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martedì 9 aprile 2013

Lev Tolstoj: La Legge dell’amore e la legge della violenza

Da: La Legge dell’Amore e la Legge della Violenza (1910)
Tradotto in inglese da Mary Koutouzow Tolstoy

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Sarebbe così facile e così naturale far capire ai braccianti agricoli, che sono la maggioranza in Russia e nel resto del mondo, che per secoli hanno sofferto per colpa loro e senza alcun vantaggio: che la proprietà esclusiva della terra appartiene a quelli che non la lavorano, guardie, agenti di polizia, soldati; che tutte le loro tasse sono imposte da loro, in quanto sono impiegati dell'erario; e, quando finalmente hanno capito, arrivare a dire a coloro che considerano loro superiori:

“Lasciateci in pace. Se voi imperatori, generali, vescovi, professori, e altri uomini dotti avete bisogno di eserciti, flotte, università, corpi di ballo, tribunali ecclesiastici, conservatori di musica, carceri, forche, ghigliottine, fateveli da voi; tassatevi, giudicatevi tra di voi,  mettetevi in carcere e giustiziatevi gli uni con gli altri, sterminatevi da soli, uccidetevi in guerra; ma lasciateci in pace, perché noi non vogliamo nulla di tutto questo e non vogliamo partecipare ad atti che sono futili per quello che ci riguarda, e soprattutto, così malvagi”

From The Law of Love and the Law of Violence (1910)
Translated by Mary Koutouzow Tolstoy

mercoledì 27 febbraio 2013

Ecco come Terzi fomenta la guerra in Siria

SibiaLiria

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Ecco come Terzi fomenta la guerra in Siria

di Marinella Correggia

Il ministro italiano Terzi come l’emiro del Qatar e il re dell’Arabia Saudita. In prima linea nel fomentare la guerra in Siria e nel boicottare soluzioni negoziali sostenibili. Al Corriere della Sera il responsabile della Farnesina ha dichiarato che ospiterà il prossimo 28 febbraio a Roma la riunione degli “undici paesi più coinvolti nella gestione della crisi siriana” (una versione concentrata del gruppone degli “Amici della Siria” riunitosi a Parigi a fine gennaio), più la “Coalizione di Doha”, opposizione  che incorpora una parte degli armati).

Mentre a Damasco un ennesimo attentato terroristico uccide civili in gran numero, Terzi afferma che proporrà  maggiori aiuti militari (“assistenza tecnica, addestramento, formazione”) ai gruppi armati di quell’opposizione che appunto annovera terroristi e jihadisti, guida nei combattimenti. Il 18 febbraio a Bruxelles il Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea aveva già deciso di rinnovare le sanzioni commerciali e militari contro la Siria (decise nel 2011 in funzione antigovernativa), ma emendandole per fornire all’opposizione un “maggiore supporto non letale” (?) e “assistenza tecnica per la protezione dei civili” (protezione, in realtà, degli armati contro i civili, che sono vittime degli scontri e di attacchi mirati).

Sarà contento il Qatar che giorni fa ha protestato contro la posizione non abbastanza netta dall’Ue. A gennaio l’emiro Al Thani aveva chiesto un intervento militare esterno diretto, per “fermare le uccisioni”. Arabia Saudita e Qatar forniscono armi che passano dai paesi confinanti con la Siria, e secondo il New York Times la maggior parte delle forniture sarebbero finite nelle mani di gruppi jihadisti. Del resto sul terreno questi non sono separabili dai gruppi più graditi a quell’Occidente che “combatte gli islamisti” in Mali e in Afghanistan.

L’Ue ha poi mantenuto ben saldo l’embargo commerciale che contribuisce ad aumentare le sofferenze del popolo siriano preso nella guerra. Una lettera delle suore trappiste siriane pubblicata su Avvenire domenica scorsa parla delle sanzioni come di un’altra guerra, “diretta da grandi potenze e grandi interessi”, una guerra che ha azzerato i posti di lavoro e provocato miseria; “il popolo siriano vuole la sua libertà e i suoi diritti, ma non così, non in questo modo. Così si uccide la speranza, la dignità, e anche la vita fisica di un popolo”.

venerdì 18 gennaio 2013

Mali, a disposizione le basi aeree italiane

di Antonio Mazzeo

La Sicilia è in prima linea. Forniremo il supporto logistico. Pronti una ventina di consiglieri e addestratori

f16L’Italia è pronta a fornire il proprio appoggio alle operazioni di guerra francesi in Mali. Ad annunciarlo il ministro Giulio Terzi a conclusione di un consiglio straordinario dei ministri degli esteri dell’Unione europea a Bruxelles. “Non è previsto nessuno spiegamento di forze militari italiani nel teatro operativo ma forniremo le basi per un supporto logistico al trasferimento militare”.

