martedì 30 novembre 2010

Gruppo ambientalista ultra-elitario: Arrestare la crescita economica, Introdurre il razionamento

Mentre iniziano i nuovi colloqui sul clima delle Nazioni Unite, quelli favorevoli alla de-industrializzazione espongono la loro agenda.

di Steve Watson
Prisonplanet.com

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La Royal Society, gruppo ambientalista ultra elitario,  ha pubblicato una serie di documenti in coincidenza con l'ultima tornata di colloqui sul clima delle Nazioni Unite durante i quali autorevoli scienziati suggeriscono che i politici dovrebbero costringere la popolazione del mondo sviluppato ad aderire ad un sistema di razionamento, al fine di scongiurare l'aumento delle temperature globali.

I documenti suggeriscono che un razionamento come quello  durante la crisi degli anni 30 e 40, dovrà essere attuato dai governi occidentali al fine di ridurre le emissioni di carbonio. Una simile mossa limiterebbe l'accesso all'elettricità in modo che la gente si vedrebbe costretta ad abbassare il riscaldamento, spegnere le luci e sostituire i vecchi elettrodomestici, come gli smisurati frigoriferi, con modelli più efficienti. Si potrebbe limitare il cibo che ha viaggiato all'estero e le merci che richiedono un sacco di energia per la fabbricazione." riferisce il London Telegraph.

"La Seconda Guerra Mondiale e il concetto di razionamento è qualcosa che dobbiamo considerare seriamente se vogliamo affrontare le dimensioni del problema che abbiamo di fronte," dichiara un professore associato alla Royal Society.

Il professor Kevin Anderson, direttore del Centro Tyndall per la Ricerca sul Cambiamento Climatico, ha aggiunto che, a suo avviso, la crescita economica nel mondo sviluppato dovrebbe essere completamente interrotta entro i prossimi due decenni se vogliamo evitare al pianeta vasti sconvolgimenti, sotto forma di innalzamento del livello del mare, inondazioni, siccità e migrazioni di massa.

"Non sto dicendo che dovremo tornare a vivere nelle caverne," ha detto. "Le nostre emissioni erano molto inferiore dieci anni fa e allora andavamo bene."

Ironia della sorte, l'intenzione di Anderson  rivela quì un difetto fondamentale della teoria del riscaldamento antropogenico, vale a dire che le emissioni di CO2 sono aumentate, ma l'aumento della temperatura sta rallentando. A detta di tutti, la tendenza al riscaldamento, osservata prevalentemente durante gli anni '80 e '90, si è fermata poco più di un decennio fa.

Anche la stessa Royal Society è stata costretta ad ammettere questo fatto nella recente pubblicazione di una  Guida, intitolata "cambiamenti climatici: una sintesi scientifica" che è stata corretta dopo numerose denunce da parte di 43 membri della stessa Royal Society secondo i quali le "persone consapevoli" cominciavano a vedere dietro la retorica del cambiamento climatico, sfacciatamente allarmista.

L'Ufficio Meteo concorda sul fatto che il riscaldamento globale ha rallentato per qualche tempo, e l'ammissione è stata anche recentemente richiamata dal professor Phil Jones, la figura principale dello scandalo Climategate.

Comunque, non sorprende vedere che la Royal Society sta ancora promuovendo un'agenda di de-industrializzazione, vista  la sua storia e il gruppo dei suoi  soci e sostenitori.

La Royal Society, fondata 350 anni fa, è stata tradizionalmente il fautore più acceso dell'ipotesi AGW.

È stato l'ex Presidente della Royal Society, Lord May, a fare la famigerata dichiarazione "il dibattito sul cambiamento climatico è finito."

Quando era a capo della società, May disse ai consiglieri del governo: "da un lato, abbiamo tutta la comunità scientifica e dall'altro abbiamo una manciata di persone, la metà delle quali sono individui eccentrici".

La Royal Society ha messo tutta la sua influenza a servizio del movimento per il riscaldamento globale, dando un sostegno assoluto alla legislazione tesa a ridurre le emissioni di carbonio dell'80%, un processo che devasta l'economia globale e riduce drasticamente il tenore di vita in tutto il mondo.

È stata perfino più aspra dei governi nazionali nella sua difesa della causa antropogenica del riscaldamento globale, chiedendo drastici tagli di CO2 da effettuarsi nel breve termine, neppure entro la data prevista abitualmente del 2050.

Non sorprende quindi che la Royal Society fosse anche strettamente legata ai tentativi di coprire le emails dello scandalo Climategate.

La società ha inoltre condotto ricerche approfondite sulla Geoingegneria del pianeta e fa continuamente  pressione sul governo per stornare finanziamenti a questo scopo. Un lungo rapporto pubblicato recentemente dal governo del Regno Unito  ha attinto pesantemente alla  relazione della società e ha concluso che un organismo globale come le Nazioni Unite dovrebbe essere nominato come esclusivo regolatore della Geoingegneria su ampia scala del pianeta, al fine di scongiurare il riscaldamento globale antropogenico.

Questa informazione diventa ancora più preoccupante se si considera la mentalità del gruppo di iscritti alla società. Esso è pieno di rinomati eco-fascisti, eugenisti dichiarati e fanatici dello spopolamento.

Un membro di rilievo è James Lovelock, un'eco-fascista che sostiene la fine della democrazia e l'istituzione di un'elite autoritaria per supervisionare la gestione globale del clima  e una radicale riduzione della popolazione umana, al fine di combattere il cambiamento climatico. Egli è anche un sostenitore della  fondazione Optimum Population Trust, un  gruppo britannico che si occupa di politica pubblica,  famigerato per le sue campagne a favore di una graduale riduzione della popolazione umana globale, alla quale si riferisce  come "primati" o "animali", a quello che considera come un livello "sostenibile".

Lovelock è anche un ardente sostenitore della Geoingegneria. Nel 2007 Lovelock propose il posizionamento di tubazioni su vaste aree sotto gli oceani del mondo per pompare acqua dal fondo dei mari – ricca di sostanze nutritive, ma soprattutto morte – verso l'alto. L'idea è che l'azione incoraggerebbe le alghe a crescere, assorbire più  carbonio e rilasciare più solfuro dimetile nell'atmosfera, una sostanza  chimica nota per l'inseminazione di nuvole per riflettere la luce solare. Tali metodi sono contemplati anche nella relazione  Commons.

Un altro membro è Jonathon Porritt, ex Presidente della Commissione britannica per lo sviluppo sostenibile, uno degli consiglieri verdi dell' ex primo ministro Gordon Brown, che ha dichiarato che la popolazione della Gran Bretagna dovrà essere dimezzata da circa 60 milioni a 30 milioni se si vuole costruire una società sostenibile.

Porritt è anche un membro dell'optimum Population Trust, una legame che ha sollevato perplessità quando è stato annunciato che Porritt avrebbe fatto parte di un imminente "Obiettivo" Studio sulla Popolazione Globale  della Royal Society.

Anche  il gruppo di lavoro della Royal Society  per lo  studio sulla popolazione mondiale è un altro dei loro sostenitori e un altro membro dell'OPT, presentatore di BBC Wildlife e regista Sir David Attenborough. Attenborough ha invocato una politica del figlio unico come quella della Cina comunista, da attuarsi in Gran Bretagna. La proposta è una delle principali iniziative dell'OPT.  Ancora una volta, come può l'influenza di quest'uomo portare ad uno studio "obiettivo" sulla popolazione?

Un altro membro del gruppo di lavoro è  l'economista di Cambridge Sir Partha Dasgupta, anche membro dell'OPT.

Il professor Malcolm Potts, un altro membro del gruppo di lavoro è stato il primo medico maschio presso la Clinica per Aborti di Marie Stopes a Londra, è stato anche consigliere per la legge sull'aborto del 1967 nel Regno Unito.

Marie Stopes era un'attivista di primo piano per l'attuazione delle politiche eugenetiche. In Maternità Radiosa (1920) invocava la "sterilizzazione di quelli totalmente inadatti alla genitorialità come possibilità immediata, resa obbligatoria." Questo gruppo, secondo lei, includeva persone di colore e poveri.

Stopes, una simpatizzante del nazismo antisemita, si attivò per la procreazione selettiva al fine di raggiungere la purezza della razza, una passione che condivideva con Adolf Hitler in adoranti lettere e  poesie che inviava al capo del Terzo Reich.

Stopes partecipò anche  al congresso nazista sulla scienza della popolazione a Berlino nel 1935, mentre invocava la "sterilizzazione obbligatoria dei malati, ubriachi, o semplicemente quelli di cattivo carattere". Stopes mise in atto le sue spaventose teorie, concentrando le sue cliniche abortiste nelle zone povere al fine di ridurre il tasso di natalità delle classi inferiori.

Stopes lasciò la maggior parte dei suoi beni alla Società Eugenetica, un'organizzazione che condivideva la sua passione per la purezza della razza e che esiste ancora oggi sotto il nuovo nome di Istituto Galton. La società includeva membri come Charles Galton Darwin (nipote dell'evoluzionista), Julian Huxley e Margaret Sanger.

