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martedì 3 luglio 2012

Guerra ai siciliani con i droni di Sigonella

di Antonio Mazzeo
Antonio Mazzeo Blog

sigonella dronesUn carosello in cielo, giù c’è Catania, il blu dello Ionio, l’Etna nera con il cocuzzolo perennemente innevato. Due, cinque, otto, dieci interminabili minuti, l’aereo che oscilla, vibra, scende, risale. E il cuore che accelera. Paura di volare? Mai. Ma perché ci sta tanto ad atterrare? E che cavolo! ogni volta la stessa storia. Arrivi in orario ma poi ti fanno girare per mezz’ora su Fontanarossa. E sudi freddo, senti una strana pressione sullo stomaco. Quasi sempre non ti dicono nulla. Non ti spiegano perché. Domenica all’una invece, sul Pisa-Catania, il comandante annuncia che straremo in aria un po’ sino a quando la torre di controllo non ci autorizzerà all’atterraggio. C’è un intenso traffico aereo militare sullo scalo di Sigonella.

Cazzo, ‘sti americani giocano alla guerra perfino all’ora di pranzo e nel giorno del Signore, sdrammatizza il vicino di poltrona già superabbronzato. Beh, sempre meglio di quanto è accaduto a mio zio la scorsa estate. Veniva da Venezia e gli hanno dirottato all’ultimo l’aereo a Punta Raisi. Allora c’erano i war games degli yankees e della NATO, gli ultimi fuochi sulla Libia da liberare. Le spregiudicate manovre dei famigerati aerei senza pilota, gli UAV-spia Global Hawk e i Predator stracarichi di missili e bombe a guida laser.

Da due anni il terzo aeroporto d’Italia come volume di traffico, oltre sei milioni e mezzo di passeggeri l’anno, è asservito alla dronomania della Marina e dell’Aeronautica militare degli Stati Uniti d’America. Atterraggi e decolli ritardati, le attività sospese in pista e nelle piattaforme, timetable che per effetto domino impazziscono in tutto il Continente, gli imprevisti e faticosi dirottamenti su Palermo. Volare da o su Catania vuol dire disagi che si sommano ai disagi, nuovi pericoli che si aggiungono a quelli vecchi. In futuro sarà peggio. Entro il 2015, la grande stazione aeronavale di Sigonella sarà consacrata capitale mondiale degli aerei senza pilota e ospiterà sino a venti Global Hawk e sciami di droni d’attacco e di morte. E Fontanarossa sarà soffocata, imprigionata, asservita alla guerra.

martedì 12 giugno 2012

Invasione di droni nei cieli della Sicilia

di Antonio Mazzeo
Antonio Mazzeo Blog

drone

Droni, droni e ancora droni. Sarà intensissimo, in estate, il via vai di aerei militari senza pilota sui cieli siciliani. Decine di decolli ed atterraggi nella base USA e NATO di Sigonella che faranno impazzire il traffico aereo nel vicino scalo civile di Catania Fontanarossa. Grandi aerei spia del tipo Global Hawk e i Predator e i Reaper carichi di bombe e missili che sorvoleranno l’isola e solcheranno i mari, pregiudicando la sicurezza dei voli e delle popolazioni.

Le notificazioni ai piloti di aeromobili (NOTAM) emesse lo scorso 4 giugno lasciano presagire tragici scenari di guerra in Siria e nell’intero scacchiere mediterraneo e mediorientale. Tre riguardano lo scalo di Fontanarossa e sono distinti dai codici B4048, B4049 e B4050. Impongono la sospensione delle procedure strumentali standard nelle fasi di accesso, partenza e arrivo degli aerei, tutti i giorni sino al prossimo 1 settembre, “causa attività degli Unmanned Aircraft”, i famigerati aerei senza pilota in dotazione alle forze armate statunitensi e italiane. “Le restrizioni sopra menzionate verranno applicate su basi tattiche dall’aeroporto di Catania”, specificano i NOTAM. Che le operazioni dei droni riguardino la stazione aeronavale di Sigonella, lo si apprende da un altro avviso, codice M3066/12, che ordina la sospensione di tutte le strumentazioni standard al decollo e all’atterraggio nel Sigonella Airport, dal 4 giugno all’1 settembre 2012, “per l’attività di Unmanned Aircraft militari”. Il grande scalo delle forze USA e NATO subirà inoltre “restrizioni al traffico aereo”, nei giorni 19 e 20 giugno, per una vasta esercitazione aeronavale nel Mediterraneo. Gli ennesimi giochi di guerra alleati che potrebbero annunciare l’attacco finale al regime di Assad.

