Lo Stato ha pagato un debito con una banca americana, per contratti derivati sottoscritti 18 anni fa, con i soldi che noi italiani abbiamo versato credendo che venissero usati per il risanamento del debito pubblico.
E’ la notizia bomba di questi giorni, eppure se ne parla dal 3 gennaio scorso, quando il Governo Monti pagò alla Morgan Stanley circa 2 miliardi e mezzo di euro.
Il Governo ha pagato questo suo debito, onorando la parola data, in un momento in cui l’Italia, questo ci è stato detto, aveva bisogno di essere ben vista dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea.
L’Italia 18 anni fa, nel 1994, aveva sottoscritto un contratto derivato con la Morgan Stanley, di cui quest’ultima ha chiesto la chiusura della posizione.
Un derivato è un contratto che si basa sul valore di mercato del bene a cui si riferisce, valore che può quindi diminuire o aumentare in base alle oscillazioni di mercato.
Ma questo tipo di contratto non può essere chiuso se non in determinate circostanze, ovvero se entrambe le parti sono d’accordo a farlo, oppure se esiste una clausola che permette di chiudere il contratto.
Ed è proprio questa seconda circostanza quella che è accaduta: alla stipula del contratto Morgan Stanley aveva inserito una clausola che ne garantisse gli interessi nel caso che il cambio lira/dollaro (e in seguito euro/dollaro) ci divenisse sfavorevole.
Ovviamente con la crisi che ha attanagliato l’Italia negli ultimi mesi del 2011, la Morgan Stanley ha pensato bene di salvare il salvabile quando si è presentata la possibilità di una crescita esponenziale degli interessi da corrispondere all’Italia.
Quindi in parole povere è stata una scommessa che lo Stato italiano ha perduto e che la banca statunitense ha vinto.
Una scommessa che però stanno pagando gli italiani.
Col proprio sudore, col proprio sangue, con restrizioni, sacrifici e dolorose rinunce che ci sono state chieste per sanare il debito pubblico.
Gli italiani si sono rimboccati le maniche e si sono sacrificati per lo Stato, da buoni patrioti, forse lamentandosi come è loro consuetudine, ma comunque facendo il loro dovere di buoni cittadini.
Per poi scoprire cosa?
Che i loro sacrifici e il sangue versato per pagare le decine di tasse e balzelli che hanno alleggerito fin troppo le nostre tasche, sono serviti ad onorare un debito di cui la collettività non era neanche a conoscenza.
Non un’operazione finanziaria, non uno strumento usato con trasparenza e alla luce del sole, di modo che tutti sapessero il rischio che si correva, e che ancora si corre poichè a quanto sembra il debito potrebbe essere ancora più alto: si parla di ben 31 miliardi.
Facile rischiare, facile scommettere quando si è sicuri che se si perde per pagare si useranno soldi altrui: soldi dei soliti cittadini italiani, tenuti all’oscuro di tutto, perchè tanto alla fine per il bene del Paese si rimboccheranno le maniche e piangeranno lacrime di sangue.
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Fonte: Investire Oggi 19 Marzo 2012
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