venerdì 13 aprile 2012

Il governo Monti dice bugie, diffondono dati falsi. Sta iniziando la pericolosa deriva di un governo autoritario.

di Sergio Di Cori Modigliani
sergiodicorimodiglianji.blogspot.it

montiUna giornata all’insegna di una totale ubriacatura di falsi. E di falsificazioni.

In termini di Teoria dei Mass Media, sintetizzata, sarebbe questa la fase due dell’attuale governo italiano, quella succeduta al “decreto salva-Italia” (?????????? Si sono dimenticati di spiegare chi ha salvato chi, come, dove, quando e per quanto) e che il nostro baldo ragionier Mario Monti, a metà gennaio, ebbe la sfrontatezza di definire “la fase della crescita e dello sviluppo”.

Stanno lanciando la moda della “sistematica produzione di falsi”.

Avendo capito di non essere assolutamente in grado né di gestire l’attuale travaglio del paese, né tantomeno sviluppare delle idee creative per il bene comune della nazione, dando fiato all’economia, rilanciando gli investimenti e allargando l’occupazione aprendo il mercato del lavoro, il governo si dedica ormai sistematicamente alla produzione di falsi. Dimostrati e dimostrabili anche da un bambino.

Da questo punto di vista, il governo Monti segna e segnala un grado di perversione dittatoriale più estremo di quello berlusconiano. Il sultano di Arcore, infatti, pur coagulando su di sé consensi e applausi collettivi, non aveva mai avuto né la supponenza né l’arroganza di presentare il proprio governo come una compagine di individui pensanti, responsabili, lungimiranti e competenti. Anzi. Mafiosi, faccendieri, furbastri e belle gnocche erano la consueta rappresentazione della classe politica dirigente italiota. Esibita ed esaltata sfacciatamente, senza nascondersi: il trionfo dei parvenu piccolo-borghesi.

La gestione della comunicazione, infatti, sotto Berlusconi funzionava così: abbassare la quota collettiva di raziocinio, abbattere la Cultura, diseducare la nazione all’applicazione e alla elaborazione di pensiero argomentato, esaltare la volgarità becera, promuovere soltanto chi aderisce al consenso, negare l’esistenza della complessità minimizzando la realtà e riducendola a slogan di carattere pubblicitario, e infine, dulcis in fundo, sostituire il danaro come autentica moneta di scambio sociale elevandola a Valore Assoluto, sostituendola al merito e alla competenza tecnica. In tal modo lui si assicurava due obiettivi strategici contemporaneamente:
a) aveva la garanzia di vincere sempre, essendo la consistenza patrimoniale di Berlusconi talmente vasta da poter essere in grado di battere tutti su ogni terreno, dato che si giocava soltanto con e attraverso i soldi;
b) abbattere e cancellare il Senso e il Significato, prima dal dibattito, poi dal confronto, e infine dal pensiero; garantendosi in tal modo un sicuro semaforo verde per qualunque nefandezza, illegalità, ruberia, sconcio civico, perché gli atti, le leggi e le decisioni non venivano più né presentate né prese sulla base di un Senso (economico, politico, culturale, comune) né avevano alcun Significato reale (aumento della ricchezza nazionale, risoluzione dei problemi, sviluppo e progresso della nazione, miglioramento delle condizioni, promozione del made in Italy, progressione dell’etnia italiana come popolo e come nazione, investimento in settori strategici come istruzione e ricerca scientifica e innovazione). E’ stato il varo della pornografia civica: la promozione dell’oscenità comportamentale elevata a sistema e Norma.

In tal modo, il paese si è abituato a leggere la realtà come se in verità fosse una piece di Andrè Breton con la scenografia di Salvador Dalì e la regia di Luis Bunuel: un totale surrealismo, dove mascalzoni inseguiti dalla polizia diventavano ministri della giustizia, prostitute in carriera si occupavano di gestire le politiche familiari, ladroni compulsivi gestivano il Tesoro e la Finanza nazionale, gagà semi-analfabeti andavano a gestire i centri propulsivi della cultura, con dirigenti al comando della ricerca scientifica dotati di lauree acquistate on line a fior di soldoni. Il paese si è afflosciato e si è abituato.

Così, è stato narcotizzato.

