Dakota Jones
January 14, 2011
Nel caso vi foste preoccupati leggendo il titolo, posso tranquillizzarvi perchè, in effetti, gli scienziati non sono stati sequestrati fisicamente. Una fortuna, no? Solo la loro mente è stata conquistata e catturata dall'argomento "vita extraterrestre".
Ormai non si contano più gli scienziati che si fanno domande del tipo: Esiste la vita extraterrestre? E se esiste, di che tipo è? Nel caso dovesse venire in contatto con noi, cosa dovremmo aspettarci? Naturalmente, tutti insieme, sottolineano l'importanza di dare risposte a queste domande. Nel caso gli extraterrestri fossero aggressivi, cosa molto probabile secondo alcuni, dovremo pur prepararci a difenderci.
A dire il vero, io ho qualche difficoltà a credere che, nel caso esistessero, esseri talmente evoluti da possedere la conoscenza scientifica e la tecnologia necessarie per raggiungere un pianeta distante milioni di anni luce, e tutta l'energia che un'operazione del genere richiederebbe, potrebbero mai venire a conquistare un pianeta malandato come il nostro.
Negli ultimi decenni, hanno tentato di convincerci dell'esistenza di un reale pericolo proveniente dallo spazio, con ogni mezzo possibile, comprese le dichiarazioni ufficiali di alcune delle principali istituzioni interessate che, nel corso degli anni, hanno affermato e poi smentito e poi riaffermato, per essere sicuri di aver instillato il dubbio e di aver distratto perbene la nostra attenzione.
Ma forse l'operazione non è pienamente riuscita, nonostante l'aiuto essenziale dei Media e di tante altre "entità" perchè la musica sta cambiando e a porre un sigillo definitivo, sarà la "scienza". In effetti, gli scienziati, in maniera molto dimessa e nascosta, si sono sempre occupati di simili argomenti ma, quasi se ne vergognavano. Adesso, però, la faccenda ha cambiato direzione, come se all'improvviso, la ricerca di vita extraterrestre fosse diventata importantissima, quasi una questione di vita o di morte.
Credo che, in questo momento così buio nella storia della terra, ci siano problemi più importanti e che i tanti esseri viventi che stanno combattendo contro guerre che non hanno cercato, inganni, fame, sete, malattie e tante altre calamità, meriterebbero un pò di attenzione e di rispetto in più.
Ci sarà un motivo per tutta questa agitazione?
Sappiamo che, in questo momento, lo spazio è al centro di molte attività e, forse, qualcuno pensa che sia meglio avere uno strumento in più, per distrarre l'attenzione. Se domani ci accorgessimo di essere nel mirino di qualcuno munito di "armi strane", potremo aggiungere una nuova riga alla lista dei sospetti. ET, naturalmente.
Tra tutti quelli che stanno affrontando l'argomento non poteva mancare la Royal Society che ne parla sul suo sito. Come riferisce anche il Guardian, sembra proprio che quelli della Royal Society si siano messi a studiare sul serio ed a trarre conclusioni sulla possibilità di vita extraterrestre.
Si sono perfino riuniti, il 4 e il 5 Ottobre, in una bellissima villa Georgiana, con una presenza cospicua delle Nazioni Unite, secondo un report dell'Istituto di Esopolitica. E, proprio la commissione delle Nazioni Unite, CUPUOS (Committee on the Peaceful Uses of Outer Space), è stata considerata, insieme ad altri, come uno degli organismi adatti a diffondere l'informazione.
Certo, si dovrà pur potenziare il programma SETI , abbandonato qualche tempo fa e poi ripreso e bisognerà pur fare qualche sacrificio per avere risposte a domande così "urgenti".
Insomma la Royal Society è sempre attenta a tutti i problemi. Ma che cos'è la Royal Society? E' un'associazione, come loro stessi ci spiegano, dei più eminenti scienziati del mondo ed è la più antica accademia scientifica attualmente esistente(ha 350 anni).
La Royal Society è conosciuta per essersi molto interessata al "riscaldamento globale", altrimenti detto "raffreddamento globale", altrimenti detto "sconvolgimento del clima", con un'abilità sorprendente. Qualche volta capita anche a loro di fare errori di calcolo matematico ma non si può essere sempre perfetti.
Una volta, sul loro sito, c'era anche l'elenco delle organizzazioni che li finanziano ma poi sono scomparse. Quello che si può dire con sicurezza è che qualcuno li ha associati a Big Oil . Comunque, una cosa è certa, si stanno occupando del "clima che cambia", che è notoriamente statico, e che sono preoccupatissimi per quello che potrà capitarci, da quì a 100...o 200...o 1000 anni.
Hanno ammesso anche loro che ci sono incertezze nella correlazione gas serra-global warming ma, intanto, meglio affrontare le cose con decisione, magari con la geoingegneria. O magari anche con un'operazione decisa di controllo delle nascite o, perchè no, con una bella sospensione della democrazia.
Devono proprio essere molto preoccupati per la sorte della terra, al punto da spendere, insieme ad altri, tanti di quei soldi da sfamare mezzo mondo.
Quello che segue è un piccolo promemoria sui soldi elargiti ad alcuni enti del governo federale degli Stati Uniti, impegnati nello "studio" del "clima che cambia". (ClimateQuotes in un articolo da titolo How can climate scientists spend so much money?)
Come vedete, la NASA è ai primi posti. Forse James Hansen, climatologo e attivista della NASA, così arrabbiato con gli "scettici" e così catastrofico nelle sue dichiarazioni, non avrà di che lamentarsi.
Se aggiungiamo anche tutti gli altri enti e tutti gli altri paesi impegnati nello "studio del clima", il budget sale davvero alle stelle.
Ooooops, mi accorgo ora di essere finita fuori tema. Dimenticavo che, nel titolo, è compresa una domanda: Dove andremo a finire?
Non lo so ma, intanto, procedendo per libere associazioni, sono finita quì, ai soldi per il "problema che non c'è".
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti sono moderati e quindi non saranno visibili immediatamente