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domenica 18 dicembre 2011

Crisi economica globale: Gli Stati Uniti, un paese insolvente e ingovernabile

da Global Europe Anticipation Bulletin (GEAB)
Global Research
Global Europe Anticipation Bulletin (GEAB) no. 60 – 16 Dicembre 2011

28253Come annunciato nel precedente bolletino GEAB, in questo numero il nostro team presenta le sue anticipazioni sui cambiamenti negli Stati Uniti per il periodo 2012-2016. Questo paese, epicentro della crisi sistemica globale e pilastro del sistema internazionale dal 1945, verrà sottoposto a una fase particolarmente tragica della sua storia nel corso di questi cinque anni. Già insolvente diventerà ingovernabile determinando, per gli americani e coloro che dipendono dai violenti e distruttivi shock economici, finanziari, monetari, geopolitici e sociali, degli Stati Uniti. Se gli Stati Uniti oggi sono già molto diversi dalla "super-potenza" del 2006, l'anno in cui è stato pubblicato il primo rapporto GEAB, che annunciava la crisi sistemica globale e la fine degli onnipotenti Stati Uniti, i cambiamenti che ci aspettiamo per il periodo 2012-2016 sono ancora più importanti, e trasformeranno radicalmente il sistema istituzionale del Paese, il suo tessuto sociale e il suo peso economico e finanziario.

Allo stesso tempo, ogni dicembre, valutiamo le nostre anticipazioni per l'anno appena concluso. Questo esercizio, praticato  troppo raramente dai think tank, dagli esperti e dai media (1) è uno strumento che permette ai nostri abbonati (2) così come ai nostri ricercatori, di verificare che il nostro lavoro mantiene un alto valore aggiunto e ed è in contatto diretto con la realtà . Quest'anno il nostro punteggio è leggermente migliorato e LEAP/E2020 ha raggiunto un tasso di successo dell'82% nelle sue anticipazioni per il 2011.

Inoltre abbiamo anche espresso in dettagli le nostre raccomandazioni su valute, oro, le borse e le conseguenze di emarginazione del Regno Unito in seno all'UE (3) sulla Sterlina, i Bond e sul debito UK e abbiamo espresso qualche consiglio sugli sviluppi del sistema istituzionale americano (4).

In questo comunicato pubblico abbiamo scelto di presentare un estratto dalla nostra anticipazione sui cambiamenti negli Stati Uniti per il periodo 2012-2016.

Ma prima di affrontare il caso americano, vogliamo rivedere la situazione in Europa (5).

martedì 18 ottobre 2011

La decimazione delle banche occidentali

MegaChip

Gli analisti economici del Global Europe Anticipation Bulletin (GEAB) producono collegamenti originali che uniscono in modi inaspettati i puntini della Grande Crisi. Abbiamo tradotto per voi la presentazione redatta da GEAB del Bollettino n. 58, incentrato sul tema della"decimazione delle banche occidentali". Al di là dell'effettiva capacità di predizione, sono interessanti le fonti e i collegamenti utilizzati, specie nelle note in coda all'articolo. Il tema richiamato ci spinge a rilanciare anche un recente commento di Giulietto Chiesa: «Deve essere chiaro che non accetteremo che altri denari siano regalati alle banche che sono già fallite. Se il mercato vale, allora devono fallire. Se non le lasciate fallire è perché il mercato non vale. Se il mercato non vale, non potete chiederci di pagare il debito.»

Come anticipato da LEAP/E2020, la seconda metà del 2011 vede il mondo continuare la sua inarrestabile discesa verso lo smembramento geopolitico globale caratterizzato dalla convergenza di crisi monetarie, finanziarie, economiche, sociali, politiche e strategiche.

Dopo il 2010 e l'inizio del 2011, che ha visto i miti di una possibile ripresa e dell'uscita dalla crisi crollare miseramente, è ora l'incertezza a dominare i processi decisionali degli Stati, proprio come le aziende e gli individui, generando inevitabilmente crescente apprensione per il futuro.

Il contesto si presta di per sé in modo singolare: esplosioni sociali, paralisi politica e/o instabilità, ritorno alla recessione globale, la paura sulla sorte delle banche, la guerra delle valute, la scomparsa di oltre 10mila miliardi di dollari in asset fantasma nel giro di tre mesi, la diffusa e crescente disoccupazione di lungo termine...

Oltretutto, è proprio questo mondo finanziario malato che sarà la causa della «decimazione (1) delle banche occidentali» nella prima metà del 2012: con la loro redditività in caduta libera, i bilanci in disordine, con la scomparsa di asset per trilioni di dollari, con gli Stati che spingono sempre più in direzione di una rigorosa regolamentazione delle loro attività (2), fino ad assoggettarle al controllo pubblico, e scontrandosi con una opinione pubblica sempre più ostile: ora il patibolo è stato eretto e almeno il 10% delle banche occidentali (3) dovranno transitare per questo passaggio nei prossimi trimestri.

Tuttavia, in questo ambiente, in apparenza sempre più caotico, emergono delle tendenze, le prospettive a volte appaiono positive ... e, cosa più importante, l'incertezza sarebbe molto inferiore a quanto si possa pensare, se solo si analizzassero i cambiamenti nel mondo per come si è strutturato dopo la crisi, anziché con i criteri del mondo prima della crisi.

In questo bollettino del GEAB, il nostro team presenta anche le sue previsioni sul "Rischio Paese" 2012-2016 per oltre 40 Stati, dimostrando che si possono illustrare le situazioni e individuare forti tendenze perfino in mezzo all'odierna "nebbia di guerra" (4).

In un tale contesto, questo strumento decisionale si sta rivelando assai utile tanto per il singolo investitore quanto per coloro che prendono decisioni nell’ambito dell’economia e della politica. Il nostro team presenta anche i cambiamenti nell’indice GEAB $ e le sue raccomandazioni (oro-valute-immobiliare), inclusi naturalmente gli strumenti atti a proteggersi dalle conseguenze dell’arrivo della "decimazione delle banche occidentali".

Per questo numero del GEAB, il nostro team ha scelto di presentare un estratto dal capitolo sulla decimazione delle banche occidentali nella prima metà del 2012.

Prima metà del 2012: decimazione delle banche occidentali

In realtà, sarà una decimazione tripla (5) che si concluderà con la scomparsa di una percentuale tra il 10 e il 20 per cento delle banche occidentali nel prossimo anno:

    - una decimazione del loro personale;

    - una decimazione dei loro profitti

    - e infine, una decimazione del numero delle banche.

Sarà accompagnata, naturalmente, da una drastica riduzione del loro ruolo e importanza nell'economia globale e influirà direttamente sugli istituti bancari in altre regioni del mondo e su altri operatori finanziari (assicurazioni, fondi pensione ...).