Sarà il consiglio dei ministri convocato per stamani a definire i particolari della nuova avventura italiana in terra d’Africa. “C’è un orientamento positivo all’interno del governo a sostegno dell’operazione militare avviata dalla Francia con un altro gruppo di paesi, in linea con la risoluzione 2085 del 20 dicembre scorso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ma sarà comunque necessario il sostegno delle forze politiche in Parlamento”, ha aggiunto il ministro Terzi.

Le forze armate italiane dovrebbero mettere a disposizione degli alleati d’oltralpe le principali basi aeree nazionali (Sigonella e Trapani Birgi in Sicilia, Gioia del Colle in Puglia, Decimomannu in Sardegna, ecc.), i velivoli da trasporto truppe e mezzi C-130J “Hercules” e C-27J della 46^ Brigata Aerea di Pisa e i velivoli cisterna KC-767 “Boeing” del 14° Stormo dell’Aeronautica militare di Pratica di Mare (Roma) per rifornire in volo i cacciabombardieri francesi.

sabato 17 novembre 2012

Speciale Gaza: Di omicidi e disinformazione

Osservatorio Iraq

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Alain Gresh fa il punto sulla situazione a Gaza prima dell'escalation militare cominciata nell'ottobre scorso e intensificatasi negli ultimi giorni. Il direttore aggiunto di Le Monde Diplomatique denuncia la politica degli omicidi mirati e condanna la complicità dei media nei confronti della propaganda israeliana.

di Alain Gresh * - traduzione a cura di Jacopo Granci

Per capire l'escalation a Gaza è necessario introdurre qualche dato su questo territorio (360 km2, più di un milione e mezzo di abitanti - una caratteristica che lo rende uno dei luoghi del pianeta con maggiore densità di popolazione), occupato da Israele dal 1967.

Nonostante il ritiro dell'esercito dalla striscia (2005), infatti, i suoi accessi con il mondo esterno sono sempre controllati dallo Stato ebraico e la circolazione all'interno è limitata. Il blocco attuato qualche anno fa dura fino ad oggi: per le Nazioni Unite Gaza rimane un territorio occupato.

I dati che seguono sono stati diffusi dall'ufficio dell'ONU per il coordinamento delle questioni umanitarie nei territori palestinesi (OCHAOPT) in un documento del giugno 2012 intitolato Five Years of Blockade: The Humanitarian Situation in the Gaza Strip (in allegato):

- è nel giugno 2007 che il governo israeliano ha deciso di intensificare il blocco di questo territorio, già severamente "sotto controllo";

- il 34% della popolazione (e la metà dei giovani) è disoccupata;

- l'80% della popolazione dipende dagli aiuti umanitari;

- il PIL pro capite era, nel 2011, il 17% al di sotto di quello del 2005 (considerando l'inflazione);

- nel 2011 solo un camion al giorno usciva da Gaza con prodotti volti all'esportazione, ossia meno del 3% delle cifre di affari registrate nel 2005;

- il 35% delle terre coltivabili e l'85% delle acque riservate alla pesca sono parzialmente o totalmente inaccessibili agli abitanti di Gaza a causa delle restrizioni israeliane;

- l'85% delle scuole sono costrette a fornire un doppio servizio - uno la mattina e un altro nel pomeriggio - a causa del sovrappopolamento.

giovedì 15 novembre 2012

DIRETTA: Gaza sotto attacco

dalla redazione di Nena-News

Almeno 15 i morti palestinesi, molti bambini. Tre vittime israeliane. Riunione d'emergenza all'Onu. Manifestazioni di protesta in Israele e nel mondo.

