25 novembre 2009 (MoviSol) - Il modo più efficace per combattere i cambiamenti climatici è ridurre la popolazione, sostiene il rapporto annuale del Fondo ONU sulla Popolazione (UNFPA), pubblicato il 18 novembre. Come da copione, il ministro dello Sviluppo danese ha annunciato che il suo governo intende includere il tema del controllo demografico nell'accordo da sottoscrivere al vertice sul clima di Copenhagen.
L'UNFPA ha sempre perseguito una politica maltusiana, ma è la prima volta che lega la crescita demografica ai cambiamenti climatici. Facendo così, esso segue le prescrizioni degli enti controllati dalla famiglia reale britannica, come l'Optimum Population Trust.
"La crescita demografica è tra i fattori che influenzano le emissioni totali nei paesi industrializzati e in via di sviluppo", afferma il rapporto dell'UNFPA. "Ogni persona, in ogni popolo, consumerà cibo, avrà bisogno di alloggio, e idealmente la maggior parte usufruirà di trasporti che consumano energia, e consumerà combustibile per il riscaldamento ed elettricità". Riducendo la popolazione mondiale si ridurrà l'emissione di gas-serra e aiuterà i paesi – specialmente le nazioni povere, con alta crescita demografica – ad adattarsi all'impatto dei cambiamenti climatici.
Naturalmente, la crescita demografica va giudicata in una luce completamente diversa: ogni individuo è fonte potenziale di ricchezza per tutta la società, grazie ai contributi creativi che egli o ella può arrecare e che ogni governo dovrebbe promuovere. Le vite non possono essere misurate in termini di emissioni di CO2 o di energia consumata, o dei costi della sanità, contrariamente a quanto sostiene la scuola inumana della medicina "evidence-based".
Ma il rapporto dell'ONU sostiene che i cambiamenti climatici possono diventare "ancor più estremi e verosimilmente catastrofici" poiché la crescita demografica "supera la capacità di aggiustamento della terra".
Il principale ricercatore ed estensore del rapporto UNFPA è un certo Robert Engelman, vicepresidente del World Watch Institute il cui fondatore Lester Brown è uno degli alti sacerdoti del movimento della crescita zero.
La proposta di ridurre la popolazione per "salvare il clima" è stata per prima formulata dall'Optimum Population Trust, una fondazione britannica tra i cui direttori figura il consigliere per l'ambiente del Principe Carlo. Come abbiamo scritto in precedenza (cfr. Strategic Alert 39/09), l'OPT aveva commissionato il rapporto alla London School of Economics, e sostiene che impedire la nascita di nuovi inquinatori è un rimedio molto più economico ai cambiamenti climatici che non i mulini a vento o l'energia solare.
Il rapporto dell'OPT fece seguito ad una riunione segreta di "filantropi" miliardari tenutasi il maggio scorso a New York City, i quali giunsero alla conclusione che la migliore attività di beneficenza nel mezzo dell'attuale crollo economico sia promuovere la causa della riduzione demografica (cfr. Strategic Alert 23/09). Quella riunione fu organizzata da Bill Gates, David Rockefeller e Warren Buffett (vedi su questo sito "La strana passione di Bill Gates per le grandi pandemie").
La strana passione di Bill Gates per le grandi pandemie
14 giugno 2009 (MoviSol) - L'uomo più ricco del mondo (40 miliardi di dollari), che vanta il titolo di Cavaliere dell'Impero Britannico, ha il nome di Bill Gates.
Chi vuole imperare, si sa, ricorre spesso a imbrogli e ambiguità, in attesa di poter palesare più tranquillamente il proprio potere. In che modo Gates rende servigi degni di un vero cavaliere? A quali sotterfugi si presta? Vuol far notizia, in questi giorni, con quanto detto alla conferenza stampa di "One", una delle sue organizzazioni "sovrannazionali". In collaborazione con il Sig. Bob Geldof, pedina culturale della fazione fabiana di Tony Blair, il fondatore della Microsoft ha cercato di screditare l'operato dell'Italia come governo presidente di turno del G8.
Ma certi privati, si sa, sono più efficienti dei governi. Se, da una parte, Bill Gates si dimostra molto generoso nel finanziare la lotta contro l'AIDS, coltiva nel profondo una certa predilezione per le grandi pandemie e la loro capacità di "stabilizzare" la popolazione mondiale.
