sabato 19 marzo 2011

Libia: La NATO, le basi e il petrolio

"Adesso le cose si  complicano davvero"
scrive Bruce K. Gagnon su space4peace :

african-oil 
world-oil L'ONU ha dato l'autorità alla Nato per iniziare a bombardare la Libia. Non pensate neanche per un minuto che questa sarà una campagna a breve termine. Aspettatevi che sia la NATO a dire che in ultima analisi, si devono "installare basi" nel paese del Nord Africa al fine di portare stabilità e democrazia. Ma non fatevi ingannare da questo. Tutto questo riguarda il petrolio della Libia.

Secondo il Washington Post:

La Francia ha detto che era disposta a lanciare attacchi in poche ore, ed anche la Gran Bretagna ha manifestato di essere pronta ad agire rapidamente. I primi attacchi probabilmente colpiranno i sistemi di difesa aerea e le piste, non era chiaro se i piani prevedevano anche di colpire le colonne di carri armati e le altre forze di terra del governo dirette ad est.

Alcuni funzionari Usa hanno detto che probabilmente saranno necessari diversi giorni per intraprendere un'operazione totale e che il Presidente Obama non aveva ancora approvato l'uso di risorse militari statunitensi. Obama ha preferito lasciare che fossero le altre nazioni a  condurre pubblicamente la risposta alla crisi libica, e funzionari della Casa Bianca hanno detto che non è apparso in video Giovedi notte per parlare del voto delle Nazioni Unite.

Nel corso di un'audizione al Senato Giovedi, il Sottosegretario di Stato William J. Burns si è trovato di  fronte a punti di vista fortemente diversi sulla crisi libica attraverso le linee di partito. Alcuni, guidati dal senatore John F. Kerry (D-Mass.), hanno detto che l'amministrazione è stata troppo cauta nella sua risposta. "Il tempo scorre per il popolo libico", ha detto Kerry.

Ma il senatore Richard G. Lugar (Repubblicano dell'Indiana), insieme a molti democratici, ha avvertito del "rischio che il nostro coinvolgimento potrebbe subìre un'escalation" e che l'amministrazione dovrebbe "cercare il dibattito congressuale su una dichiarazione di guerra" nei confronti della Libia, prima che le forze degli Stati Uniti partecipino a qualunque azione.

 
Usando la NATO (che è uno strumento militare dell'impero statunitense) come copertura, è probabile che una volta che Gheddafi sarà stato deposto dal potere, in Libia verrà installato un governo fantoccio che permetterà agli Stati Uniti e alle società petrolifere britanniche di prendere il controllo dell'oro nero.

Alla fine il popolo della Libia, che chiede e merita la libertà, scoprirà di essere stato tradito da un comando NATO, che è più interessato ai profitti del petrolio che alle loro speranze e sogni. A quel punto la vera rivoluzione inizierà ma per allora le basi NATO probabilmente saranno già state installate sulla terra polverosa del Nord Africa.

Mi tornano alla mente le parole di Thomas Barnett, che durante l'amministrazione Bush II fu descritto come "l'uomo strategico" di Donald Rumsfeld, quando, parlando in una sala piena di militari di alto livello  e agenti della CIA disse: "In 20 anni ci saranno combattimenti in Africa per il loro petrolio. "

Sembra che la profezia di Barnett si stia avverando prima del previsto.

Fonte: Space4Peace 18 Marzo 2011
Traduzione: Dakota Jones

2 commenti:

  1. qualsiasi commento e' uno spreco di energia! Sono solo politicanti delinquenti, al soldo dei poteri forti dell' economia...schiavetti,mezze figure,anzi figuri,che buttano fumo negli occhi, con questa guerra in atto,per recuperare la loro immagine di "persone per bene" e magari passare alla storia,in nome della democrazia,come statisti...ma sono solo mascalzoni!!!

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  2. classe di insetti,politicanti schiavi delle multinazionali,promotori,in nome della liberta',di guerre sanguinose,vergognatevi!

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