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giovedì 2 maggio 2013

Italia, potenza scomoda: dovevamo morire, ecco come

Libre

Nino-GalloniIl primo colpo storico contro l’Italia lo mette a segno Carlo Azeglio Ciampi, futuro presidente della Repubblica, incalzato dall’allora ministro Beniamino Andreatta, maestro di Enrico Letta e “nonno” della Grande Privatizzazione che ha smantellato l’industria statale italiana, temutissima da Germania e Francia. E’ il 1981: Andreatta propone di sganciare la Banca d’Italia dal Tesoro, e Ciampi esegue. Obiettivo: impedire alla banca centrale di continuare a finanziare lo Stato, come fanno le altre banche centrali sovrane del mondo, a cominciare da quella inglese. Il secondo colpo, quello del ko, arriva otto anno dopo, quando crolla il Muro di Berlino. La Germania si gioca la riunificazione, a spese della sopravvivenza dell’Italia come potenza industriale: ricattati dai francesi, per riconquistare l’Est i tedeschi accettano di rinunciare al marco e aderire all’euro, a patto che il nuovo assetto europeo elimini dalla scena il loro concorrente più pericoloso: noi. A Roma non mancano complici: pur di togliere il potere sovrano dalle mani della “casta” corrotta della Prima Repubblica, c’è chi è pronto a sacrificare l’Italia all’Europa “tedesca”, naturalmente all’insaputa degli italiani.

E’ la drammatica ricostruzione che Nino Galloni, già docente universitario, manager pubblico e alto dirigente di Stato, fornisce a Claudio Messora per il blog “Byoblu”. All’epoca, nel fatidico 1989, Galloni era consulente del governo su invito dell’eterno Giulio Andreotti, il primo statista europeo che ebbe la prontezza di affermare di temere la riunificazione tedesca. Non era “provincialismo storico”: Andreotti era al corrente del piano contro l’Italia e tentò di opporvisi, fin che poté. Poi a Roma arrivò una telefonata del cancelliere Helmut Kohl, che si lamentò col ministro Guido Carli: qualcuno “remava contro” il piano franco-tedesco. Galloni si era appena scontrato con Mario Monti alla Bocconi e il suo gruppo aveva ricevuto pressioni da Bankitalia, dalla Fondazione Agnelli e da Confindustria. La telefonata di Kohl fu decisiva per indurre il governo a metterlo fuori gioco. «Ottenni dal ministro la verità», racconta l’ex super-consulente, ridottosi a comunicare con l’aiuto di pezzi di carta perché il ministro «temeva ci fossero dei microfoni». Sul “pizzino”, scrisse la domanda decisiva: “Ci sono state pressioni anche dalla Germania sul ministro Carli perché io smetta di fare quello che stiamo facendo?”. Eccome: «Lui mi fece di sì con la testa».

Questa, riassume Galloni, è l’origine della “inspiegabile” tragedia nazionale nella quale stiamo sprofondando. I super-poteri egemonici, prima atlantici e poi europei, hanno sempre temuto l’Italia. Lo dimostrano due episodi chiave. Il primo è l’omicidio di Enrico Mattei, stratega del boom industriale italiano grazie alla leva energetica propiziata dalla sua politica filo-araba, in competizione con le “Sette Sorelle”. E il secondo è l’eliminazione di Aldo Moro, l’uomo del compromesso storico col Pci di Berlinguer assassinato dalle “seconde Br”: non più l’organizzazione eversiva fondata da Renato Curcio ma le Br di Mario Moretti, «fortemente collegate con i servizi, con deviazioni dei servizi, con i servizi americani e israeliani». Il leader della Dc era nel mirino di killer molto più potenti dei neo-brigatisti: «Kissinger gliel’aveva giurata, aveva minacciato Moro di morte poco tempo prima». Tragico preambolo, la strana uccisione di Pier Paolo Pasolini, che nel romanzo “Petrolio” aveva denunciato i mandanti dell’omicidio Mattei, a lungo presentato come incidente aereo. Recenti inchieste collegano alla morte del fondatore dell’Eni quella del giornalista siciliano Mauro De Mauro. Probabilmente, De Mauro aveva scoperto una pista “francese”: agenti dell’ex Oas inquadrati dalla Cia nell’organizzazione terroristica “Stay Behind” (in Italia, “Gladio”) avrebbero sabotato l’aereo di Mattei con l’aiuto di manovalanza mafiosa. Poi, su tutto, a congelare la democrazia italiana avrebbe provveduto la strategia della tensione, quella delle stragi nelle piazze.