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Gaza, 15 novembre 2012, Nena News - Continuano i bombardamenti israeliani contro la Striscia di Gaza. Il nostro inviato a Gaza riporta di numerose esplosioni. L'Operazione Pillar of Clouds annunciata da Israele sta provocando un'escalation di violenza contro la Striscia. Almeno 15 le vittime palestinesi, tra cui numerosi bambini. Tre quelle israeliane.

ORE 15.32: Da Khartoum (Sudan), Khaled Meshaal, capo dell'ufficio politico di Hamas, nel corso dell'ottava conferenza del Movimento Islamico, ha detto che la Palestina non si libererà se non con il martirio e che Israele era debole prima della primavera Araba e ora lo è più che mai. Secondo Meshaal è necessaria la presenza forte della nuova dirigenza egiziana.

ORE 15.30: Anonymous torna a occuparsi di Israele. Pubblicato oggi un comunicato stampa in cui il gruppo accusa Israele di trattamento barbaro e brutale del popolo palestinese. "Come molti altri nel mondo, ci sentiamo impotenti di fronte a questo demonio implacabile. E il disumano attacco di oggi e la minacciata invasione di Gaza è più del solito. Ma quando il governo di Israele pubblicamente ha minacciato di chiudere tutte le comunicazioni e la rete internet dentro e fuori Gaza, ha passato il limite. Noi siamo Anonymous e nessuno chiuderà internet sotto i nostri occhi. All'IDF e al governo israeliano diamo un solo avvertimento. Al popolo di Gaza e dei 'Territori Occupati' diciamo: siamo al vostro fianco nella lotta".

mercoledì 14 novembre 2012

Hugo Salinas-Price:L'effetto della Guerra Confrontato con l'effetto della Moneta

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Questo pezzo di Hugo Salinas Price è cento volte più profondo della MMT e dei meccanismi monetari discussi qui sull'euro e il debito pubblico, che sono fatti tecnici per salvare una nostra situazione. Qui hai una prospettiva totalmente diversa perché spiega il senso storico di tutto quello che sta avvenendo intorno a noi. Il fatto che la moneta internazionale dal 1971 sia di carta, dollari di carta senza legame con un valore intrinseco, che sia oro, argento o materie prime, ha creato il boom della Globalizzazione e l'esplosione del Debito che la consente e sta distruggendo i paesi occidentali

Riflessioni sull'effetto della Guerra confrontata con l'effetto della moneta senza valore intrinseco tra paesi

HSPLa guerra moderna è altamente distruttiva, fino a meno di due secoli fa le guerre coinvolgevano soprattutto gli eserciti che combattevano sul campo di battaglia, come a Waterloo dove in otto ore si decideva una guerra che terminava con l'esito dello scontro di quel giorno. La guerra moderna significa invece spesso la distruzione di un paese e milioni di civili vengono uccisi e loro città devastate. Nel 1948 ho attraversato la Germania e ricordo la città di Brema che era diventata semplicemente una massa di rovine che erano state solo spazzate dalle strade per consentire il traffico. La seconda guerra mondiale cancellò praticamente intere città in polonia, Russia e soprattutto in Germania. Ma dopo la guerra sia i vincitori che i perdenti si misero a ricostruire i loro paesi, le città risorsero, le fabbriche vennero rimesse in piedi e 30 anni dopo non c'era traccia della terribile distruzione di 25 anni prima.

Ora consideriamo la moneta e le sue conseguenze.

sabato 13 ottobre 2012

CMC: i devastatori di guerra protetti dalla sinistra

di Marco Cedolin
Il Corrosivo

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Costruiscono le basi di guerra americane, come Sigonella in Sicilia e il Dal Molin a Vicenza, devastano i territori prosciugando le falde acquifere ed inquinando i terreni, come avvenuto durante lo scavo delle gallerie del TAV nel Mugello  e come avverrà a Chiomonte in Val di Susa, dove la CMC ha l'appalto per il cantiere fortino e lo scavo del primo tunnel. Sono fra i cementificatori che a Milano trasformeranno centinaia di milioni di euro estorti ai contribuenti italiani in torri di calcestruzzo e amenità assortite in occasione dell'Expo 2015, stanno devastando le Marche e l'Umbria nell'ambito del progetto Quadrilatero, avevano l'appalto per il Ponte sullo Stretto di Messina voluto da Berlusconi, hanno collaborato alla devastazione delle montagne torinesi in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006, hanno partecipato a quella truffa ai danni dei contribuenti italiani che è stata ed è la Salerno - Reggio Calabria. Non solo in Italia ma in tutto il mondo, costruiscono inceneritoti, mega dighe dagli impatti ambientali devastanti, asfaltano, cementificano, deforestano, inquinano e costruiscono profitti miliardari sulla pelle delle popolazioni costrette a subire le conseguenze del loro "lavoro".....