Forse, ancor più di rilievo, a capo del nuovo studio della  Royal Society, John Sulston, molto famoso il ruolo di primo piano svolto nel Progetto Genoma Umano, lo sforzo per identificare e mappare le migliaia di geni del genoma umano. Sulston lavorava con James D. Watson, un famigerato eugenista, che in precedenza aveva  affermato che i neri sono intrinsecamente meno intelligenti dei bianchi e aveva auspicato la creazione di un "super-razza" di esseri umani, dove le persone belle e forti fisicamente vengono geneticamente fabbricate in condizioni di laboratorio. Watson è anche affiliato alla Royal Society, infatti, nel 1993 ricevette la Medaglia d'Onore Copley della società  per "altissimi meriti nel campo della ricerca in ogni ramo della scienza, alternativamente tra  scienze fisiche e scienze biologiche".

Sulston è anche uno dei principali sostenitori del famoso gruppo ateo, la British Humanist Association.

E' chiaro che questa organizzazione e queste persone sono immerse nella scienza dell'eugenetica, e che hanno riesumato questa scienza con il pretesto dell'ambientalismo. Odiano l'umanità e l'idea che il loro studio sulla popolazione rappresenterà qualcosa di diverso da una vocazione dell'establishment per lo spopolamento di massa è ridicolo.

Vista la fama della Royal Society e la sua capacità di influenzare le politiche su scala internazionale, è imperativo che i media, luoghi della formazione, rappresentanti del governo e il grande pubblico vengano messi a conoscenza di questi fatti.

Fonte: Prisonplanet.com 29 novembre 2010
Traduzione: Dakota Jones

venerdì 26 novembre 2010

Nigel Farage all'UE: Chi diavolo credete di essere?!

Tyler Durden
Zero Hedge

Il famoso Euroscettico Nigel Farage (come visto in precedenza qui), in poco meno di 4 brevi minuti  dice più verità sull'intero esperimento europeo di quanto abbiano fatto tutti i banchieri europei, i Commissari, e i politici nell'ultimo decennio.

Poichè abbiamo già detto praticamente tutto questo prima, ve lo presentiamo senza commento:
"Buongiorno signor van Rompuy, siete stati in carica per un solo anno e in questo lasso di tempo l'intero edificio è iniziato a crollare, c'è il caos, il denaro si sta esaurendo, dovrei ringraziarla – lei forse potrebbe  essere il ragazzo pinup del movimento euroscettico.
Ma basta guardarsi intorno in quest'Aula stamattina, guardare questi volti, guardare la paura, guardare la rabbia. Il povero Barroso qui sembra che abbia visto un fantasma. Stanno cominciando a capire che il gioco è finito.
E pur nella loro disperazione, pur di preservare il loro sogno, vogliono rimuovere eventuali tracce rimanenti della democrazia dal sistema.
E' abbastanza chiaro che nessuno di voi ha imparato nulla. Quando lei stesso, signor van Rompuy ha detto che l'euro ci ha portato stabilità, avrei potuto applaudire  per il suo senso dell'umorismo, ma non è forse questa solo la  mentalità del "bunker"?
Il suo fanatismo è visibile a tutti. Lei dice che è una bugia  credere che lo Stato nazione possa esistere nel mondo globalizzato del XXI secolo. Beh, questo può essere vero nel caso del Belgio, che non ha avuto un governo per 6 mesi, ma per il resto di noi, in ogni Stato membro di questa Unione, sempre più persone stanno dicendo, "non vogliamo quella bandiera, non vogliamo l'inno, non vogliamo questa classe politica, vogliamo che l'intera cosa sia consegnata alla pattumiera della storia." 
Abbiamo avuto la tragedia greca all'inizio di quest'anno, e ora abbiamo la situazione in Irlanda. So che la stupidità e l'avidità dei politici irlandesi ha molto a che fare con questo: non avrebbero mai, mai dovuto aderire all'euro. Hanno sofferto con bassi tassi di interesse, un falso boom ed una massiccio crollo. Ma guardi qual'è stata la sua risposta a loro: ciò che è stato detto loro mentre  il loro governo sta collassando è che sarebbe inopportuno per loro avere elezioni generali.
In realtà qui il Commissario Rehn ha detto che devono approvare un bilancio prima  di poter avere un'elezione generale. Ma chi diavolo credete di essere. Siete persone veramente molto, molto pericolose: la vostra ossessione per la creazione di questo Stato europeo significa che siete felici di distruggere la democrazia, che sembrate  felici che milioni e milioni di persone siano disoccupate e  povere. Molti milioni di persone soffriranno perchè possa continuare il vostro sogno dell'euro.
Beh non funzionerà, perchè il Portogallo  con il suo livello di indebitamento del 325% del PIL sarà il prossimo  sulla lista e dopo  ho il sospetto che ci sarà la Spagna e il piano di salvataggio per la Spagna avrà 7 volte la dimensione di quello per l'Irlanda  e in quel momento tutti i soldi per il salvataggio saranno andati - non ci saranno più.
Ma c'è qualcosa ancora più grave dell'economia, perché se si ruba alle persone la loro identità, se si ruba la loro democrazia, allora tutto ciò che resta loro è nazionalismo e  violenza. Posso solo sperare e pregare che il progetto euro venga distrutto dai mercati prima che si realizzi sul serio."

Fonte: Zero Hedge 26 Novembre 2010
Traduzione: Dakota Jones

lunedì 15 novembre 2010

Tenente Generale Mcinerney: "Sono assolutamente certo che non è un aereo"

di Mark Matheny
Sic Semper Tyrannis


Ulteriori informazioni sul recente avvistamento al largo della costa della California hanno confermato ancora una volta l'UFO come un missile.

Sean Hannity di FOX News ha intervistato un gruppo di tre ospiti l'11 novembre 2010, riguardo alle loro conclusioni sul misterioso avvistamento al largo delle coste della California.

Sean Hannity ha iniziato l'intervista dicendo che secondo la dichiarazione ufficiale del Pentagono  l'oggetto era un aereo, e che era disposto a considerare tale affermazione.

Tuttavia, il  tenente generale in pensione dell'AirForce, Tom Mcinerney, ha affermato senza riserve che l'oggetto è  chiaramente un missile dicendo:

"Beh, prima di tutto, non sono d'accordo con l'affermazione di Sean. E la questione è se dovremmo ottenere una risposta definitiva. Assolutamente corretto. Guardi, quello non è un aeroplano, vista la sua scia e il modo in cui si presenta quella scia. Gli aerei non fanno scie come quelle  a livello del mare o a 5000 piedi. Ho passato 35 anni a volare sui caccia  e non ho mai  visto un aereo con una scia come quella. Quello è un missile - è stato lanciato da un sommergibile e si può vedere che passa attraverso una correzione di rotta e poi ad una traiettoria molto regolare, significa che il sistema di guida l'ha messo in rotta, si muove a circa 45 gradi rispetto a  lei, per questo  non riesce a vedere molto la velocità verticale."

Quando Sean ha interrotto il tenente Mcinerney, chiedendo "è certo al 100%?" Mcinerney ha risposto con una convinzione del 100%:

"Sean... Ho guardato quel film 10 volte, ho guardato altri 15  films su lanci Trident, SM 3... Standard missile 3 e TLAM.... Sono assolutamente certo che non sia un aeromobile".

Questa dichiarazione del tenente generale Mcinerney sembra d'accordo con la relazione di Wayne Madsen, nella quale riferisce che, secondo esperti di missili, la scia proveniva sicuramente da un missile, (probabilmente un ICBM JL-2) e che probabilmente è stato lanciato da un sottomarino cinese classe Jin.

Fonte:Sic Semper Tyrannis  13 Novembre 2010
Traduzione: Dakota Jones

venerdì 12 novembre 2010

Guerre Stellari: verso l'"Iniziativa di Difesa Strategica" Globale del XXI secolo di Stati Uniti e NATO

di Rick Rozoff
Global Research
Stop NATO

star-wars-usa-nato Alla fine del mese i leaders delle 28 nazioni della NATO celebreranno un accordo sulla formazione di uno scudo antimissile per coprire l'intero continente europeo, secondo tante dichiarazioni, apparentemente per proteggere il Lussemburgo e l'Islanda dai missili iraniani e nord coreani. Ciò che in realtà essi ratificheranno è la pericolosa escalation dell'Iniziativa di Difesa Strategica
del 21° secolo  a livello mondiale. Guerre Stellari

In poco più di una settimana la North Atlantic Treaty Organization (NATO) ha convocato un Vertice di due giorni a Lisbona, in Portogallo, con i capi di stato e di governo (presidenti e primi ministri) dei suoi 28 Stati membri.

Al Vertice, il blocco militare mondiale unico approverà il suo nuovo Concetto Strategico, il primo dal 1999 e come tale il primo del 21° secolo, che formalizzerà il ruolo della NATO come forza internazionale militare, politica e per la sicurezza  e un rivale per le Nazioni Unite, a questo proposito.