martedì 11 dicembre 2012

La dittatura dello spread e il programma della shock economy in Italia

di Piero Valerio
Tempesta Perfetta

Allegoria del Buon Governo_Lorenzetti

Ieri è stata una giornata di fibrillazione e passione in Italia: tutti gli occhi degli analisti, degli opinionisti e degli organi di informazione erano puntati sull’andamento dello spread, che dopo essere sceso nei giorni scorsi intorno ai 300 punti base, è risalito sopra quota 350 punti base. L’indice di Piazza Affari è crollato di -2,21%. I titoli bancari sono andati a picco. L’Italia si è avvicinata di nuovo pericolosamente al cosiddetto baratro. Visi preoccupati dappertutto, catastrofismo a fiotti, paura sparsa a piene mani e raffiche di dati allarmanti. Persino il Vaticano ha ritenuto opportuno pronunciarsi, per bocca del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Bagnasco: “La casa brucia. Irresponsabile chi pensa a sé. Non si possono mandare in malora i sacrifici di un anno. Monti? Errore non avvalersene in futuro”. Ma cosa è accaduto di così straordinariamente minaccioso per l’Italia? Come mai la propaganda di regime italiana si è mossa all’unisono con tanta aggressività e compattezza? E’ accaduto un fatto normalissimo. Uno dei partiti di maggioranza, il PDL, che appoggiava il governo dei banchieri guidato da Monti ha avuto l’insolenza di dire la verità: tutti i dati economici, dal PIL, all’occupazione, alla produzione industriale, ai consumi, ai risparmi, al debito pubblico, alla pressione fiscale sono peggiorati dopo un anno di governo Monti, e quindi il PDL ha preferito non garantire più il suo sostegno incondizionato. Cosa c’è di tanto strano in tutto questo? Niente. E’ una normalissima dinamica democratica che si ripete da sempre in tutti i paese che possono ancora reputarsi tali. Tuttavia nello stato di diritto di eccezione in cui si trova incastrata da anni l’Italia all’interno dell’eurozona, commissariata di fatto dai "mercati" finanziari, ogni azione, che abbia una lontana parvenza di democraticità, diventa incredibilmente pericolosa e delicata.

venerdì 16 novembre 2012

Il governo del Bilderberg

di Ida Magli
ItalianiLiberi

bilderbergL’Europa è ormai tutta felicemente conquistata. Il programma messo a punto dalla società segreta Bilderberg nella riunione del maggio 2009 è stato quasi del tutto realizzato. Diciamo meglio: dato che la parte più difficile e tuttavia indispensabile era quella riguardante la liquidazione delle nazioni d’Europa, essere riusciti a impadronirsene è il segnale che ormai l’opera è al sicuro, nulla potrà più ostacolarne il completamento. Le bandierine del Bilderberg sventolano allegramente sui colli e le torri europee più importanti.

La Banca centrale europea ne è per certi aspetti il capolavoro. Attraverso la Bce il Bilderberg ha in mano la vita di quasi tutti gli Stati che, con una decisione illegittima e assurda dei loro governanti, hanno rinunciato a battere moneta e si sono consegnati alla volontà di coloro che ne sono i padroni (partecipanti al patrimonio): Beatrice d’Olanda, il principe Constantjin, Sofia di Spagna, Philippe del Belgio, David Rockfeller,  Filippo di Edimburgo, Mario Draghi (in quanto partecipante della Banca d’Italia), tutti membri del Bilderberg e presenti alla riunione del 2009. Le partecipazioni degli Stati sono in percentuali minime e forse servono, oltre che a salvare le apparenze, anche a ricompensare i politici per la loro rinuncia alla creazione e alla gestione della moneta.

martedì 13 novembre 2012

Bilderberg, la tua birra!