Sono una cooperativa rossa, perché questa formula societaria permette loro di evadere legalmente la maggior parte delle tasse, ma in realtà si tratta di una delle maggiori multinazionali mondiali che operano nel campo delle costruzioni, "coccolata" dal Dipartimento della Difesa americano e da un'infinità di governi che apprezzano la sua spregiudicatezza ed i "prezzi al ribasso" che grazie al fatto di essere una cooperativa riesce a spuntare nel corso delle gare di appalto. E protetta da quasi tutto l'universo della sinistra italiana che dal PD a quel che resta di Rifondazione Comunista ne difende pedissequamente l'operato, anche qualora sia in netto contrasto con il pacifismo e l'ambientalismo attraverso i quali ha costruito decine di anni di campagne elettorali.

venerdì 5 ottobre 2012

Siria: elmetti pronti. All’autodistruzione

terzi
Un ministro per conto Terzi che fa talmente bene il suo lavoro da mettersi a disposizione anche prima che gli venga chiesto

di Alessia Lai
Rinascita

Gli è corso un brivido lungo la schiena.

Non era paura, era la prospettiva di poter mettere presto l’elmetto. Pare di vederli, i politicanti, i think tank, gli opinionisti, i giornalisti embedded. Quelli con l’elmo virtuale, pronti a blaterare sulla necessità di porre un freno al dittatore Assad, rinvigorendo la retorica sulle vittime civili, sul popolo represso, sulle  malefatte del regime. Gli altri con quello vero, corredato da giubbetto antiproiettile, pronti a partire al seguito dei “liberatori”. Non potrebbero vivere gli uni senza gli altri, frutto marcio della dittatura – stavolta vera – globale.

Incontinenza di parole e scritti, con un ministro per conto Terzi che fa talmente bene il suo lavoro da mettersi a disposizione anche prima che gli venga chiesto. E con parolai – video, audio, su carta – che hanno un’idea molto personale, ma ampiamente vantaggiosa, della matematica. Nel loro pallottoliere i cinque soldati morti nello strano bombardamento siriano sulla Turchia diventano una strage. Niente in contrario, cinque morti possono essere una strage. Lascia perplessi, però, che i 21 soldati siriani uccisi ieri mattina a Damasco in un attentato e i quasi quaranta civili uccisi il giorno prima dalle bombe jiadiste ad Aleppo, non solo non rientrino nella stessa categoria, ma proprio spariscano dal pallottoliere. Questione di passaporto.

È disarmante, e profondamente triste, che queste persone non sentano la responsabilità del loro volere a tutti costi una guerra, dell’essere in prima fila nel “Dagli al dittatore”. Non è esagerato vederli come la materializzazione degli ultimi colpi di coda di un Occidente avvelenato da se stesso. Sono gli stessi che guidano i nostri Paesi verso crisi insanabili, cancellando diritti e togliendo futuro, e gli stessi che di questo parlano e scrivono come di “misure necessarie”. I cantori del “nostro” scintillante, moderno, democratico  Occidente, del quale – non a caso – la Turchia anela a far parte. Ormai un mostro, che riconosce il proprio nemico in un Paese che racchiude in se la nascita e la storia della nostra stessa civiltà. Si chiama autodistruzione, se ne rendessero conto.

Fonte: Rinascita 4 Ottobre 2012

mercoledì 25 luglio 2012

Siria: si combatte ovunque

di  Redazione Contropiano

siria

La situazione si aggrava di ora in ora. Gran parte della Siria è fiamme, scontri e bombardamenti si segnalano ovunque, i più duri ad Aleppo. Una fonte Cia: “non abbiamo la situazione sotto controllo, dipendiamo da Turchia e Sauditi”.

Secondo le notizie diffuse dai media di Stato e indirettamente confermate dall’opposizione armata, le truppe governative hanno ripreso negli ultimi giorni il controllo di quasi tutta la capitale Damasco. Ma i combattimenti hanno costretto migliaia di persone a scappare da alcuni quartieri, trovando rifugio presso amici e parenti, o nelle quattro scuole trasformate in centri di accoglienza temporanea per 3300 persone.

