Visualizzazione post con etichetta Goldman Sachs. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Goldman Sachs. Mostra tutti i post

sabato 15 dicembre 2012

Dal Britannia alla Goldman Sachs: Draghi svelato in Germania

goldman sachs draghi

13 dicembre 2012 (MoviSol) - Il secondo canale della televisione pubblica tedesca, ZDF, ha trasmesso un servizio che svela il vero Mario Draghi al pubblico tedesco, finora imbonito dai vari tabloid che attizzavano odio verso l'artefice della politica inflazionistica dell'Euro, vestendolo però nei panni dell'Arlecchino che è arrivato per "lirizzare" o "italianizzare" la moneta unica.

Draghi è un esponente dei circoli finanziari internazionali, ha spiegato la ZDF nel suo servizio, mandato in onda il 6 dicembre nel corso del seguito programma di approfondimento politico Heute Journal, come commento alla riunione del Consiglio e della conferenza stampa della BCE di quel giorno.

Alla conferenza stampa, Draghi ha dovuto rispondere ad un numero insolitamente alto di domande scomode provenienti non solo dal reporter della ZDF, ma anche da altri giornalisti tedeschi, francesi e inglesi che gli hanno chiesto conto dell'intenzione della BCE di assumere poteri assoluti e antidemocratici sul sistema bancario europeo, della disoccupazione record in Europa e della "medicina-killer" applicata in Grecia (cfr. Sotto). Nel suo solito stile sofistico, Draghi ha giustificato ogni devastazione economica e sociale causata dalle ricette della BCE, addossandone la responsabilità ai governi che non avrebbero seguito la disciplina di bilancio prima della crisi, ignorando il fatto che i bilanci pubblici sono saltati a causa dei salvataggi bancari – la cui indisciplina di bilancio era non solo nota, ma favorita dalla BCE!

venerdì 7 dicembre 2012

Goldman Sachs, la mafia vincente

MoviSol

goldman sachs rule5 dicembre 2012 (MoviSol) - La mafia vincente del racket chiamato sistema finanziario internazionale è da decenni Goldman Sachs. Due recenti e sensazionali sviluppi lo confermano: la nomina di Mark Carney a capo della Bank of England e la sentenza della Corte di Giustizia Europea sul caso degli "swaps greci". Entrambi vedono lo stesso vincitore: Goldman Sachs.

È la prima volta nei 318 anni di storia della Bank of England che un non-soggetto britannico si siede sulla poltrona di Threadneedlestreet. Carney è governatore della banca centrale canadese e capo dell'International Financial Stability Board, quello che Giulio Tremonti ha chiamato "il cavallo di Troia della speculazione finanziaria".

Ma soprattutto Carney ha lavorato per tredici anni, dal 1990 al 2003, a Goldman Sachs dove, tra l'altro, ha rivestito l'incarico di capo della divisione "rischio paese". Egli fu coinvolto nella crisi finanziaria russa del 1998, che fu esacerbata proprio perché Goldman Sachs consigliava la Russia mentre allo stesso tempo scommetteva contro la capacità del paese di pagare i debiti.

La nomina di Carney sposta i rapporti di forza nelle istituzioni britanniche, in un momento in cui si decide pro o contro la separazione bancaria e la Bank of England sotto Mervyn King è stata fortemente a favore di una netta separazione alla Glass-Steagall. King si è opposto alla soluzione preferita dalla City di Londra, il cosiddetto Ringfencing raccomandato dalla Commissione Vickers e caldeggiato dal Premier Cameron e dal Cancelliere dello Scacchiere Osborne. Carney è stato scelto da Osborne dopo che il candidato naturale alla successione di King dall'interno della banca, Mark Tucker, è stato indebolito da una campagna stampa che ha addossato la responsabilità passiva dello scandalo Libor alla Bank of England e a Tucker personalmente.

giovedì 24 maggio 2012

Dietro lo scorporo di Snam da Eni, spunta Goldman Sachs

goldman
La Cassa Depositi e Prestiti sceglie la banca simbolo della speculazione, per comprare il 29,9% della società del gas

di Filippo Ghira
Rinascita

La Snam, la società che gestisce la distribuzione del gas in Italia, sta per avviarsi sul cammino che la porterà ad essere separata dall’Eni (che ne detiene il 51% delle azioni). Una svolta che ci è stata imposta dalla Commissione europea, dall’Antitrust europeo ed italiano con la scusa che bisogna offrire a tutti gli operatori del settore, non soltanto l’Italgas che è pubblica, uguali possibilità di accesso e alle stesse tariffe mentre, questa era l’accusa rivolta ad Eni, il controllo su Snam lo rendeva impraticabile. La svolta è stata sostenuta a spada tratta anche dalle compagnie petrolifere estere, statunitensi e anglo-olandesi, oltre a quelle francesi, che da un indebolimento dell’Eni, perché di questo si tratta, puntano a trarre notevoli vantaggi operativi sullo scacchiere energetico internazionale.

venerdì 20 aprile 2012

Che ci fanno, le banche “troppo grandi per fallire” con tutti quei soldi?

