Visualizzazione post con etichetta Iraq. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Iraq. Mostra tutti i post

sabato 19 gennaio 2013

Terrorismo dal “Volto Umano”: la storia degli squadroni della morte degli Stati Uniti. Squadroni della morte in Iraq e in Siria

Le radici storiche della guerra segreta USA-NATO contro la Siria

di Michel Chossudovsky
Tradotto da Curzio Bettio 

Il reclutamento degli squadroni della morte fa parte di una ben consolidata agenda militar-spionistica degli Stati Uniti. Degli Stati Uniti, esiste una storia lunga e macabra, di finanziamenti clandestini e di sostegno di brigate del terrore e di omicidi mirati, risalente alla guerra del Vietnam.

http://www.serendipity.li/cia/death_squads1.htm

salvadordeathsquad

Squadre della morte in El Salvador

Nel momento in cui le forze governative della Siria continuano a contrastare l’auto-proclamatosi “Libero Esercito Siriano” (FSA), le radici storiche della guerra segreta dell’Occidente contro la Siria, che ha prodotto come risultato atrocità senza pari, devono essere pienamente portate alla luce.

Fin dall’inizio del marzo 2011, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno sostenuto la formazione di squadroni della morte e l’incursione di brigate terroristiche in un’impresa attentamente pianificata.

Il reclutamento e l’addestramento di brigate del terrore, sia in Iraq che in Siria, sono stati improntati sull’“Opzione Salvador”, un “modello terrorista” per uccisioni di massa da parte di squadroni della morte sponsorizzati dagli Stati Uniti nell’America Centrale.

La sua prima applicazione ha visto la luce in El Salvador, nel periodo di maggior successo della resistenza salvadoregna contro la dittatura militare, con la produzione conseguente di circa 75.000 decessi.

La formazione di squadroni della morte in Siria si fonda sulla storia e l’esperienza delle brigate terroristiche sponsorizzate dagli Stati Uniti in Iraq, secondo il programma di “contro-insurrezione” del Pentagono.

mercoledì 31 agosto 2011

Dead Letters: Ulteriore Conferma dell'Omicidio di massa che contraddistingue il mondo moderno

Scritto da Chris Floyd
Empire Burlesque

(AGGIORNAMENTO DI SEGUITO)

home-raids-iraq E' venuta alla luce l'ennesima conferma delle macchinazioni dei sedicenti leader cristiani d'Occidente per manipolare le loro nazioni in una guerra di aggressione omicida contro l'Iraq, riporta il Guardian.

E' venuta alla luce una lettera di conferma  sull'intenzione del governo britannico di unirsi agli Stati Uniti nell'azione Hitleriana contro l'Iraq, anche senza una risoluzione ONU che autorizzasse espressamente l'azione.

In un certo senso, la nuova rivelazione non aggiunge nulla all'autentica montagna di prove che già abbiamo sugli intenti criminali dei leader occidentali - in gran parte direttamente, e senza vergogna, dagli stessi mandanti criminali, nelle memorie di Bush, Blair, Cheney, Rumsfeld e altri.

Ma è utile ricordare quello che sta già diventando storia antica, irrilevante per la popolazione e la classe politica: l'assassinio di un milione di esseri umani, uno dei crimini più atroci dell'era moderna.

E, naturalmente, una delle ragioni primarie - forse la ragione principale - per cui questa indicibile atrocità  è stata completamente sepolta, è l'oscena insistenza dell'amministrazione Obama a seppellire, a dverse braccia di profondità, tutti i crimini dei suoi predecessori... aggiungendone altri, con implacabile, instancabile energia.

Cercate di capire questo: gli assassini di un milione (e quasi certamente più) di persone innocenti oggi  stanno camminando libere, protette, coccolate e onorate da un sistema che i loro successori hanno cercato di conservare ed espandere risolutamente...aggiungendo nuovi crimini al registro di sangue, distruzione, sofferenza e morte.

Potete cercare questa storia sordida e immorale da soli, in una miriade di fonti. (Ad esempio: basta cercare "Iraq" in questo sito e scavare, attraverso anni e anni di elenchi di prove su questo orribile crimine, e sulla zelante complicità delle classi dirigenti, e dei media loro servitori.) Nessuno in una posizione di potere, su entrambi i lati dell'Atlantico, ha menzionato questi crimini per quello che sono, nè ha fatto il minimo movimento per assicurare gli assassini di un milione di persone alla giustizia.

Al contrario, essi hanno invece lodato e approvato e continuato questi abomini, e li hanno utilizzati per commettere altri crimini simili altrove.

