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lunedì 31 dicembre 2012

AntiMessaggio di Fine Anno

da Paolo Becchi a Rete unificata

Buona sera e Buon Anno a Voi tutti, italiane e italiani di ogni generazione. È con profonda commozione che mi rivolgo a Voi, cari sudditi … pardon, cari concittadini, in questi tempi così difficili, ma anche così pieni di speranza e di fiducia per il futuro che ci attende. Questo è stato un anno difficile per la nostra amata Costituzione, la nostra amatissima Carta nella quale sono enunciati i valori e i principi fondamentali cui si ispirarono quanti, sacrificando se stessi e la propria vita, hanno consegnato alle generazioni successive una Repubblica nuova e libera. Spetta a ciascuno di noi, in nome di quegli stessi principi, continuare ad amarla e consolidarla, perché, ricordatevi, chi lascia la strada vecchia per la nuova…

Ma cosa sto dicendo?!... Qui bisogna cambiare tutto, anche questi proverbi…scusate, ora ricomincio tutto da capo.

Poveri italiani: I proverbi dei vecchi fanno morire i giovani di fame. Non abbiamo più una Costituzione, dopo che per tutto questo anno è stata stuprata da coloro che erano incaricati di difenderla e di garantirne il rispetto. Essa è stata trasformata nel canovaccio di un indegno spettacolo.

L’anno finisce come era iniziato il precedente: con la liquidazione di ogni forma di governo rappresentativo e con l’eliminazione di ogni garanzia di democrazia a favore dei cittadini e degli elettori. Che sia in carica o dimissionario, il Governo Monti è uno spettro che si aggira dentro la nostra Costituzione. E’ un fantasma, il fantasma di una Terza Repubblica che sta nascendo a forza di interpretazioni faziose del testo costituzionale, di ossequio formale alla legalità e di violazione di ogni principio democratico di legittimità.

Come tutto ciò è cominciato lo sapete: una telefonata. A volte una telefonata allunga la vita - si diceva - una telefonata del Presidente della Repubblica tedesco Christian Wulff a Re Giorgi: “Lieber Giorgio, wie geht’s Frau Clio?” Senti, guarda, abbiamo un problema…bisognerebbe rovesciare il governo di Berlusconi. Già, proprio così. Lo capisci anche tu, ormai la situazione è diventata insostenibile, e non si tratta di Ruby… “Eine schöne Frau, übrigens”. Che ne dici di Monti? Sì, Mario Monti, lui…l’uomo che rappresenta l’Europa nel Bilderberg, consulente internazionale per molti anni di Goldman Sachs. Re Giorgio ascolta, annuisce… Lo spread che sale, sale sempre più, e noi, e noi ancora più giù. Berlusconi si dimette. Si sciolgono le Camere. Si va alle elezioni? E per quale motivo? C’è la “responsabilità” nazionale che ora, stimolati da Re Giorgio, Centro e Sinistra invocano. Monti sale al governo e lo spread scende. Strana storia, una storia sbagliata: una storia da basso impero, una storia da una botta e via, come cantava De André.

lunedì 23 luglio 2012

Ci hanno traditi. Ma adesso è finita..

di PaoloBecchi
byoblu.com

È necessario liberarsi da un equivoco politico divenuto ormai senso comune, e dal quale dipendono un’infinità di conseguenze: quello di considerare la formazione dell’ Unione Europea come un processo di unificazione politica di tutti i popoli europei e di creazione di una “comunità di diritto” che garantisca pace, diritti e libertà a tutti i “cittadini” dell’Unione. Al contrario, l’Europa è stata fin dall’inizio pensata e costruita come spazio egemonico franco-tedesco.  Nel 1948 Adenauer aveva dichiarato: «Il futuro di tutta l’Europa dipende da uno stabile rapporto tra la Francia e la Germania». L’anno successivo replicava De Gaulle: «Io dico che occorre istituire l’Europa sulla base di un accordo tra francesi e tedeschi». Il trattato dell’Eliseo, firmato il 22 gennaio 1963 tra il Generale e Adenauer, segna la definitiva “riconciliazione” franco-tedesca.

sabato 19 maggio 2012

Uno spavento senza fine

Byoblu

Ieri ho incontrato Paolo Becchi, docente ordinario di Filosofia del Diritto all'Università di Genova, filosofo e giornalista. Nel video, la nostra chiacchierata sui temi dell'euro, dell'Europa come costruzione elitaria. Le ricette di Becchi? Uscita dall'euro e recupero della sovranità monetaria e politica.