Visualizzazione post con etichetta ambiente. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ambiente. Mostra tutti i post

sabato 23 febbraio 2013

I crimini di Monsanto con i soldi di Bill Gates

Voci dalla Strada
monsasoft_billgates2Bill Gates, è fondamentalmente noto per essere il fondatore di Microsoft, l’azienda produttrice del notissimo sistema operativo Windows. Ricchissimo, si è ritirato dalla guida dell’azienda ed ora impiega tempo e denaro nel finanziare le tecnologie per la modificazione genetica, la geo-ingegneria, le vaccinazioni sperimentali e nel diffondere la buona novella della Monsanto salvatrice dalla fame nel mondo.
Effedieffe

Nessuna sorpresa quindi nel leggere che Gates possiede 500.000 azioni della Monsanto. Controvalore: 23 milioni di dollari.

Ma è sempre Monsanto quell’azienda che è stata beccata a gestire in Argentina gruppi di lavoratori in nero, schiavizzati e costretti a lavorare 14 ore al giorno – per giunta spesso senza stipendiarli. Azienda che ricorre ai propri colossali fondi per pagare organizzazioni che falsificano letteralmente le dichiarazioni della FDA al fine di diffondere gli organismi geneticamente modificati.

Non mettiamo nemmeno in conto i suicidi di agricoltori in India, dovuti all’incapacità dei prodotti Monsanto di garantire i raccolti, suicidi che si verificano al ritmo di 1 ogni 30 minuti in quella zona agricola che è tristemente nota come ‘fascia dei suicidi’.

Bill Gates finanzia anche aziende che riducono i minori in schiavitù

Come se non bastasse, la Bill and Melinda Gates Foundation collabora con la Cargill con l’obbiettivo di diffondere la soia OGM nel 3° mondo. La Cargill è una multinazionale da 133 miliardi di dollari beccata anch’essa a violare le leggi sul lavoro ed incriminata dall’International Labor Rights Fund per traffico di minori dal Mali e per riduzione in schiavitù di minori come lavoratori nelle piantagioni di cacao, dove sono costretti a lavorare dalle 12 alle 14 ore al giorno, con paghe misere ed alimentazione insufficiente. L’azienda intanto continua ad acquistare cotone dall’Uzbekistan, dove è ben noto che sia il frutto di lavoro nero minorile.

mercoledì 31 ottobre 2012

Se anche in Cina…

di Maria Rita D’Orsogna
dal Blog
No all’Italia Petrolizzata

Protesters-shout-slogans-during-a-march-on-Sunday-against-plans-to-expand-a-petrochemical-plant-in-Ningbo-Zhejiang

People want not only fresh air and clean water, they want a stronger voice about what’s happening around them

Sono tornata a casa, a Los Angeles dopo un mese di incontri, avventure di vario genere, persone, storie, stanchezza, petrolieri infiltrati, mucche, laghi, città d'arte e mani da stringere.

Delle tante cose di cui parlare, una che mi colpisce accade in Cina.

Ci sono stata l'anno scorso a Pechino, e prima ancora a Shangai. Il cielo di Novembre un anno fa era pesante, grigio anche quando si intravedeva un pallido sole, e l'aria si sentiva che era sporca. Ricordo un grande senso di affollamento, di martellamento mediatico, nel metrò, per strada e in generale si vedevano proprio le due facce della nazione: la voglia di progresso, di parlare e confrontarsi con gli occidentali, ma anche un disordine urbano, sociale, senza ordine. Al paragone le città americane sembrano bastioni di eleganza e di grazia.

Ricordo anche che quando feci il mio talk sul petrolio d'Abruzzo e d'Italia all'Università di Pechino, proprio un anno fa, gli studenti mi dissero che cose del genere non sarebbero mai potute succedere lì: il governo centrale è troppo forte, arrivano, decidono, e chi si è visto si è visto, incuranti del popolo e che per questo la gente neanche si scomoda a porseli certi problemi.

E invece… invece la protesta popolare riesce a smuovere le montagne anche in Cina.

Cemento tossico, ora è legale

Pubblicato da barbaranotav
Dietro il Sipario

ecomafia

C'era da aspettarselo da dei tecnici della morte. Come c'era da aspettarsi questo silenzio assordante, soprattutto da parte della solita complice "comunità scientifica" venduta per un piatto di lenticchie.  Così come la società civile ed i politically correct che nonostante abbiano scritto perfino libri in merito alla connivenza della politica con la malavita, nel Lazio e in Lombardia (chissà perché non in Toscana-Emilia-Umbria) niente hanno da dire su questo provvedimento esperito dal "presentabile" ministro medico Clini. Peraltro indagato per la questione dell'inceneritore di Verbania. Pagheremo lo smaltimento dei rifiuti per ritrovarceli nelle mura di casa. Un humour davvero british di questo manipolo di golpisti banchieri al governo. Barbara

Incenerimento nei cementifici... Siamo alla frutta

Il governo “tecnico” osa quanto né Pdl né Pd hanno mai osato
Ernesto Ferrante

L’incubo dei comitati ambientalisti di tutta Italia, sta per divenire realtà. I rifiuti, tra non molto, potranno essere bruciati nei cementifici. Ciò che non è riuscito ai governicchi politici dell’ultimo quindicennio, soprattutto per l’opposizione dei gruppi civici di tutela ambientale, sta per essere messo a punto dal governo “tecnico” (mai legittimato dal popolo) dei professori della miseria, con il timbro in calce del ministro dell’Ambiente Corrado Clini.

giovedì 12 luglio 2012

MUOS e politica, vendesi salute dei siciliani agli Stati Uniti

da Antonio Mazzeo Blog

muosChe cos’è il MUOS? “Il Mobile User Objective System (Sistema Oggetto ad Utente Mobile) è un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) ad altissima frequenza (UHF) ed a banda stretta composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia, nei pressi di Niscemi. Il programma MUOS, gestito dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti, è ancora nella sua fase di sviluppo e si prevede la messa in orbita dei quattro satelliti tra il 2010 ed il 2013.”

Intanto i lavori vanno avanti, incuranti della segnalazione e delle interrogazioni oltre che delle varie manifestazioni di protesta che si sono susseguite nel territorio di Niscemi da parte di residenti e persone che hanno sposato la causa NO MUOS. A quanto sembra fino ad ora la politica ha subordinato la salute dei suoi cittadini per favorire gli interessi degli Stati Uniti. Lo zio Tom d’America vuole la Sicilia e i nostri rappresentanti gliela stanno fornendo su un piatto d’Argento.

Intervista ad Antonio Mazzeo sul MUOS

Nel sito dell’ARS e nel sito openpolis sono presenti interrogazioni di deputati e senatori (bipartisan) che espongono i danni possibili sulla popolazione relativi al MUOS, il suo impatto ambientale, e si parla di inefficienza dei dati dell’ARPA, ma non si trovano risposte a queste interrogazioni, lei può darci qualche notizia in più?