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Un esempio di dati bancari al momento di una crisi sistemica globale:
i risultati dello stress test di Intesa San Paolo rispetto ai suoi concorrenti europei
(e rispetto al primo caduto: Dexia)
(6)

Il nostro team potrebbe impostare questo argomento esattamente come di recente hanno fatto i media anglosassoni, il presidente degli Stati Uniti e i suoi ministri (7), gli esperti di Washington e Wall Street e, in generale, tutti i media mainstream (8), su tutti gli aspetti della crisi sistemica globale, vale a dire dicendo: «È colpa della Grecia e dell'Euro!».

Sarebbe ovviamente bello ridurre questa parte del GEAB a poche righe e trattenersi dal fare alcun accenno alle analisi sulle possibili cause riconducibili agli Stati Uniti, al Regno Unito o al Giappone. Ma, non certo a sorpresa dei nostri lettori, non sarà questa la scelta di LEAP/E2020 (9).

In veste di unico think tank che ha anticipato la crisi e previsto abbastanza precisamente le sue varie fasi, non rinunceremo di certo ad un modello di previsione che funziona bene, immune dai pregiudizi sebbene privo della possibilità di indovinare gli eventi [Non dimentichiamo che l'euro è ancora vivo e vegeto (10) e che Eurolandia ha appena completato la piccola impresa, in sei settimane, di mettere insieme i 17 voti parlamentari necessari a rafforzare il proprio fondo di stabilizzazione finanziaria (11)].

Così, anziché fare l’eco alla propaganda o al "pensiero prefabbricato" restiamo fedeli al metodo di anticipazione e aderenti ad una realtà che dobbiamo dapprima scoprire per poterla comprendere (12).

In questo caso, per secoli, quando si è pensato alle "banche" si è sempre pensato prima di tutto alla City di Londra e a Wall Street (13).

Et pour cause: Londra per oltre due secoli e New York per quasi un secolo sono state entrambe i due cuori del sistema finanziario internazionale e il covo per eccellenza dei banchieri più importanti del mondo. Ogni crisi bancaria globale (così come qualsiasi grande evento bancario), quindi, inizia e finisce in queste due città fin dai tempi in cui il moderno sistema finanziario globale è diventato un vasto processo di incessante riciclaggio della ricchezza (virtuale o reale) sviluppato da e per queste due città (14).

La decimazione delle banche occidentali che inizia e continuerà nei prossimi trimestri, un evento di proporzioni storiche, non può quindi essere compresa senza prima di tutto misurare e analizzare il ruolo di Wall Street e Londra in questa débâcle finanziaria. La Grecia e l'euro qui avranno senza dubbio un ruolo come abbiamo discusso nei precedenti bollettini del GEAB, ma essi costituiscono la miccia: il debito greco è l’avidità delle banche di ieri che sta esplodendo nell’arena pubblica di oggi, l'euro è la freccia del futuro che sta bucando il palloncino finanziario attuale. Queste sono le due “dita” che indicano il problema, ma non sono il problema. Questo è ciò che l'uomo saggio sa mentre lo stolto non lo sa, parafrasando il proverbio cinese (15).

In realtà, bisogna solo guardare a Londra e Wall Street per prevedere il futuro delle banche occidentali, dal momento che è solamente lì che il gregge bancario si riunisce ogni sera per venire ad abbeverarsi alla sua dose di dollari.

E la condizione del sistema bancario occidentale può essere misurata attraverso la variazione del numero di dipendenti delle banche, la loro redditività e quella dei loro azionisti. Da questi tre fattori si può direttamente dedurre la loro capacità di sopravvivere o di scomparire.

La decimazione del numero degli occupati in banca

Cominciamo con i numeri, allora! Qui il quadro è desolante per i lavoratori dipendenti del settore bancario (e ora anche per le "star del sistema bancario"): a partire dalla metà del 2011 Wall Street e Londra hanno costantemente annunciato licenziamenti in massa, diffusi nei centri finanziari secondari come la Svizzera e Eurolandia e nelle banche giapponesi. Un totale di diverse centinaia di migliaia di posti di lavoro bancari sono scomparsi in due ondate: prima di tutto nel 2008-2009, poi fino alla tarda primavera di quest'anno. E questa seconda ondata sta gradualmente acquistando slancio con il passare dei mesi. Con la recessione globale in corso, il prosciugarsi dei flussi di capitale verso gli Stati Uniti e nel Regno Unito, a seguito dei cambiamenti geopolitici ed economici in corso (16), le enormi perdite finanziarie negli ultimi mesi e tutti i tipi di regolamenti che gradualmente "spezzano" il super-redditizio modello bancario e finanziario degli anni 2000, i capi delle grandi banche occidentali non hanno scelta: devono, a tutti i costi, tagliare i costi il più rapidamente e profondamente possibile.

Pertanto, la soluzione più semplice (dopo quella di sovraccaricare i clienti) è quella di licenziare decine di migliaia di dipendenti. Ed è quello che sta accadendo. Ma lungi dall'essere un processo controllato, vediamo che più o meno ogni sei mesi i dirigenti delle banche occidentali scoprono di aver sottovalutato la portata dei problemi e sono quindi obbligati ad annunciare ulteriori licenziamenti di massa.

Con la "tempesta perfetta" politica e finanziaria che si profila negli Stati Uniti per il prossimo novembre e dicembre (17), LEAP/E2020 anticipa una nuova serie di annunci di questo tipo ad iniziare dai primi mesi del 2012.

Gli “ammazza-costi” del settore bancario hanno alcuni buoni trimestri di fronte, quando vediamo la Goldman Sachs, anch’essa colpita direttamente da questa situazione, costretta a limitare il numero di piante verdi nei suoi uffici per risparmiare denaro (18). Anche se, dopo aver sradicato le piante verdi, sono di solito "gli scivoli rosa (pink slip)" (19) a fiorire.

La decimazione del numero di banche

In un certo senso, il sistema bancario occidentale sembra assomigliare sempre più all'industria siderurgica occidentale del 1970. Così i " padroni delle ferriere; pensando di essere i padroni del mondo (tra l'altro contribuendo attivamente allo scoppio delle guerre mondiali), proprio come i nostri "banchieri d'affari più importanti" pensavano di essere Dio (come l’amministratore delegato diGoldman Sachs), o come minimo i padroni dell'universo . E l'industria siderurgica è stata la "punta di diamante", l’«esempio economico assoluto» del potere per decenni. Il suo potere è stato misurato in decine di milioni di tonnellate di acciaio, proprio come il potere in miliardi di bonus per i dirigenti delle banche d'affari e dei commercianti negli ultimi decenni. E poi, in due decenni per l'industria dell'acciaio, in due/tre anni per le banche (20), l'aria è cambiata: l'aumento della concorrenza, il crollo dei profitti, i licenziamenti di massa, la perdita di influenza politica, la fine dei sussidi di massa e in ultima analisi, le nazionalizzazioni e/o ristrutturazioni che hanno dato vita ad un settore ridimensionato rispetto a quello che era al suo apogeo (21). In un certo senso, dunque, l'analogia si applica a ciò che si attende per il settore bancario occidentale per il 2012/2013.