Quando Mario Monti si è insediato con la sua variopinta squadra di professori seri, compunti, per la massa anonimi, gente che si capiva le lauree se le era conquistate studiando, frequentando l’università e andando a sostenere gli esami, con persone in grado di affrontare e sostenere confronti e  dibattiti sull’economia, sulla finanza, sul lavoro, sull’imprenditoria, sulla cultura, sull’ambiente, sulla società civile, abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo. Al primo giorno del suo insediamento, ricordo benissimo di essere stato uno dei suoi sostenitori.

Ci ha fatto sognare. Ci ha fatto credere che il Risveglio era alle porte.

Ma invece del Risveglio, hanno accelerato la deriva onirica trasformando la favoletta pseudo-narcisistica dell’Italia narcotizzata da Berlusconi in un incubo ipodato high tech.

“Io vi risolleverò dalla vergogna, dall’umiliazione, perché usciremo tutti insieme dal baratro che si apre dinanzi a noi, da questa immensa voragine del debito pubblico che ci sta mangiando vivi e riconquisteremo la credibilità internazionale diventando orgogliosi di essere un popolo, una nazione, proiettati verso un futuro di progresso sociale e di equità”.

Così Adolf Hitler parlava al suo comizio elettorale conclusivo nel febbraio del 1932, quando vinse le elezioni, parlando continuamente –un vero e proprio mantra ossessivo- di “baratro” di “mancanza di alternative” di “necessità di rigore” di “regole ferree”.

Il popolo tedesco venne ipnotizzato dall’idea del nazional-socialismo e l’espressione “progresso sociale ed equità” conquistò i cuori della classe operaia che spostò il 40% dei voti dai partiti di sinistra verso di lui. Adolf Hitler (così come in Italia aveva fatto Benito Mussolini dieci anni prima) conquistò il potere presentandosi come un liberista socialista.

Il resto è storia nota.

Non appena preso il potere, occupati i gangli produttivi, iniziò la sistematica produzione di falso e falsificazioni.

Ma allora non c’era la rete.

E davvero le alternative nell’accesso alle informazioni erano poche, minime.

Oggi, le alternative esistono eccome. E’ possibile comprendere, smascherare e denunciare i falsi. Non è facile neppure oggi, perché la truppa mediatica asservita (e ben pagata) partecipa al balletto. Ma si può controllare, verificare, parlarne. Dopodichè non è più possibile lamentarsi. Si prende atto che dicono il falso e si sceglie di sottrarsi.

Da questo punto di vista, ritengo l’attuale governo peggiore di quello di Berlusconi. Il sultano di Arcore ha scientificamente narcotizzato la nazione addormentandola. Mario Monti la sta gettando in un incubo elettronico con lo stesso identico obiettivo: impedirne il Risveglio per la riscossa nazionale.

Il governo ha iniziato prima dall’estero. Viaggi dai quali Monti ritornava sostenendo di essere adorato (il che non era vero) di aver ottenuto appoggi incondizionati per la propria politica (il che non era vero) addirittura correndo il rischio di incidenti diplomatici come la settimana scorsa con Obama a Seoul, con gli americani presi in contropiede perché non si erano resi conto che il ragionier Mario Monti è stato còlto da un delirio iper-egoico ed è convinto di essere talmente carismatico e onnipotente da poter dire qualunque cosa e sostenere qualunque affermazione senza tema di smentita.

In questo senso è peggio di Berlusconi & picciotti al seguito. Perché quella truppa (vedi la deriva cronachistica della Lega) ha visto la torta e ha approfittato proiettando le consuete fantasie piccolo-borghesi di gente minima: il lusso, i grandi alberghi, gli aereo-taxi, gli appartamenti, prostitute a pacchi, clientele, corruttela, bilanci truccati. Hanno esercitato il potere politico per avere “la robba”.

Mario Monti, invece, è stato còlto da un altro tipo di delirio, a mio avviso ben peggiore.

Immemore di sé, immune da ogni auto-consapevolezza e umiltà, ha finito (come nella splendida favola di Oscar Wilde) per identificarsi con la propria maschera, provandoci gusto, dimenticandosi di essere soltanto un ragioniere contabile che deve eseguire un còmpito e niente di più. Lui, invece, si è convinto di essere uno statista, e ancora peggio un economista. Non essendo né l’uno né l’altro (ovverossia: se lo è, è davvero un somaro) allora produce falsi. Non ha altra scelta.