Dagospia

CI VOLEVA L’INCREDIBILE ARTICOLO DI STEFANO FELTRI SUL “FATTO” PER LIQUIDARE A LIVELLO DI SCAMPAGNATA LA RIUNIONE DEL CLUB BILDERBERG A ROMA, SVELATA DA DAGOSPIA – SARA’ STATO CONDIZIONATO DALLE VIBRAZIONI DELLA SUA COLLABORAZIONE CON LA7 E LA GRUBER, NEO ADEPTA DEL CLUB, COMPAESANA DI BERNABE’’, ORGANIZZATORE DELL’INCONTRO?...

stefano-feltri-200876_tn1. Alcune tra le più recenti partecipazioni di Stefano Feltri a "Otto e Mezzo" di Lilli Gruber, che a giugno ha partecipato alla riunione Bilderberg di Chantilly, in Virginia: il 12 giugno con Antonio Mastrapasqua, il 12 settembre con Pierluigi Bersani, il 25 settembre con Stefano Rodotà, il 15 ottobre con Giuliano Amato, l'8 novembre con Matteo Renzi.

2. Dalla "Piccola Posta" del 26 settembre 2012

Gentile Dago,
Leggo sul tuo sito che da ottobre sarei tre volte a settimana a Otto e Mezzo. L'informazione non e' corretta, semplicemente ho il piacere di essere uno dei collaboratori esterni della trasmissione di Lilli Gruber. Grazie, Stefano Feltri

3. IL COMPLOTTO BILDERBERG IN VERSIONE ROMANA
Stefano Feltri per "il Fatto Quotidiano" di oggi

lilli-gruber

A chi crede alle grandi cospirazioni, ai complotti e ai burattinai occulti i fatti interessano poco, comunque quelli a disposizione sono questi: domani sera, a Roma, si terrà una cena riservata di Telecom Italia, promossa dal presidente Franco Bernabè, a cui è attesa anche la presenza di Mario Monti. Il sito Dagospia annuncia - con articolo anonimo - una riunione del club Bildelberg a Roma per il giorno successivo che sarebbe ormai compromessa dalla scelta infelice della data, mal incastrata tra le presidenziali americane e la Festa del cinema nella Capitale che attira fotografi e tv poco compatibili con la riservatezza del club in cui si riunisce la superclass.

Subito Twitter rivela l'entusiasmo dei complottisti, "Immagino sappiate che la cena della #Bilderberg di domani sera a #Roma la pagate voi? #Ovvietà". E Dagospia, che parla dell'evento suggerisce un ordine del giorno apocalittio: "Decidere l'euro-commissariamento di Italia, Spagna e Grecia". Chissà.

lunedì 11 giugno 2012

Signori del Bilderberg, attenti a voi!

di Redazione Znetitaly.org

Bilderberg1

di Patrick Bond – 7 giugno 2012

La settimana scorsa vicino all’aeroporto internazionale Dulles mi sono trovato a poco più di una ventina di metri di distanza da un formidabile raggruppamento di 150 intrallazzatori – il Gruppo Bilderberg - la cui capacità di muovere denaro e di influenzare avvenimenti rivaleggia persino con l’imminente riunione del G20 in Messico, con il vertice del G8 dello scorso mese a Camp David e con il convegno militare della NATO a Chicago, il congresso di primavera della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale (FMI) in aprile o il World Economic Forum in Svizzera in gennaio.