Adesso è Aleppo a fare da scenario a nuovi e accesi scontri. Fonti della MISNA raggiunte in città riferiscono di combattimenti nei quartieri di periferia e di una situazione ancora relativamente tranquilla al centro. “Sentiamo i colpi di arma da fuoco e le esplosioni, vediamo gli elicotteri governativi ronzare sui cieli di Aleppo e cerchiamo di assistere gli sfollati” affermano alcuni abitanti. Intanto, cresce il numero dei rifugiati oltreconfine. Gli ultimi dati dell’Acnur – l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati - indicano un totale di 118.204 siriani registrati nei paesi confinanti. Un numero probabilmente inferiore a quello reale, visto che molti rifugiati, in particolare in Giordania, attendono di essere registrati o stanno ricevendo assistenza nel paese attraverso altri canali; anche in Libano negli ultimi giorni il flusso di siriani è aumentato. Non sempre i siriani scappano dai combattimenti o dai rastrellamenti delle forze governative. Aumentano infatti le testimonianze di siriani che denunciano di essere stati cacciati dalle loro case dalle milizie ribelli e addirittura da combattenti stranieri.

sabato 30 giugno 2012

MUOS e droni, la Sicilia piattaforma delle guerre del XXI secolo

Scheda speciale* di Antonio Mazzeo
Antonio Mazzeo Blog

muos-dronesIl MUOS (Mobile User Objective System) incarna le mille contraddizioni della globalizzazione neoliberista. Uccide in nome della pace e dell’ordine sovranazionale. Devasta il clima, l’ambiente, il territorio. Dilapida risorse umane e finanziarie infinite. Rigenera le ingiustizie. Esautora ogni controllo dal basso. Espropria democrazia. Rafforza il blocco di potere transnazionale. Inquina irrimediabilmente la natura e la ragione. Viola il diritto alla salute di intere popolazioni.

È a Niscemi (Caltanissetta), nel cuore di un’importante riserva naturale, che fervono i preparativi per l’installazione di tre grandi antenne paraboliche dal diametro di 18,4 metri, funzionanti in banda Ka per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e due trasmettitori elicoidali in banda UHF (Ultra High Frequency), di 149 metri d’altezza, per il posizionamento geografico. Mentre le maxi-ante trasmetteranno con frequenze che raggiungeranno valori compresi tra i 30 e i 31 GHz, i due trasmettitori elicoidali avranno una frequenza di trasmissione tra i 240 e i 315 MHz. Onde elettromagnetiche che penetreranno la ionosfera e i tessuti di ogni essere vivente.

Il terminale terrestre di Niscemi sarà una delle quattro infrastrutture sparse per il mondo che assicureranno il funzionamento dell’ultima generazione della rete satellitare in UHF (altissima frequenza) che collegherà tra loro i Centri di Comando e Controllo delle forze armate Usa, i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari radio esistenti, i gruppi operativi in combattimento, i missili Cruise e i Global Hawk (UAV-velivoli senza pilota), ecc..

Al progetto siciliano, la Us Navy ha destinato oltre 43 milioni di dollari, 13 dei quali per la predisposizione dell’area riservata alla stazione terrestre, del centro di controllo, dei megageneratori elettrici e di un deposito di gasolio; 30 milioni di dollari per gli shelter e l’acquisto delle attrezzature tecnologiche del sistema MUOS.

mercoledì 20 giugno 2012

La Guerra Invisibile sta diventando reale. Il G20 evidenzia come lo scontro tra Merkel e Obama sta accelerando l'intero processo bellico.

di Sergio Di Cori Modigliani
Libero Pensiero

bombardieriNon credo che né Monti né la Merkel avranno il coraggio e l’intelligenza critica, entro un tempo davvero molto breve, di ammettere di aver svegliato il terribile gigante che dormiva. Basterebbe vedere come la truppa mediatica europea sta riferendo ai propri cittadini l’andamento del G20 in Messico, e come sia diversa l’interpretazione di quest’incontro se si vanno a leggere, invece, le opinioni in Usa, in Sudamerica, in Australia, in Giappone.