Non dite che non vi avevamo avvertito o che noi siamo solo dei maledetti complottisti. Tutti si sono accorti che, in questi ultimi anni, si è intensificato il trasferimento della ricchezza, dalla gente comune alle grandi banche, tramite esattori iperliberisti che ci stanno depredando di ogni cosa.

Questi esattori usano lo stesso metodo delle grandi banche: minacciano catastrofi per ottenere quello che vogliono. La realtà è che quelle banche, con tutti quei soldi, stanno affamando il mondo, soprattutto la parte più povera.

A proposito, se doveste incontrare un sostenitore di Goldman Sachs e compagni, avvertitelo; non vorremmo che, hai visto mai, ci rimanesse male.(ilupidieinstein)

Le banche troppo grandi per fallire sono ora più grandi e più potenti che mai

The Economic Collapse

wall-street

I democratici, i repubblicani e in particolare Barack Obama hanno promesso che sarebbe stato fatto qualcosa per le banche troppo grandi per fallire, in modo che non avrebbbero mai più minacciato di distruggere il nostro sistema finanziario. Ebbene, tali promesse non sono state mantenute e le banche troppo grandi per fallire ora sono di gran lunga più grandi e più potenti che mai. Il patrimonio delle cinque più grandi banche degli Stati Uniti ammontava a circa il 43 per cento del Pil degli Stati Uniti prima della crisi finanziaria. Oggi, le attività delle cinque maggiori banche americane sono equivalenti a circa il 56 per cento del PIL statunitense. Quindi, se le banche erano "troppo grandi per fallire" prima,  cosa sono adesso? Esse continuano velocemente a divorare le banche più piccole, e continuano ad accumulare  debito e investimenti rischiosi, come se il giorno della resa dei conti non dovesse mai arrivare. Ma, naturalmente, il giorno della resa dei conti si avvicina, e quando arriverà loro si aspetteranno altri salvataggi, proprio come è accaduto l'ultima volta.

La dimensione di queste istituzioni finanziarie monolitiche è davvero difficile da comprendere. Esse dominano completamente il nostro sistema finanziario e, ovunque si guardi, stanno assorbendo costantemente più ricchezza e più potere. Il seguente estratto viene da un recente articolo di Bloomberg ....

lunedì 27 febbraio 2012

La spy-economy di Goldman Sachs

Enrico Piovesana
E-ilmensile

wikileaks-stratforLa più potente e discussa banca d’affari del mondo, la statunitense Goldman Sachs, voleva sfruttare le informazioni geopolitiche riservate dell’agenzia privata d’intelligence americana Stratfor per fare insider trading e speculare sui mercati valutari e dei titoli di Stato.

E’ una delle più scottanti notizie emerse da una valanga di email aziendali della Stratfor ‘hackerate’ lo scorso 26 dicembre da Anonymous e ora pubblicate da WikiLeaks: cinque milioni di messaggi di posta elettronica risalenti al periodo 2004-2011 che svelano il coinvolgimento della società texana in attività illecite di spionaggio di attivisti per conto del governo Usa e di aziende multinazionali (Dow Chemical, Lockheed Martin, Northrop Grumman, Raytheon), riciclaggio di denaro e, per l’appunto, speculazione finanziaria.

domenica 29 gennaio 2012

La Grecia e noi: dalla speculazione finanziaria al protettorato atlantico

Appello al popolo 
Rivista.Indipendenza

financial crisisCirca due anni fa (maggio/giugno 2010) pubblicammo sulla rivista cartacea "Indipendenza" lo scritto che segue. Ci sembra utile riproporlo ai lettori di "Appello al Popolo" per la sua attualità e la necessità di non perdere di vista i termini (cause e finalità) essenziali della situazione di fase che stiamo vivendo e che riteniamo sia appena agli inizi.

