Il 13 aprile uscirà nelle sale cinematografiche il film "Diaz" del regista Daniele Vicari.
Il film ricostruisce i tragici giorni del G8 di Genova del 2001 concentrandosi, in particolare, sulla notte del 21 luglio, quando centinaia di poliziotti fecero irruzione all'interno della Scuola Diaz, dove riposavano centinaia di manifestanti. Fu un autentico massacro, una "macelleria messicana" ai danni di attivisti intermi.
Amnesty International nel 2002 richiese ufficialmente un'indagine sull'operato delle forze dell'ordine nella gestione del vertice del G8, non esitando a definire i "fatti di Genova" come "la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale".
Lo Stato Italiano subì, negli anni successivi, una serie di condanne in sede civile per gli abusi commessi dalle forze dell'ordine. Tuttavia circa 250 procedimenti furono archiviati per l'impossibilità di identificare gli agenti responsabili delle violenze.
Ebbene, il film "Diaz" prova a raccontare quei drammatici giorni del 2001. A lasciare perplessi, tuttavia, è una circolare diramata dal Ministero dell'Interno il 15 marzo scorso.
La circolare è evidentemente un tentativo di censurare quegli uomini delle forze dell'ordine che volessero offrire testimonianze su quanto accaduto a Genova.
In un articolo scritto per il quotidiano Paese Sera Mirko Carletti, Dirigente Sindacale Silp
(il sindacato dei lavoratori della polizia), ha dichiarato:
"L’intervento ministeriale appare più una grave interruzione del percorso di democratizzazione della polizia a 30 anni dalla sua smilitarizzazione. Un’amministrazione che si chiude evitando il confronto si allontana sempre di più da quell’idea di “polizia fra la gente” che sembrava indicare la via democratica da tutti desiderata.”
Fonte: I segreti della casta 3 Aprile 2012
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