Qui, ancora si fa credere alla gente che si tratta di manovre, di una certa legge da far passare, di aliquote, di percentuali. Usano apprendisti stregoni ai quali viene affidato il còmpito di imbastire piani di sviluppo per 80 miliardi di euro, pensando che la gente abboccherà, rimanendo indifferente, come ad esempio in Italia,  dinanzi al fatto che il piano Passera contiene 188 pagine di aria fritta e non esiste neppure un capitolo di quel progetto dove si parla di investimenti “reali” (nel senso di danaro cash per investimenti autentici rivolti ad aziende vere che producono merci reali) e l’attenzione del pubblico viene dirottata su tutt’altri fronti, dagli esodati all’articolo 18, da qualche pettegolezzo parlamentare a qualche minuzia gossip sul mercato. Negli ultimi sei mesi, la figura del ragionier vanesio ha assunto sempre di più l’immagine di ciò che egli davvero è: un curatore fallimentare. E niente di più di questo.

Ciò che sta accadendo, in maniera davvero impressionante, va assomigliando sempre di più, e in maniera inequivocabile, al tragico scenario di paura, indifferenza, e miope cinismo, che alla fine degli anni’30 consegnò il destino delle popolazioni europee alle mire espansionistiche tedesche. Studiando la storia della seconda guerra mondiale, salta subito agli occhi la facilità con la quale, nei primi anni, la Germania del Terzo Reich, si impossessava delle nazioni europee espoliandole dei loro beni.

martedì 12 giugno 2012

Report: Obama prepara attacchi aerei contro la Siria

Il passo indietro della Russia getta le basi per un cambiamento di regime

di Paul Joseph Watson
PrisonPlanet

Il presidente Barack Obama ha detto alla US Navy e all'Air Force di preparare attacchi aerei contro la Siria come parte di una "no fly zone", che sarà imposta con l'ausilio delle potenze militari inglese e francese, secondo un rapporto.

"La loro missione sarà quella di abbattere il regime centrale di Assad e i  centri di comando militari in modo da scuotere la stabilità del regime e impedire all'esercito e all'aviazione siriani di sottomettere i ribelli e scatenare la violenza sulle popolazioni civili", riferisce l'organo dell'intelligence israeliana Debkafile .

mercoledì 6 giugno 2012

Amoroso: la volpe a guardia del pollaio ci trascina in guerra

Come uscire dalla morsa di una crisi spietatamente pilotata?

Libre

Attenti, stiamo entrando in guerra: e sarà una nuova, terribile guerra fredda. Provate a pensarci: perché gli architetti dell’Eurozona vogliono indebolirci, massacrando l’Europa del Sud? Perché confina col Mediterraneo, l’Africa e il Medio Oriente, cioè il forziere energetico del mondo. Oltre la frontiera nevralgica dell’Iran, avanza l’impero della Cina, che “ragiona” come gli altri paesi emergenti: non tollera più il monopolio privilegiato degli Stati Uniti. L’Europa meridionale? Pericolosa e “inaffidabile”, come l’Italia: meglio tenerci sotto controllo, con l’acqua alla gola, commissariati e stretti nella morsa della crisi e del debito artificiale, creato apposta dalla mafia della finanza criminale. Aprite gli occhi: è proprio per questo che hanno messo “la volpe a guardia del pollaio”. Draghi alla Bce, al servizio dello strapotere della Germania: funziona, per impedire all’Europa di smarcarsi e sviluppare una sua politica economica democratica, aperta al futuro.

Eminente economista italiano naturalizzato danese, Bruno Amoroso vanta un curriculum di enorme spessore: allievo del professor Federico Caffè, di guerra-Draghi-Obama1cui presiede il centro studi, ha insegnato a Copenaghen ed è professore emerito dell’università di Roskilde. Membro del comitato scientifico di “Alternativa”, il laboratorio politico fondato da Giulietto Chiesa, Amoroso dirige la rivista italo-canadese “Interculture”; è membro del consiglio di amministrazione del “Femise”, il Forum Euroméditerranéen des Instituts de Sciences Économiques, e coordina il comitato scientifico dell’italiana Fondazione per l’internazionalizzazione dell’impresa sociale. Fa parte, inoltre, del comitato scientifico del “Flare Network” (Freedom, Legality and Rights in Europe), la rete internazionale per la lotta alla criminalità e alla corruzione. Veterano di “Diesis”, organizzazione no-profit di Bruxelles dedicata allo sviluppo dell’economia sociale, che sostiene progetti di sviluppo per cooperative, imprese sociali e autogestite dai lavoratori, Amoroso è anche un decano della Facoltà di Mondiality all’Università del Bene comune (Bruxelles-Roskilde-Roma) fondata da Riccardo Petrella, e lavora nel comitato scientifico del progetto Wise dell’Unione Europea, dopo aver diretto il Progetto Mediterraneo promosso dal Cnel.