*** 
LA GRECIA E NOI: DALLA SPECULAZIONE FINANZIARIA AL PROTETTORATO ATLANTICO

– i “come” e i “perché” di una crisi indotta –

«Le premesse di una lunga stabilità ora ci sono, diamo il benvenuto alla nuova moneta, un'idea straordinaria divenuta realtà». Così Romano Prodi, ex consulente della banca d'affari USA Goldman Sachs e presidente della Commissione Europea, alla presentazione della moneta unica europea con Berlusconi e Ciampi (26 novembre 2001). L'euro è stato per anni e anni propagandato e foraggiato dagli amerikani Prodi, Amato, Ciampi e D'Alema non solo come l'ingresso in un meraviglioso e splendente altro mondo possibile, ma anche come alternativa al possibile “default” (insolvenza). Per l'Italia, sotto attacco nel 1992 delle speculazioni di Soros & Co. –una significativa analogia con la tragedia greca odierna?–, l'appartenenza all'Eurozona avrebbe rappresentato il paracadute dal “rischio crack all'Argentina”, paventato come il peggiore dei disastri. Di qui manovre “lacrime e sangue”, tagli alla spesa, inasprimenti fiscali, ed ancora sacrifici, rigore ed austerità in nome del rispetto dei parametri europei di Maastricht, vero e proprio cappio al collo per qualsiasi velleità di politica economica autonoma: il tutto per “proteggere” lo Stato dal rischio insolvenza, e questo attraverso l'integrazione in un'economia più forte che avrebbe, secondo le promesse degli euroimbonitori, addirittura insidiato il predominio globale degli Stati Uniti.

giovedì 15 dicembre 2011

Bilderberg riabilitato e dichiarato idoneo a governare il mondo

di Richard Cottrell
End The Lie

“Here we are, born to be kings          “Eccoci qua, nati per essere re
We’re the princes of the universe.”     Siamo i signori dell’universo.”

- Freddie Mercury

bilderberg Una delle società più segrete al mondo sta venendo allo scoperto, sbattendo le palpebre alla lampeggiante e violenta luce del giorno, come Dracula che inaspettatamente decidesse di sentirsi più al sicuro emergendo dalla sua cripta fredda e umida al sorgere del sole.

“Sorgere del sole”, è la parola giusta. Mai le prospettive di un unico ordine mondiale sono sembrate più rosee, o più a portata di mano.

Così, non può essere affatto una coincidenza che il Gruppo Bilderberg, e la sua conventicola sorella, la Commissione Trilaterale, stiano improvvisamente a crogiolarsi sulle sedie a sdraio sui prati della rispettabilità pubblica.

È mia sincera convinzione che stiamo assistendo ad azioni di “riscaldamento” idonee a preparare noi tutti ad un unico ordine mondiale, nel momento in cui l’orchestrato smantellamento dell’intera economia globale comincia a mordere e a lasciare i segni.

martedì 6 dicembre 2011

I terroristi finanziari, Goldman Sachs e il fascismo prossimo venturo

L'UE si accinge a prendere il controllo sulle economie nazionali, con un tratto di penna

Il fascismo uber alles per i tecnocrati di Goldman Sachs

di Paul Joseph Watson
Prison Planet

von-rampuy Dimenticate i milioni di europei colpiti, l'UE non si prenderà nemmeno la briga di mettere al voto il suo tentativo di prendere il controllo sulle economie degli Stati membri, tra i suoi stessi compari parlamentari, preferendo invece modificare il Trattato di Lisbona in virtù dei poteri che gli Eurocrati hanno concesso a se stessi.

Dopo aver più volte messo in scena referendum nazionali fino ad ottenere il voto che volevano, il Trattato di Lisbona è stato approvato con una disposizione, l'oscura clausola 'passerella', Art. 126 (14) tramite il protocollo 12, che conferiva a Bruxelles il potere di cambiare i termini senza alcun tipo di voto - popolare o parlamentare.

"Questa decisione non richiede la ratifica a livello nazionale. Questa procedura potrebbe quindi portare a cambiamenti rapidi e significativi ", secondo un testo confidenziale emesso dal presidente dell'Unione Europea Herman Van Rompuy.

Questo significa che qualsiasi tentativo di modificare il trattato, al fine di creare un'"unione fiscale", o in altre parole, di imporre il controllo sull'economia di ogni Stato membro da parte di Bruxelles, sarebbe semplicemente realizzato con un tratto di penna, senza richiedere voti ai parlamenti nazionali o ai membri del parlamento europeo.

Questo autorizzerebbe poi la Commissione europea, "ad imporre misure di austerità sui paesi della zona euro che vengono salvati, usurpando le funzioni di governo in paesi come la Grecia, l'Irlanda o il Portogallo," riporta il  Guardian .

Fa tutto parte del programma dei tecnocrati di prendere il "controllo intrusivo delle politiche di bilancio nazionali."

"Perché perdere tempo con quella reliquia veramente barbara - la democrazia - quando è sufficiente il buon vecchio fascismo" riporta Zero Hedge". Ed è così che un gruppo di corrotti cleptocratici eurocrati incompetenti usurperanno tutto il potere in un regime ormai interamente controllato da Goldman Sachs."