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Variazioni di prezzo delle azioni (e, quindi, perdite) per i contribuenti britannici dopo l'acquisizione parziale di RBS e Lloyds da parte del Governo
Fonte: Guardian, 10/2011

Già a Wall Street nel 2008, Goldman Sachs, Morgan Stanley e JP Morgan hanno dovuto improvvisamente trasformarsi in "holding bancarie" per essere salvate. Nella City, il governo britannico ha dovuto nazionalizzare una grande fetta del sistema bancario del paese e in questi giorni il contribuente britannico continua a sostenerne i costi, perché i prezzi delle azioni delle banche sono di nuovo crollati nel corso del 2011 (22). Questa è anche una delle caratteristiche del sistema bancario occidentale nel suo complesso: questi operatori finanziari privati (o società quotate) non valgono praticamente nulla. La loro capitalizzazione in borsa è andata in fumo. Naturalmente questo crea un'opportunità per il contribuente per una nazionalizzazione a basso costo a partire dal 2012 perché è la scelta che sarà imposta agli Stati, negli Stati Uniti come in Europa o in Giappone.

Che si tratti, ad esempio, di Bank of America (23), Citigroup o Morgan Stanley (24) negli Stati Uniti, di RBS (25) o Lloyds nel Regno Unito (26), Société Générale in Francia, Deutsche Bank (27) in Germania, o UBS (28) in Svizzera (29), istituti fra i più importanti "too big to fail” (troppo grandi per fallire) falliranno. Saranno accompagnati da una fascia intera di banche medie o piccole come Max Bank che ha appena presentato istanza di fallimento in Danimarca (30).

Di fronte a questa "decimazione", le risorse degli Stati saranno presto insufficienti, soprattutto in questi tempi di austerità, di entrate fiscali basse e di impopolarità politica del salvataggio delle banche (31). I leader politici, quindi, devono concentrarsi sulla tutela degli interessi dei risparmiatori (32) e dei lavoratori (due settori che hanno ricevuto grandi promesse elettorali) invece di tutelare gli interessi dei dirigenti di banca e degli azionisti [due settori pieni di insidie elettorali, i cui precedenti nel 2008 ne dimostrano l’assoluta inutilità economica (33)]. Questo si tradurrà in un nuovo crollo dei prezzi delle azioni finanziarie (comprese le assicurazioni, considerate molto "vicine" alla situazione bancaria) e in un aumento delle turbolenze degli hedge fund, dei fondi pensione (34) e altri operatori tradizionalmente intrecciatissimi con il settore bancario occidentale. Non c'è dubbio che questo non farà che rafforzare la situazione recessiva generale, limitando il più possibile i prestiti all'economia (35).

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Il debito pubblico globale (1990-2010) (in% sul PIL, i tassi di cambio costanti 2010)
Fonti: BRI / McKinsey, 08/2011

Per semplificare la visualizzazione di questo grafico, si può dire che il mercato bancario occidentale, riducendo in modo significativo la portata e il numero di operatori in questo mercato, deve ridimensionarsi in modo proporzionale. In alcuni paesi, specialmente quelli in cui le grandi banche contano per il 70% o più del mercato bancario, ciò porterà inevitabilmente alla scomparsa di uno o l'altro di questi operatori molto grandi... checché ne possano dire i loro leader, gli stress test o le agenzie di rating (36). Se sei un azionista (37) o cliente di una banca che potrebbe crollare nella prima metà del 2012 ci sono, ovviamente, delle precauzioni da prendere. Offriamo una serie di raccomandazioni in questo bollettino. Se si è funzionari o dipendenti di un tale tipo di istituto, le cose sono più complicate perché ora pensiamo che sia troppo tardi per poter evitare i fallimenti in serie, e il mercato del lavoro bancario è saturo a causa dei licenziamenti di massa. Tuttavia, ecco un consiglio del nostro team se siete un dipendente in uno di questi istituti, se vi è stata fatta un'offerta interessante di dimissioni volontarie, fino ai prossimi pochi mesi accettatela, gli esuberi non saranno su base volontaria e saranno a condizioni molto meno favorevoli.

Note:

(1) La decimazione è stata una pena capitale militare romana che comportava la morte di un legionario su dieci quando l'esercito aveva mostrato codardia in battaglia, disobbedienza o comportamenti inappropriati. Il sistema romano di decimazione veniva effettuato tramite sorteggio.

(2) Regolamenti che tassano severamente le attività bancarie più redditizie. Fonte: The Independent , 2011/12/10

(3) Il nostro team crede che la percentuale si collocherà tra il 10% e il 20%.

(4) Nebbia di guerra a cui i media mainstream incidentalmente contribuiscono in larga misura invece di cercare di chiarire la situazione.

(5) Considerando la decimazione in senso lato, vale a dire un netto calo che può essere molto maggiore di quello dell’epoca romana del 10%.

(6) Per quanto riguarda LEAP/E2020, questo tipo di classificazione non prevede nulla giacché l’attuale shock ha intensità più alta e durevole delle ipotesi degli stress test. E questo vale anche per le banche degli Stati Uniti, naturalmente.

(7) Tutto considerato per quanto riguarda Barack Obama, in posizione difficile per le prossime elezioni presidenziali a causa dei suoi risultati economici disastrosi e la profonda delusione della maggior parte di coloro che hanno votato per lui nel 2007 a causa delle sue molte promesse non mantenute, deve a tutti i costi cercare di incolpare qualcuno o qualcosa per lo stato disastroso dell'economia e della società americana. Allora perché non la Grecia e l'euro? Quando questo non funziona più (in un paio di mesi), sarà necessario trovare qualcos'altro, ma la gestione miope è una specialità dell’amministrazione Obama; senza dubbio il suo segretario al Tesoro Timothy Geithner, fedelmente legato a Wall Street, troverà un'altra spiegazione. In ogni caso, non è colpa di Wall Street, possiamo almeno essere certi di questo. Altrimenti, l'amministrazione Obama tirerà sempre fuori il "fantasma dell'Iran" per cercare di distogliere l'attenzione dai problemi interni degli Stati Uniti. Per inciso, questa sembra essere la situazione attuale con la storia farlocca del tentato assassinio dell'ambasciatore saudita a Washington a opera di trafficanti di droga messicani pagati dai servizi segreti iraniani. Anche Hollywood si sarebbe fermata di fronte all'improbabilità di un tale scenario, tranne che per “salvare il soldato "Wall Street" e cercare di essere rieletto, non vale la pena di provare? Fonti: Huffington Post , 26/07/2011, NBC , 13/10/2011

