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lunedì 28 maggio 2012

La fabbrica dei bambini malformati

di Valerio Valentini
Byoblu

Guarda cosa diceva Sallusti il 12 novembre. Ma non in televisione.

A sud-est della Sardegna, nella subregione di Quirra, si trova il poligono militare sperimentale più grande d’Europa, utilizzato sia dall’esercito sia dalle aziende private, italiane e non. Quirra, però, non è più soltanto il nome della zona invalicabile in cui avvengono le sperimentazioni di missili e razzi, ma è anche il nome di una malattia: la sindrome di Quirra.

I dati di questa sindrome, come è facilmente prevedibile, sono difficili da trovare, anche per la scarsa collaborazione delle istituzioni. Si hanno però i dati diffusi dalle Asl di Cagliari e Lanusei, che fotografano una situazione inquietante: negli ultimi dieci anni, il 65% dei pastori della zona ha riportato leucemie e linfomi. E si parla di “almeno 21 deceduti per tumori al sistema emolinfatico tra pastori ogliastrini e sarrabesi” a cui vanno aggiunti “una ventina di bambini nati con gravissime malformazioni”. Non solo: nella frazione di Villaputzu, vicina al poligono militare, il 15% della popolazione ha riportato delle neoplasie maligne. Un bollettino da tragedia, “come Chernoyl”, denunciano le associazioni che da anni si battono contro questa strage reiterata.

martedì 17 aprile 2012

GIOCHI DI GUERRA SULLA PELLE DEI SARDI

di Gianni Lannes
Su la testa!

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Sardegna, unità nucleari Usa.

Sulla grande isola ad ovest dello Stivale che scruta la penisola iberica nel bel mezzo del Mar Tirreno, ormai da decenni la primavera viene annichilita dall’impronta bellica. Altro che cartolina vacanziera. Anche quest’anno in mare lo scenario infernale non muta. «Esercitazioni a fuoco: lanci di missili e razzi nel mese di marzo, aprile, maggio e giugno 2012». Le ordinanze 41, 43, 48 e 51 dalla Capitaneria di porto di Cagliari - a firma del capitano di vascello Vincenzo Di Marco su ordini superiori della Difesa imposte con procedura d’urgenza - ordinano l’interdizione alla navigazione, all’approdo, alla pesca ed ai mestieri affini, entro le acque territoriali comprese nella giurisdizione del circondario marittimo cagliaritano.

Al miglior offerente - In affitto. Il 29 novembre 2006 l’allora Capo di Stato Maggiore dell’aeronautica, Vincenzo Camporini dichiarava in un’audizione alla Camera: «Le elevate potenzialità delle strutture militari della Sardegna, per l’addestramento operativo di forze aeree sono diventate oggetto di interesse di vari Paesi alleati e amici. In particolare di francesi e tedeschi. La Francia è infatti disposta a integrare le strutture già presenti in Corsica. Mentre la Germania è orientata a ottimizzare gli oltre 13 milioni di euro che versa ogni anno all’Italia per l’utilizzo di un’altra base sarda, quella di Decimomannu». Capo Frasca, Capo Teulada e Salto di Quirra sono gli scenari più evidenti di occupazione militare. Solo a Capo Frasca ci sono a disposizione 1.416 ettari. A gestire il poligono è proprio l’aeronautica. E a Capo Frasca insistono un eliporto, impianti radar e basi di sussistenza. “La Difesa ci ridia la baia”: l’amministrazione comunale di Tertenia chiede al Poligono di Quirra la restituzione agli usi civili dei quattro ettari in riva al mare dove alloggia la postazione militare di Punta Is Ebbas. La richiesta è stata inoltrata invano, ben 5 anni fa dal sindaco Pisu al ministero della Difesa.