Ma i Falsi sono pericolosi, perché aumentando la falsificazione si uccide il Senso.

Vanno denunciati quotidianamente. In maniera contundente e senza fronzoli.

Oltre agli esteri, abbiamo il campione delle falsificazioni sui dati dell’economia, del lavoro, dell’industria, della cultura. Falsi. Tutte bugie.

Conti alla mano, Mario Monti dice solo bugie.

Vediamone alcune.

1). Si alza la forbice dello spread e la responsabilità è attribuita alla Spagna. FALSO.

La verità è che dopo quattro mesi il disavanzo pubblico è aumentato, invece che diminuire, le manovre di Monti hanno prodotto il credit crunch (termine che indica la strozzatura del mercato perché lo stato è costretto a indebitarsi per pagare interessi di debito contratti precedentemente, avendo rinunciato al disavanzo di debito virtuoso per investire in infrastrutture e grandi opere per creare lavoro-mercato-occupazione, e così facendo si avvia al proprio fallimento annunciato) e i grandi istituti finanziari internazionali hanno capito che Monti trascinerà il paese alla rovina e quindi non acquistano più i nostri bpt se non a tassi alti perché stanno scommettendo sulla nostra rovina.

2). La nostra borsa va giù e la responsabilità è della speculazione. FALSO:

I fondamentali della nostra economia sono pessimi. I bilanci delle banche sono truccati. La Bce ha fatto avere, attraverso Mario Draghi, alle banche italiane la cifra di 325 miliardi di euro negli ultimi sei mesi affinchè si ricapitalizzassero e aprissero i crediti alle imprese. Le banche italiane hanno preso i soldi, hanno chiuso i rubinetti e li investono nella finanza speculativa ad alto rischio per recuperare, da bravi giocatori d’azzardo compulsivi, i soldi che hanno perso e il costo della politica (funzionari, ministri, faccendieri) di cui le banche si fanno carico per poter avere soldi cash senza che nessun governo chieda loro mai conto. Da tutte le piazze finanziarie del mondo arrivano massicci ordini di vendita sui titoli italiani, considerati ormai carta straccia. A novembre dell’anno scorso erano considerati titoli a rischio. Oggi sono stati tutti squalificati.

3). L’ufficio statistico del Ministero del Tesoro rivela che le prime 500 banche italiane sono proprietarie (attraverso le fondazioni) del 67% del patrimonio immobiliare italiano, corrispondente a un valore di mercato pari a circa 400 miliardi di euro. Monti ha dichiarato in data 20 gennaio 2012 di aver fatto applicare i parametri della BCE (“ce l’ha chiesto l’Europa”) per alzare le aliquote fiscali delle imprese finanziarie. FALSO. BUGIA.

Con postilla di decreto legge votato in fretta e furia a metà marzo, il governo ha dichiarato PER LEGGE che gli istituti bancari “sono esenti dall’applicazione dell’Imu in quanto enti deputati alla beneficenza sociale”. Il Tesoro, così ha rinunciato ad incassare 40 miliardi di euro.

4). Il governo ha dichiarato che l’82% dei cittadini italiani risultano proprietari di immobili. FALSO:

La realtà è che i proprietari immobiliari in Italia sono soltanto il 23%. Il restante 59% hanno un mutuo, decennale, ventennale, trentennale. Tutti gli immobili fanno parte del patrimonio delle banche che hanno erogato i mutui. La banca (legittima proprietaria) non paga l’Imu. La paga però il mutuato.

5). Il governo, attraverso la ministra Fornero ha dichiarato che gli esodati sono 64.000. FALSO.

L’ufficio centrale dell’Inps e l’ufficio statistico nazionale del Ministero del lavoro rivela che gli esodati risultano invece 174.000 al 31 gennaio 2012. Non esiste copertura finanziaria. Il governo STA TRUCCANDO IL BILANCIO COME AVEVA FATTO LA GRECIA.

6). In data 26 febbraio 2012, il governo ha dichiarato di aver provveduto “a far applicare la normativa corrente per l’immediato reintegro della dovuta tassazione alle quattro concessionarie che gestiscono la distribuzione e l’utilizzo delle macchinette elettroniche da gioco d’azzardo, le cosiddette slot”. FALSO.