(8) Questi “media mainstream” (finanziari o generalisti) hanno, infatti, una storia brillante nella previsione delle crisi. Vi ricordate li loro titoli nel 2006 che mettevano in guardia sulla crisi dei subprime nel 2007, annunciando l’”implosione” di Wall Street del 2008 e, ovviamente, all'inizio del 2011 parlando di un ritorno importante della crisi nell'estate 2011! Non vi ricordate? Non preoccupatevi, la vostra memoria è buona ... perché non hanno mai fatto dei titoloni nei giornali, non ci hanno mai avvertito di questi grandi eventi e delle loro cause. Quindi, se si continua a pensare che, come ripetono tutti i giorni, i problemi attuali sono causati “dalla Grecia e dall'euro", vuol dire che si pensa che siano improvvisamente diventati tutti onesti, intelligenti e perspicaci ... e che si deve quindi anche credere alla stessa maniera a Babbo Natale. È accattivante, ma non molto efficace per affrontare il mondo reale.

(9) Per lungo tempo, il nostro team ha continuato a sottolineare le difficoltà europee, anticipando piuttosto correttamente l'evoluzione della crisi nel «Vecchio Continente». Ma cerchiamo di non cadere vittima della sindrome dell’”albero europeo” che nasconde la foresta dei grandi problemi degli Stati Uniti e del Regno Unito.

(10) Un cenno di formazione: coloro che hanno scommesso sul collasso dell’euro un mese fa hanno di nuovo perso del denaro. Seguendo il ritornello della "fine della crisi dell'euro" che arriva circa ogni 4 mesi, non avranno più molto nelle loro tasche nel 2012. Mentre gli Stati Uniti per esempio non sono stati in grado di dimostrare la loro capacità di superare la contrapposizione tra repubblicani e democratici sul controllo del loro deficit.

(11) Mentre gli Stati Uniti, per esempio, non sono stati in grado di dimostrare la loro capacità di superare l'opposizione repubblicana e democratica sul controllo dei loro deficit.

(12) È spaventoso vedere la preoccupazione del G20 per l'euro, mentre la questione centrale del futuro è il dollaro. Ovviamente, l'enorme operazione di manipolazione dei media lanciata da Washington e Londra sarà riuscita ancora una volta a rinviare, per un certo tempo, la messa in discussione inevitabile dello stato centrale della valuta statunitense. Come anticipato dal nostro team, non ci si può aspettare nulla dal G20 fino alla fine del 2012. Si continuerà a parlare, far finta di agire e di ignorare di fatto le questioni chiave, quelle che sono le più difficili da mettere sul tavolo. I recenti annunci di un aumento delle risorse per il Fondo monetario internazionale sono parte di questo parlare a vuoto che non avrà un seguito perché i BRICS (gli unici in grado di aumentare i fondi del FMI) non finanzieranno un istituto in cui essi continuano ad avere solo un’influenza marginale. Nel frattempo, questi annunci fanno credere che c'è ancora un impegno comune per l'azione internazionale. L'allarme sarà tanto più doloroso nei mesi a venire.

(13) Se pensate alla Grecia è perché siete greci o siete un dirigente azionista di una banca che ha prestato troppo al paese negli ultimi dieci anni

(14) E in un certo senso anche per i due Stati interessati. Ma questo è già un punto controverso, e ampiamente discusso per quella materia, sapere se tali mercati finanziari sono una benedizione o una maledizione per gli Stati e le persone che li ospitano.

(15) "Quando un dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito"

(16) Tra la crescente integrazione di Eurolandia, che priva la città di mercati redditizi e più stretti legami economici, finanziari e monetari con il BRICS, bypassando Wall Street e la City, sono sempre più le quote di mercato finanziario globale in fuga da Londra e dalle banche di New York.

(17) Cfr. GEAB N ° 57

(18) Fonte: Telegraph , 19/08/2011

(19) Negli Stati Uniti lo «scivolo rosa» è un modo di dire che indica il licenziamento. Fonte: Wikipedia

(20) Ci vuole più tempo per riposizionare l'industria pesante che la scrivania di un venditore.

(21) Questa è, più o meno, la procedura seguita negli Stati Uniti e in Europa.

(22) Cfr. tabella qui sopra.

(23) Bank of America si trova sicuramente nel bel mezzo di una confluenza di grandi e crescenti problemi: ha subito una causa legale da 50 miliardi dollari per aver occultato le perdite per l'acquisizione di Merrill Lynch a fine 2008, una chiusura dei conti in massa da parte dei clienti a seguito della decisione unilaterale di imporre 5 dollari di costo aggiuntivo mensile per le carte bancomat, un guasto lungo e inspiegabile del suo sito web; una serie di processi che coinvolgono oltre ai subprime singoli proprietari ed enti locali, e la minaccia di mandare la Countrywide (che concede i mutui immobiliari ndr) in fallimento, un’altra delle sue acquisizioni nel 2008, per limitarne le perdite. Secondo LEAP/E2020, incarna la banca ideale degli Stati Uniti per uno scenario di crack tra novembre 2011 e giugno 2012. Fonti: New York Times, 27/09/2011; ABC, 30/09/2011; Figaro, 29/06/2011, CNBC, 30/09/2011, Bloomberg, 16/09/2011

(24) La banca statunitense che, nel 2008, ha ricevuto la più grande fetta di finanziamenti pubblici e che, ancora una volta, sta mettendo nel panico i mercati. Fonti: Bloomberg, 30/09/2011; Zerohedge, 2011/04/10

(25) Una delle banche più vulnerabili in Europa. Fonte: Telegraph, 14/10/2011

(26) che è essa stessa a non veder l'ora che le applichino un taglio nel suo rating. Fonte: Telegraph, 2011/12/10

(27) La banca tedesca leader, che è già esposta a un taglio del rating di credito. Fonte: Spiegel, 14/10/2011

(28) Anche UBS va verso un taglio del rating di credito. Fonte: Tribune de Genève, 15/10/2011

(29) Société Générale, Deutsche Bank e UBS hanno un punto in comune di particolare interesse: tutte e tre si precipitarono negli Stati Uniti "El Dorado" negli ultimi dieci anni, investendo come marinai ubriachi nella bolla finanziaria Usa (Deutsche Bank in subprime, mentre Société Générale in CDS e UBS in evasione fiscale). Oggi, non sanno come uscire da questo vortice che le spinge sempre più a fondo ogni giorno. En passant, ricordiamo che nel 2006, avevamo raccomandato che le istituzioni finanziarie europee si liberassero dai mercati statunitensi nel più breve tempo possibile, che ci apparivano alquanto pericolosi.