venerdì 1 giugno 2012

The Shock Doctrine-La dottrina dello Shock-Video

Segnalato dal blog yang-nando

http://www.laboratoriocologno.it
L'ultimo video di Naomi Klein sottotitolato in ITALIANO
La traduzione italiana è stata realizzata dalle ragazze e dai ragazzi del Laboratorio contro la Guerra Infinita info@laboratoriocologno.org

Pubblicato su Youtube

lunedì 28 maggio 2012

BREAKING NEWS: I piani del Pentagono per l'attacco militare contro l'Iran

Le minacce velate del Segretario alla Difesa Panetta

Global Research
Press TV

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Segretario alla Difesa Leon Panetta

"La premessa fondamentale è che né gli Stati Uniti nè [sic] la comunità internazionale permetteranno all'Iran di sviluppare un'arma nucleare. Faremo tutto il possibile per impedire loro di sviluppare un'arma". Segretario alla Difesa americano Leon Panetta

Il Segretario alla Difesa americano Leon Panetta dice che il Pentagono ha preparato piani per effettuare un attacco militare contro l'Iran se, nella disputa sul programma nucleare della Repubblica islamica, la diplomazia dovesse fallire.

venerdì 25 maggio 2012

“La guerra umanitaria”: ora in italiano il documentario di Julien Teil

Geopolitica

humanitarianwarLa guerre humanitaire è un documentario del 2011 sulla recente guerra in Libia che, dopo aver avuto successo anche nell’edizione inglese (The Humanitarian War) grazie all’IsAG (Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie) arriva finalmente in Italia. La versione con sottotitoli in italiano (a cura di Giuliano Luongo e Daniele Scalea) è disponibile sul canale YouTube di Geopolitica [[clicca]].

Il documentario, della durata di poco meno di 20 minuti, è stato realizzato da Julien Teil, associato al Centre for the Study of Interventionism. Esso tratta di come le accuse, rivolte alle autorità libiche, di violazione dei diritti umani all’interno del paese abbiano portato ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e a un successivo intervento armato contro Tripoli. L’indagine si concentra in particolare sul ruolo della Lybian League for Human Rights (LLHR), che ha denunciato all’ONU i presunti crimini di Tripoli, ma che risulta fortemente collusa, in varie personalità e per le fonti delle sue accuse, col CNT che ha rovesciato il regime. Si mostra dunque con quanta facilità la giustizia internazionale sia stata manipolata per un interesse di fazione interno alla Libia.

Fonte: Geopolitica 25 Maggio 2012

domenica 20 maggio 2012

L'America attaccherà l'Iran perché i leader degli Stati Uniti vogliono incrementare la minaccia del terrorismo globale

di Saman Mohammadi
The Excavator

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L'America ha circondato l'Iran per una ragione, e non è quella di sedersi e fare un picnic.

L'America ha circondato l'Iran per una ragione, e non è quella di sedersi e fare un picnic. Washington si sta preparando per una guerra contro l'Iran. La storia dimostra che la preparazione per la guerra conduce alla guerra.
Quindi ci sarà la guerra tra USraele e Iran. E Obama giocherà il suo ruolo di venditore della guerra.

Numerosi esperti di sicurezza e terrorismo hanno detto che una delle conseguenze di un attacco all'Iran è che aumenterà la frequenza degli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti. Detto questo, perché l'America insiste ad attaccare l'Iran e a difendere  Israele ad ogni costo? I leader americani vogliono che la minaccia terroristica cresca e si diffonda, contrariamente a quello che dicono in pubblico?

