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lunedì 19 novembre 2012

L'incubo del default mascherato da patrimoniale

di Paolo Cardenà
Vincitori e Vinti

monti-sleepL'ultima volta che ho visto la pubblicità del BTPItalia era notte fonda, ed ero in procinto di andarmene a dormire. Spero che non capiti solo a me di addormentarmi e ripensare, sognando, le ultime pagine di un libro che si è letto poco prima, o le ultime immagini di un film che si è visto, o la melodia di una canzone ascoltata poco prima. Ebbene, quella notte ho sognato proprio la pubblicità del BTPItalia.

Lo ricordo benissimo. Sognavo e mi giravo e rigiravo nel letto, quasi come fosse un incubo. Ero inquieto e pensavo: che bello sarebbe  se il debito pubblico fosse tutto in mani italiane. E sognavo che queste parole fossero state  pronunciate  dal politico di turno. Penso fosse Tremonti, se non ricordo male. Addirittura, ricordo che citava ad esempio il Giappone,  e sosteneva che il paese nipponico poteva sostenere l'enormità del debito pubblico proprio grazie al fatto che era detenuto quasi completamente in mani domestiche, oltre che per il sostegno della BOJ (Banca Centrale del Giappone).