martedì 25 settembre 2012

Madrid: assedio al Parlamento. La diretta

di  Marco Santopadre
Contropiano

madrid-assedio-parlamentoSegui la diretta. Madrid invasa dai manifestanti. Vogliono le dimissioni del governo, lo scioglimento del Parlamento e la creazione di un'assemblea costituente con una legge elettorale proporzionale. Media e classe politica li accusano di golpismo. Città blindata.

16.40: In tutte le piazze del centro di Madrid sono in svolgimento assemblee popolari con la partecipazione di migliaia di persone. Molto grande quella in atto in Plaza de España de Madrid, un'altra è in corso nel paseo del Prado.

16.35: Riferisce il quotidiano Publico che la Polizia sta identificando vari manifestanti nella stazione di Atocha. Un gruppo di attivisti del movimento ’15 M’ di Malaga sono stati fermati e identificati addirittura due volte, la prima volta sono stati fatti scendere da un autobus e la seconda volta bloccati in piazza.

16.30: Durante un suo intervento all’interno del Parlamento, la portavoce del Partito Socialista (“l’opposizione”) Soraya Rodríguez ha detto: "Non ci piace vedere il Congresso come sta oggi. Capiamo il malessere di molti cittadini (...). Sono molte le ragioni che li animano. Ma il Congresso è il luogo dove lavorano i rappresentanti del popolo legittimamente eletti”.

16.20: Otto attivisti che partecipavano a un'assemblea di preparazione della mobilitazione, sono stati fermati venerdì scorsi e denunciati per un reato ''contro alti organismi della nazione'', punibile fino a un anno di carcere. La delegata del governo (il prefetto) di Madrid, l'esponente del Partito Popolare Cristina Cifuentes, ha avvertito che non sarà consentito in nessun modo ai manifestanti di circondare il Parlamento, perchè ''sarebbe un reato'', anche se ha 'generosamente' autorizzato vari concentramenti e marce, oltre a un'assemblea generale, distante della Camera Bassa.

16.15 - Il delegato del governo a Madrid, Cristina Cifuentes, ha affermato ieri che tra i manifestanti ci sono gruppi neonazisti. Una sua collega di partito, la segretaria del PP María Dolores de Cospedal, è tornata a paragonare la protesta odierna con il tentativo di colpo di stato militare del 23 Febbraio del 1981, quando i militari fecero irruzione in Parlamento per imporre una svolta a destra delle nuove istituzioni spagnole uscite dalla dittatura franchista (e ci riuscirono...).

16.10: Mentre i manifestanti affluiscono a Madrid contro i nuovi tagli previsti da Rajoy – 40 miliardi di euro – l’agenzia di rating Standard & Poor's ha aumentato di otto decimi di punto le previsioni di recessione per la Spagna per il prossimo anno. Ciò significa che è previsto che nel 2013 il Pil cadrà dell’1,4% invece che dello 0,6% finora pronosticato.

Per molti oggi, in Spagna, è il 25S ( che sta semplicemente per 25 settembre), una giornata campale.

Avevano denominato la manifestazione di oggi a Madrid ‘Occupa il Congresso’. Poi media e destra spagnola avevano accusato gli organizzatori di minacciare le istituzioni democratiche e di avere nientemeno che intenti golpisti. E quindi, dopo giorni di dibattito anche aspro all’interno del vasto coordinamento che ha lanciato l’iniziativa di oggi pomeriggio nella capitale spagnola, lo slogan è diventato “Circonda il Parlamento”.

Mentre migliaia di cittadini sono già scesi in strada in diversi punti della città ed altrettanti stanno arrivando a Madrid dagli altri territori dello Stato Spagnolo, il governo di Rajoy ha promesso che forse aumenterà un po’ le pensioni ma intanto ha mobilitato almeno 1350 poliziotti per circondare e difendere il Congresso, la Camera Bassa del Parlamento, ‘protetta’ da chilometri di transenne e di reti metalliche che impediscano ai manifestanti di avvicinarsi.

Ma i manifestanti sono determinati.

Alcuni gruppi politici e sociali hanno accettato malvolentieri il cambiamento di parola d’ordine e caldeggiano ancora un’occupazione, per quanto temporanea e simbolica, di un’istituzione considerata non l’organo che rappresenta la volontà popolare ma che esegue gli ordini delle banche e dei poteri forti spagnoli e dell’Unione Europea, scaricando i costi della crisi sulla povera gente, sulle masse popolari. Altri hanno intenti meno bellicosi e puntano ad una grande mobilitazione di massa pacifica e simbolica.

I manifestanti, chiamati in piazza dal movimento ’15M’ (i cosiddetti ‘indignados’), dalla piattaforma ‘En Pie!’ (in piedi) e da altri coordinamenti creati ad hoc, puntano il dito contro "un sistema condizionato e costretto dai mercati, chiaramente insostenibile" e chiedono al Governo di dimettersi, al Parlamento di sciogliersi e l’avvio di un processo Costituente con una legge elettorale proporzionale. Parole d’ordine radicali al di là di quali saranno i comportamenti concreti dei manifestanti, che hanno messo in serio allarme l’establishment e la stampa, che continuano ad accusare gli organizzatori di ‘golpismo’.

Tre cortei prenderanno il via da diversi punti della città nel pomeriggio e si dirigeranno verso il Parlamento mentre è in corso una seduta plenaria sull’approvazione del bilancio statale preventivo per l’anno 2013.  Essendo la Spagna paese altamente democratico, la legge vieta esplicitamente di manifestare vicino alla sede del Congresso quando vi sono riuniti i deputati. E così l’atteggiamento della Polizia mobilitata in forze è stato da subito assai duro: strade chiuse al traffico, blocchi improvvisi di autobus pieni di manifestanti con perquisizioni e sequestri di materiali (soprattutto telecamere e fotocamere), qualche fermo preventivo.

Ma la gente – giovani, lavoratori, immigrati, sindacalisti e attivisti di alcuni partiti della sinistra radicale – continua ad affluire nelle stazioni di Atocha e di Plaza de Espana, con l’intenzione di formare almeno una lunga e fitta catena umana intorno al Congresso a partire dalle 18. A quell'ora i tre cortei cominceranno a muoversi da Puerta del Sol e dalle Piazze Neptuno e Cibeles.

Le forze di sicurezza hanno stabilito vari filtri - a volte veri e propri check point - per evitare l'infiltrazione dei manifestanti in una enorme zona rossa attorno al palazzo del parlamento.

Fonte: Contropiano 25 Settembre 2012

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