Fu proprio Silvio Berlusconi a nominare nel 1994 il commissario allora in erba, Mario Monti, professore della Bocconi, alla Commissione Europea. E per essere sicuro che facesse buona impressione, lo inviò dal Presidente della Commissione Jacques Santer per un colloquio di presentazione. Lo ha ricordato proprio ieri Monti, con uno di quegli aneddoti che la stampa trascura. C'è da immaginare che i due avessero avuto per anni un rapporto strettissimo, in considerazione di tutti i governi Berlusconi che si sono succeduti, che hanno sempre avuto "il nostro" come inamovibile, granitico commissario europeo.
Quello che Monti non ricorda, forse perché irrilevante, è che la Commissione Santer, quella che ebbe inizio proprio con l'aneddoto riportato nel video, fu anche l'unica, in tutta la storia dell'Unione Europea, ad essere costretta a dimettersi in blocco, con la motivazione esplicita che i commissari non potevano non sapere quello che stava succedendo, ovvero atti di nepotismo, familismo, distrazione fondi e mala gestione. In quella commissione c'era anche Emma Bonino, l'attuale vicepresidente del Senato, che ho cercato di raggiungere ripetutamente per avere un commento - visto che tra gli uffici della commissione oggetto dell'indagine c'era proprio il suo - ma che si è sempre defilata.
Fonte: Byoblu 13 Dicembre 2012
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