Mazzeo: “Non mi risulta che ci siano risposte ufficiali, ci sono state poi dichiarazioni di Lombardo che giustifica le operazioni però non ci sono state risposte alle interrogazioni parlamentari. Soltanto ad un’interrogazione di alcuni parlamentari del PD all’ex Ministro La Russa (PDL) che ha rilasciato una dichiarazione in merito all’accordo tra Italia e Stati Uniti e che non c’era nessun problema dal punto di vista ambientale, una risposta penosa”

venerdì 16 marzo 2012

Il ministro dell’ambiente Clini vuole gli OGM!

Voci Dalla Strada

Clini apre agli OGM, la replica delle associazioni. “In Italia bisogna aprire una seria riflessione che deve coinvolgere la ricerca e la produzione agricola sul ruolo dell'ingegneria genetica e di alcune possibili applicazioni degli Ogm”. In un'intervista al Corriere della Sera, il ministro dell'Ambiente Corrado Clini si dichiara favorevole ad un'apertura nei confronti degli organismi geneticamente modificati.

Secondo le dichiarazioni del ministro, senza l'ingegneria genetica l'Italia non avrebbe oggi alcuni dei suoi prodotti più tipici (tra cui il grano duro, il riso Carnaroli, il pomodoro San Marzano, il basilico ligure, la vite Nero D'Avola, la cipolla rossa di Tropea, il broccolo romanesco), “ottenuti grazie agli incroci e con la mutagenesi sui semi”. La chiusura bipartisan dell'Italia in tema di OGM avrebbe ostacolato, a detta del ministro, la ricerca sull'ingegneria genetica applicata all'agricoltura, alla farmaceutica e al settore energetico.

martedì 21 febbraio 2012

"Stanno estromettendo la gente dalla propria terra con i soldi di tutti noi"

Voci dalla Strada

La Ong GRAIN è stata recentemente insignita del Premio Nobel Alternativo per la sua lotta contro l'accaparramento di terre, soprattutto da parte dalle multinazionali nei paesi in via di sviluppo. Abbiamo parlato con il coordinatore internazionale, Henk Hobbelink riguardo la sovranità alimentare, la lotta dei contadini e la biodiversità agricola.


Di Gloria Martìnez
Periodismo Humano

gal_4319"Cristian Ferreyra è stato ucciso da un proiettile sparato da due uomini armati di fronte alla sua casa e alla sua famiglia. Christian viveva a San Antonio, un villaggio a nord di Santiago del Estero in Argentina. Apparteneva ad una comunità agricola ed è stato membro di un'organizzazione partner, l'organizzazione indigena contadina MOCASE-Vía Campesina. Il suo crimine? Rifiutarsi di lasciare la sua terra d'origine per dar luogo ad una massiccia piantagione di soia, una delle numerose piantagioni che sono state incorporate nelle comunità rurali in Argentina negli ultimi dieci anni. Così i proprietari della piantagione lo fecero uccidere. Cristian aveva 25 anni".

Inizia così il discorso di ringraziamento di GRAIN dopo aver ricevuto il Right Livelihood Award noto come Premio Nobel Alternativo nel dicembre scorso.

GRAIN (Genetic Resources Action International) si definisce come una piccola organizzazione internazionale che sostiene gli agricoltori e i movimenti sociali, nelle loro lotte per ottenere sistemi alimentari basati sulla biodiversità e controllati dalla comunità.

Continua a leggere...»

Fonte: Voci dalla Strada 21 Febbraio 2012

lunedì 12 dicembre 2011

Le agenzie nucleari interamente controllate dall'industria nucleare, proprio come la Fed è proprietà delle banche associate

WashingtonsBlog

corrupted nuclear agencies Le banche della Federal Reserve sono  proprietà di banche private, e così la Fed cerca di fare gli interessi delle sue banche socie...e non necessariamente del popolo o della nazione .

Allo stesso modo - come documentato qui sotto - le agenzie nucleari sono possedute e controllate dall'industria nucleare, e sono a suo servizio ... invece che della salute pubblica o della sicurezza.

Membro del Congresso: c'è stato un "tentato colpo di stato" alla Commissione di Regolamentazione Nucleare

Ho notato la scorsa settimana:

I nuovi progetti di impianti degli Stati Uniti sono molto prossimi ad essere autorizzati dalla Commissione di Regolamentazione Nucleare senza alcuna modifica a Fukushima.

Ora sappiamo perché.

Il deputato Markey ha scritto ieri:

Come parte della sua inchiesta sulla sicurezza nucleare degli Stati Uniti, in corso dal crollo di Fukushima, oggi il deputato Edward J. Markey (D-Mass.) ... ha pubblicato un nuovo sensazionale rapporto che spiega come quattro Commissari della Nuclear Regulatory Commission (NRC) si sono accordati per prevenire e poi ritardare il lavoro dell'Unità di Crisi a Breve Termine della NRC su Fukushima, l'ente che ha il compito di formulare raccomandazioni per il miglioramento delle normative e dei processi della NRC dopo i crolli Fukushima ....

L'ufficio del deputato Markey ha recensito migliaia di pagine di documenti, tra cui email, corrispondenza, verbali di riunioni e votazioni, e ha scoperto uno sforzo concertato da parte dei Commissari William Magwood, Kristine Svinicki, William Ostendorff e George Apostolakis di minare gli sforzi della task force di Fukushima con la richiesta continua di studi supplementari, nel tentativo di ritardare l'erogazione e l'attuazione delle raccomandazioni finali della task force. I documenti mostrano anche aperta ostilità, da parte dei quattro commissari verso gli sforzi del presidente della NRC Greg Jaczko, ad attuare pienamente e rapidamente le raccomandazioni della task force, nonostante gli sforzi da parte del Presidente per mantenere gli altri quattro Commissari della NRC pienamente informati riguardo all'emergenza giapponese.

"Le azioni di questi quattro Commissari, da quando si è verificato il disastro nucleare di Fukushima, hanno provocato un crollo normativo che ha lasciato la parco nucleare americano e il grande pubblico a rischio", ha detto il deputato Markey. "Invece di fare ciò che hanno giurato di fare, questi quattro commissari hanno tentato un colpo di stato contro il presidente e hanno abdicato alle loro responsabilità nei confronti del pubblico americano di garantire la sicurezza dell'industria nucleare americana. Chiedo a questi quattro Commissari di fermare l'ostruzione, fare il loro lavoro e muoversi rapidamente per mettere in pratica pienamente le lezioni apprese dal disastro di Fukushima."

Una copia della relazione "Gestione del crollo: Come Quattro commissari della Nuclear Regulatory Commission hanno cospirato per ritardare e Indebolire la sicurezza dei reattori nucleari sulla scia di Fukushima" si puo trovare QUI.