Come abbiamo evidenziato in precedenza, la crisi del debito dell'Eurozona ha facilitato una presa di potere tecnocrate su tutto il continente, guidata da un branco di uomini fantoccio della Goldman Sachs.

I veri terroristi finanziari responsabili del crollo economico hanno sfruttato la crisi per presentarsi come salvatori e supervisionare un colpo di stato dei banchieri - con i tirapiedi di Goldman Sachs ora sotto controllo sia in Italia che alla Banca centrale europea. I compari di Goldman Sachs hanno anche sequestrato posizioni chiave del potere economico in Belgio, Germania, Francia e Irlanda.

L'obiettivo del colpo di stato è quello di sfruttare la crisi dell'euro debito come veicolo attraverso il quale creare un superstato federale europeo che trasferirà a Bruxelles tutto il rimanente controllo sugli affari nazionali. I globalisti hanno già avviato il processo, selezionando due tirapiedi non eletti per sostituire democraticamente i premier eletti in Grecia e in Italia.

I Greci hanno risposto al collasso imminente dell'euro ritirando in massa i loro risparmi dai conti bancari.

"Molti greci stanno prosciugando i loro conti di risparmio, perché sono senza lavoro, affrontano l'aumento delle tasse o hanno paura che il paese sarà costretto a lasciare la zona euro," riferisce Der Spiegel today, notando che i depositi sono diminuiti di 13-14 miliardi di euro tra settembre e ottobre, con un declino ancora più veloce a novembre.

Fonte: Prison Planet 6 Dicembre 2011
Traduzione: Anna Moffa per
ilupidieinstein.blogspot.com

venerdì 11 novembre 2011

Goldman Sachs innesca la crisi e poi piazza Mario Monti a risolverla

A integrazione del post "Tutto, tranne democrazia!" (qui il link) e del video qui sopra, ecco una notizia di Milano Finanza, noto covo di complottisti. Ci sarebbe Goldman Sachs dietro all'ondata di speculazioni che ha in pochissimo tempo innalzato artificialmente lo spread tra i buoni del tesoro poliennali italiani e suoi cugini tedeschi. Uomini Goldman Sachs innescano la crisi, uomini Goldman Sachs si propongono per risolverla, salendo a Palazzo Chigi per realizzare misure che non sono state dibattute né sottoscritte attraverso un mandato elettorale da nessun cittadino italiano. La terza guerra mondiale non usa carri armati: le nazioni oggi si conquistano rendendo in pochi giorni i loro debiti insostenibili.

Nel rapporto "The Crisis of Democracy", della Commissione Trilaterale di cui sia Mario Monti che Lucas Papademos (banchiere proposto per il governo tecnico greco) fanno parte (uno tra i tanti club "di ispirazione massonica ultraliberista statunitense", per dirla alla Odifreddi su Repubblica.it, ma senza dimenticare il Bilderberg, l'Aspen Institute e tutti quei posti dove una certa èlite, da Monti a Tremonti a Draghi, discute amabilmente di strategie politiche ignorando che le sedi preposte esistono e si chiamano istituzioni) viene detto a chiare lettere che un eccesso di democrazia paralizza gli USA e gli stati dell'Europa dell'est. E si sottolinea che:

" Il funzionamento efficace di un sistema democratico necessita di un livello di apatia da parte di individui e gruppi. In passato [prima degli anni ’60; nda] ogni società democratica ha avuto una popolazione di dimensioni variabili che stava ai margini, che non partecipava alla politica. Ciò è intrinsecamente anti-democratico, ma è stato anche uno dei fattori che ha permesso alla democrazia di funzionare bene "

Può anche essere vero, ma se accettiamo che siano questi i principi guida ispiratori di chi sale al governo senza essere stato eletto da nessuno, in conseguenza di attività speculative che ne preparano l'ascesa, allora dobbiamo per forza accettare che la democrazia ha fallito, insieme a tutti i principi ispiratori che in questi anni ci hanno guidato grazie alla rete. E' la rete che ci ha permesso di coltivare il sogno della conoscenza condivisa. E' la rete che ha condotto alla stimolazione di uno spirito critico diffuso. E' la rete che ci ha consegnato un ideale di una consapevolezza allargata. E' la rete, quindi, che mette in discussione quel livello di apatia che il club di cui Mario Monti fa parte identifica come essenziale per il controllo delle masse. Del resto era proprio Zbigniew Brzezinski, uno dei fondatori della Commissione Trilaterale, a dire che "è più facile ammazzare milioni di persone che controllarle".

Fonte: Byoblu 10 Novembre 2010