(30) Fonte: Copenhagen Post, 2011/10/10

(31) Anche la BBC, certamente segnata da tumulti nel Regno Unito nell'estate 2011, si pone una domanda, "impensabile" appena un anno fa, per il tipo di media che rappresenta: gli Stati Uniti si possono aspettare dei disordini sociali? Porre la domanda obbliga a una risposta. E in Europa, un paese come l'Ungheria, con un governo Social-nazionalista, ha accusato direttamente le banche, soprattutto quelle straniere, di essere responsabili della crisi di fronte al paese. Fonte: BBC , 20/09/2011; New York Times, 29/10/2011

(32) Di cui un numero sempre maggiore hanno cominciano a ribellarsi contro le pratiche del sistema bancario, soprattutto negli Stati Uniti dove le proteste contro Wall Street sono in crescita esponenziale, indebolendo le principali banche degli Stati Uniti giorno dopo giorno. Fonti: CNNMoney, 2011/11/10, MSNBC, 2011/10/11

(33) Ed è ancora peggio dell’inutilità economica dal momento che un recente studio ha dimostrato che le banche che hanno ricevuto dei finanziamenti pubblici hanno successivamente dimostrato di essere più inclini a fare investimenti rischiosi. Fonte: Huffington Post, 16/09/2011

(34) I fondi pensione pubblici degli Stati Uniti sono ora di fronte ad una voragine finanziaria stimata tra uno e tre trilioni di dollari. Saranno le autorità pubbliche degli Stati Uniti a scegliere se salvare le banche o i loro pensionati? Perché si stanno apprestando a fare questa scelta. Fonte: MSNBC, 23/09/2011

(35) Fonte: Telegraph, 2011/02/10

(36) Nessuna di queste banche sono in grado di resistere alla recessione globale e l’implosiva fusione di asset finanziari che saranno prevalenti nei prossimi mesi.

(37) Avremmo potuto anche sviluppare il punto sulla situazione a cui stiamo assistendo cioè al processo di «decimazione degli azionisti della banca».

Domenica 16 Ottobre 2011

Fonte: http://www.leap2020.eu/GEAB-N-58-is-available-Global-systemic-crisis-First-half-of-2012-Decimation-of-the-Western-banks_a7904.html.

Traduzione per Megachip a cura di Tullio Cipriano e Denzel Moskva.

Fonte: MegaChip 18 Ottobre 2011

mercoledì 20 aprile 2011

La crisi di bilancio, i buoni del Tesoro e il Dollaro USA: crollo del sistema economico, finanziario e monetario globale

dal Global Europe Anticipation Bulletin

Global Research
GEAB n° 54

image Il 15 settembre 2010, la pubblicazione di GEAB N ° 47  è stata intitolata «Primavera 2011: Benvenuti negli Stati Uniti dell'austerità / Verso la gravissima crisi del sistema economico e finanziario». Eppure, alla fine dell'estate 2010, la maggior parte degli esperti riteneva in primo luogo, che il dibattito sul deficit di bilancio degli Stati Uniti sarebbe rimasto un mero oggetto di discussione teorica all'interno della Beltway (1) e in secondo luogo, che era impensabile immaginare che gli Stati Uniti si sarebbero impegnati in una politica di austerità, perché era sufficiente che la Fed continuasse a stampare dollari. Eppure, come tutti hanno potuto vedere da alcune settimane, la primavera 2011 ha portato davvero l'austerità negli Stati Uniti (2), la prima dopo la seconda guerra mondiale e la creazione di un sistema globale basato sulla capacità del motore Stati Uniti di generare  sempre più ricchezza (reale dal 1950 al 1970, sempre più virtuale in seguito).

In questa fase, LEAP/E2020 può confermare che la prossima fase della crisi sarà davvero il "Gravissimo Crollo del sistema economico, finanziario e monetario mondiale" e che questo fallimento storico avverrà nell'autunno 2011 (3). Le conseguenze monetarie, finanziarie, economiche e geopolitiche di questo "Gravissimo Crollo" saranno di proporzioni storiche e mostreranno la crisi dell'autunno 2008 per quello che realmente era: un semplice detonatore.

La crisi in Giappone (4), le decisioni della Cina e la crisi del debito in Europa avranno certamente un ruolo in questo storico crollo. D'altro canto riteniamo che la questione del debito pubblico dei paesi alla periferia di Eurolandia, a questo punto non è più il fattore dominante del rischio in Europa, ma è il Regno Unito che si troverà nella posizione del "malato d'Europa" (5 ). La zona euro ha infatti stabilito e continua a migliorare tutti i sistemi di monitoraggio necessari per affrontare questi problemi (6). La gestione dei problemi di Grecia, Portogallo e Irlanda dunque avverrà in maniera organizzata. Il fatto che gli investitori privati ​​dovranno adottare un taglio di capelli (come anticipato da LEAP/E2020 prima dell'estate 2010) (7) non appartiene alla categoria dei rischi sistemici, con dispiacere del Financial Times, Wall Street Journal e Wall Street e gli esperti della City, che cercano ogni tre mesi di  eseguire di nuovo il "golpe" della crisi della Zona Euro dell'inizio del 2010 (8).

Al contrario, il Regno Unito ha completamente mancato il suo tentativo di "preventiva amputazione  chirurgica del bilancio" (9). In realtà, sotto la pressione dei cittadini e in particolare di più di 400.000 britannici che hanno marciato per le strade di Londra il 26/03/2011 (10 ), David Cameron è stato costretto ad abbassare il suo obiettivo di riduzione dei costi sanitari (un punto chiave delle sue riforme) (11). Allo stesso tempo, l'avventura militare libica lo ha anche costretto a ripensare ai suoi obiettivi per i tagli al bilancio del Ministero della Difesa. Abbiamo già accennato nella pubblicazione dell'ultimo numero di GEAB che il finanziamento del governo britannico deve continuare a crescere, riflettendo l'inefficacia delle misure annunciate, la cui realizzazione si sta rivelando nella realtà molto deludente(12). L'unico risultato della coppia politica Cameron/Clegg (13) è attualmente la ricaduta in recessione dell'economia britannica (14) e il rischio evidente di implosione della coalizione di governo dopo il prossimo referendum sulla riforma elettorale.

In questo numero, il nostro team descrive i tre fattori chiave che contraddistinguono questo gravissimo Crollo dell'autunno 2011 e le sue conseguenze. Nel frattempo, i nostri ricercatori hanno cominciato ad anticipare la progressione dell'operazione militare franco-anglo-americana in Libia, che a nostro parere è un potente acceleratore dello smembramento geopolitico mondiale che illumina alcuni degli attuali cambiamenti  tettonici  nei rapporti tra potenze mondiali. Oltre al nostro indice GEAB $, espandiamo le nostre raccomandazioni per affrontare i pericolosi trimestri a venire.