Le importanti scoperte nel nuovo rapporto includono:

  • Quattro commissari della NRC hanno cercato di ritardare e ostacolare in vari modi la creazione della Near-Term Task Force della NRC su Fukushima;
  • Quattro Commissari della NRC hanno cospirato tra loro e con autorevoli personaggi della NRC, per ritardare il rilascio e alterare la relazione della Near-Term Task Force della NRC su Fukushima;
  • Gli altri Commissari della NRC hanno tentato di rallentare o impedire l'adozione delle raccomandazioni di sicurezza formulate dalla Near-Term Task Force della NRC su Fukushima ....
  • L'esame degli aggiornamenti di sicurezza di Fukushima non è l'unico problema relativo alla sicurezza al quale gli altri Commissari della NRC si sono opposti.

Il blog su energia e ambiente The Hills ieri ha segnalato:

[Il presidente della Nuclear Regulatory Commission, Gregory Jaczko] crede che la commissione "abbia adottato un approccio non molto protettivo della salute e della sicurezza pubblica, come credo sia necessario."

***

La commissione è stata in disaccordo negli ultimi mesi su come affrontare le raccomandazioni di una task force incaricata di rivalutare le norme di sicurezza nucleare del paese, alla luce del disastro alla centrale Fukushima Daiichi in Giappone.

Il rapporto ha invitato la Commissione ad apportare miglioramenti radicali all'"insieme dei requisiti normativi e delle iniziative di sicurezza esistenti." della NRC

Jaczko ha chiesto alla Commissione di valutare rapidamente il rapporto e di attuare le necessarie raccomandazioni. Ma i commissari, inizialmente, hanno fatto resistenza all'appello per un'azione rapida di Jaczko.

Rolling Stone ha sottolineato nel mese di aprile:

La NRC ha servito a lungo  l'industria nucleare come poco più di un cane di lusso, non volendo prendere misure restrittive per i reattori non sicuri. "L'agenzia è una sussidiaria interamente posseduta dal settore nucleare", afferma Victor Gilinsky, che ha servito nella Commissione durante la crisi di Three Mile Island nel 1979. Anche il presidente Obama ha denunciato l'NRC durante la campagna 2008, definendola un'"agenzia moribonda che deve essere rinnovata ed è diventata prigioniera delle industrie che essa regolamenta."

Nei prossimi anni, gli esperti avvertono che, le conseguenze dell'inerzia dell'agenzia nucleare potrebbero essere disastrose. "L'NRC ha sempre messo i profitti dell'industria al di sopra della sicurezza pubblica", spiega Arnie Gundersen, un ex dirigente nucleare che è diventato un informatore. "Di conseguenza, abbiamo una dozzina di Fukushima in attesa di accadere in America."

Ho scritto nel mese di aprile:

L'ingegnere nucleare Arnie Gundersen, Duane Peterson (presidente della VPIRG e coordinatore per la campagna per chiudere la centrale nucleare Vermont Yankee), il giornalista investigativo Harvey Wasserman e Paolo Gallay (direttore esecutivo del Riverkeeper) hanno sottolineano in una tavola rotonda:

  • La NRC non vuole nemmeno iniziare a condurre il suo studio sismico sulla centrale nucleare Indian Point a New York fino a dopo che la nuova licenza non sarà completa nel 2013, perché la NRC non considera un grande terremoto "un grave rischio"
  • Il deputato Markey ha detto che c'è un insabbiamento. In particolare, Markey sostiene che il capo dell'NRC ha detto a tutti di non scrivere i rischi che scoprono per un terremoto superiore a 6.0 (l'impianto è stato costruito solo per sopravvivere a un terremoto di 6.0)
  • La NRC è totalmente prigioniera dell'industria
  • La NRC non ha mai respinto la richiesta di rinnovare la licenza ad una centrale nucleare negli Stati Uniti. Il rinnovo della licenza è solo un processo burocratico, non c'è un rapporto con la sicurezza.
  • Le ipotesi della NRC riguardanti un caso di peggior incidente sono ridicole. Per esempio, l'NRC ritiene che solo l'1% del combustibile potrebbe fondere, mentre a Fukushima si è fuso il 70%. L'NRC non ammette alcuna perdita di contenimento, mentre c'è stata una grave perdita di contenimento nei reattori 1-3 (specialmente 2) a Fukushima.
  • "Se ci fosse un libero mercato dell'energia, l'energia nucleare sarebbe finita ... subito". I proprietari di impianti nucleari non possono ottenere l'assicurazione, ma possono operare solo perché il governo degli Stati Uniti fornisce assicurazioni con i soldi dei contribuenti. Il governo ha inoltre concesso un tetto ridicolmente basso in materia di responsabilità
  • Se non avessimo sussidi per nucleare, carbone o petrolio, avremmo un'economia di energia pulita in questo momento
  • Abbiamo 4 reattori in California - 2 a San Onofre 2 a San Luis Obisbo - che sono vulnerabili a terremoti e tsunami [Aggiornamento: C'è una nuova iniziativa elettorale proposta in California di chiudere tutti i reattori nucleari nello stato. Vedi questo, questo e questo].
  • Nessuna agenzia statale o federale sa chi sarebbe il colpevole in caso di incidente a Indian Point. E' come la Keystone Cops

Il precursore dellla NRC - la Commissione per l'energia atomica - non era migliore :

Secondo qualsiasi criterio, il Dr. John Gofman è stato uno dei più grandi scienziati del 20° secolo. Gofman ha conseguito il dottorato in chimica nucleare e fisica, ed era anche un medico. Ha lavorato al Progetto Manhattan, ha collaborato a scoprire l'uranio-232 e -233 e ha dimostrato che sono fissili, ha contribuito a scoprire come estrarre plutonio e ha guidato il team che ha scoperto e caratterizzato le lipoproteine ​​nella genesi delle malattie cardiache.

Il Dr. Arthur R. Tamplin un dottore in biofisica, che è stato incaricato - come capogruppo della Divisione Biomedica presso il Lawrence Livermore National Laboratories - di prevedere la distribuzione finale all'interno della biosfera e negli esseri umani di ogni radionuclide prodotto nell'esplosione di un ordigno nucleare.

Nel 1963 la Commissione per l'Energia Atomica chiese a Gofman e Tamplin di intraprendere una serie di studi a lungo raggio sui pericoli potenziali che potrebbero derivare dall'"uso pacifico dell'atomo." Dissero la verità, e l'AEC, in risposta, lanciò una campagna vessatoria.

Che cosa dissero, e perché la AEC si dimostrò così ostile?

Gofman e Tamplin documentarono che bassi livelli di radiazioni possono causare il cancro e altre malattie , e sostenevano che le linee guida di sicurezza federali per esposizioni a bassi livelli doveva essere ridotta del 90 per cento.

Poichè  il principale consigliere e i principali finanziatori di Obama sono collegati con l'industria nucleare, la Casa Bianca ha anche fatto pressione in maniera energica per quattro nuove centrali nucleari negli Stati Uniti, anche se praticamente tutti gli attuali reattori nucleari negli Stati Uniti si basano sullo stesso progetto arcaico di Fukushima, e questo progetto non è stato scelto per ragioni di sicurezza, ma perché ha funzionato nei sottomarini della Marina, e ha prodotto plutonio per le armi nucleari. Anche se le stesse persone che hanno costruito e gestito Fukushima, realizzeranno e gestiranno le nuove strutture negli Stati Uniti.

