Le scie chimiche sono state introdotte nella legislazione internazionale negli anni settanta grazie ad una ambigua (e come poteva essere altrimenti?) risoluzione dell’Onu nella quale si vietava espressamente l’uso di armi climatiche. Nella stessa risoluzione, immagino per il gusto sadico del paradosso, si auspicavano però forme di collaborazione internazionali finalizzate al contrasto degli effetti dei cambiamenti climatici al fine di proteggere la popolazione. Con il solito uso del ‘cortocircuito logico’ l’istituzione verticistica per eccellenza autorizzava indirettamente le scie chimiche all’interno di incoraggiati accordi internazionali. Ad oggi sappiamo che questi accordi sono stati presi a livello planetario e che gran parte dei fautori civili e militari degli aerosol clandestini lo fanno perché vincolati da un contratto (o ricatto?) occupazionale o perché ingenuamente immaginano che sia utile per contrastare il riscaldamento globale. La presenza di tale accordo è stata definitivamente confermata dal Consiglio Supremo della Difesa della Presidenza della Repubblica italiana.
La realtà dei fatti corre intanto in direzione opposta. Dopo trent’anni di irrorazioni chimiche e di uso congiunto dei sistemi a radioonde, nessuno può dire con certezza come, se e perché sia cambiato il clima nel mondo. Sappiamo solo che gli eventi catastrofici, come le inondazioni, si sono acuiti, gli sbalzi di temperatura sono decisamente sorprendenti e l’umidità dell’aria segue leggi tutt’altro che naturali. Nel solito cortocircuito logico non sappiamo più quale sia la causa e quale l’effetto dei presunti scioglimenti dei ghiacci, peraltro misconosciuti da numerosi climatologi ‘dissidenti’. La parodistica sceneggiata di tipo meroliano del legnoso Al Gore sul conclamato riscaldamento globale è servita da colossale copertura per giustificare agli occhi dei più ingenui l’operazione scie chimiche e quanto di dannoso ne consegue.
L’operazione scie chimiche viene svolta comunque tutti i santi giorni: a volte assistiamo a scie di breve durata altre a quelle che rimangono immote per ore ed ore. Dopo decenni di irrorazioni e livelli elevatissimi di bario ed alluminio nei nostri corpi possiamo accertarci dello stato penoso in cui versano le alberature, fiaccate dall’aria artificialmente secca e dal cocktail mortifero di nano particelle e radioonde che in sinergia provocano, come provato dalla ricerca scientifica, la degradazione della vegetazione. Lo stesso cocktail è alla base della moria delle api nonché, suppongo, dell’espansione delle malattie degenerative nell’uomo. Non sappiamo chi spruzzi questa merda dal cielo, sappiamo che i governi ne sono coinvolti e che le istituzioni internazionali coprono il tutto, Chiesa Cattolica Romana compresa. Il silenzio della chiesa di Roma dovrebbe farci interrogare su chi siano gli autori di tale scempio e per chi lavorino. Questa Chiesa che ha da poco reintegrato Galilei e chiesto scusa per l’appoggio alla mafia ed al nazismo e per le centinaia di episodi di pedofilia che l’hanno vista protagonista, non ha il coraggio di intervenire al proposito! Com’è mai?
L’On. Scilipoti, tanto deriso da tutti, ha avuto il coraggio di presentare la più dettagliata interrogazione parlamentare sulle scie chimiche mai depositata. Onore quindi all’uomo e disonore a chi copre tali indecenti operazioni che di umanitario non hanno proprio nulla. Nessuna scusa è infatti concessa. Chi si adopera per tali operazioni verrà presto giudicato dagli uomini e da Dio, sempre che esista ovviamente. Intanto ipotizziamo che il fine ultimo delle scie sia la manipolazione, assieme ad altri fattori, della Natura stessa. L’ecosistema planetario viene sottoposto da decenni al bombardamento sinergico di nano particelle, radioonde, elementi radioattivi (provenienti dalle 2000 e passa esplosioni atomiche e da ‘incidenti’ nucleari) e dalla diffusione letale degli organismo ogm, quelli noti e quelli non.
Come potrebbe resistere un sistema delicato a tale attacco? L’umanità poi viene indebolita dalle pratiche vaccinali e farmaceutiche nonché dall’introduzione nel suo ciclo alimentare di pericolosi composti chimici come i fertilizzanti e diserbanti di sintesi, il fluoro ed il cloro nell’acqua ‘potabile’ oltre a tonnellate di schifezze di natura incerta. Per concludere il ‘quadretto edificante’ possiamo accennare all’inquinamento mentale del profondo imposto dai media di regime, tutti schierati a confondere e sviare l’attenzione umana, dirottandola verso lidi sterili e controllati.
Non è un pianeta per uomini questo. E’ un ecosistema che si prepara ad accogliere una specie nuova, crudele ed indifferente alla storia umana ed ai suoi valori? Una genia cibernetica forse, che nella natura vede solo un inutile impiccio per i suoi fini elevati, oppure una porzione di umanità cinica ed egocentrica. La cesura che ci viene imposta dalla luce salutare della nostra stella ci fa prefigurare un mondo da consegnare a vampiri fotofobici? Chiunque sia il destinatario e beneficiario di tanto sconvolgimento forse ci siamo meritata questa fine ingloriosa: una giusta selezione naturale spazza via chi non si accorge del pericolo e che gli si avvia incontro con un sorriso ebetoide fissato sul volto. Una via di fuga però sentiamo che istintivamente ci sia e che si trovi all’interno di ognuno di noi. Diamoci da fare per trovarla. Ora.
Fonte: Free Skies 3 Marzo 2012
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