In sostanza, il processo che si sta svolgendo davanti ai nostri occhi, compresa l'entrata degli Stati Uniti in un'epoca di austerità (15) è una semplice espressione di bilancio, è una continuazione del bilanciamento dei 30.000 miliardi di attività fantasma che avevano invaso l'economica globale e il sistema finanziario a fine 2007 (16). Mentre circa la metà di questi era scomparso nel 2009, sono stati parzialmente resuscitati per volontà delle grandi banche centrali globali, la Federal Reserve Usa, in particolare, e il suo "Quantitative  Easing 1 e 2". Il nostro team ritiene, pertanto, che i 20 trilioni di queste attività fantasma andranno in fumo all'inizio dell'autunno 2011, e molto brutalmente, sotto l'impatto combinato delle tre mega-crisi degli Stati Uniti in gestazione accelerata:

. . la crisi di bilancio, o come gli Stati Uniti si tuffano volenti  o nolenti in questa austerità senza precedenti e coinvolgono interi settori dell'economia e della finanza globale

. . la crisi dei titoli del Tesoro americani, o come la Federal Reserve statunitense raggiunge la "fine della strada" che ha avuto inizio nel 1913 e deve affrontare il fallimento, qualsiasi gioco di prestigio contabile venga scelto

. . la crisi del dollaro USA, o come le scosse nella valuta degli Stati Uniti che caratterizzeranno la fine della QE2 nel secondo trimestre del 2011 saranno l'inizio di una massiccia svalutazione (circa il 30% in poche settimane).

Le banche centrali, il sistema bancario globale, i fondi pensione, le multinazionali, le materie prime, la popolazione degli Stati Uniti, le economie dell'area del dollaro e / o dipendenti dal commercio con gli Stati Uniti (17) ... chiunque dipenda  strutturalmente dall'economia americana (di cui il governo, la Fed e il bilancio federale sono diventate componenti centrali), le attività denominate in dollari o  transazioni commerciali in dollari, subiranno uno shock di 20 miliardi di dollari in attività fantasma che scompariranno puramente e semplicemente dai loro bilanci, dai loro investimenti, causando un grave declino del loro reddito reale.

La spedizione di fondi da parte dei lavoratori americani immigrati, nei loro paesi di origine (il primo numero in valuta locale, al tasso di cambio del dollaro fine 2008/il secondo: lo stesso, al cambio di fine 2010) - Fonte: Wall Street Journal, 04/2011

Intorno alla scossa storica dell'autunno 2011 che segnerà la definitiva conferma delle tendenze significative anticipate dal nostro team in precedenti numeri del GEAB, le principali classi di attività sperimenteranno importanti sconvolgimenti che richiederanno una maggiore vigilanza di tutti gli attori interessati sui loro investimenti. In realtà, questa triplice crisi degli Stati Uniti segnerà la reale uscita dal "mondo dopo il 1945" che ha visto gli Stati Uniti svolgere il ruolo di Atlas e sarà, pertanto, caratterizzato da molti colpi e scosse di assestamento nei trimestri a venire.

Ad esempio, il dollaro può subìre degli effetti a breve termine di rafforzamento del valore, contro le principali valute mondiali (in particolare se i tassi di interesse negli Stati Uniti saliranno molto rapidamente dopo la fine della QE2), anche se, sei mesi dopo, la sua perdita di valore del 30%( rispetto al suo valore corrente) è inevitabile. Possiamo, quindi, solo ripetere il consiglio che è apparso a capo delle nostre raccomandazioni, fin dall'inizio del nostro lavoro sulla crisi: nel contesto di una crisi globale di proporzioni storiche, come quella che stiamo vivendo, l'unico obiettivo razionale per gli investitori non è quello di fare più soldi, ma cercare di perdere il meno possibile.

Ciò sarà particolarmente vero per i prossimi trimestri in cui l'ambiente speculativo diventa altamente imprevedibile nel breve termine. Questa imprevedibilità a breve termine sarà particolarmente dovuta al fatto che le tre crisi degli Stati Uniti che  innescheranno il Gravissimo Crollo mondiale in autunno non sono concomitanti. Esse sono strettamente correlate, ma non linearmente. E una di esse, la crisi di bilancio, è direttamente dipendente da fattori umani con una grande influenza sul calendario dell'evento, mentre le altre due (qualunque cosa pensino coloro che vedono i funzionari della Fed come dèi o demoni  (18)) sono ora, per la gran parte, incluse nelle tendenze significative dove le azioni dei leaders Usa sono diventate marginali (19).

La crisi di bilancio, o come gli Stati Uniti si tuffano volenti o nolenti  in questa austerità senza precedenti e coinvolgono interi settori dell'economia e della finanza globale

I numeri possono far girare la testa: "6000 miliardi  di tagli di bilancio in più di dieci anni" (20), ha detto il repubblicano Paul Ryan, "4.000 miliardi in dodici anni" ha ribadito il candidato per il 2012 Barack Obama (21), "tutto questo è lontano dall'essere sufficiente", dichiara uno dei referenti del Tea Party, Ron Paul (22). E comunque, sanziona il FMI, "gli Stati Uniti non sono credibili quando parlano di tagliare il deficit "(23). Questa osservazione insolitamente dura dal FMI, tradizionalmente molto cauto nelle sue critiche agli Stati Uniti, in ogni caso è particolarmente giustificata in termini di uno psicodramma che, per una manciata di decine di miliardi di dollari, ha quasi chiuso lo stato federale, in assenza di accordo tra i due maggiori partiti , uno scenario che, del resto, presto accadrà di nuovo oltre il tetto del debito federale.

Il FMI  esprime solo un'opinione ampiamente condivisa da parte dei creditori degli Stati Uniti: se, per qualche decina di miliardi di dollari di  riduzione del disavanzo, il sistema politico degli Stati Uniti ha raggiunto quel grado di paralisi, cosa accadrà quando, nei prossimi mesi, saranno necessari tagli di diverse centinaia di miliardi di dollari l'anno? La guerra civile? Questa è, in ogni caso, l'opinione del nuovo governatore della California Jerry Brown (24) che crede che gli Stati Uniti stanno affrontando una crisi di regime identica a quella che ha portato alla guerra civile (25).

