Notizia di pochi giorni fa, data con gran pompa da tutti i media: “Italia: il debito pubblico sfonda i 2.000 miliardi”. L’Ansa, nell’occhiello, aggiungeva: “Pesa per ben oltre 33mila euro su ogni cittadino, bebè compresi”.
Mi dispiace essere ripetitivo, ma anche stavolta faccio appello a chi ha ancora mantenuto un residuo di facoltà razionali (e d’amor patrio). È mai possibile ridurre a barzelletta un tema così essenziale, coinvolgendo anche i neonati e, specialmente, mettendola su un piano di “responsabilità individuale”?
Che cosa vuol dire, altrimenti, “bebè compresi”, se non enfatizzare il fatto che “siamo tutti sulla stessa barca” e che dobbiamo dunque “rimboccarci le maniche” per “risolvere il problema”? Un “problema” che, oltretutto, vien fatto percepire come un capriccio del fato, come una sciagura ineluttabile capitataci tra capo e collo, e non come un esito perseguito metodicamente da qualcheduno a suo proprio ed esclusivo beneficio. Eh sì, il “debito pubblico” diventa come la casa che va a fuoco, e tutti sono tenuti a gettare secchi d’acqua, senza porsi il dubbio su chi ha appiccato l’incendio e perché. Una spada, una ghigliottina che pende sulla testa di tutti quanti, “bebè compresi”, quindi bisogna prenderne atto e frugarsi le proverbiali tasche. Con la nemmeno troppo velata insinuazione che se questo “debito” c’è, la colpa è di tutti noi, nessuno escluso, che viviamo “sopra le righe” e dobbiamo perciò “tirare la cinghia”. Questo intendono farci pensare, ‘sta genia di filibustieri.
Peccato che la “soluzione”, per chi imposta la faccenda del “debito pubblico” in questo modo truffaldino, sia regolarmente quella di dover versare sempre più soldi nelle casse di uno Stato imbelle, gestito da camerieri dei banchieri e burattini della grande finanza. Uno Stato in mano a personaggi che sanno benissimo come funziona la “fabbrica del debito”, ma che manco per sogno - visto che sono lautamente pagati per tacere e sviare l’attenzione - si azzardano a metterne in discussione il meccanismo perverso e diabolico. Anzi, sono messi lì apposta per dare veste “legale” al più grande crimine della storia.
Al riguardo, la confusione regna sovrana nella testa della maggioranza delle persone, cosicché la truffa della “moneta-debito” prosegue indisturbata. Che ci si può fare se sono stati raggirati con tutta una serie di falsi problemi: fino a un po’ di tempo fa c’erano le ideologie ed i “partiti ideologici” ad infervorare il popolo-bue (per i più attempati, esistono ancora i sindacati), e se da vent’anni a questa parte il “problema Berlusconi” ha rappresentato un ottimo diversivo, con “la crisi”, l’unica preoccupazione pare essere diventata “la casta” dei politici spendaccioni e dissoluti, che avrebbero, in quanto specchio di un’Italia con le tasche bucate, alimentato la “spirale del debito” e delle esangui casse dello Stato (e di ogni altro ente pubblico).