La risposta breve è sì.

venerdì 11 maggio 2012

USA e Italia in Giordania a provare la guerra

di Antonio Mazzeo
Antonio Mazzeo blog

eager lionA partire dal prossimo 15 maggio, la Giordania sarà al centro di una delle più imponenti esercitazioni belliche mai realizzate nello scacchiere mediorientale. Più di 12.000 militari provenienti da 17 paesi daranno vita ad Eager Lion 2012 che - secondo il Comando USA per le operazioni speciali - “avrà come obiettivo il rafforzamento delle relazioni tra le differenti forze armate attraverso un comune approccio multinazionale ed inter-governativo per affrontare tutte le odierne e future sfide per la sicurezza”. Salvo imprevisti, i giochi di guerra in Giordania dovrebbero concludersi entro i primi giorni di giugno.

In passato Eager Lion veniva svolta ogni due anni solo dai militari di Stati Uniti e Giordania. Da quest’anno invece vedrà la partecipazione dei reparti terrestri, aerei e navali dei principali paesi della regione mediorientale, Siria esclusa. “Essi verranno addestrati alla guerra irregolare, alle operazioni speciali e alla contro-insorgenza con il coordinamento di una task foce multinazionale guidata dai generali Ken Tovo dell’U.S. Special Operations Central Command e Mohammed Jeridad, direttore del comando per l’addestramento delle forze armate giordane”, ha dichiarato il maggiore Robert Bockholt, portavoce dei reparti speciali Usa. Le unità straniere sono giunte ad Amman nella prima settimana di maggio insieme a numerosi mezzi da guerra come carri armati, aerei ad ala fissa ed elicotteri d’attacco. Sempre secondo il maggiore Bockholt, nel corso delle operazioni sarà simulato un grave incidente chimico affinché “vengano preparati i corpi speciali nella gestione di interventi d’emergenza”.

domenica 6 maggio 2012

Di Paola rilancia il miliardario scudo anti-missili NATO

di  Antonio Mazzeo
antoniomazzeoblog

scudoNon ha timori reverenziali il ministro-ammiraglio per il potente alleato d’oltreoceano. “Noi chiediamo agli Stati Uniti di rispettare i propri impegni e noi rispetteremo i nostri”, ha esordito il responsabile del dicastero della Difesa, Giampaolo Di Paola, intervenendo il 30 aprile nell’ultraconservatore Centro per gli Studi Strategici Internazionali (CSIS) di Washington. Oggetto della polemica, il costosissimo programma di “difesa” aerea a corto e medio raggio MEADS (Medium Extended Air Defense System), progettato in vista della sostituzione del sistema “Patriot” negli Stati Uniti e in Germania e “Nike Hercules” in Italia. Uno “scudo” anti-missili che piace sempre meno al Pentagono e che il Congresso non intende più finanziare.

“Se gli Stati Uniti dovessero rinunciare al MEADS, lascerebbero i due alleati europei con le mani legate”, ha spiegato Di Paola. “Comprendo il punto di vista statunitense, secondo cui il MEADS è solo uno dei tanti sistemi anti-missili che può essere messo in campo. Ma c’è un accordo preso insieme ad Italia e Germania, e ognuno dei tre paesi deve rispettarlo. I partner hanno già contribuito finanziariamente al programma in modo considerevole”.

sabato 5 maggio 2012

L'ipocrisia della guerra spacciata per pace

Arianna Editrice
di Fabio Mini

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Della guerra si colgono in genere gli aspetti eroici o drammatici. Ma la guerra non è solo potenza: «è anche inganno sottile, nascosto, come a sua volta è l'inganno della politica che deve dettare le condizioni della guerra e fissarne gli scopi». «Perché siamo così ipocriti sulla guerra?» è la domanda posta dal generale di corpo d'armata Fabio Mini nel suo ultimo libro, edito da Chiarelettere, da oggi in libreria. Mini, 69 anni, è stato capo di stato maggiore del Comando Nato per il Sud Europa che, a partire dal gennaio 2001, ha guidato il Comando interforze delle operazioni nei Balcani. Dall'ottobre 2002 all'ottobre 2003 è stato comandante della forza internazionale di pace a guida Nato in Kosovo (Kfor). Ormai è deciso: staremo in Afghanistan anche dopo il 2014, dopo il previsto ritiro dei soldati americani. Non si tratta di combattere il terrorismo globale tra le montagne afgane: non ci crede più nessuno.