E volete che io prenda sul serio questa gente come leader democratici delle nazioni? Volete che entri nell'analisi profonda e complessa delle loro fortune politiche? Tutte queste persone - gli autori originali e i complici, e i loro continuatori - dovrebbero essere sotto processo per la distruzione gratuita della vita umana, per il crimine internazionale di guerra di aggressione militare, per aver sparato metallo caldo nelle viscere di un bambino di tre-quattro anni riducendo il suo corpo, la sua mente e la sua anima in brandelli di visceri inerti.

La sola vista di queste persone - Bush, Blair, Cheney, Rice, Rumsfeld, Straw, Brown, Obama, Biden, Cameron, Gates, Petraeus, Osborne, Clinton, e il resto dell'intera cricca corrotta - dovrebbe spingere una qualsiasi persona pensante e senziente  a vomitare. Mettetevelo nella testa finalmente: questi spregevoli individui, questi sanguinari, sporchi di sangue, cretini assetati di sangue, sono assassini. Killer di bambini. Peggio ancora, di molti ordini di grandezza, dei serial killer e "dittatori pazzi" tanto amati dalla fantasiosa commedia moderna conosciuta come films ... e notizie.

Mettetevelo in testa, e fatela finita con loro, con tutti loro, e con tutte le loro opere, passate, presenti e future, finalmente. Oppure, per Dio, voi siete loro complici.

AGGIORNAMENTO: John Glaser di Antiwar.com  aggiunge alla montagna di prove sul crimine di guerra americano bipartisan in Iraq, nuovi accordi sulle atrocità commesse sia dall'ex che dall'attuale comandante in capo delle forze di occupazione:

Come rivelato da un comunicato diplomatico del Dipartimento di Stato, rilasciato da Wikileaks la scorsa settimana, le forze statunitensi hanno commesso un efferato crimine di guerra durante un raid in una casa in Iraq nel 2006, in cui un uomo, quattro donne, due bambini e tre neonati sono stati sommariamente giustiziati.

Il comunicato riporta un estratto di una  lettera scritta da Philip Alston, Relatore Speciale sulle Esecuzioni Extragiudiziali, Sommarie o Arbitrarie, al Segretario di Stato Condoleeza Rice. Truppe americane si avvicinarono alla casa di Al-Faiz Majma'ee Harrat, un contadino che viveva nel centro dell'Iraq, per condurre un'incursione alla ricerca di insorti nel marzo del 2006.

"Sembrerebbe che quando la MNF [Forza multinazionale] si avvicinò alla casa," ha scritto Alston, "sparò dei colpi e ne seguì uno scontro" prima che le "truppe entrassero nella casa, ammanettssero tutti i residenti e li giustiziassero tutti." Il Sig. Hratt Faiz Khalaf, (28 anni), sua moglie Sumay’ya Abdul Razzaq Khuther (24 anni), i loro loro tre bambini Hawra’a (di  5 anni) Aisha (3 anni) e Husam (5 mesi), la madre di Faiz Ms. Turkiya Majeed Ali (74 anni), la sorella di Faiz (nome sconosciuto), i nipoti di Faiz Asma’a Yousif Ma’arouf (5 anni), e Usama Yousif Ma’arouf (3 anni), e un parente in visita Ms. Iqtisad Hameed Mehdi (23 anni) furono uccisi durante il raid.

La lettera di Alston rivela che l'attacco aereo statunitense sulla casa fu lanciato presumibilmente per distruggere le prove, ma che "l'autopsia eseguita sui  cadaveri all'obitorio dell'ospedale di Tikrit rivelò che tutti erano stati sparati alla testa e ammanettati".

I dettagli rivelati nel comunicato costitiscono informazioni preziose sul modo in cui finiscono molti di questi raid nelle case. I raid, spesso realizzati nel mezzo della notte, sono diventati una delle strategie principali della guerra USA in Afghanistan, con decine di migliaia organizzati solo nell'ultimo anno.

Su quest'ultimo punto vale la pena ribadire. Le invasioni nelle case eseguite in Iraq ora rappresentano la routine dell'occupazione in Afghanistan. Esse sono diventate lo stile americano di guerra: assalto e bombardamento alle case famiglia con una massiccia, distruttiva potenza di fuoco, nei poveri villaggi di terre devastate e sconvolte dalla macchina da guerra di Washington, dai suoi delegati locali, e dalla violenza con la testa d'Idra che queste guerre di dominazione imperiale hanno scatenato sui paesi bersaglio. Com'è valoroso, coraggioso, com'è nobile tutto questo.