Il principali temi dell'agenda della NATO, a Lisbona, saranno la guerra in Afghanistan, il primo conflitto armato dell'Alleanza al di fuori dell'Europa e le prime operazioni di combattimento a terra della sua storia; l'avvio di un sistema di intercettazione missilistica a livello continentale inglobato sotto gli auspici dello scudo  antimissili globale degli Stati Uniti;  un'operazione analoga di guerra informatica che si basa  su iniziative come il centro di difesa informatica della NATO in Estonia e subordinata al nuovo Cyber Command del Pentagono; il mantenimento di centinaia di bombe nucleari americane su basi aeree in cinque nazioni europee; una moltiplicazione di nuovi ruoli e missioni di pattugliamento su rotte marittime strategiche con navi da guerra per difendere gli interessi energetici  degli Stati membri della NATO in qualsiasi - ogni - parte del mondo.

A dimostrazione dello scopo di continua espansione dell'alleanza militare dominata dagli USA, riguardo alla guerra Afghana in particolare, dove attualmente sono presenti 140.000 soldati degli Stati Uniti e quasi 50 altre nazioni della NATO assegnate  alla  missione  International Security Assistance Force (ISAF), anche i leaders di varie nazioni del  partenariato NATO parteciperanno al vertice di Lisbona.

Essi potrebbero includere i partecipanti al Partenariato della NATO per il programma di pace in Europa e Asia: Armenia, Austria, Azerbaijan, Bielorussia, Bosnia, Finlandia, Georgia, Irlanda, Kazakistan, Kirghizistan, Macedonia, Malta, Moldavia, Montenegro, Serbia, Svezia, Svizzera, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan.

Il Dialogo Mediterraneo in Africa e Medio Oriente: Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Mauritania, Marocco e Tunisia.

L'Iniziativa di Cooperazione di Istanbul nel Golfo Persico: Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi.

Alleati di Paesi partners in Asia orientale e Pacifico del sud: Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Sud Corea.

Il Consiglio NATO-Russia: il presidente Dmitry Medvedev sarà il primo capo di stato russo a partecipare ad un vertice della NATO.

La Commissione Tripartita della NATO, Afghanistan e Pakistan dei comandi militari.

Nazioni ufficiali TNC (Troop Contributing Nations) per la missione ISAF della NATO che non sono in alcuna delle categorie di cui sopra: Malesia, Mongolia, Singapore e Tonga. La Colombia ha anche promesso truppe per la missione ISAF e nazioni come il Bangladesh, sono  spinte a fare lo stesso.

I 28 Stati membri della NATO e i partners elencati sopra sono in totale 75 nazioni. Quasi il 40 per cento dei 192 membri delle Nazioni Unite. Questa è la NATO del XXI secolo, prima alleanza militare globale della storia, che ha forze militari - truppe, attrezzature, velivoli e navi da guerra - dispiegate al di fuori del territorio degli Stati membri in tre continenti: Europa sud-orientale, Asia centrale e del Sud e Africa nord-orientale.  Decine, se non dozzine di nazioni africane stanno sviluppando  relazioni con la NATO in tandem con il nuovo  Commando US Africa, che è stato creato dal Commando europeo degli Stati Uniti, il  cui comandante militare  in capo è  lo stesso della NATO in Europa.

Alla vigilia del vertice Nato dello scorso anno a Strasburgo, in Francia e a Kehl, in Germania, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha annunciato che stava portando il suo paese di nuovo nella  struttura di comando militare della NATO dalla quale il suo predecessore Charles de Gaulle si era ritirato nel 1966.

La piena  reintegrazione della Francia è emblematica dell'assorbimento da parte della NATO di quasi tutti gli stati europei come membri a pieno titolo e come candidati nel quadro di accordi di partenariato sempre più avanzati: Il Partenariato per la Pace,  i Piani di Azione di Partenariato Individuale (Individual Partnership Action Plans), Piani d'Azione dei Membri e  specifici Programmi Nazionali Annuali.

Delle 44 nazioni europee che sono membri delle Nazioni Unite, ad esclusione  dei microstati compresi quelli del Caucaso meridionale, una sola - Cipro - non è un membro o partner della NATO, e il governo cipriota è sotto pressione da parte dell'opposizione conservatrice  perchè aderisca al Partenariato per la Pace. Solo sei di questi 44 paesi - Bielorussia, Cipro, Malta, Moldavia, Russia e Serbia - non hanno fornito truppe NATO per la missione ISAF in Afghanistan.

Quando è rientrata, la Francia ha ricevuto due importanti cariche militari nel comando militare integrato della NATO: il tenente generale Philippe Stoltz fu nominato comandante dell'Allied Joint Force Command  di Lisbona, uno dei tre comandi operativi  della NATO e il generale dell'Aeronautica Militare Stéphane Abrial divenne capo di Allied Command Transformation (ACT) di Norfolk, in Virginia, uno dei due comandi strategici della NATO, l'altro è il Comando alleato per le operazioni presso il Quartier generale supremo delle potenze alleate in Europa, in Belgio. Abrial è il primo non americano a capo dell'ACT nei sette anni della sua esistenza.

Al Forum per la Sicurezza Internazionale  di tre giorni ad Halifax in Nova Scotia, in Canada dal 5 al 7 novembre,  il generale  Abrial ha ribadito la posizione della Nato sul mantenimento di armi nucleari americane in Europa con un linguaggio identico a quello dei recenti commenti del segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen e del segretario di Stato Usa Hillary Clinton. Il comandante ACT ha dichiarato, "Fino a quando il mondo sarà nucleare, l'Alleanza (NATO) deve mantenere armi nucleari." [1]
Il mese scorso "Clinton si è espressa contro le proposte di  rimuovere le restanti 200 armi nucleari tattiche dell'Alleanza in Europa, dicendo che la NATO deve rimanere un'alleanza nucleare fintanto che esisteranno armi nucleari" [2] Allo stesso tempo, Rasmussen ha detto praticamente che "Il sistema di difesa anti-missile è un complemento della deterrenza nucleare, e non un sostituto." [3]

Il mese scorso il Cancelliere tedesco Angela Merkel, la cui nazione è stata presentata come un sostenitore della rimozioe delle testate nucleari USA in Europa, incluse quelle nel suo paese, ha approvato la loro conservazione in tempo per il vertice NATO del prossimo mese, dichiarando: "Finché ci sono  armi nucleari nel mondo, abbiamo bisogno di avere queste capacità, come ha detto la NATO."[4]

Il 4 novembre Rasmussen si è incontrato con il Primo Ministro britannico David Cameron a Londra, due giorni dopo la firma di un  innovativo patto anglo-francese,  "per creare una forza militare comune e condividere strutture per i test nucleari e una portaerei." [5]

Sviluppo non irrilevante, visto che "Gran Bretagna e Francia insieme rappresentano il 50 per cento della capacità operativa militare d'Europa, il 45 per cento delle sue spese per la difesa, e il 70 per cento della ricerca e sviluppo, cruciale per combattere le guerre del futuro." [6]

In un editoriale pubblicato prima della firma del trattato, il Segretario alla Difesa britannico Liam Fox ha scritto, "Ci sono molte ragioni per cui questa collaborazione ha un senso. Siamo le uniche  due potenze nucleari in Europa."

In realtà c'è un'altra nazione in Europa con armi nucleari, l'unica che non è un membro della NATO, quella contro cui è puntato il duplice scudo  antimissili/antiarmi nucleari: la Russia.

Fox ha continuato a vantarsi del fatto che Gran Bretagna e Francia "sono i due più grandi spendaccioni per la difesa in Europa e sono gli unici due paesi in Europa con reali capacità militari proiettabili su larga scala."

"Da quando il presidente Sarkozy ha iniziato il suo mandato, abbiamo visto, con rinnovato vigore, un tentativo di portare l'Europa e l'America più vicine per partnership e cooperazione, e la reale volontà di portare la Francia più in profondità nella NATO, alla quale molti di noi credono che appartenga veramente .... La portaerei francese Charles de Gaulle, con un ufficiale di collegamento inglese già a bordo, sarà presto in arrivo nell'Oceano Indiano per fornire maggiore potenza aerea alla NATO in Afghanistan." [7]

A Lisbona, il 19 e il 20 novembre, la NATO manterrà la posizione sulle armi nucleari statunitensi stanziate presso le basi aeree NATO in Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia come è stato confermato nel suo ultimo Concetto strategico adottato undici anni fa: "La suprema garanzia della sicurezza degli Alleati è fornita dalle forze nucleari strategiche dell'Alleanza, in particolare quelle degli Stati Uniti, le forze nucleari indipendenti del Regno Unito e la Francia, che hanno un loro proprio ruolo di deterrenza, contribuiscono alla generale deterrenza e sicurezza degli Alleati."