I riservati membri del Bilderberg normalmente non calamitano proteste, ma ai miei fini, passando per Washington, questa è stata l’occasione migliore per ascoltare i loro critici dell’area ultraliberale-populista della società civile statunitense. Centinaia di manifestanti si sono accalcati sul marciapiede per tutto il fine settimana, motivati principalmente da una chiamata a “Occupare Bilderberg 2012” su iniziativa di Alex Jones, che ha un pubblico radiofonico di tre milioni e un violento sito web: infowars.com.  (“E’ in corso una guerra per la tua mente”).

venerdì 1 giugno 2012

Il Gruppo Bilderberg fa gli ultimi ritocchi all'Agenda per la Carbon Tax

Se qualcuno pensa che una tassa globale sul CO2 possa servire a mettere fine alle irrorazioni clandestine che stanno rovinando il pianeta, ci ripensi. La tassa in questione, insieme ad altre misure draconiane, servirà solo a completare il lavoro della cupola globale che ci vuole schiavi.

Questi “signori” non parlano mai del vero inquinamento, che riguarda le acque, i terreni, le nostre case, l’aria che respiriamo, tanto meno parlano dell’inquinamento da attività militari. Non parlano mai delle sostanze altamente nocive che stanno davvero mettendo in pericolo flora e fauna. Vogliono solo sbarazzarsi di noi

In fondo, i partecipanti all’incontro per l’Italia (i Lupi)

La Banca Mondiale destinata ad essere un'agenzia di recupero crediti per la tassa sul CO2

di Paul Joseph Watson
Prison Planet

Il Gruppo Bilderberg sta progettando di dare gli ultimi ritocchi ad un programma globale di carbon tax che è già in pieno svolgimento, secondo le nostre fonti interne, con lo spauracchio delle specie minacciate di estinzione destinato a sostituire il riscaldamento globale di origine antropica, come principale veicolo attraverso il quale la rivoluzione post-industriale dell'elite sarà portata a termine.

american-airlines-co2

Una fonte di Alex Jones interna al Bildelberg  ha detto che la cabala segreta è sempre intenzionata ad utilizzare la Banca Mondiale come agenzia di raccolta per una tassa globale sul CO2. Il dirigente della Banca Mondiale Robert Zoellick è presente all'incontro di quest'anno a Chantilly, Virginia, secondo l'elenco ufficiale dei partecipanti .

Numerosi rappresentanti del movimento ambientalista partecipano all’incontro Bilderberg di quest'anno per contribuire alla promozione di questa agenda, tra cui Fred Krupp, presidente dell'Environmental Defense Fund, un gruppo che genera entrate in nome della lotta al cambiamento climatico, ma è molto legato con alcune delle più grandi corporazioni del pianeta, tra cui McDonald e FedEx.

mercoledì 30 maggio 2012

Riunione Bilderberg in Usa per decidere le sorti delle elezioni

Wall Street Italia

Al via il meeting dell'elite dei potenti che vuole il controllo globale. Fuori dalle sale a porte chiuse, un numero record di manifestanti: in migliaia minacciano di compromettere la segretezza dell'evento. Massoni su tutte le furie.

bideberg-in-virginia

Anche quest'anno si terra' la riunione (non piu') segreta del gruppo massonico dei potenti del mondo di Bideberg, in Virginia.

New York - Non dev'essere un caso che ogni volta che si tiene una riunione del gruppo "Bilderberg", accade qualcosa di importante nel mondo. L'ultima volta, nel 2008, gli Stati Uniti scelsero di eleggere a presidente il primo afroamericano della loro storia: Barack Obama.

Quest'anno sono tornati in Usa e decideranno le sorti del paese e di conseguenza di tutto il pianeta. Stavolta pero' il meeting non avverra' nella segretezza piu' totale.

Quando la riunione a porte chiuse si svolse tra il 5 e l'8 Giugno del 2008, a Chantilly, in Virginia - a due passi dalla Casa Bianca, a Washington DC - Obama e Hillary Clinton erano ancora impegnati nella battaglia delle primarie del Partito Democratico.