E, naturalmente, il massacro continua. Come osserva Glaser:

In un incidente rilevante e simile nel mese di febbraio del 2010, le forze degli Stati Uniti per le operazioni speciali circondarono una casa in un villaggio nella provincia di Paktia in Afghanistan. Due uomini civili uscirono dalla casa per chiedere perché erano stati circondati e furono sparati e uccisi. Poi le forze Usa spararono e uccisero tre parenti di sesso femminile (una madre incinta di dieci, una madre incinta di sei, e un adolescente).

Invece di chiedere un attacco aereo per nascondere le prove, le truppe statunitensi, realizzando il loro errore, mentirono e manomisero le prove sulla scena. La dichiarazione iniziale,  corroborata dal Pentagono, fu che  i due uomini erano insorti che avevano "ingaggiato" i soldati, e le tre donne uccise erano state semplicemente trovate da soldati statunitensi, in quello che fu descritto come un apparente delitto d'onore. Alla fine le investigazioni sull'incidente probabilmente costrinsero il Pentagono a ritirare la storia iniziale e a pubblicare delle scuse.

Così si comportano - e si stanno ancora comportando - in Iraq sotto la guida illuminata del Nobel per la pace: infuriare, sparare, uccidere, mentire. Rimuovere - con scuse o soldi sporchi di sangue se scoperti - e ripetere. Più e più e più volte.

Ma hey, avete visto gli ultimi sondaggi di opinione? Straordinario, non è emozionante, cercare di capire quali inetti, fatui, codardi di quart'ordine arrivano a fare un giro al volante della macchina da guerra sporca di sangue?!

AGGIORNAMENTO II: In un'altro iimportante articolo su Antiwar.com , Kelly Vlahos esamina in dettaglo gli incredibili passi avanti del Premio Nobel per la Pace nell'espansione della privatizzazione della guerra e della "sicurezza", mentre versa milioni e milioni di dollari nelle casse di alcuni dei più vili profittatori di guerra sulla terra.

Fonti: Empire Burlesque 30 Agosto 2011
Traduzione: Anna Moffa per ilupidieinstein.blogspot.com

lunedì 3 gennaio 2011

Ron Kovic, autore di "Nato il 4 Luglio", lancia un appello per la pace

Alzate la vostra voce, Protestate, Fermate queste guerre

di Ron Kovic
truthdig.com

march-forward

Quello che segue è un appello personale di Ron Kovic, veterano della guerra in Vietnam e autore di "Nato il 4 Luglio", ai veterani di guerra dell'Iraq e dell'Afghanistan e ai membri in servizio. Kovic ha pubblicato l'appello il 12 dicembre 2010, per portare ancora più veterani e soldati nella lotta contro la guerra e per sostenere il lavoro di March Forward! Per saperne di più su March Forward! visitate il loro sito a questo indirizzo.

Come ex sergente di fanteria del Corpo dei Marines degli Stati Uniti colpito e paralizzato da metà torace in giù il 20 gennaio 1968, durante il mio secondo tour di servizio in Vietnam, e come uno che ha vissuto con le ferite di quella guerra per oltre 40 anni, vi scrivo questa lettera per chiedervi di unirvi a me, mentre inizia una nuova fase critica nel crescente movimento anti-guerra.

Molti di voi hanno già prestato servizio in azioni multiple in Iraq e in Afghanistan. Tornate  a casa ora dopo quasi 10 anni. Molti hanno cominciato a mettere in discussione, a dubitare di queste guerre e dei nostri leaders. Più di 2 milioni di voi hanno servito con onore in entrambi i teatri di conflitto. Anche se ci separano molti anni, noi siamo fratelli e sorelle.

Anche se abbiamo combattuto in conflitti lontani dal punto di vista generazionale, siamo stati tutti nello stesso posto. Noi sappiamo cos'è la guerra. Abbiamo capito, e per molti di noi, la nostra vita non sarà mai più la stessa. In molti modi, noi rappresentiamo una forza molto potente nel nostro paese, un'alta motivazione morale, spirituale e politica che è inacontestabile, una possibilità di trasformare la nostra nazione che è innegabile. Nessuno conosce la pace o la preziosità della vita meglio dei soldati che hanno combattuto in guerra, o ne sono stati colpiti direttamente, la madre di un figlio che è morto, una moglie che non rivedrà mai suo marito, un bambino che non avrà mai un padre, un padre che non rivedrà mai più suo figlio.