Ci sono tra 200 e 350 bombe nucleari a gravità statunitensi in cinque delle nazioni menzionate sopra, e all'interno di ciò che viene definito in alternativa ripartizione degli oneri e condivisione nucleare esse sono, anche se tecnicamente di proprietà degli Stati Uniti,  assegnate al paese ospitante per essere lanciate con i propri  bombardieri. Tale regime è un'egregia violazione del Trattato sulla non Proliferazione delle Armi Nucleari (Nuclear Non-Proliferation Treaty), che recita: "Ogni Stato con armi nucleari che sia parte nel Trattato si impegna a non trasferire a qualsiasi destinatario qualunque arma nucleare o altri ordigni esplosivi o il controllo su tali armi o congegni esplosivi, direttamente o indirettamente ...." [8]

Oltre alle armi nucleari americane conservate nelle basi NATO - nel caso della Turchia, in un paese confinante con l'Iran e la Siria e separato solo dalla Russia o dalla Georgia o dall'Azerbaigian - la Francia possiede circa 300 testate nucleari e la Gran Bretagna 225. E'  possibile che ci siano fino a 900 armi nucleari in Europa sotto il controllo delle potenze della NATO.

Il Vertice di Lisbona si impegnerà ulteriormente per la NATO ad addestrare le forze  militari e di sicurezza afghane presumibilmente per assumere  il controllo della  guerra nel loro paese nei prossimi quattro o cinque anni, anche se la resistenza delle truppe USA e NATO è a livelli record e sono in arrivo ancora più truppe, ma la decisione più importante da formalizzare in Portogallo è quella di subordinare tutta l'Europa ad un sistema globale di intercettazione missilistica degli Stati Uniti.

Nel mese di maggio il Pentagono ha assicurato il primo impiego a lungo termine di missili anti-balistici in Europa, una batteria di Patriot Advanced Capability-3  a Morag, Polonia, 35 miglia dal territorio russo. Romania e Bulgaria hanno concordato nel mese di febbraio di consentire agli Stati Uniti di detenere sul proprio suolo alcuni componenti dello scudo missilistico, un adattamento a terra di intercettori  Standard Missile-3 (SM-3) in Romania, integrato da un sito radar antimissile in Bulgaria. Anche la Polonia ha accettato di ospitare SM-3, che sono missili anti-satellite e missili  anti-balistici. [9]

Il sottosegretario di Stato USA per il controllo degli armamenti e gli Affari di Sicurezza Internazionale Ellen Tauscher sta promuovendo un sito radar per lo scudo antimissile nella Repubblica Ceca e il capo della NATO Rasmussen, quando il 1 novembre gli è stata fatta una domanda sull'integrazione di un impianto radar nella città ucraina di Mukachevo nel sistema missilistico della NATO, ha affermato: "Penso che questo invito dovrebbe essere aperto ai nostri partners euro-atlantici, quindi è anche un invito all'Ucraina se  l'Ucraina lo desidera."[10]

Nonostante il rullo di tamburi dei venditori di panico per minacce inesistenti all'Europa - tutta l'Europa, anche ad ovest fino alle isole britanniche - provenienti dal Golfo Persico e dalla Penisola coreana, i progetti di  missili intercettori USA e NATO, salvo per gli impianti minori ausiliari in Gran Bretagna, Norvegia e Groenlandia, si sono concentrati sull'Europa orientale. Dal Mar Baltico al Mar Nero, lungo il fianco occidentale della Russia.

Ma la preponderanza delle più recenti discussioni e polemiche, sulla NATO che collabora con la componente europea - e non solo europea -  dei piani di intercettori antimissile degli Stati Uniti in tutto il mondo, colpisce la Turchia.

Informazioni da fonti all'interno della nazione e in paesi vicini hanno avvertito che il dispiegamento di elementi del sistema missilistico di intercettazione in Turchia avrà numerose conseguenze negative, anche pericolose.

La pressione esercitata dagli Stati Uniti e dalla NATO su Ankara, inevitabilmente esercitata in relazione agli obblighi Nato, è destinata a  raggiungere diversi obiettivi geopolitici che non hanno nulla a che fare con presunte minacce missilistiche provenienti da Iran, Siria o - ancora più assurdamente - Nord Korea.

La Turchia viene pressata per riprendere il ruolo da essa svolto nella seconda metà del secolo passato, come l'avamposto più orientale e meridionale della NATO. Come punta di diamante militare dell'Occidente contro l'Unione Sovietica, più tardi Russia, al nord e in Medio Oriente a sud e ad est, ospita aerei da guerra degli Stati Uniti e della NATO e bombe nucleari per un potenziale utilizzo in tali direzioni.

La Turchia negli ultimi anni ha migliorato le relazioni tra Stato e Stato e persino i legami di sicurezza con lran, Russia e Siria. Partecipare al programma di scudo missilistico di Washington e di Bruxelles metterebbe a rischio - sarebbe destinato a sabotare - le alleanze emergenti.

Oltre alla proposta inaugurazione di siti per missili intercettori in Romania e Bulgaria, vicini alla Turchia sul Mar Nero, due anni fa il Pentagono ha aperto una base Forward-Based X-Band Radar per intercettare missili in Israele, accompagnato dal primo dispiegamento di truppe straniere - circa 100 militari statunitensi - nella storia della nazione. [11]

Washington ha anche in programma di espandere la sua vendita di missili anti-balistici a partners americani e della NATO nel Golfo Persico - Bahrein, Kuwait, Qatar, Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti - come parte di pacchetti di armi  senza precedenti del valore di 123 miliardi  di dollari. Quei cinque stati sono stati dotati o riceveranno missili anti-balistici americani che vanno dal Patriot Advanced Capability-3 a corto raggio allo Standard Missile-3 a  media gittata a missili  Terminal High Altitude Area Defense a raggio medio ed intermedio. [12]

Gli Stati Uniti hanno anche schierato SM-3 su navi nel Mediterraneo orientale e nel Golfo Persico e hanno in programma di ottenere e ammodernare le strutture a terra nel Caucaso meridionale. [13]

La Turchia è un collegamento fondamentale per consolidare un potenziale sistema di intercettazione antimissile  first-strike [14], dal Mar Baltico al Mar Caspio, dal Mar Rosso al Golfo Persico.

Con gli ulteriori dispiegamenti in Oriente - Giappone, Corea del Sud, Australia, Taiwan e Alaska, sia sulla terraferma che sulle  Isole Aleutine - e nel Mar Glaciale Artico, che la National Security Presidential Directive 66 del 9 gennaio 2009  ha identificato come area di destinazione per scopi di difesa missilistica [15], così come armi laser in aria e nello spazio, elementi di scudo antimissile, gli Stati Uniti prevedono di costruire una cupola antimissile impenetrabile, in coordinamento  con la guerra informatica e capacità di Prompt Global Strike, che lo renderebbero invulnerabile agli attacchi di ritorsione. E per circondare il cuore dell'Eurasia, e non solo la Corea del Nord, ma la Russia, l'Iran e Cina, con una sistema stratificato di missili intercettori.

Di recente la stampa russa ha dichiarato: "La Turchia dovrebbe entrare nei piani di difesa missilistica Usa e Nato,  pochi dubbi verranno posti sulla  costruzione di Washington,  su  grande scala e di vasta portata di un sistema di difesa missilistica multi-echelon. La Polonia, la Repubblica ceca, la Bulgaria e la Romania hanno già espresso la disponibilità a diventarne parte. Indubbiamente, un potente "ombrello anti-missile" di questo tipo è giustificato per respingere una minaccia immaginaria dall'Iran. Come spesso accade, l'Iran non è ancora entrato in possesso di eventuali missili balistici.

"Molti esperti militari e politici in Russia sono giunti alla conclusione che con la costruzione di un tale sistema gli Stati Uniti cercano di compensare il potenziale missilistico della Russia distribuendo basi di difesa missilistica lungo tutto il territorio russo. Washington punta a uno scudo di difesa missilistica globale, i cui elementi sono già in costruzione in Estremo Oriente, nell'Oceano Indiano e nei mari del Nord." [16]

L'ex Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe Leonid Ivashov ha recentemente avvertito che l'ulteriore espansione del programma di scudo missilistico statunitense in collaborazione con la NATO ha lo scopo di  "neutralizzare il potenziale nucleare missilistico della Russia.''

"Noi non abbiamo altri mezzi, fatta eccezione per il potenziale missilistico nucleare, per proteggere anche una sola parte dei nostri territori " [17]