Indebitamento del settore pubblico e privato (1979 - 2010) (in rosso: pubblico / in blu: privato) - Fonte: Agorafinancial, 04/2011

Il contesto, dunque, non è semplicemente una paralisi ma un reale confronto a tutto campo tra due visioni del futuro del paese. Più si avvicina la data delle prossime elezioni presidenziali (novembre 2012), più il confronto tra le due parti si intensificherà e si svolgerà indipendentemente da qualsiasi regola di buon comportamento, compresa la salvaguardia del bene comune del paese: "Gli dei rendono folle colui che vogliono distruggere", dice un antico proverbio greco. La scena politica di Washington assomiglierà sempre di più ad un ospedale psichiatrico (26), nei prossimi mesi, rendendo sempre più probabilmente "la decisione bizzarra". Se, al fine di rassicurare se stessi sul  dollaro e le obbligazioni del Tesoro, gli esperti occidentali ripetono a loro volta che i cinesi sarebbero folli a sbarazzarsi di questi beni, accelerando solo la loro caduta in valore, è perchè non hanno ancora capito che è Washington e i suoi errori politici a poter decidere di accelerare questa caduta. E ottobre 2012, con il suo tradizionale voto sul bilancio annuale, sarà il momento ideale per questa tragedia greca che, secondo la nostra squadra, non avrà un lieto fine perché questa non è Hollywood, ma in realtà il resto del mondo che scriverà il seguito dello scenario.

In ogni caso, che accada per scelta politica, o per la chiusura del governo federale o per irresistibili pressioni esterne (27) (tassi di interesse, FMI +  Eurolandia +  BRIC (28)), sarà proprio nell'autunno 2011 che il bilancio federale degli Stati Uniti subirà una massiccia restrizione per la prima volta. La continuazione della recessione insieme alla fine del QE2 causerà un aumento dei tassi di interesse e quindi un aumento significativo dei costi di manutenzione del debito federale, in un contesto di calo delle entrate fiscali (29) causato da una ricaduta in una profonda recessione. L'insolvenza federale è ormai dietro l'angolo secondo Richard Fisher, presidente della Federal Reserve Bank di Dallas (30).

Per saperne di più leggi su GEAB:

. . la crisi di bilancio, o come gli Stati Uniti si tuffano volenti  o nolenti in questa austerità senza precedenti e coinvolgono interi settori dell'economia e della finanza globale

. . la crisi dei titoli del Tesoro americani, o come la Federal Reserve statunitense raggiunge la "fine della strada" che ha avuto inizio nel 1913 e deve affrontare il fallimento, qualsiasi gioco di prestigio contabile venga scelto

. . la crisi del dollaro USA, o come le scosse nella valuta degli Stati Uniti che caratterizzeranno la fine del QE2 nel secondo trimestre del 2011 saranno l'inizio di una massiccia svalutazione (circa il 30% in poche settimane).

Note:

(1) Un termine americano che indica il centro politico-amministrativo di Washington, situato nel mezzo della tangenziale locale, la Beltway.

(2) Dai severi tagli agli stanziamenti americani destinati agli aiuti esteri, alle riduzioni dei programmi sociali; organizzazioni pubbliche e interi settori della popolazione degli Stati Uniti (i latinos, i poveri, studenti, pensionati, ...) saranno severamente influenzati da ciò che è ancora solo una goccia nel mare degli adeguamenti necessari. Le manifestazioni popolari stanno cominciando con gli studenti in prima linea. Fonti: House of Resentatives, 04/13/2011; Devex, 04/11/2011; HuffingtonPost, 04/13/2011; Foxnews, 04/14/2011; Foxbusiness, 04/12/2011

(3)  Il sistema bancario mondiale (Europa compresa), ancora sotto-capitalizzato e soprattutto insolvente è anche uno dei componenti di questo Gravissimo Crollo dell'autunno 2011.

(4) Nella GEAB N ° 55 la nostra squadra darà le sue anticipazioni sulla questione nucleare del mondo, utilizzando  il metodo di anticipazione politica  come  strumento decisionale in materia.

(5) La grandezza della crisi di bilancio del Regno Unito è ben più grave di quanto stanno raccontando gli  attuali dirigenti inglesi che, tuttavia, sostengono di aver detto la verità. Ci sono infatti due modi di mentire ad un popolo: negare l'esistenza di un problema (la posizione del Labourista Gordon Brown) o  raccontare solo una parte della verità (chiaramente la scelta della coppia Cameron/Clegg). In entrambi i casi, il problema non viene risolto. Fonte: Telegraph, 03/26/2011

(6) E da oggi con l'istituzione definitiva di Eurolandia come principale motore europeo, in occasione del vertice europeo dell'11 marzo scorso, ai quattro paesi che non partecipano al patto di stabiilizzazione finanziaria  di "Eurolandia", cioè Regno Unito, Svezia, Ungheria e Repubblica Ceca, sarà chiesto di lasciare la stanza durante le discussioni sul bilancio e le questioni finanziarie relative al patto. L'EU Observer del 29/03/2011 descrive il panico che ha assalito le delegazioni di questi quattro paesi i cui i leaders giocano a fare i teppisti di fronte ai media e nei discorsi destinati alle loro rispettive opinioni pubbliche, ma ben sanno di essere confinati in un ruolo Europeo di secondo livello.

(7) Fonte: Irish Times, 03/22/2011

(8) Molto pertinente e molto divertente da leggere l'articolo di Silvia Wadhwa, corrispondente europeo di CNBC, che prende in giro gli articoli  caricaturali anti-Eurolandia e anti-tedeschi dei suoi colleghi di altri media anglo-sassoni, e giustamente fa notare che le differenze di situazioni economiche sono maggiori tra gli Stati Uniti che in Eurolandia e che i problemi del debito della Grecia o del Portogallo sono nulla in confronto a quelli di uno stato come la California. Fonte: CNBC, 04/12/2011

(9) Torneremo al caso britannico con maggiori dettagli nella GEAB N ° 55, appena un anno dopo la vittoria dei Conservatori /LiberalDemocratici.

(10) Questa protesta contro i tagli è la più grande manifestazione a Londra da oltre vent'anni ed è stata accompagnata da gravi atti di violenza contro i "simboli di ricchezza", con attacchi contro HSBC, l'Hotel Ritz e Fortnum & Mason, per esempio. Come abbiamo più volte sottolineato nel GEAB, è abbastanza significativo che questa manifestazione storica in Gran Bretagna è stata a mala pena ripresa dai titoli dei giornali ed è scomparsa 48 ore dopo. Quando alcune migliaia di greci o portoghesi dimostrano ad Atene o Lisbona, d'altra parte, abbiamo  diritto ad una valanga di immagini scioccanti e commenti che descrivono tali paesi sull'orlo del caos. Questo "due pesi e due misure" non deve ingannare il lungimirante osservatore. Da un lato, ci sono gravi difficoltà che sono ora gestite all'interno di un gruppo potente, Eurolandia, dall'altro, ci sono grandi problemi che non possono più essere gestiti da un paese completamente isolato. Credi ai media o pensa con la tua testa per immaginare il resto! Fonte: Guardian, 03/26/2011

(11) Fonte: Independent, 04/03/2011

(12) Inoltre i mercati finanziari si rendono conto di questo e non credono  più al marziale messaggio di austerità del governo britannico, che di nuovo innescherebbe una spirale al ribasso della sterlina britannica. Fonte: CNBC, 04/12/2011

(13) Nick Clegg è diventato il politico più odiato nel Regno Unito per aver tradito quasi tutte le sue promesse elettorali una per una. Fonte: Independent, 04/10/2011

(14) E per spingere le famiglie inglesi alla perdita di potere d'acquisto appena simile a quello dopo la I Guerra Mondiale nel 1921. Fonte: Telegraph, 04/11/2011

(15) Come gli europei hanno fatto fin dal 2010.