Perché siamo noi che viviamo con le cicatrici fisiche ed emotive della guerra, e che viviamo con queste ferite ogni giorno e ne sentiamo il peso e il dolore ogni mattina. Siamo noi che abbiamo camminato e girato sulle sedie a rotelle per le strade del nostro paese e abbiamo visto i bambini che ci guardano e si chiedono perché. E siamo noi che gridiamo adesso per il futuro, per un mondo senza guerra.

Noi siamo i promemoria di ciò che la guerra può fare, di come può ferire e dare dolore, e svilire tutto ciò che è buono e umano. Lottiamo ogni giorno per credere in una vita che ci è stata quasi strappata. Sappiamo che anche se abbiamo perso, anche se  parti del nostro corpo mancano, anche se non siamo in grado di vedere o sentire, noi siamo uomini e donne importanti, con importanti lezioni da insegnare, con  cose importanti da condividere.

Quelli di noi abbastanza fortunati da essere sopravvissuti al combattimento, adesso anelano alla vita, alla bellezza, a  tutto ciò che è decente e buono, perché in guerra abbiamo visto il peggio dell'essere umano. Abbiamo visto la povertà e la morte, l'uccisione e la barbarie, i lati più oscuri dell'animo umano, le parti più odiose della nostra umanità.

Io, come molti americani che hanno prestato servizio in Vietnam e quelli che ora prestano servizio in Iraq e in Afghanistan (e innumerevoli esseri umani nel corso della storia), ero disposto a dare la vita per il mio paese con poca conoscenza o consapevolezza di ciò che significava realmente.

Come molti di voi che si sono arruolati dopo l'11/9, mi sono fidato e ho creduto e non avevo alcun motivo per dubitare della sincerità e delle motivazioni del mio governo. Fu solo  molti mesi dopo essere stato ferito, e mentre ero ricoverato in un ospedale per veterani a New York, che cominciai a chiedermi se io e gli altri eravamo andati a quella guerra per niente.

Cambiare non è facile, e opporsi al proprio governo in tempo  di guerra è spesso molto difficile. Vi è stato insegnato a seguire gli ordini, obbedire e non fare domande, ad andare avanti con il programma e fare esattamente quello che vi viene detto. L'avete imparato nel campo di addestramento. L'avete imparato  il giorno in cui i sottufficiali istruttori hanno cominciato ad urlare contro di voi. Ci sono solo "Sì, signore!" E "No, signore!" E niente in mezzo. Ci sono gli  abusi fisici e verbali, feroci minacce e  contiue molestie per disorientarvi. Si tratta di un processo di condizionamento potente, un processo iniziato molto tempo fa, molto prima che firmassimo quei documenti presso le stazioni di reclutamento delle nostre città di origine, un processo profondamente radicato nella cultura e nella psiche americana, e che ci  ha plasmato e influenzato fin dalla nostra prima infanzia .

Il defunto Dott. Martin Luther King Jr. una volta iscritto al  gruppo Clero e Laici Preoccupati per il Vietnam (Clergy and Laymen Concerned About Vietnam) dichiarò che "arriva un tempo in cui il silenzio è tradimento." King continuò dicendo, "La verità di queste parole è fuori dubbio, ma la missione a cui ci chiamano è più difficile. Anche quando sono pressati dalle esigenze della verità interiore, gli uomini non si assumono facilmente  il compito di contrastare la politica del loro governo, specialmente in tempo di guerra.

"Né  lo spirito umano si muove senza grandi difficoltà contro tutta l'indifferenza del pensiero conformista nell'intimo del suo cuore e nel mondo circostante. Inoltre, quando i problemi a portata di mano sembrano sconcertanti come spesso accade nel caso di questo conflitto terribile, rischiamo sempre di essere affascinati dall'incertezza, ma dobbiamo andare avanti ".

Sono passati più di 40 anni da quando Martin Luther King pronunciò quelle parole davanti ad una folla straripante nella Riverside Church di New York City nel 1967, e le tragiche lezioni del Vietnam continuano a rimanere lettera morta. Gli stessi modelli di guerre, menzogne, aggressione e brutalità continuano a ripetersi. Un altro paese, un'altra occupazione, un altro motivo per l'odio e la paura, ma alla fine è lo stesso crimine che viene commesso più e più volte, gli stessi civili innocenti uccisi, gli stessi giovani uomini e donne che tornano a casa in casse da morto e sacchi e sedie a rotelle.

Abbiamo presentato petizioni al nostro governo  più volte. Abbiamo marciato pacificamente e dimostrato per oltre un decennio, ma le uccisioni e le mutilazioni continuano. Preziose vite continuano ad essere sprecate mentre un'altra generazione di giovani uomini e donne viene gettata via, la nostra ultima sconfitta in politica estera.