Note
1) Agenzia France-Presse, 7 novembre 2010
2) Associated Press, 14 ottobre 2010
3) Deutsche Presse-Agentur, 15 ottobre 2010
Armi nucleari e  missili Interceptor: I due  pilastri della Strategia militare USA e NATO In Europa , Stop Nato, 23 aprile 2010
http://rickrozoff.Wordpress.com/2010/04/23/Nuclear-Weapons-and-Interceptor-Missiles-Twin-Pillars-of-u-s-NATO-Military-Strategy-in-Europe
4) Deutsche Presse-Agentur, 22 ottobre 2010 Legame nucleare di Germania e  NATO, Stop NATO, 18 luglio 2009
http://rickrozoff.Wordpress.com/2009/09/01/Germany-and-natos-Nuclear-Nexus
5) Agenzia France-Presse, 4 novembre 2010
6) Agenzia France-Presse, 1 novembre 2010
7) Sunday Telegraph, 31 ottobre 2010
8) Eredità di 60 anni NATO: la minaccia di una guerra nucleare In Europa, Stop NATO, 31 marzo 2009
http://rickrozoff.Wordpress.com/2009/08/27/natos-Sixty-Year-legacy-Threat-of-Nuclear-War-in-Europe
Accordo Segreto  transatlantico della NATO: armi nucleari In Europa, Stop NATO, 3 dicembre 2009
http://rickrozoff.Wordpress.com/2009/12/03/natos-Secret-Transatlantic-Bond-Nuclear-Weapons-in-Europe
9) Rasmussen In Polonia: Spedizione NATO, scudo con armi nucleari, Stop NATO, 14 marzo 2010
http://rickrozoff.Wordpress.com/2010/03/14/Rasmussen-in-Poland-Expeditionary-NATO-missile-Shield-Nuclear-Weapons
10) Agenzia di informazione russa Novosti, 3 novembre 2010
11) Israele: Forgiare scudo antimissile NATO, prove di guerra  con l'Iran, Stop NATO, 5 novembre 2009
http://rickrozoff.Wordpress.com/2009/11/05/Israel-Forging-NATO-missile-Shield-Rehearsing-War-with-Iran
12) Gli Stati Uniti  estendono il dispiegamento di missili in Polonia e Taiwan al Golfo Persico, Stop  NATO, 3 febbraio 2010
http://rickrozoff.Wordpress.com/2010/02/03/u-s-extends-missile-buildup-from-Poland-and-Taiwan-to-Persian-Gulf
13) Mar Nero, il Caucaso: Gl Stati Uniti spostano lo  scudo a sud ed est, Stop  NATO, 19 settembre 2009
http://rickrozoff.Wordpress.com/2009/09/19/283
14) USA accelerano il  sistema globale di protezione missilistica first-strike, Stop  NATO, 19 agosto, 2009
http://rickrozoff.Wordpress.com/2009/09/02/u-s-accelerates-First-Strike-Global-missile-Shield-System
15) Nuovo campo di battaglia strategica della NATO e del Pentagono: l'Artico, Stop  NATO, 2 febbraio 2009
http://rickrozoff.Wordpress.com/2009/08/26/natos-pentagons-New-Strategic-battleground-the-Arctic
16) Victor Yenikeev, le ifese missilistiche USA-NATO in Turchia ottengono risposta negativa, Voce della Russia, 9 novembre 2010
http://English.ruvr.ru/2010/11/08/32485487.html
17) Agenzia di informazione russa Novosti, 6 novembre 2010

Fonte: Global Research 11 Novembre 2010
Traduzione: Dakota Jones

sabato 6 novembre 2010

Il falso attivismo contro la guerra. La "Via Umanitaria" verso una Guerra Nucleare totale?

di Michel Chossudovsky
Global Research

fake-anti-war Alcune delle guerre dell'America vengono condannate apertamente mentre altre vengono propagandate come "interventi umanitari". Un segmento significativo del movimento anti-guerra americano condanna la guerra ma appoggia la campagna contro il terrorismo internazionale, che costituisce la spina dorsale della dottrina militare statunitense.

La teoria della "Guerra Giusta" è servita a camuffare la natura della politica estera americana, fornendo al contempo un volto umano agli invasori. In entrambe le versioni classica e contemporanea, la teoria della guerra giusta difende la guerra come "operazione umanitaria". Invoca un intervento militare per motivi etici e morali contro i "ribelli", "terroristi", "falliti" o "Stati canaglia".

Insegnata nelle accademie militari degli Stati Uniti, una versione moderna della teoria della "Giuerra Giusta" è stata incorporata nella dottrina militare statunitense. La "guerra al terrorismo" e il concetto di "prevenzione" si basano sul diritto alla "autodifesa". Essi definiscono "quando è ammissibile fare la guerra": jus ad bellum.

Lo jus ad bellum è servito per costruire un consenso all'interno delle strutture di comando delle Forze Armate. E' servito anche a convincere le truppe che stanno combattendo per una "giusta causa". Più in generale, la teoria della giusta guerra nella sua versione moderna è parte integrante della propaganda di guerra e della disinformazione dei media, applicata per ottenere il sostegno dell'opinione pubblica per un'agenda di guerra. Sotto Obama come  Nobel per pace, la giusta guerra diventa universalmente accettata, confermata dalla cosiddetta comunità internazionale.

L'obiettivo finale è di sottomettere i cittadini, spoliticizzare  totalmente la vita sociale in America, impedire alle persone di pensare e di concettualizzare, analizzare i fatti e contestare la legittimità della guerra della NATO, guidata dagli Stati Uniti.

La guerra diventa pace, un'utile "impresa umanitaria", il dissenso pacifico diventa eresia.

Lo scoppio della guerra in Jugoslavia nel marzo 1999 fu per molti aspetti uno spartiacque, un punto di rottura nello sviluppo della "Guerra Giusta" combattuta per motivi "umanitari". Molti settori della sinistra sia in Nord America che in  Europa occidentale abbracciarono il concetto di  "Guerra Giusta". Molte organizzazioni "progressiste" sostennero quella che percepivano come "una guerra umanitaria" per tutelare i diritti degli albanesi kosovari. La guerra veniva descritta come una guerra civile, piuttosto che  un bombardamento ed invasione a guida USA-NATO.

Al culmine dei bombardamenti della NATO, molti scrittori 'progressisti' descrissero il Kosovo Liberation Army (KLA), come un esercito di liberazione nazionalista in buona fede, impegnato a sostenere i diritti civili degli albanesi kosovari. Il KLA è un'organizzazione terroristica sostenuta dalla CIA, con collegamenti con la criminalità organizzata. Senza prove, il governo jugoslavo è stato presentato come  responsabile dell'innesco di una crisi umanitaria in Kosovo. Nelle parole del professor Richard Falk: 

"La guerra in Kosovo era una guerra giusta, perché si era impegnata ad evitare una probabile istanza di "pulizia etnica" intrapresa dalla leadership serba della ex Jugoslavia, ed è riuscita a dare  al popolo del Kosovo un'opportunità per un futuro pacifico e democratico. Fu una guerra giusta, nonostante fosse stata intrapresa illegalmente senza l'autorizzazione dell'ONU e nonostante sia stata condotta in un modo che ha causato indebitamente vittime civili kosovare e serbe, riducendo al minimo il rischio di morte o lesioni sul lato della NATO".

(Vedi  http://www.wagingpeace.org/articles/2003/08/01_falk_interview.htm )

Come può una guerra essere "giusta nonostante sia illegalmente intrapresa", causando la morte di uomini, donne e bambini?

Una guerra illegale, che costituisce un atto criminale, viene accolta come una missione umanitaria.

Diversi mezzi di comunicazione progressisti si unirono al carrozzone, condannando il "regime di Milosevic" senza prove, e al tempo stesso facendo l'apologia della guerra guidata dalla NATO ed esprimendo un moderato sostegno all'UCK. Nelle parole di Stephen Shalom, in un articolo di ZNet:

"Sono favorevole alla tesi che dice che se la gente [il KLA] vuole lottare per i suoi diritti, se non stanno chiedendo ad altri di farlo per loro, allora devono essere riforniti con armi per aiutarli ad avere successo. Tale argomento mi sembrava convincente per quanto riguarda la Bosnia. "(citato in Michael Karadjis, Bosnia, Kosovo & West, Resistance Books, 2000, p. 170).

L'associazione Human Rights Watch (HRW), che è nota per il suo supporto alla politica estera degli Stati Uniti ha "sollecitato sia un  cambiamento di regime per la Jugoslavia, mediante atto d'accusa del Presidente Slobodan Milosevic che una guerra degli Stati Uniti per influenzare l'esito stesso." (Edward S. Herman, David Peterson e George Szamuely, Yugoslavia: Human Rights Watch in Service to the War Party, Global Research, 9 marzo 2007). Secondo un comunicato di  Fred Abrahams dell'HRW, pubblicato sul New York Herald Tribune:

"[Il] fallimento della comunità internazionale nel punire Milosevic per crimini commessi in Croazia e in Bosnia ha inviato il messaggio che gli sarebbe stato concesso di continuare con tali crimini. E' ormai evidente che l'uomo che ha iniziato questi conflitti non può essere attendibile per fermarli." (Fred Abrahams, "L'ammiccamento dell'Occidente alle atrocità serbe in Kosovo," International Herald Tribune, 5 agosto 1998. Citato in Edward S. Herman et al, op cit).

Punire un capo di Stato facendo guerra al suo paese?

Nel 1999, Milosevic fu descritto dal settimanale britannico "progressista" The Observer,  come il "macellaio di Belgrado". (Vedi Peter Beaumont e Ed Vulliamy, Dieci anni dopo, alla fine della linea, The Observer 24 giugno 2001)

Lo stesso ragionamento è stato fatto in relazione a Saddam Hussein, nei mesi che hanno preceduto il bombardamento e l'invasione dell'Iraq del marzo 2003. Saddam Hussein è stato descritto dallo stesso autore del London Observer come il "macellaio di Baghdad":

"L'infanzia solitaria di Saddam, il sanguinoso percorso verso il potere ed il finale  e  letale errore di calcolo dei suoi nemici stranieri tracciati da Peter Beaumont, editore per gli affari esteri" (vedi Peter Beaumont. La morte di Saddam Hussein, The Observer, Domenica 31 dicembre 2006)

Nel frattempo, i nomi dei "macellai di Washington, Londra e Bruxelles", che hanno lanciato una "Guerra Giusta" contro il popolo della Jugoslavia, Afghanistan, Palestina e Iraq sono raramente menzionati.