giovedì 31 maggio 2012

Acque al veleno nelle basi USA siciliane

di Antonio Mazzeo
Antonio Mazzeo Blog

acqua avvelenataAcqua potabile per il personale delle basi US Navy di Sigonella e Niscemi con “livelli inaccettabili di un inquinante chimico sospettato di essere cancerogeno”. A renderlo noto, il quotidiano delle forze armate statunitensi Stars and Stripe in un servizio pubblicato da Heidelberg (Germania). “La scoperta è stata fatta durante le analisi di routine effettuate lo scorso 17 maggio dal personale sanitario della Marina”, scrive Stars and Stripes. “L’acqua delle stazioni aeronavali NAS I e NAS II a Sigonella e dell’installazione di telecomunicazioni di Niscemi è stata contaminata dal bromato e al personale militare è stato dato l’ordine di non bere più dai rubinetti”.

Nelle aree dove è stato individuato il pericoloso inquinante chimico sorgono le scuole per i figli dei militari USA, il grande presidio ospedaliero della Marina, un megastore, le aree abitative e le caserme per i marines e un hotel. “Non sono stati rilevati invece livelli elevati di bromato nelle acque di Marinai, il principale villaggio residenziale del personale di stanza a Sigonella, che utilizza un differente sistema di trattamento delle acque”, ha dichiarato il portavoce del comando US Navy di Napoli, Timothy Hawkins.

“I test hanno provato che la quantità di bromato è superiore al valore massimo stabilito dall’EPA, l’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente”, ha aggiunto Hawkins. “L’EPA fissa questo valore in 10 microgrammi per litro, ma a Sigonella sono stati riscontrati valori compresi tra i 52 e i 170 microgrammi”.

sabato 21 aprile 2012

La NATO prepara un nuovo ruolo per Sigonella

di Alessandro Lattanzio
Stato&Potenza

The-first-Block-40-Global-Hawk-unmanned-aircraft-300x245La NATO terrà il 20-21 maggio 2012, il suo 25.mo vertice nella città natale del presidente Obama, Chicago, negli Stati Uniti. Il vertice si concentrerà principalmente su tre temi principali: l’impegno dell’Alleanza in Afghanistan, durante e dopo la transizione, garantendo all’Alleanza una presenza nel territorio afgano; affrontare le sfide del 21° secolo; e il rafforzamento della rete dei partner della NATO in tutto il mondo.

In un periodo di austerità, la NATO inoltre cerca di garantirsi un migliore rapporto qualità-prezzo nella spesa per la difesa. Con la crisi finanziaria che minaccia i bilanci della difesa, la NATO spingerà i paesi aderenti a cooperare maggiormente.

venerdì 24 febbraio 2012

Le guerre future con l’AGS e i droni di Sigonella

Antonio Mazzeo Blog

nato-ags-missionsLa Sicilia sacrificata sull’altare del dio di tutte le guerre. Quelle di oggi e quelle future. Negli oceani, in cielo, in terra. Guerre satellitari, spaziali, stellari. Disumanizzate e disumanizzanti. Da combattere su un monitor a migliaia di chilometri distanti. Con aerei senza pilota e bombe teleguidate. Ordigni di ogni tipo, forma e dimensione. Al laser o all’uranio impoverito, killer elettromagnetici o nucleari. Target “virtuali” ma terribilmente reali: bambini, donne, anziani di cui nessuno conoscerà mai volti e identità. Corpi da spezzare, stuprare, dilaniare. Continenti da affamare. Popoli da sterminare.

I signori e i marcanti di morte hanno ipotecato ruolo e funzioni dell’isola: trampolino di guerra per colpire regimi disobbedienti e perpetuare ingiustizie e disuguaglianze planetarie; enorme centrale di spionaggio per incunearsi nelle vite di ognuno, dall’Atlantico agli Urali, dall’Africa all’estremo oriente. Il territorio siciliano è divorato dal cancro Sigonella, la più grande base militare Usa, Nato ed extra-Nato nel Mediterraneo. E le metastasi hanno pervaso Niscemi, Birgi, Augusta, Pantelleria, Lampedusa, Marsala, Noto-Mezzogregorio, Pachino, sedi di supersegrete installazioni militari e laboratori sperimentali dell’olocausto del terzo millennio.