(Anche altre agenzie statunitensi sono state catturate. Per esempio, l'EPA e la FDA fanno politica con le radiazioni. infatti, il blogger di Forbes Jeff McMahon e lo scrittore di Truthout  Mike Ludwig osservano entrambi  che i livelli di radiazioni consentiti dalla FDA per il latte e altri alimenti sono 200 volte superiori ai livelli consentiti dall'EPA per l'acqua potabile, e si basano più su fattori  commerciali che di sicurezza.)

AIEA: Un altro truffatore dell'industria nucleare

La NRC non è l'unica agenzia nucleare controllata. Anche l'Agenzia internazionale dell'energia atomica serve solo a promuovere l'energia nucleare.

A Maggio ho scritto

L'intero scopo dell'AIEA - secondo il suo sito web - è quello di promuovere l'energia nucleare:

L'AIEA è il centro mondiale di cooperazione nel settore nucleare. E' stata istituita come organizzazione mondiale "Atomi per la Pace" nel 1957 all'interno della famiglia delle Nazioni Unite. L'Agenzia collabora con i suoi Stati membri e molteplici partners in tutto il mondo per promuovere le tecnologie nucleari, sicure e pacifiche.

Il Christian Science Monitor ha osservato a marzo:

[Lo specialista russo di incidenti nucleari Iouli Andreev, che come direttore dell'agenzia di bonifica Soviet Spetsatom, 25 anni fa ha contribuito agli sforzi per ripulire Chernobyl] ha anche accusato l'Aiea di essere troppo vicina alle corporazioni. "Questa è solo una falsa organizzazione in quanto qualunque organizzazione che dipende dall'industria nucleare - e l'AIEA dipende dall'industria nucleare - non può funzionare correttamente."

Bloomberg ha riferito ieri:

La [AIEA] classifica la sicurezza come una delle sue tre priorità, ma sta spendendo l'8,9 dei suoi 352 milioni di euro (469 milioni di dollari) del bilancio ordinario di quest'anno, per  mantenere gli impianti al sicuro da incidenti. Poichè concentra le risorse sulle altre due priorità - la cooperazione tecnica e la prevenzione della proliferazione di armi nucleari - l'AIEA perde un'opportunità per migliorare le carenze in sicurezza dei reattori, portate allo scoperto dal disastro Fukushima, ha detto Trevor Findlay, un ex diplomatico australiano.

"L'AIEA non ha colto l'occasione di questo evento terribile per promuovere il ruolo dell'agenzia per la sicurezza nucleare", ha detto Findlay ....

L'AIEA è stata fondata nel 1957 come organizzazione mondiale "Atomi per la pace" per promuovere tecnologia nucleare "protetta, sicura e pacifica", secondo il suo sito web. Uno staff di 2.300 persone lavorano al Segretariato dell'AIEA nella sua sede centrale.

***

La sua missione nasconde lo stesso conflitto del fallito regime per la sicurezza nucleare del Giappone: giocando sia il ruolo di promotore che di regolatore dell'energia atomica, secondo gli scienziati, diplomatici e analisti intervistati da Bloomberg News.

Circa la metà del bilancio dell'AIEA è dedicato a limitare l'uso di materiale nucleare per scopi militari, e l'agenzia ha speso un decennio ad indagare il programma atomico iraniano a causa del sospetto che il paese stia sviluppando armi.

Mentre l'agenzia prendeva di mira le armi, i crolli della centrale nucleare Fukushima Dai-Ichi della Tokyo Electric Power Co. hanno coronato anni di falsi rapporti sulla sicurezza e su incidenti mortali nell'industria dell'energia atomica in Giappone. L'Agenzia per la Sicurezza Nucleare e Industriale del paese era in una situazione di conflitto di interesse perché era sotto il controllo del Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria, che avevano il mandato di promuovere l'energia nucleare.

***

L'AIEA ha "accettato per anni la sovrapposizione tra regolamentazione e industria in Giappone", ha detto Johannis Noeggerath, presidente della Società svizzera dei professionisti della sicurezza nucleare e direttore del reattore statale di Leibstadt. "Hanno un problema di cultura della sicurezza".

***

Fin dal suo arrivo al potere nel 2009, Amano ha speso cinque volte più soldi per la lotta al terrorismo e per prevenire la proliferazione che per rendere più sicuri i 450 reattori nucleari del mondo, come mostrano i dati delle Nazioni Unite.

La Divisione per la sicurezza dell'agenzia ha guadagnato poco rispetto, secondo le comunicazioni diplomatiche degli Stati Uniti che descrivono il reparto come un canale di marketing per i paesi che cercano di vendere la tecnologia atomica.

***

Hanno anche messo in dubbio le credenziali di Tomihiro Taniguchi, ex capo per la sicurezza dell'AIEA che ha contribuito a creare il regime normativo in Giappone, che viene accusato di mancanze che hanno portato al disastro di Fukushima.

***

La Divisione per la sicurezza nucleare dell'AIEA aveva minimizzato la minaccia di disastri naturali. Nel 2010, primo anno pieno del direttore generale in carica, la spesa anti-terrorismo è salita a tre volte il tasso di spesa per la sicurezza.

"Tsunami, inondazioni, uragani e terremoti hanno colpito molte parti del mondo e gli impianti nucleari in tutto il mondo hanno risposto mirabilmente", ha dichiarato Taniguchi in un discorso del dicembre 2005. "Le caratteristiche di progettazione e operative hanno garantito  che condizioni naturali estreme non metterebbero a repentaglio la sicurezza."

Taniguchi è stato anche un dirigente del Nuclear Power Engineering Corp. del Giappone, che promuove il consenso pubblico sul funzionamento di impianti di energia atomica, prima di entrare nell'AIEA.

La stessa missione dell'AIEA di promuovere l'energia atomica può anche essere in contraddizione con la Convenzione sulla sicurezza nucleare.

"Ogni parte contraente adotta le opportune misure per garantire un'effettiva separazione tra le funzioni dell'organismo di regolamentazione e quelle di ogni altro ente o organizzazione incaricato della promozione o dell'uso dell'energia nucleare", dice l'articolo 8.2 della Convenzione.

L'AIEA Controlla l'Organizzazione Mondiale della Sanità sulle radiazioni

Ho osservato nel mese di aprile:

E' certo che l'Organizzazione mondiale della sanità sia una voce neutra?

Si potrebbe pensare di si. Ma, come sottolinea il medico Helen Caldicott:

C'è confusione diffusa circa il ruolo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e la Commissione internazionale per l'energia atomica. Monbiot esprime sorpresa per il fatto che un affiliato del corpo delle Nazioni Unite come l'OMS potrebbe essere sotto l'influenza del settore nucleare, causando la parzialità dei suoi rapporti in materia di energia nucleare. Eppure è proprio così.