Falso Attivismo Anti-guerra: Proclama l'Iran come una minaccia nucleare

Molte persone nel movimento anti-guerra, pur condannando l'amministrazione statunitense, condannano anche il governo del Presidente Ahmadinejad per il suo atteggiamento bellicoso nei confronti di Israele. Il criterio dello Jus ad Bellum come pretesto per bombardare la Jugoslavia per motivi umanitari ora viene applicato all'Iran.

Si dice che il Presidente Ahmadinejad vuole che Israele sia "cancellato dalla carta geografica" come segnalato per primo dal New York Times, nell'ottobre del 2005:

"Il  nuovo Presidente conservatore dell'Iran, Mahmoud Ahmadinejad, ha detto mercoledì che Israele deve essere "cancellato dalla carta geografica" e che gli attacchi da parte dei palestinesi lo distruggerebbero, ha riferito l'Agenzia di stampa ISNA.

Ahmadinejad stava parlando ad un pubblico di circa 4.000 studenti all'interno di un programma chiamato "Il mondo senza sionismo,".... Il suo tono ricordava quello  dei primi giorni della rivoluzione Islamica dell'Iran nel 1979. L'Iran e Israele sono stati acerrimi nemici fin da allora e gli slogans anti-israeliani sono comuni durante i raduni. (Vedi Nazila Fathi, Cancellare Israele 'dalla mappa geografica' dice l'Iraniano - The New York Times , 27 Ottobre 2005)

La presunta dichiarazione "Cancellare dalla Mappa Geografica" non è mai stata fatta dal Presidente iraniano. La voce è stata costruita dai media americani per screditare il capo dello stato dell'Iran e fornire una giustificazione per condurre una guerra totale  contro l'Iran:

Il 25 ottobre 2005.... il neoeletto Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha pronunciato un discorso all'interno di un programma, intitolato "Il mondo senza sionismo"....

Prima di arrivare all'osservazione infame, è importante notare che la "citazione" in questione era essa stessa una citazione — sono le parole del defunto Ayatollah Khomeini, il padre della rivoluzione islamica. Sebbene egli abbia citato Khomeini per affermare la propria posizione sul sionismo, le parole effettivamente appartengono a Khomeini e non ad Ahmadinejad. Così, Ahmadinejad è stato  essenzialmente accreditato (o incolpato) per una citazione che non  solo non è originale, ma rappresenta un punto di vista già in vigore ben prima che lui assumesse l'incarico.

LA CITAZIONE EFFETTIVA:

Che cosa ha detto effettivamente Ahmadinejad? Per citare le sue esatte parole in farsi:

"Imam ghoft een rezhim-e ishghalgar-e qods bayad az safheh-ye ruzgar mahv shavad."

Questo passaggio per molti non significa nulla, ma c'è una parola che può suonare familiare: rezhim-e. E' la parola 'regime', che si pronuncia proprio come la parola inglese con il  suono supplementare 'eh' alla fine. Ahmadinejad non ha fatto riferimento ad Israele inteso come paese o estensione  di terra di Israele, ma al regime israeliano. Questa è una distinzione molto significativa, così come non si può cancellare un regime dalla carta geografica. Ahmadinejad non ha nemmeno fatto riferimento al nome Israele, usa invece la frase specifica  "rezhim-e ishghalgar-e qods" (regime che occupa Gerusalemme).

Quindi questo pone la questione .. che cosa voleva dire esattamente "cancellato dalla mappa geografica"? La risposta è: nulla. Questo perché la parola "mappa" non è mai stata utilizzata. La parola persiana per  mappa, "nagsheh", non è contenuta in nessun punto della citazione originale in farsi nè, per la verità, in nessun punto del suo intero discorso. Nè è stata mai pronunciata la frase occidentale "spazzare via". Eppure siamo portati a credere che il presidente iraniano ha minacciato di "cancellare Israele dalla carta geografica", nonostante non abbia mai pronunciato le parole "mappa", "spazzare via" o anche "Israele".

LA PROVA:

La citazione completa tradotta direttamente in inglese:

"L'imam ha detto che questo regime che occupa Gerusalemme deve sparire dalla pagina del tempo".

Traduzione parola per parola:

Imam (Khomeini) ghoft (ha detto) een (questo) rezhim-e (regime) ishghalgar-e (che occupa) qods (Gerusalemme) bayad (deve) az safheh-ye ruzgar (dalla pagina del tempo) mahv shavad (svanire).

Ecco la trascrizione completa del discorso in farsi (lingua ufficiale dell'Iran), archiviato sul sito web di Ahmadinejad:

www.President.IR/farsi/Ahmadinejad/Speeches/1384/Aban-84/840804sahyonizm.htm "
(Vedi l'articolo dettagliato di Arash Norouzi, Israele: "cancellato dalla carta geografica". La voce del secolo, prefabbricata dai media per giustificare una Guerra totale contro l'Iran , Global Research 20 febbraio 2007)

Ciò che il presidente Ahmadinjad stava essenzialmente chiedendo nel suo intervento era un "cambio di regime' a Tel Aviv. Confrontate la blanda dichiarazione di Ahmadinejad su un cambiamento di regime in Israele con quello dell'ex vice segretario alla Difesa Paul Wolfowitz, che ha invocato la "Fine degli Stati  che sponsorizzano il terrorismo".

Questo presunto ordine di "Cancellare dalla mappa" è servito non solo per giustificare un attacco preventivo contro l'Iran, ma anche per soggiogare e domare il movimento antiguerra.

Mentre il pericolo di una guerra totale contro l'Iran è una preoccupazione, essa non è affatto una priorità per i movimenti contro la guerra degli Stati Uniti, canadesi ed europei. Negli Stati Uniti, ci sono poche manifestazioni contro la guerra che si concentrano sulle minacce americane-israeliane contro l'Iran (vedi Main US antiwar collective: United for Peace & Justice : Index, United for Peace & Justice : Events).

D'altro canto, c'è una campagna in corso, guidata da United Against Nuclear Iran (UANI), che chiede al Presidente Obama e al  Congresso di impedire all'Iran di sviluppare armi nucleari. (Vedi UANI home page) . Il collettivo UANI, fondato da Richard Holbrooke e Gary Samore, incaricati da Obama, sostiene di essere integrato da "gruppi per i diritti umani e gruppi umanitari, il movimento dei lavoratori,  gruppi di impegno politico e organizzazioni di base" (Coalition | UANI)

Nonostante la disapprovazione di Arash Norouzi, molti nel movimento anti-guerra, pur condannando gli Stati Uniti, continuano a credere che l'Iran costituisca una minaccia e che la soluzione sia il "cambiamento di regime". Il finanziamento delle ONG (che sono membri costituenti principali dei collettivi contro la guerra)  attraverso l'esenzione fiscale e le fondazioni corporative, ha anche contribuito all'indebolimento dell'attivismo contro la guerra in relazione all'Iran. L'Iran è visto da molti all'interno del movimento anti-guerra come un potenziale aggressore. Le sue inesistenti armi nucleari vengono considerate, una minaccia alla sicurezza globale.

Una guerra preventiva utilizzando armi nucleari tattiche americane contro l'Iran è sul tavolo da disegno del Pentagono dalla metà del 2003. Sia il Presidente Obama che il Segretario di Stato Hillary Clinton hanno dichiarato che "tutte le opzioni sono sul tavolo" compreso l'impiego di armi nucleari contro l'Iran, senza rendersi conto che l'uso di armi nucleari potrebbe portare l'umanità in una guerra nucleare globale, come indicato da Fidel Castro in un recente intervento:

"Oggi c'è un rischio imminente di guerra con l'uso di quel tipo di arma e non ho il minimo dubbio che un attacco da parte degli Stati Uniti e Israele nei confronti della Repubblica islamica dell'Iran evolverebbero inevitabilmente  verso un conflitto nucleare globale. (Fidel Castro Ruz, VIDEO: Messaggio di Fidel contro la Guerra Nucleare: "In una guerra nucleare il "danno collaterale" sarebbe la Vita di Tutta l'Umanità." GlobalResearch, 21 Ottobre 2010)

L'Economia e la guerra

L'economia di guerra viene presentata come un mezzo per generare occupazione. Al culmine di una crisi economica, i sindacati sono chiamati non solo a parole alla creazione di posti di lavoro nel settore dell'industria della difesa, ma anche per ammorbidire la loro posizione contro la guerra. Per una strana ironia, secondo il Washington Post, una guerra contro l'Iran avrebbe il vantaggio di risolvere la crisi economica e innescare un "recupero di guerra":

"Cos'altro potrebbe pregiudicare l'economia? La risposta è ovvia, ma le implicazioni sono agghiaccianti. Guerra e pace influenzano l'economia.

Guardate indietro a Franklin D. Roosevelt e alla grande depressione. Cosa alla fine risolse la crisi economica? La Seconda guerra mondiale.