Il 5 giugno di quell'anno, Barack e Hillary sono scomparsi per qualche ora dalla scena pubblica. Di loro si sono perse le tracce. Nelle loro agende non era scritto nulla a proposito, ma e' chiaro che i due politici sono andati a "incontrare il club dei potenti di Bilderberg".

domenica 19 giugno 2011

USA-NATO stanno pianificando una Guerra di terra in Libia, Intervento Militare in Siria

Il Gruppo Bilderberg intenzionato a lanciare una nuova guerra in Medio Oriente, con la Siria come primo obiettivo

di Bob Chapman
Global Research

Mentre l'amministrazione Obama si prepara a lanciare una guerra totale sul terreno della Libia con l'allargamento degli attacchi dei droni all'interno dello Yemen e del Pakistan, navi da guerra degli Stati Uniti sono state spostate verso la costa mediterranea della Siria, proprio in linea con le previsioni che il Gruppo Bilderberg intenzionato a lanciare una massiccia nuova guerra in Medio Oriente, con la Siria come obiettivo primario.

In aggiunta alle informazioni ricevute da Infowars da fonti militari di Fort. Hood che ci dicono che le truppe saranno rese disponibili per una vera e propria invasione sul terreno della Libia guidata dagli Usa, entro ottobre, l'amministrazione Obama al tempo stesso sta considerando di aprire un altro fronte, spostando la nave d'attacco portaerei anfibia USS Bataan, insieme con 2.000 marines, 6 aerei da guerra, e 15 elicotteri d'attacco, in una posizione proprio al largo della costa siriana.

"Questa enorme concentrazione di unità navali di intercettazione missilistica sembra allestita da Washington nel caso che Iran, Siria e Hezbollah scatenassero missili di superficie contro obiettivi USA e israeliani, in caso di intervento militare degli Stati Uniti per fermare la strage contro l'opposizione in corso in Siria ", riferisce DebkaFile.

Un'altra indicazione che gli USA stanno progettando un intervento in Siria è il fatto che Hezbollah ha spostato i suoi razzi dal nord del Libano verso aree nel centro del paese, in base a un avviso dell'intelligence iraniana di spostare le armi "fuori dal campo di una possibile operazione americana in Siria ".

L'avvertimento del veterano giornalista Jim Tucker, fornitogli dalle sue fonti interne di solito accurate, che il potente gruppo Bilderberg stava pianificando una nuova guerra gigantesca in Medio Oriente superiore a tutto quello che si sta svolgendo in Libia, si sta ora realizzando.

Lunedì, il giornalista Adrian Salbuchi ha anche detto a Russia Today che l'"agenda nascosta" Bilderberg nei confronti della Siria si sarebbe palesata dopo la conclusione della conversazione dell'elite a St. Moritz, in Svizzera, una previsione già divenuta realtà.

Le organizzazioni siriane per i diritti dicono che circa 1.300 civili sono stati uccisi dall'inizio della rivolta di marzo contro il presidente Bashar Assad. Circa 300 soldati e poliziotti sono stati uccisi. Migliaia di siriani sono fuggiti dal paese di Maarat al-Numaan ieri, mentre le truppe governative e i carri armati si trasferivano al nord.

Il complesso militare-industriale degli Stati Uniti è stato molto esigente nello scegliere quelli che prende di mira per il cambio di regime sotto la copertura dell'"intervento umanitario". Nonostante il fatto che i manifestanti in Bahrain e Arabia Saudita siano stati vittime di brutali repressioni del governo allo stesso modo, gli Stati Uniti hanno chiuso un occhio.

Come l'amministrazione Obama possa ritenere che gli Stati Uniti possono permettersi di perseguire l'ennesima guerra mentre sono ancora impegnati in due grandi occupazioni e in una serie di altri conflitti regionali, e mentre le principali agenzie di rating avvertono che il paese è in procinto di perdere la sua stabilità creditizia da tripla A, a causa di insormontabili problemi di debito, è un mistero.

Fonte: Global Research 18 Giugno 2011
Traduzione: Dakota Jones