Nei primi giorni del nucleare, l'OMS ha espresso dichiarazioni schiette sui rischi delle radiazioni, ad esempio ha avvertito nel 1956: "Il patrimonio genetico è la proprietà più preziosa per gli esseri umani. Esso determina la vita dei nostri discendenti, la salute e lo sviluppo armonioso delle generazioni future. In qualità di esperti, noi affermiamo che la salute delle generazioni future è minacciata dal crescente sviluppo del settore nucleare e dalle fonti di radiazioni. "

Dopo il 1959, l'organizzazione non ha più fatto dichiarazioni sulla salute e la radioattività.

Cos'è successo?

Il 28 maggio 1959, alla 12° Assemblea Mondiale della Sanità, l'OMS ha elaborato un accordo con l'Agenzia internazionale dell'energia atomica. Una clausola di questo accordo, afferma l'OMS, garantisce in modo efficace il diritto di approvazione preventiva su ogni ricerca che potrebbe intraprendere o relazionare l'AIEA - un gruppo che molte persone, tra cui giornalisti, credono sia un osservatore neutrale, ma, di fatto, è un difensore dell'industria nucleare. I suoi documenti fondanti affermano: "L'agenzia si adopera per accelerare ed accrescere il contributo dell'energia atomica alle cause della pace, della salute e della prosperità nel mondo"

La sottomissione dell'OMS alla'AIEA è ampiamente nota nella comunità scientifica delle radiazioni, cosa che Monbiot ha scelto di ignorare. Ma chiaramente non è l'unica questione sulla quale è ignorante, dopo il suo apparente esame di tre giorni del vasto corpo di informazioni scientifiche su radiazioni e radioattività. La confusione che lui e gli altri apologisti dell'industria nucleare seminano sui rischi delle radiazioni è molto simile al modo in cui l'industria del tabacco ha diffuso disinformazione e menzogne ​​sui veri effetti del fumo.

Nonostante le loro affermazioni, sono loro, non il "movimento anti-nucleare", che stanno "fuorviando il mondo sugli impatti delle radiazioni sulla salute umana".

L'esperto di radiazioni Dr. Christopher Busby è d'accordo :

L'ultima cosa che [i sostenitori delle armi nucleari e dell'energia nucleare] volevano era che medici ed epidemiologi fermassero il loro divertimento. L'AIEA e l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) hanno firmato un accordo nel 1959 per rimuovere tutte le ricerche sull'argomento fatte dai medici dell'OMS, dagli scienziati dell'atomo, dai fisici dell'AIEA: questo accordo è ancora in vigore. Le organizzazioni delle Nazioni Unite non fanno riferimento a, o citano, alcuno studio scientifico, che dimostri che le loro dichiarazioni su Chernobyl sono false. C'è un enorme divario tra il quadro dipinto dalle Nazioni Unite, l'AIEA, l'ICRP e il mondo reale. E il mondo reale è sempre più oggetto di studio e si stanno pubblicando rapporti nella letteratura scientifica: ma nessuna delle autorità responsabili per la cura del pubblico presta attenzione a queste prove.

In effetti un accordo tra l'AIEA e l'OMS afferma che l'OMS non può fare ricerca sugli effetti sulla salute delle radiazioni o sulle conseguenze degli incidenti nucleari se l'AIEA non è d'accordo (2:30 nel video seguente) e l'ex capo dell'OMS ammette che l'OMS  risponde all'AIEA (7:00 in video):

ICRP: Un altro portavoce dell'industria

Anche la Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica è legata al settore nucleare. Ho riportato nel mese di aprile:

La Lettera di Townsend per Medici e Pazienti riportava nel 2002:

Uno dei primi cinque 'fisici della salute' ad impostare gli standard di sicurezza per le radiazioni è stato Karl Z. Morgan. Il dottor Morgan notificò alla Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP), di aver impostato altri standard per le radiazioni. Diresse anche la Divisione Fisica Sanitaria a Oak Ridge, dal 1944 fino al suo pensionamento nel 1972. Negli ultimi anni, il Dott. Morgan ha pubblicamente criticato l'ICRP per non aver protetto la salute umana. In un articolo del 1994 per l'American Journal of Industrial Medicine, il Dott. Morgan ha scritto: "Il periodo di test atmosferici con armi nucleari da parte degli Stati Uniti, Regno Unito,  Francia e URSS è una pagina triste nella storia dell'uomo civilizzato. Senza dubbio, fu la causa di centinaia di migliaia di morti per cancro. Eppure c'è stato un silenzio totale da parte del ICRP. In questi anni (1960-1965), la maggior parte dei membri dell'ICRP ha lavorato direttamente con l'industria delle armi nucleari o, indirettamente, ha ricevuto la maggior parte dei finanziamenti per le sue ricerche da questo settore".

L'alleanza dell'ICRP con l'industria nucleare comprende legami con il Congresso Internazionale di Radiologia. Nella sua autobiografia del 1999, Il Genio Arrabbiato:Passeggiata di un uomo attraverso l'età del nucleare (ISBN 0-8061-3122-5), il Dott. Morgan raccontò la sua preoccupazione per il rifiuto dell'ICRP di affrontare il pericolo di un'eccessiva esposizione ai raggi X durante le procedure diagnostiche e odontoiatriche. Fino all'approvazione della legge sul controllo delle radiazioni per la salute e la sicurezza del 1968, alcuni apparecchi a raggi-X utilizzati negli anni '50 e '60 emettevano 2-3 rem di raggi-X. Bassi dosaggi di raggi-X, come 1,6 rem, aumentano le probabilità di una donna di sviluppare il cancro, secondo uno studio del 1974 di Baruch Modan [Lancet (Feb. 23,1974), pp 277-279]. La legge non ha affrontato l'effetto cumulativo di multipli, consueti, e spesso inutili raggi-X.

Il fallimento mondiale

L'AIEA e l'NRC hanno capito abbastanza rapidamente che Fukushima era un disastro radiologico estremo, ma hanno nascosto al pubblico quelle informazioni per mesi, e tutte le agenzie nucleari in tutto il mondo hanno minimizzato la gravità di Fukushima.

In effetti, i governi di tutto il mondo hanno nascosto crolli nucleari per 50 anni.


Fonte: WashingtonsBlog 11 Dicembre 2011
Traduzione: Anna Moffa per
ilupidieinstein.blogspot.com

lunedì 14 giugno 2010

L’ecologia finanziaria (1997-2010)-Il pretesto climatico

Il pretesto climatico 3/3
di Thierry Meyssan*
6 Giugno 2010

Dopo essere servita a Henry Kissinger ed a Margaret Thatcher, la retorica ambientale è stata recuperata da Al Gore. Non si tratta di distogliere l’attenzione dalle guerre dell’impero US, né di restaurare la grandezza dell’impero britannico, ma di salvare il capitalismo anglosassone. In questa terza ed ultima parte dei suo studio sul discorso ecologista, Thierry Meyssan analizza la drammaturgia preparatoria del vertice della Terra del 2012 e la ribellione di Cochabamba.

