprio quando l’invecchiamento del paese comincerà a manifestarsi. La Germania dovrà impoverirsi senza trarne alcuna utilità per se stessa, nemmeno la riconoscenza degli altri paesi.
Alcuni dicono che la Germania è “vincente” perché le sue imprese stanno conquistando i mercati del Club Med grazie a un tasso di cambio truccato, ma è una vittoria di Pirro. Una volta che si renderanno conto che i “guadagni” delle loro svalutazioni interne – tagli salariali stile 1930 – saranno sminuiti dalla grave perdita di una gioventù sprecata, i Latini non lo tollereranno.
Non ci sono vincitori. Ogni paese è rovinato a modo suo. Come l’Apprendista Stregone di Goethe, hanno lanciato un esperimento che non possono controllare. La scopa ha una volontà diabolica sua propria.
(1)Il Partito per l’Indipendenza del Regno Unito (in inglese, United Kingdom Independence Party, UKIP) è un partito politico britannico euroscettico di destra fondato nel 1993.[1] Il suo obiettivo principale è il ritiro del Regno Unito dall’Unione europea.
Articolo originale: Germany’s anti-euro party is a nasty shock for Angela Merkel
Fonte: Investire Oggi 11 Marzo 2013
volesse il Cielo che la Germania uscisse dall'euro, considerato che i nostri politici non hanno le palle e l'intelligenza per farlo ..
RispondiEliminaci accomuna una speranza...
EliminaAnna
se gli euroscettici tedeschi sono come i nostri (vedesi pdl, lega o grillo) possiamo star certi che "cermania" non lascerà mai la moneta unica
RispondiEliminalelamedispadaccinonero.blogspot.it