Di Daniel Tencer
29 Maggio 2010
BP 'totalmente responsabile delle notizie' sulla perdita di petrolio, dice un esperto di energia
Mentre fallisce l'ultimo tentativo di fermare la perdita di petrolio nel Golfo del Messico, l'idea di bombardare nelle immediate vicinanze per sigillare il petrolio nel sottosuolo sta guadagnando terreno tra alcuni esperti di energia e ricercatori.
Un esperto di energia noto per aver previsto il picco del prezzo del petrolio del 2008, dice che spedire sul fondo una piccola bomba nucleare, ebbene è "probabilmente l'unica cosa che possiamo fare" per fermare la perdita.
Matt Simmons, il fondatore della banca d'investimento per l'energia Simmons & Company, dice anche che ci sono prove di una seconda perdita di petrolio a circa 5-7 miglia dalla fuga iniziale che BP è concentrata a fermare. Questa seconda perdita, egli dice, è così grande che quella iniziale è "minima" al confronto.
Simmons ha parlato a Bloomberg News Venerdì, prima che la BP annunciasse che il suo ultimo tentativo di tappare il buco, noto come metodo "top kill", era fallito.
"Una settimana fa Domenica la prima nave da ricerca ... è stato commissionato dalla NOAA di setacciare la zona," ha detto. Hanno trovato "un gigantesco pennacchio" che saliva a circa 5-7 miglia dal luogo della fuga iniziale, ha detto Simmons.
Simmons ha detto che il governo degli Stati Uniti deve immediatamente sottrarre la perdita alla BP ed impegnare i militari.
"Probabilmente l'unica cosa che possiamo fare è creare un ordigno e mandarlo giù a 18.000 piedi per farlo esplodere, sperando che fermi il petrolio", ha detto.
La sua idea riecheggia quella di un giornale russo che all'inizio di questo mese ha suggerito agli Stati Uniti di detonare una bomba nucleare di piccole dimensioni per sigillare la perdita di petrolio sotto il mare. Komsomoloskaya Pravda ha sostenuto in un editoriale che la Russia in passato ha usato con successo armi nucleari per sigillare le fuoriuscite di petrolio in cinque occasioni.
Laboratori di armi nella ex Unione Sovietica hanno sviluppato speciali armi nucleari per chiudere i pozzi di gas. Credevano che la forza di una esplosione nucleare poteva chiudere qualunque foro entro 82-164 piedi (25-50 metri), a seconda della potenza dell'esplosione. Questo richiedeva la creazione di fori per posizionare il dispositivo nucleare vicino ai pozzi di destinazione.
Un primo test nell'autunno del 1966 si dimostrò efficace nel sigillare un pozzo sotterraneo di gas nel sud Uzbekistan, e così i russi hanno usato armi nucleari altre quattro volte per sigillare pozzi che sfuggivano al controllo.
Simmons ha anche detto a Bloomberg che l'idea di utilizzare misure radicali, come una bomba nucleare per sigillare la perdita non è probabilmente presa in considerazione dai responsabili politici "perché BP è ancora totalmente responsabile delle notizie e si sono tutti concentrati sulla superficie".
Alla domanda di un giornalista di Bloomberg circa i rischi insiti nel piazzamento di una bomba nucleare al largo della costa della Louisiana, Simmons ha affermato che una esplosione nucleare all'interno di un foro profondo avrebbe scarso effetto sulle aree circostanti.
"Se sei a 18.000 piedi sotto il letto del mare, in sostanza non succederà nulla [in superficie]," ha detto.
Joe Wiesenthal ha detto al Business Insider che l'idea di usare armi nucleari attirerà molta attenzione, ora che la procedura "top kill" è fallita.
Successivamente, la cosiddetta "opzione nucleare" otterrà un sacco di attenzione. In questo caso, ovviamente, l'opzione nucleare non è un eufemismo. E' un'idea reale che il modo migliore per terminare questa cosa sia quello di piazzare una piccola arma nucleare e seppellire il pozzo sotto le macerie. ... Entro la metà della prossima settimana, se ne parlerà in tutte le notizie via cavo, visto che gli esperti fanno forti pressioni sulla Casa Bianca chiedendo se lo prenderà in considerazione e perchè no.
Il seguente video è stato trasmesso su Bloomberg News, Venerdì 28 maggio 2010.
Traduzione di Dakota Jones
Fonte: The Raw Story
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