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lunedì 19 novembre 2012

L'incubo del default mascherato da patrimoniale

di Paolo Cardenà
Vincitori e Vinti

monti-sleepL'ultima volta che ho visto la pubblicità del BTPItalia era notte fonda, ed ero in procinto di andarmene a dormire. Spero che non capiti solo a me di addormentarmi e ripensare, sognando, le ultime pagine di un libro che si è letto poco prima, o le ultime immagini di un film che si è visto, o la melodia di una canzone ascoltata poco prima. Ebbene, quella notte ho sognato proprio la pubblicità del BTPItalia.

Lo ricordo benissimo. Sognavo e mi giravo e rigiravo nel letto, quasi come fosse un incubo. Ero inquieto e pensavo: che bello sarebbe  se il debito pubblico fosse tutto in mani italiane. E sognavo che queste parole fossero state  pronunciate  dal politico di turno. Penso fosse Tremonti, se non ricordo male. Addirittura, ricordo che citava ad esempio il Giappone,  e sosteneva che il paese nipponico poteva sostenere l'enormità del debito pubblico proprio grazie al fatto che era detenuto quasi completamente in mani domestiche, oltre che per il sostegno della BOJ (Banca Centrale del Giappone).

mercoledì 4 aprile 2012

Italia: Verso il Default

di Paolo Cardenà
Vincitori e Vinti

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Al di la degli entusiasmi di facciata che giungono dai politici europei per la nuova (ma scarsa) liquidità che verrà messa a disposizione del fondo salva stati (ESM), la situazione europea appare sempre più critica. I toni compiacenti usati, in realtà, celano, per l’ennesima volta, il fallimento della nomenclatura politica europea, incapace, di porre rimedio ad una crisi che va, via via, aggravandosi.
Il mercato, nell’intero panorama mondiale, e soprattutto nel contesto europeo, sembra essere sempre meno in grado di generare crescita economica e gli attacchi speculativi condotti nei mesi scorsi contro i paesi alle prese con le difficoltà finanziarie più gravi, non hanno fatto altro che stimolare politiche di rigore e strette fiscali che stanno rafforzando le tendenze recessive. Tuttavia, qualsiasi timido tentativo di risoluzione della crisi del debito e di lotta contro il contagio ad altri Stati si rivelerà vano poiché, in tale contesto, si segnala solamente l’assenza di scelte politiche definitivamente risolutorie e di contestuali importanti provvedimenti volti a favorire la crescita nel breve termine.

Senza crescita economica, il riassorbimento del deficit e del debito pubblico si rivelerà impossibile. Al riguardo, in Europa e tanto più in Italia, le esportazioni sono del tutto insufficienti per compensare gli effetti negativi esercitati dalle politiche di rigore che si stanno sviluppando più o meno in tutti i paesi e che, comprimendo il reddito spendibile del sistema, contraggono i consumi e quindi la domanda interna alimentando gli effetti recessivi.