Questo articolo segue: 
1. L’ecologia di guerra (1970-1982)
2. L’ecologia di mercato (1982-1996)

image


Nel suo film "2012", Roland Emmerich ritrae il dislocamento della crosta terrestre sotto le acque ed il salvataggio dei capitalisti più ricchi grazie a due arche di Noè moderne, mentre il resto dell’umanità perisce sotto le onde.



Il protocollo di Kyoto

Si ricorda che nel 1988 Margaret Thatcher aveva incitato il G7 a finanziare un Gruppo Intergovernativo sul mutamento climatico (IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change in inglese) sotto gli auspici del PNUA e dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale.

Nel suo primo rapporto, nel 1990, la IPCC considerava come « poco probabile » un aumento incondizionato dell’effetto serra « nei prossimi decenni o più ». Nel 1995, un secondo rapporto di questo organo politico riprende nuovamente l’ideologia del vertice di Rio e « suggerisce un’influenza rilevabile dell’attività umana sul clima planetario » [1].

image




Il presidente Bill Clinton (qui col vicepresidente Gore) ha firmato in pompa magna il Protocollo di Kyoto, ma ha dato discretamente istruzioni ai congressisti democratici affinché non sia ratificato dagli Stati Uniti.







Seguono con cadenza annuale delle conferenze dell’ONU sul cambiamento climatico. Quella di Kyoto (Giappone), nel dicembre 1997, elabora un Protocollo tramite il quale gli Stati firmatari s’impegnano volontariamente a ridurre le loro emissioni di gas ad effetto serra; principalmente il diossido di carbonio (CO2), ma anche altri cinque gas: il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O), l’esafloruro di zolfo (SF6), i fluorocarburi (FC) e gli idroclorofluorocarburi.

Anche per gli Stati che non credono ad un’influenza significativa dell’attività umana sul clima, questo Protocollo è una buona cosa poiché li spinge ad un miglior utilizzo delle risorse energetiche non rinnovabili. Tuttavia, sembra ben difficile agli Stati in via di sviluppo modernizzare le loro industrie affinché consumino meno energia e siano meno inquinanti. Prendendo atto che questi Stati, non avendo che un’industria embrionale, rilasciano pochi gas serra mentre hanno bisogno di aiuto finanziario dotarsi di industrie econome e pulite, il Protocollo istituisce un Fondo di adattamento gestito dalla Banca Mondiale ed un sistema di permessi negoziabili. Ogni Stato riceve dei permessi di rilascio di gas serra che esso ripartisce tra le industrie. Gli Stati in via di sviluppo, che non utilizzano la totalità dei loro permessi, possono rivenderli agli Stati sviluppati che inquinano più di quanto concesso. Con le entrate della rivendita, essi possono finanziare il loro adattamento industriale.

L’idea sembra virtuosa, ma il diavolo si nasconde nei dettagli: la creazione di un mercato dei permessi negoziabili apre la strada ad una finanziarizzazione supplementare dell’economia e, partendo qui, a delle nuove possibilità per proseguire col saccheggio dei paesi poveri. In tutta ipocrisia, Bill Clinton firma il Protocollo di Kyoto, ma dà istruzioni ai suoi parlamentari di non ratificarlo. Il Senato statunitense lo respinge all’unanimità. Durante il periodo della ratifica del Protocollo, gli Stati Uniti si impegnano nell’organizzare il mercato dei permessi negoziabili, sebbene essi non abbiano l’intenzione di sottostare alle esigenze comuni se non il più tardi possibile.

Alcuni studi preparatori sono sovvenzionati da un’associazione caritatevole, la Joyce Foundation. Essi sono diretti da Richard L. Sandor, un economista repubblicano che ha condotto un doppia carriera di trader (Kidder Peabody, IndoSuez, Drexel Burnham Lambert) e di accademico (Berkeley, Stanford, Northwestern, Columbia).

image






Allora pubblicamente sconosciuto, il giurista Barack Obama ha redatto gli statuti del Borsa mondiale dei diritti di emissione di gas a effetto serra.






In definitiva, una holding – la Climate Exchange, viene creata sotto forma di una società di diritto britannico di tipo Public Limited Company (ovverosia, le sue quote sono state vendute in occasione di un appello pubblico e la responsabilità dei suoi azionari è limitata agli apporti). Il suo statuto è redatto da un amministratore della Joyce Foundation, un giurista allora totalmente sconosciuto al grande pubblico, Barack Obama. L’appello pubblico agli investitori viene lanciato dall’ex vice-presidente degli Stati Uniti, Al Gore, e da David Blood (ex direttore della banca Goldman Sachs).

Al termine dell’operazione, Gore e Blood creano a Londra un fondo di investimento ecologico, Generation Investment Management (GIM). A tal fine, si associano con Peter Harris (ex direttore di gabinetto di Al Gore), Mark Ferguson e Peter Knight (due ex assistenti di Blood presso la Goldman Sachs) ed infine con Henry Paulson (all’epoca direttore generale di Goldman Sachs, ma che si ritirerà quando diverrà il segretario al Tesoro dell’amministrazione Bush).

Il Climate Exchange Plc apre alle Borse di Chigago (Stati Uniti) e Londra (Regno Unito), così come delle filiali a Montreal (Canada), Tianjin (Cina) e Sydney (Australia).

Accumulando le azioni bloccate in occasione della creazione della holding con quelle che ha acquisito dopo l’appello pubblico, Richard Sandor detiene quasi il quinto delle azioni. Il resto è principalmente diviso tra mega fondi speculativi: Invesco, BlackRock, Intercontinental Exchange (di cui Sandor è anche amministratore), General Investment Management e DWP Bank. La capitalizzazione borsistica ammonta oggi a più di 400 milioni di sterline. I dividendi versati agli azionisti nel corso dell’anno 2008 ammontano a 6.3 milioni di sterline.

Ingenuamente, i membri dell’Unione Europea sono i primi ad aderire alla teoria dell’origine umana del riscaldamento climatico e a ratificare il Protocollo. Ma, affinché entri in vigore, hanno bisogno della Russia. Quest’ultima non ha nulla da temere in quanto il tetto di emissioni assegnatole non le è vincolante, visto il suo arretramento industriale dopo la dissoluzione dell’URSS. Essa si fa tuttavia pregare, per poter chiedere in cambio l’appoggio dell’Unione Europea per la sua adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio. Alla fine, il Protocollo entra in vigore nel 2005.

2002: il quarto « vertice della Terra » a Johannesburg e il richiamo delle priorità di Jacques Chirac

Il vertice decennale di Johannesburg (Africa del Sud) non interessa gli Stati Uniti più di quello di Nairobi. La loro agenda del momento è orientata esclusivamente verso la guerra globale al terrorismo. Le questioni ambientali devono attendere. George W. Bush evita la trasferta e invia il segretario di Stato Colin Powell a pronunciare un breve discorso, mentre l’equipaggio impaziente del suo aereo accende i motori.

La conferenza abbandona lo stile kermesse internazionale di Rio e si concentra su dei temi precisi: l’accesso all’acqua e alla sanità, l’esaurimento in arrivo ed il prezzo delle energie non rinnovabili, l’ecologia dell’agricoltura, la diversità delle specie animali. Il clima non è che una questione tra molte altre.

image






A Johannesburg, Jacques Chirac chiede un cambio di priorità: l’urgenza non è la caccia a Bin Laden, ma lo sviluppo pulito.