Leggiamo, per esempio, un estratto dell’intervista del febbraio 2008 di uno dei "segreti" partecipanti all'incontro di Gates, il magnate della stampa Ted Turner, fondatore del canale televisivo CNN che tanto ha fatto, in termini di propaganda per la guerra. Parlando per un'ora con Charlie Rose, arrivò a dire, a proposito delle omissioni nel combattere il riscaldamento climatico: "la temperatura crescerà di otto gradi nei prossimi trenta-quarant'anni, provocando la scomparsa della maggiorparte produzioni agricole; […] La maggiorparte delle persone saranno morte e i sopravvissuti praticheranno il cannibalismo", poiché "la civiltà risulterà spaccata. I pochi sopravvissuti vivranno organizzati in Stati falliti, come la Somalia e il Sudan, in condizioni intollerabili". Secondo lui, un modo di combattere il riscaldamento climatico, è quello di stabilizzare la popolazione. Semplicemente "siamo troppo numerosi, ecco perché c'è un riscaldamento globale. […] Troppa gente usa troppe cose". Turner suggerì infine che "su base volontaria, tutti gli abitanti della terra si impegnino a non mettere al mondo più di due bambini. È una misura ampiamente sufficiente".
Attraverso la sua fondazione Bill e Melinda Gates Foundation, Bill Gates si presenta come un benefattore dell’umanità, dedito a promuovere l’uso ottimale dei fondi assegnati alle spese sanitarie, soprattutto nei Paesi in via di distruzione.
Nel luglio 2007, la sua fondazione destinò 105 milioni di dollari alla creazione, presso l'Università dello Stato di Washington, dell’Istituto per la Valutazione delle Metriche della Sanità (IHME). Concepito come una specie privata di "Organizzazione Mondiale della Sanità", l'IHME pretende di "valutare le condizioni globali della sanità e dei programmi sanitari, disseminando delle informazioni utili in questo campo. L'Istituto ritiene di avere un ruolo chiave in questa battaglia, in vista degli obiettivi di sviluppo del millennio che esigono delle riforme dei regimi sanitari entro il 2015".
L'uomo scelto da Bill Gates per presiedere al "suo" IHME è il professore di Harvard Chris Murray, un luminare della medicina. Ciononostante, nel 2006 Murray, prima di accettare l'incarico, assieme a Neil Ferguson dell'Imperial College di Londra simulò al calcolatore l'impatto che l'emergere di una "pandemia influenzale simile alla spagnola" avrebbe avuto ai giorni nostri. Nell'articolo "Povertà, morte e prossima epidemia influenzale" pubblicato lo stesso anno nella famosa rivista britannica The Lancet¸ Murray e Ferguson stimarono la morte di almeno 62 milioni di persone come conseguenza di una tale evenienza. Naturalmente, il 96% delle vittime si avrebbe nei Paesi in via di sviluppo (per gli autori si tratta dei Paesi non aderenti all'OSCE, compresi il Brasile, la Cina e la Russia), in cui è compreso l'82% della popolazione umana globale, nelle fasce d'età più basse.
Il Consiglio Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) notava, sempre nel 2006, che "le previsioni dello studio (che ha fatto uso delle statistiche del 1918), potrebbero essere troppo ottimistiche poiché non tiene conto dell'impatto della pandemia sui 35 milioni di persone infettate dal virus HIV". Ferguson stima che, sulla scala globale, l'effetto dei vaccini sarebbe irrisorio. Anche se un vaccino pandemico fosse reso rapidamente disponibile, ne profitterebbero soltanto i Paesi più attrezzati, tenuto conto dei costi elevati e dei limiti della produzione annua mondiale di 350 milioni di dosi.
Nello stesso periodo il professor Murray aggiungeva: "Non lasciate che la perfezione sia il nemico del bene. Dobbiamo immaginare delle strategie che possano funzionare nelle situazioni di povertà. Non sembra nemmeno probabile che le strategie di vaccinazione raggiungano le destinazioni più povere in tempo utile per essere benefiche".
Da questi dettagli possiamo ben capire perché Bill Gates e il Club dei miliardari maltusiani abbiano selezionato una tale équipe.
Lo stesso fanatico sostenitore dei videogiochi violenti (salvo limitare fortemente l'esposizione dei propri figli ad ogni eccesso informatico) dopo essersi rivelato pericoloso per la vostra salute mentale ora minaccia gravemente quella fisica.
Fonte: http://www.movisol.org/
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