(16) La stima media fatta da LEAP/E2020 nel 2007/2008.

(17) Oltre ai tradizionali scambi con l'estero, il grafico qui sotto mostra l'entità della riduzione dei trasferimenti ai loro paesi di origine dei lavoratori immigrati negli Stati Uniti, a causa del calo del Dollaro USA. Questa riduzione aumenterà ulteriormente a partire dall'autunno 2011.

(18) Negli Stati Uniti oggi, la visione diabolica è la più comune tra l'opinione pubblica, a differenza del 2008, quando i funzionari della Fed sembravano essere l'ultima risorsa. Questo cambiamento psicologico, come abbiamo sottolineato, non è privo di senso e contribuisce in modo significativo a limitare  il margine di manovra dei funzionari della Fed. E non è la storica sconfitta legale della Banca Centrale degli Stati Uniti, che l'ha costretta a rivelare i destinatari di centinaia di miliardi di dollari in aiuti distribuiti dopo la crisi di Wall Street del 2008, che permetterà di migliorare questa situazione, anzi. Una piccola storia, rivelata dalla rivista Rollingstone, illustra il  peggioramento delle rimostranze degli americani  contro i suoi banchieri centrali: i beneficiari di questo aiuto della Fed sono due mogli di figure leader di Wall Street che hanno creato un strumento di misura personalizzato che consente loro di raccogliere 200 milioni di dollari dalla Fed per acquistare titoli non riusciti ... il ricavato va a loro e le perdite alla Fed! Purtroppo, questo è solo un esempio tra i tanti che sono attualmente in circolazione in Rete e stanno ormai mandando definitivamente in frantumi il rispetto delle persone degli Stati Uniti per la sua istituzione monetaria di riferimento, una situazione esplosiva nel contesto della crisi attuale. Fonte: Rollingstone, 04/12/2011

(19) Il destino del dollaro, come dei buoni del Tesoro Usa, è ora in gran parte nelle mani degli operatori di tutto il mondo, che avranno uno sguardo molto "obiettivo"  all'uscita dal QE2, imposto dalla Fed durante il secondo trimestre del 2011. Sarà il parere collettivo della Fed (già pesantemente criticato), non il modo in cui è "presentato", che sarà decisivo.

(20) Fonte: Politico, 04/04/2011

(21) Fonte: Boston Herald, 04/13/2011

(22) Fonte: Huffington Post, 04/11/2011

(23) E tanto più continuano a battere tutti i records del fabbisogno finanziario per il loro deficit,  la previsione di deficit per il prossimo decennio di impegni di Obama ammonta a 9,5 trilioni di dollari. Da un lato, egli escogita politiche che aumentano il deficit, dall'altro annuncia gli obiettivi di riduzione ... poco credibile, davvero! Fonti: CNBC, 04/13/2011; Washington Post, 03/18/2011

(24) Brown è un personaggio originale degli Stati Uniti con una grande esperienza politica che in precedenza è stato governatore della California, 1975-1983, ed è stato due volte candidato alla nomination presidenziale democratica. La sua opinione sullo stato rovinoso del sistema politico degli Stati Uniti è, quindi, da non prendere alla leggera. Fonte: CBS, 04/10/2010

(25) Per coloro che trovano le descrizione  azzardata, il nostro team ricorda che una delle principali cause della Guerra Civile è stata la visione inconciliabile dello Stato federale e di quello che il suo ruolo dovrebbe essere. Oggi, intorno alle questioni di bilancio, ruolo della Fed, spesa militare e spesa sociale, ancora una volta stiamo assistendo all'emergere di due visioni diametralmente opposte di ciò che lo Stato federale dovrebbe essere e cosa dovrebbe fare, con il suo corteo di crescenti blocchi istituzionali e un clima di odio tra le forze politiche. Molte descrizioni sono state pubblicate in precedenti numeri del GEAB. Fonte: Americanhistory

(26) Come si possono descrivere altrimenti persone che sono appena in grado, e a forza di ripetute crisi, di tagliare qualche decina di miliardi da un bilancio, e che improvvisamente annunciano che domani taglieranno migliaia di miliardi di dollari da questo stesso bilancio? Pazzi o bugiardi? In ogni caso irresponsabili, perché i vincoli che richiedono tali riduzioni del disavanzo, in ogni caso si stanno accumulando.

(27) Il debito pubblico mondiale è al suo punto più alto dal 1945 e, pari al 10,8% del PIL, gli Stati Uniti sono diventati il principale paese leader in termini di disavanzi pubblici. Fonti: Figaro, 04/12/2011; Bloomberg, 04/12/2011

(28) Per quanto riguarda i paesi BRIC (ora BRICS con il Sud Africa), è molto interessante notare che il loro terzo vertice, che ha avuto luogo nell'isola tropicale cinese di Hainan, sta finalmente godendo di una significativa copertura mediatica da parte dei media occidentali. Siamo stati una delle prime e poche pubblicazioni occidentali  a parlare del primo vertice (a Ekaterinburg) tre anni fa e  a sottolineare l'importanza dell'evento, ma fino ad ora i maggiori quotidiani internazionali persistevano nel considerare  BRIC come un semplice acronimo senza grave peso geopolitico. Ovviamente le cose sono cambiate. Inoltre, dalla Libia al dollaro, il vertice Hainan  si è chiaramente posizionato come contrappeso agli Stati Uniti e ai loro sostituti (sempre meno in questo caso, visto quanto sta accadendo in Libia). Per quanto riguarda il dollaro, i BRIC hanno deciso di accelerare il processo che consente loro di utilizzare le proprie valute per il loro commercio: un altro segno che ci stiamo rapidamente avvicinando a un grave shock monetario. Fonte: CNBC, 04/14/2011

(29) Coloro che ancora credono in un miglioramento delle condizioni economiche degli Stati Uniti, al di là dell'effetto  "doping" del QE2, dovrebbero soffermarsi sul morale degli SME negli Stati Uniti che hanno cominciato a diminuire in modo significativo e la finzione della ripresa dell'occupazione che subirà una drastica correzione (anche nelle statistiche ufficiali) a partire dall'estate 2011. E ci riferiamo a precedenti numeri del GEAB per quanto riguarda la crisi fiscale degli stati federati. Fonti: MarketWatch, 04/12/2012; New York Post, 04/12/2011

(30)  Fonte: CNBC, 03/22/2011

Fonte: Global Research 19 Aprile 2011
Traduzione: Dakota Jones