Il vertice diventa subito teatro di uno scontro quando il presidente francese Jacques Chirac esclama: « La nostra casa brucia e noi guardiamo altrove. La natura, mutilata, troppo sfruttata, non pare più ricostituirsi e noi ci rifiutiamo di ammetterlo. L’umanità soffre. Soffre di cattivo sviluppo, al Nord come al Sud, e noi restiamo indifferenti » [2]. Il suo discorso suona come una requisitoria contro gli Stati Uniti. No, la caccia a Osama Bin Laden non è la priorità, ma è lo sviluppo dei paesi poveri e l’accesso da parte di tutti ai beni essenziali.

Furiosi, gli alti funzionari della delegazione americana sabotano i negoziati. Mentre sta istallando il centro di tortura di Guantanamo e le prigioni segrete in 66 paesi, l’amministrazione Bush si erge ad esempio morale e condiziona tutti gli impegni da parte sua a delle concessioni degli Stati del sud in materia di diritti dell’uomo e di lotta contro il terrorismo. Nessun importante documento finale viene adottato.

Copenaghen, aspettando il vertice della Terra del 2012

È nel 2012 che dovrebbe tenersi il quinto vertice della Terra e la revisione del Protocollo di Kyoto. Tuttavia Washington e Londra hanno deciso di trasformare la XV conferenza sui cambiamenti climatici in un grande appuntamento intermediario. La nuova politica anglosassone intende utilizzare il riscaldamento climatico per far avanzare i suoi due maggiori obiettivi: salvare il capitalismo e appropriarsi della facoltà dell’ONU a scrivere il diritto internazionale.

Bisogna constatare che l’economia statunitense è in panne e non sembra uscire dalla sua crisi interna. Gli statunitensi non producono più grandi cose, eccetto le armi, mentre i beni che consumano vengono fabbricati da un Cina sempre più prospera. La prima soluzione risiede in un cambiamento del capitalismo. È giunto il tempo di rilanciare la speculazione orientandola verso i permessi di inquinare negoziabili, di rilanciare il consumo coi prodotti ecologici e di rilanciare il lavoro con i lavoro verdi [3].

D’altra parte, incontrando la globalizzazione forzata sempre più resistenze, conviene farla accettare presentandola in altro modo. Si dirà che le tematiche ambientali necessitano di un governo globale, e che gli Stati Uniti devono assumerne il comando. Perciò, bisogna prima di tutto dimostrare l’inefficacia dell’ONU in materia.

image




L’ex-vicepresidente degli Stati Uniti, Al Gore, diventato consigliere speciale della Corona Britannica, ha ottenuto il Premio Nobel della Pace per il suo film propagandistico "Una scomoda verità".

 

 


La conferenza di Copenaghen è stata preceduta da una lunga a potente campagna di propaganda. A cominciare dal film di Al Gore, An Inconvenient Truth, presentato al Festival di Cannes 2006, e che gli è valso il premio Nobel per la pace nel 2007. L’ex vice presidente degli Stati Uniti, di cui si è dimenticato il doppio gioco in merito al Protocollo di Kyoto, si presenta come un convinto militante. Per difendere la sua nobile causa, egli vi consacrerebbe volentieri il suo tempo libero. In realtà, ha realizzato questo documentario ed intrapreso una tournée promozionale in qualità di consigliere pagato dalla Corona britannica, vero committente dell’operazione. Al Gore è uno specialista della manipolazione delle masse. È lui che aveva architettato, alla fine del XX secolo, la grande angoscia millenarista del « millennium bug ». Aveva all’epoca stimolato la creazione di un gruppo di esperti dell’ONU, l’IY2KCC – in tutti i punti comparabile al IPCC – per dare l’apparenza di un consenso scientifico attorno ad un problema minore gonfiato ad arte [4].

Al film di Al Gore si aggiungono altri documentari e fiction. Così, il film Home del fotografo francese Yann Arthus-Bertrand, è diffuso a livello mondiale dal PNUA, il 5 giugno 2009. O ancora, il film hollywoodiano del tedesco Roland Emmerich, 2012, in cui mette in scena l’affondamento della crosta terrestre sotto le acque ed il salvataggio dei capitalisti più ricchi grazie a due moderne arche di Noè, mentre i poveri vengono inghiottiti dai flutti.

In teoria la conferenza di Copenaghen doveva regolare la questione dei gas serra determinando dei tetti d’emissione e degli aiuti ai paesi in via di sviluppo. In realtà, Londra e Washington intendevano spingere gli europei a abbassare essi stessi i limiti fissati dal Protocollo di Kyoto – per aumentare il volume dei permessi negoziabili e quindi la speculazione borsistica – e far fallire la conferenza per preparare l’opinione pubblica mondiale ad una soluzione non di competenza ONU.

Molto a suo agio in questa mascherata, il presidente russo Dmitry Medvedev ha preparato un bluff che può costare caro al suo paese. Ha deciso di prendere un radicale e spontaneo impegno. Annuncia agli europei dell’ovest che Mosca si allinea alle loro esigenze e ridurrà le sue emissioni di gas serra dal 20 al 25% rispetto al 1990 entro il 2020. Meglio di così? Impossibile!

A parte il fatto che essendo le emissioni russe ridotte del 34% tra il 1990 e il 2007 a causa del crollo industriale dell’era Eltsine, il presunto impegno del Cremlino per la riduzione gli lascia la possibilità di un incremento che va dal 9 al 14%!

image



Contro le regole delle Nazioni Unite, Nicolas Sarkozy utilizza il pretesto dell’urgenza climatica per costituire un direttorio incaricato di redigere la dichiarazione finale della conferenza di Copenaghen al posto dell’assemblea generale.

 





Senza sorpresa, gli anglosassoni fanno avanzare le loro pedine appoggiandosi sul presidente francese Nicolas Sarkozy, contentissimo di vedersi affidare il ruolo di deus ex machina. Arrivando a riunione in corso, denuncia la mancanza di volontà dei suoi omologhi e convoca una riunione improvvisata con qualche capo di Stato e di governo [5]. Senza traduttori, seduti su scomode sedie, alcuni grandi del mondo si prestano al gioco. Su un angolo del tavolo in fòrmica, buttano giù buone intenzioni che vengono presentate come panacea di tutti i mali. Il « pianeta » è salvo, ognuno può tornare a casa propria. In realtà, questa messa in scena mira unicamente a preparare l’opinione pubblica mondiale alle decisioni che bisognerà imporre al « vertice della Terra » del 2012.