Qui è dove Obama rischia di prevalere. Con un forte sostegno repubblicano al Congresso per sfidare le ambizioni dell'Iran di diventare una potenza nucleare, egli può spendere gran parte del 2011 e 2012 orchestrando una resa dei conti con i mullahs. Questo lo aiuterà politicamente perché il partito di opposizione lo solleciterà. E mentre aumentano le tensioni e  i preparativi per la guerra accelerano, l'economia migliorerà.

Non sto suggerendo, naturalmente, che il presidente spinge verso la  guerra per essere ri-eletto. Ma la nazione si stringerà attorno ad Obama perché l'Iran è la più grande minaccia  per il mondo in questo giovane secolo. Se riescirà a fronteggiare questa minaccia e a contenere le ambizioni nucleari dell'Iran, avrà reso il mondo più sicuro e potrà essere considerato come uno dei presidenti più amati nella storia.  (David Broder, The War Recovery, Washington Post, October 31, 2010)

Fonte: Global Research,  4 Novembre 2010
Traduzione: Dakota Jones

giovedì 4 novembre 2010

Macchine da guerra: Blackwater, Monsanto, Bill Gates

di Sivia Ribeiro*
wariscrime

machines-war-monsanto Un rapporto di Jeremy Scahill su The Nation ("Blackwater Black Ops", 15 Sep 2010) ha rivelato che il più grande esercito mercenario del mondo, la compagnia di servizi di intelligence clandestini Blackwater (ora chiamata Xe Services), è stato venduto alla multinazionale Monsanto. La Blackwater è stata ribattezzata nel 2009 dopo essere diventata famosa nel mondo per numerose segnalazioni di abusi in Iraq, tra cui i massacri di civili. Essa resta il più grande contraente privato dei "servizi di sicurezza" del Dipartimento di Stato americano che pratica il terrorismo di stato, dando al governo la possibilità di negarlo.

Molti  militari ed ex funzionari della CIA lavorano per la Blackwater o per società connesse create per distogliere l'attenzione dalla loro cattiva reputazione e ottenere maggiori profitti dalla vendita dei loro servizi, che vanno dall'informazione e intelligence alle infiltrazioni, pressioni politiche e addestramento paramilitare - per altri governi, banche e multinazionali. Secondo Scahill, gli affari con le multinazionali, come  Monsanto, Chevron, e colossi finanziari come Barclays e Deutsche Bank, sono diretti attraverso due società di proprietà di Erik Prince, proprietario della Blackwater: Total Intelligence Solutions and Terrorism Research Center. Questi funzionari e dirigenti possiedono una parte della Blackwater.

Uno di loro, Cofer Black, noto per la sua brutalità come uno dei dirigenti della CIA, è stato quello che ha preso contatto con la Monsanto nel 2008 come dirigente della Total Intelligence, per concludere un contratto con la società per spiare ed infiltrare le organizzazioni di attivisti per i diritti degli animali, anti-GM ed altre sporche attività del gigante biotech.

Contattato da Scahill, il dirigente della Monsanto Kevin Wilson non ha voluto commentare, ma in seguito ha confermato a The Nation che avevano assunto Total Intelligence nel 2008 e nel 2009, secondo Monsanto solo per tenere traccia delle "comunicazioni al pubblico" dei suoi avversari. Ha anche detto che la Total Intelligence era una "entità totalmente separata dalla Blackwater".

Tuttavia, Scahill ha le copie delle emails ricevute da Cofer Black, dopo l'incontro con Wilson per la Monsanto, nelle quali si spiega ad altri ex agenti della CIA, utilizzando i loro indirizzi email  Blackwater, che la discussione con Wilson verteva sul fatto che la Total Intelligence era diventata il "il braccio di intelligence della Monsanto," che spiava gli attivisti ed altre azioni, compresa "la nostra gente che si integra legalmente in questi gruppi." La Total Intelligence Monsanto ha pagato 127 mila dollari nel 2008 e 105 mila dollari nel 2009.

Non c'è da stupirsi che una società impegnata nella "scienza della morte" come la Monsanto, che si è  dedicata fin dall'inizio alla produzione di veleni tossici, dall'Agente Orange ai PCB (bifenili policlorurati), pesticidi, ormoni e sementi geneticamente modificate, sia associata ad un'altra compagnia di teppisti.

Quasi in contemporanea con la pubblicazione di questo articolo su The Nation, la Via Campesina ha segnalato l'acquisto di 500.000 azioni della Monsanto, per più di 23 milioni di dollari, dalla Bill and Melinda Gates Foundation, che con questa azione ha completato l'outing della maschera della "filantropia." Un'altra associazione che non desta sorpresa.
Si tratta di un matrimonio tra i due monopoli più brutali della storia dell'industrialismo: Bill Gates controlla oltre il 90% della quota di mercato dell'informatica di proprietà e la Monsanto circa il 90%  del mercato globale delle sementi transgeniche e la maggior parte delle sementi commerciali globali. Non esiste in nessun altro settore industriale un monopolio così vasto, la cui stessa esistenza è una negazione del  tanto decantato principio di "concorrenza di mercato" del capitalismo. Sia Gates che Monsanto sono molto aggressivi nella difesa dei loro illeciti monopoli.

Anche se Bill Gates tenta di dire che la Fondazione non è legata al suo business, tutto  dimostra l'opposto: la maggior parte delle loro donazioni finiscono per favorire gli investimenti commerciali del magnate, non proprio "donazione" di qualcosa, ma invece di versare le tasse nelle casse dello Stato, investe i suoi profitti in quelle cose che lo favoriscono economicamente, tra le quali  la propaganda delle loro presunte buone intenzioni. Al contrario, le loro "donazioni" finanziano progetti così distruttivi come la geoingegneria o la sostituzione dei farmaci delle comunità naturali con i farmaci high-tech brevettati  nelle zone più povere del mondo. Che coincidenza, l'ex Segretario della Salute Julio Frenk e Ernesto Zedillo sono consiglieri della Fondazione.

Come la Monsanto, anche Gates è impegnato nel tentativo di distruggere l'agricoltura rurale in tutto il mondo, principalmente attraverso l'"Alleanza per una Rivoluzione Verde in Africa (AGRA). Funziona come un cavallo di Troia per privare i poveri agricoltori africani delle loro sementi tradizionali, sostituendole con i semi delle loro imprese in primo luogo, poi, con quelli geneticamente modificati (GM). A tal fine, la Fondazione  nel 2006 ha assunto  Robert Horsch, il direttore della Monsanto. Ora Gates, ventilando maggiori profitti, è andato dritto alla fonte.

La Blackwater, la Monsanto e Gates sono tre facce della stessa figura: la macchina da guerra contro il pianeta e la maggior parte delle persone che lo abitano, e sono contadini, comunità indigene,  persone che vogliono condividere informazioni e conoscenze o  qualsiasi altra persona che non vuole stare sotto l'egida del profitto e della potenza distruttiva del capitalismo.

* L'autrice è una ricercatrice dell'ETC Group

Fonte: War is a Crime  16 Ottobre 2010
Traduzione: Dakota Jones

mercoledì 3 novembre 2010

Obama prepara l'espansione degli attacchi militari allo Yemen

di Bill Van Auken
Global Research
World Socialist Web Site

obama-yemen L'amministrazione  Obama si appresta ad espandere il suo intervento nello Yemen, ponendo unità militari USA sotto il controllo della CIA, per facilitare l'aumento di attacchi drone  e le uccisioni degli squadroni della morte.

Citando alcuni anonimi funzionari di governo, il Wall Street Journal ha riferito lunedì che l'amministrazione ha risposto al presunto attentato con una bomba via posta aerea, rafforzando la sua considerazione di  "opzioni militari" all'interno dello Yemen.

Secondo il rapporto, questi piani includerebbero  l'immissione di "squadroni scelti di cacciatori-killer statunitensi che agiscono segretamente nel paese sotto l'autorità della CIA." Il Journal ha aggiunto, "La Casa Bianca sta già valutando l'aggiunta di droni armati CIA all'arsenale contro i militanti nello Yemen, riproducendo la campagna dell'Agenzia contro il Pakistan."

Lo scopo dell'intervento statunitense nello Yemen (ora ampiamente condotto dalle forze militari statunitensi per operazioni speciali) sotto il comando della CIA, afferma il rapporto, sarebbe quello di "snellire il processo decisionale degli Stati Uniti, dando alla Casa Bianca  un controllo più diretto sulle operazioni quotidiane."

Ciò significa in pratica che, rendere l'intervento nello Yemen sempre più un'operazione della CIA consentirebbe all'amministrazione Obama di mantenere ancora più segreta la sua escalation su un altro fronte nella "guerra globale al terrorismo". Sarebbe in grado di operare con una minore supervisione del Congresso, nascondendo le sue azioni al popolo americano.