I nostri leaders si rifiutano di ascoltare. Si rifiutano di imparare. Quante guerre insensate, bare avvolte da una bandiera, madri in lutto, paraplegici, amputati, figli e figlie stressati, civili innocenti massacrati, prima di decidere finalmente di rompere il silenzio di questa notte vergognosa? Molti di noi hanno sperato e creduto  che il cambiamento sarebbe arrivato, che queste guerre sarebbero finite, e che finalmente saremmo stati ascoltati. Ma non è affatto quello che è successo. Siamo stati indotti  in errore tragicamente.

Siamo stati ingannati e traditi. Ci è stata promessa la pace e ci è stata data la guerra. Ci è stato detto che ci sarebbe stato il cambiamento e nulla sta cambiando. Invece di imparare la lezione dal  fallimento disastroso in Iraq, il nostro governo continua lungo il sentiero della distruzione, della brutalità, dell'aggressività e della guerra, trascinandoci ancora più a fondo in un altro conflitto insensato e inutile in Afghanistan. Le battaglie fisiche e psicologiche delle guerre in Iraq e in Afghanistan imperverseranno per decenni, incidendo profondamente sulla vita dei cittadini in tutti i paesi coinvolti.

Mentre si avvicina il 43° anniversario del mio ferimento in Vietnam, per molti versi sento che il mio infortunio in quella guerra è stato una benedizione sotto mentite spoglie. Mi è stata data la possibilità di muovermi attraverso la notte oscura dell'anima verso una spiaggia nuova, per acquisire una comprensione, una conoscenza, una visione completamente diversa. Ora credo di aver sofferto per una ragione, e in molti modi ho trovato quella ragione nel mio impegno per la pace e la nonviolenza. Noi che abbiamo visto l'oscenità della guerra e vissuto il suo orrore e le conseguenze terribili abbiamo l'obbligo di superare il nostro dolore e la tristezza e trasformare la tragedia della nostra vita in un trionfo.

Sono giunto a credere che non vi è nulla di più terrificante della guerra nella vita degli esseri umani, e nulla di più importante per quelli di noi che hanno fatto l'esperienza di condividere la sua terribile verità.

Arriva un momento in cui un popolo non può più aspettare. Un tempo in cui l'agonia, la sofferenza, sono diventate troppo grandi. Un tempo in cui un popolo deve agire e fare ciò che è necessario. Ci sono delle vite in gioco. Non possiamo più fidarci del presidente o dei politici per porre fine a queste guerre. Non possiamo più credere loro quando dicono che le truppe torneranno a casa presto. Essi hanno da tempo perso la loro credibilità.

Ogni giorno che passa, un'altra vita è persa. Ogni ora che questa guerra si trascina, la necessità di un nuovo audace approccio del movimento contro la guerra diventa sempre più evidente. E' necessaria una leadership audace, creativa, fantasiosa, e non credo che in questo momento ci sia un gruppo più adatto per quel compito, dei veterani del conflitto più recente della nostra nazione.

Alle ore 10 di Giovedi, 16 Dicembre 2010, i veterani di Iraq e Afghanistan, tra cui soldati ora in servizio nelle forze armate degli Stati Uniti, hanno compiuto un drammatico atto  di disobbedienza civile non violenta di fronte alla Casa Bianca a Washington, DC, insieme ad altri coraggiosi  veterani  e cittadini, per protestare contro le guerre in Iraq e  Afghanistan, chiedendo che tutte le truppe siano ricondotte a casa immediatamente e senza indugio. (Clicca qui per saperne di più su questa azione)

Con la speranza che questa azione ed altre simili nei prossimi giorni, possano rappresentare la crescente consapevolezza del popolo americano che solo loro possono porre fine a queste guerre e cominciare a riorientare le priorità della nostra nazione verso obiettivi più positivi e a favore dell'importanza della vita.

Vi scrivo questa lettera oggi per chiedervi di unirvi a loro in quel giorno e nei difficili giorni futuri, per superare con coraggio e grande dignità quella linea che non avete oltrepassato prima ed iniziare ad esercitare quella potente forza morale che voi, come veterani e soldati in servizio attivo, rappresentate; per alzare la voce, protestare, dimostrare, porre fine a queste guerre e rendere il nostro paese un posto migliore.

Questa è la mia speranza.

Questa è la mia preghiera.

Con grande ammirazione e rispetto,

Ron Kovic
Veterano del Vietnam
Autore di "Nato il quattro luglio"

Fonte: TruthDig 31 Dicembre 2010
Traduzione: Dakota Jones