Completamente fuori dal coro, il presidente venezuelano Hugo Chàvez ripone in causa la problematica del vertice senza quindi scoraggiare le associazioni ecologiste che manifestano davanti il centro in cui si tiene la conferenza. Stigmatizza la ricetta sarkoziana che consiste nello stendere una dichiarazione finale tra Stati autoproclamatisi « responsabili », per poi ad imporla alla comunità internazionale. Denuncia una mascherata che permette ad un capitalismo senza coscienza di occultare le sue responsabilità e di rifarsi una verginità [6]. Riprende a sua volta uno slogan scandito dai manifestanti all’esterno: « Non cambiate il clima, cambiate il sistema! ».

Cochabamba, l’anti-Copenaghen

Il suo omologo boliviano Evo Morales trae delle conclusioni del vertice di Copenaghen. È chiaro a suo avviso che le grandi potenze giocano con l’ambiente. Su questo tema, come su ben altri, intendono fare i loro affari tra loro a scapito del terzo mondo. Tuttavia, la presenza di una folla di militanti delle associazioni all’esterno della conferenza lascia sperare in una volontà planetaria ben diversa.

Il presidente Morales convoca allora una « Conferenza Mondiale dei Popoli sul cambiamento climatico e i diritti della Terra Madre ». Si tiene quattro mesi dopo a Cochabamba (Bolivia). Superando tutte le previsioni, più di 30 000 persone vi partecipano e 348 governi vi si fanno rappresentare. Il suo ambiente ricorda allo stesso tempo il vertice della Terra di Rio e i forum sociali mondiali. Ma ciò che è in gioco è differente. A Rio, il gabinetto delle relazioni pubbliche Burson-Marsteller aveva valorizzato alcune associazioni per legittimare le decisioni prese a porte chiuse. A Cochabamba, è il contrario: le associazioni che sono state escluse dalla conferenza di Copenaghen sono divenute decidenti. Il confronto coi forum sociali non funziona più: essi intendono contestare il Forum economico di Davos e si sono esiliati all’altro capo del mondo per evitare gli scontri che si sono visti in Svizzera. Questa volta, è l’ONU che si contesta. Evo Morales ha preso atto del fiasco di Copenaghen e della volontà delle grandi potenze di passare oltre le assemblee generali. Egli si appoggia sulla società civile contro i governi occidentali.

Evo Morales ed il suo ministro degli affari esteri David Choquehuanca affrontano le tematiche ambientali a partire dalla loro cultura di indiani aymara [7]. Mentre gli occidentali dicono di sapere quanto occorre limitare le emissioni di gas serra per non perturbare più il clima, essi affermano che non si più continuare con tali emissioni quando esse sono ritenute pericolose, che sia vero o falso. Rompendo con la logica dominante, rigettano il principio dei permessi negoziabili. Per loro, non si dovrebbe permettere, e ancor meno vendere, ciò che è considerato disastroso. A partire da ciò, essi presentano un completo cambiamento di paradigma. Gli Stati sviluppati, i loro eserciti e le loro imprese multinazionali, hanno ferito la terra adottiva, mettendo in pericolo tutta l’umanità, mentre i popoli autoctoni hanno dato prova della loro capacità a preservare la Terra Madre. La soluzione è dunque politica: la gestione dei grandi spazi deve essere restituita ai popoli autoctoni, mentre le multinazionali devono rispondere dei danni che hanno commesso di fronte ad un tribunale internazionale.

image


La conferenza di Cochabamba afferma la capacità dei popoli autoctoni di riuscire là dove gli Occidentali hanno fallito. Da sinistra a destra: Hugo Chávez, Davide Choquehuanca e Evo Morales.




La Conferenza dei Popoli chiama all’organizzazione di un referendum mondiale per istituire una Giustizia climatica ed ambientale, e per abolire il sistema capitalista.

Secondo un metodo già applicato a numerosi vertici internazionali che sfuggono al controllo degli anglosassoni, una campagna mediatica viene immediatamente lanciata da Washington per soffocare il messaggio. Si sviluppa una polemica sui propositi deviati del presidente Morales [8]. Comunque sia, l’ideologia occidentale verde non ottiene più l’unanimità.

L’albero che nasconde la foresta

Durante i 40 anni di discussione ONU circa l’ambiente, le cose non sono affatto migliorate, al contrario. Ma è stato realizzato un incredibile insieme di abili trucchi: la responsabilità degli Stati è stata dimenticata, quella delle multinazionali è stata occultata, mentre quelle degli individui è stata stigmatizzata. L’albero nasconde la foresta.

Nei vertici internazionali, nessuno tenta di valutare il costo energetico delle guerre in Afghanistan e in Iraq, includendo il ponte aereo quotidiano che permette di trasportare la logistica degli Stati Uniti sul campo di battaglia, compresa la razione per i soldati.

Nessuno misura le superfici abitabili contaminate dalle munizioni all’uranio impoverito, dai Balcani alla Somalia, passando per il Grande Medio Oriente.

Nessuno ricorda le superfici agricole distrutte dalle fumigazioni nell’ambito della guerra alle droghe, in America Latina o in Asia Centrale; né quelle rese sterili dallo spargimento dell’agente arancio, dalla giungla vietnamita ai palmeti iracheni.

Fino alla conferenza di Cochabamba, la coscienza collettiva ha dimenticato l’evidenza che i maggiori colpi all’ambiente non sono la conseguenza di stili di vita specifici, né dell’industria civile, ma delle guerre intraprese per permettere alle multinazionali di sfruttare le risorse naturali, e lo sfruttamento senza scrupoli di tali risorse da queste multinazionali per alimentare gli eserciti imperiali. Ciò ci riporta al nostro punto di partenza, quando U Thant proclamava il « giorno della Terra » per protestare contro la guerra in Vietnam.

Thierry Meyssan
*Giornalista e scrittore, presidente del Réseau Voltaire.

Traduzione a cura di Matteo Sardini (Eurasia Rivista)


[1] Tutti i rapporti dell’IPCC sono disponibili in inglese, francese e spagnolo sul sito internet del Gruppo.

[2] « Discours de Jacques Chirac au sommet mondial sur le développement durable de Johannesburg », 2 settembre 2002.

[3] « La muta della finanza mondiale e la speculazione verde », di Jean-Michel Vernochet, Rete Voltaire, 8 aprile 2010.

[4] « Il n’y a pas de consensus scientifique à l’ONU », di Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 17 dicembre 2009.

[5] « Intervention au sommet de Copenhague sur le climat », di Nicolas Sarkozy, Réseau Voltaire, 17 dicembre 2009.

[6] « Discurso en Copenhague », di Hugo Chávez Frías, Red Voltaire, 16 dicembre 2009.

[7] Vedere la sua tribuna libera sul Los Angeles Times: « Combating climate change : lessons from the world’s indigenous peoples »  (disponibile sul dito di Voltaire Network)

[8] Evo Morales aveva denunciato le conseguenze sanitarie per gli uomini delle carni agli ormoni femminili. I suoi propositi sono interpretati come omofobi.
Questa tecnica di screditamento è classica. Viene in mente pensando alla campagna mediatica contro Papa Giovanni Paolo II dopo il suo discorso alla Grande Moschea di Damasco o a quella contro il primo ministro malese in seguito al suo discorso davanti la Conferenza Islamica.

Fonte:voltairenet.org