Cosa altrettanto importante, porre l'operazione sotto il comando dell'Agenzia di spionaggio USA eluderebbe la necessità di un'approvazione esplicita del governo dello Yemen. Anche se tale autorizzazione è richiesta per il dispiegamento delle forze armate statunitensi, al di fuori di una vera e propria guerra, il carattere occulto delle attività della CIA fornirebbe sia a  Washington che al regime corrotto e autocratico del Presidente Ali Abdullah Saleh la possibilità di "smentire"

L'ostilità popolare dello Yemen alle operazioni degli Stati Uniti è travolgente, e ha costretto Saleh a dichiarare pubblicamente la sua opposizione all'intervento militare straniero e a  negare l'autorizzazione per  alcuni attacchi missilistici degli Stati Uniti.

Washington mira a creare un accordo simile a quello creato con il governo in Pakistan, che ha tacitamente accettato attacchi missilistici drone — permettendo alle forze statunitensi di operare dal territorio pakistano — mentre li condannava pubblicamente.

L'amministrazione Obama ha ordinato un aumento degli attacchi Usa in Yemen dopo il fallito attentato terroristico del giorno di Natale, su un jet passeggeri degli Stati Uniti a Detroit,  lo scorso dicembre. Ora invoca la segnalazione della scoperta di esplosivi all'interno di pacchetti inviati dallo Yemen a bordo di vettori aerei internazionali, per giustificare un'ulteriore escalation.

Di entrambi i presunti complotti è stata accusata pubblicamente una base in Yemen del gruppo Al Qaeda  della penisola arabica. Eppure entrambi sono circondati da interrogativi senza risposta e  anomalie.

Nell'ultimo incidente di Natale, allo studente nigeriano Umar Farouk Abdulmutallab è stato consentito  di salire a bordo del volo degli Stati Uniti anche dopo che era stato segnalato alla CIA da suo padre, ben noto all'Agenzia, che ha avvertito che suo figlio stava lavorando con elementi di Al Qaeda in Yemen e costituiva una minaccia.  Intercettazioni di comunicazioni di Al Qaeda dallo Yemen includevano la discussione sull'utilizzo di un nigeriano denominato "Umar Farouk" per un'imminente operazione  e indicavano il 25 dicembre come data prevista per l'attacco.

Successivamente, il sottosegretario del Dipartimento di Stato Patrick F. Kennedy ammise, nel corso di un'audizione al Congresso, che le autorità statunitensi non avevano revocato il visto di  Abdulmutallab perché questo avrebbe potuto  interferire con una più ampia operazione di intelligence in corso.

Nell'incidente più recente, al quale è stata data un'ampia copertura dai media americani, i dispositivi inviati dallo Yemen furono inizialmente descritti come grezzi e amatoriali, per essere poi, solo più tardi, definiti "altamente sofisticati." Mentre apparentemente erano progettati per esplodere  in aria, i pacchetti erano indirizzati a sinagoghe di Chicago, cosa che, provenendo dallo Yemen, era equivalente a sollevare una bandiera rossa per gli agenti di sicurezza.

Ciò che viene suggerito in entrambi i casi, è che questi presunti tentativi terroristici erano organizzati o autorizzati a svolgersi per promuovere sia gli obiettivi di Washington che di un altro regime nella regione. Israele e l'Arabia Saudita, ciascuno per i propri scopi, vogliono vedere un maggiore intervento militare statunitense nello Yemen.

In termini di interessi strategici americani, l'importanza dello Yemen risiede nella sua geografia, confinando sia con l'Arabia Saudita, l'esportatore di petrolio numero uno, che con  lo stretto di Bab-al-Mandab, attraverso il quale passano ogni giorno tre milioni di barili di petrolio del Medio Oriente, collegato all'Europa attraverso il canale di Suez.

Per proteggere gli interessi degli Stati Uniti, Washington si è allineato con uno dei regimi più reazionari nella regione. Ampiamente odiato dal popolo Yemenita, il governo del Presidente Saleh conduce una guerra nel nord del paese contro le tribù di sciiti dissidenti in cui migliaia di civili sono stati uccisi e oltre 130.000 scacciati dalle loro case. L'Arabia Saudita, che ha sostenuto la campagna militare con attacchi aerei e finanziamenti, si è unito a Saleh nel fare affermazioni infondate secondo cui l'Iran è in qualche modo dietro la rivolta sciita.

Nel sud del paese, il governo sta conducendo una campagna altrettanto repressiva contro un movimento secessionista. Fino al 1990, lo Yemen era diviso in due paesi, con il Sud che godeva del sostegno di Mosca. Con il movimento della burocrazia stalinista per sciogliere l'Unione Sovietica, questo supporto è terminato, portando all'unificazione. La spietata repressione del governo Saleh delle proteste contro il licenziamento di funzionari governativi del sud e il personale militare ed altre forme di discriminazione regionale hanno provocato un'insurrezione armata.

È in gran parte per garantire il supporto per queste campagne repressive che Saleh ha collaborato con la "guerra al terrorismo" degli Stati Uniti, contro gli elementi islamici con cui il Presidente era precedentemente alleato. Il governo yemenita ha invocato il terrorismo come una giustificazione per la soppressione di tutte le opposizioni, con la reclusione, la tortura e la scomparsa di dissidenti politici, giornalisti, avvocati e sostenitori dei diritti umani.

Quando i lavoratori della raffineria di petrolio hanno scioperato il mese scorso per protestare su salari e condizioni di lavoro, quasi 50 di loro sono stati arrestati dalle truppe e sbattuti nella prigione di al-Qatta'a.

Violenti disordini sono alimentati dalla disperata povertà del paese. Quasi la metà della popolazione vive con meno  di 2 dollari al giorno, mentre un quarto soffre di fame cronica.

A provocare opposizione e generare supporto per Al Qaeda nella Penisola Arabica è anche l'intervento USA nel paese. Centinaia di truppe per operazioni speciali degli Stati Uniti e operatori di intelligence sono schierati nello Yemen, per svolgere missioni omicide e formazione delle forze di sicurezza yemenita.

Gli  attacchi missilistici americani, che apparentemente sono ora in aumento, hanno suscitato indignazione pubblica. Nel peggiore di questi, 41 civili, 14 donne e 21 dei loro figli, sono stati abbattuti il 17 dicembre scorso. Un missile Tomahawk della Marina degli Stati Uniti che trasportava  bombe a grappolo ha sventrato le case delle vittime nel distretto meridionale di Abyan.

E' stato riferito che un successivo attacco missilistico drone, rivolto ad un presunto membro di Al Qaeda nella provincia di Marib nel maggio scorso, ha invece ucciso il vice governatore della provincia, lo sceicco Jaber al-Shabwani, e  membri della sua famiglia, spingendo i membri della sua tribù di attaccare un oleodotto gestito dal governo.

In una dichiarazione rilasciata allo Yemen Observer giovedì scorso, lo sceicco Ibrahim al-Shabwani, fratello del vice governatore ucciso durante l'attacco drone Usa, ha riferito che i droni americani  ora volano giornalmente sulla provincia di Marib.

"I droni sorvolano Marib ogni 24 ore e non c'è un giorno che passa che non li vediamo su Wadi Abida," ha detto al-Shabwani. "A volte volano a quote più basse, mentre in altri momenti volano ad una quota più elevata. C'è un'atmosfera di sospetto a causa della presenza di droni degli Stati Uniti e della paura che essi potrebbero colpire in qualsiasi momento."

Il New York Times lunedì ha citato anonimi funzionari statunitensi, secondo cui il gruppo di Al Qaeda in Yemen "potrebbe comportare la minaccia più immediata al suolo americano". Tali affermazioni sono il probabile precursore di un grande attacco militare degli Stati Uniti.

Da parte sua, la pagina editoriale del Wall Street Journal ha ripetuto le accuse al terrorismo yemenita per giustificare l'intenzione dichiarata dell'amministrazione  Obama di effettuare l'"uccisione mirata" di un cittadino, Anwar al Awlaki.

Senza presentare alcun elemento di prova, l'amministrazione ha accusato il religioso musulmano  nato nel New Mexico  di coinvolgimento in trame terroristiche e ha ordinato la sua uccisione. E' la prima volta nella storia che il governo chiede pubblicamente l'assassinio di uno dei suoi cittadini.

L'editoriale del Journal ha  denunciato una causa promossa dalla famiglia dell'uomo e dall'American Civil Liberties Union, che contesta il diritto di Obama di agire come giudice, giuria e boia, senza presentare eventuali oneri, tanto meno consentendo una difesa, per l'uomo  che egli ha ordinato di uccidere. L'amministrazione di Obama ha insistito sul fatto che l'autorizzazione ad usare la forza militare approvata dal Congresso sulla scia degli attentati terroristici 2001 gli dà il diritto di uccidere sommariamente chiunque egli ritenga un terrorista, compresi i cittadini degli Stati Uniti.

Il tentativo di "contrastare questi attacchi in una causa legale potrebbe provocare l'uccisione di americani," avverte il Journal, ignorando il fatto ovvio che non riuscire a contrastare, certamente provocherà la morte di almeno un americano e potenzialmente di molti altri che dovessero entrare in collisione con Washington.

L'editoriale sostiene inoltre che la paura del terrorismo più recente "sottolinea quanto sia importante che l'intelligence  americana sia in grado di intercettare conversazioni email e telefoniche" senza dover ottenere un mandato.

Fonte: Global Research 2 Novembre 2010
Traduzione: Dakota Jones