Il governo ha rimandato la richiesta a fine settembre del 2012, in tal modo, favorendo la società Lottomatica (l’unica azienda che seguita a salire in borsa) ma soprattutto favorendo la criminalità organizzata e soprattutto la famiglia mafiosa di Catania, Corallo, che ne ha il monopolio. Il governo ha rinunciato a 60 miliardi di euro, tale è la cifra di cui il Tesoro è creditore, ma non ha dato ordine alla Finanza di recuperarli.

7). In data 31 gennaio 2012 il governo ha dichiarato di aver “diminuito sensibilmente l’uso delle auto blu facendo risparmiare complessivamente almeno 200 milioni di euro”. FALSO.

Le auto blu sono aumentate negli ultimi quattro mesi del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un aggravio di spesa complessiva (benzina, assicurazione, autisti, parcheggio) per lo Stato di ben 156 milioni di euro.

8). In data 18 marzo 2012 Mario Monti ha dichiarato “stiamo uscendo dalla crisi; l’eurozona ce l’ha fatta e in Italia ci sono già segni di ripresa industriale”. FALSO.

L’ufficio statistico del Ministero dell’Industria ha diffuso i dati nella giornata del 12 aprile 2012: l’industria italiana arretra del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una pesante contrazione del mercato che, secondo la maggior parte degli analisti finanziari, situa “il sistema economico Italia” più in là della recessione  e più vicina alla depressione. Soltanto la Grecia e il Portogallo hanno fatto peggio. Andando avanti così, entro tre anni l’intera industria manifatturiera italiana verrà spazzata via e nazioni come la Corea, il Brasile, l’Argentina, l’India occuperanno i mercati sostituendosi al made in Italy. Oggi, 13 aprile, la borsa valori di Milano va giù pesantemente proprio sui dati negativi dell’industria nazionale. Solo un pazzo investirebbe in borsa in Italia.

9). “La riforma del mercato del lavoro che abbiamo varato è stata considerata in tutto il mondo davvero rivoluzionaria: aumenterà l’occupazione e rilancerà l’economia liberalizzando l’accesso, in linea con i parametri più avanzati d’Europa”. Così ha detto Mario Monti in data 2 aprile 2012. FALSO.

L’attuale riforma del lavoro ingessa l’Italia, blocca l’occupazione, impedisce le assunzioni, facilita i licenziamenti, impedisce la mobilità di fatto. E’ stata attaccata in tutto il mondo, da posizioni di destra “Wall Street Journal”, da posizioni moderate di centro finanziario “Financial Times” da posizioni di sinistra “Washington Post” e “The Guardian”. E’ stata addirittura sbugiardata da Mario Draghi e da Christine Lagarde, il che è tutto dire: entrambi sono allarmati perché l’attuale governo sta peggiorando la situazione.

10). “Una delle azioni maggiormente propulsive del governo consiste nell’aver chiuso un accordo con l’ABI (ndr. Associazione Bancaria Italiana) per facilitare e imporre la trasparenza e liberalizzare la competitività del sistema bancario in Italia, peraltro solido e al sicuro”. Dichiarazione rilasciata in conferenza stampa in data 25 febbraio. FALSO.

L’attuale governo ha rinunciato a far applicare la normativa europea che impone la non eleggibilità di membri nei consigli direttivi e amministrativi delle banche concorrenti tra di loro. Nei primi 25 istituti di credito italiani, il 92% dei membri dirigenti detengono cariche in almeno 14 istituti diversi in concorrenza tra di loro, il che macella e maciulla il concetto di competitività, trasforma le banche in un luogo chiuso all’esterno e di fatto trasforma le transazioni azionarie alla borsa valori non in una libera compra-vendita basata su dati di mercato, bensì in un’azione burocratica dovuta a funzionari (tanto per fare un esempio) di Unicredit che acquistano o vendono azioni di Banca Intesa per poi acquistare o vendere azioni di Monte dei paschi di Siena o Banco Popolare, alzando o abbassando il titolo sulla base di fattori puramente speculativi. In tal modo, il controllo rimane nelle mani dei pochi e le spese a carico dell’utenza aumentano. In Italia le banche non competono tra di loro. I costi per i correntisti aumentano ingiustificatamente.

Cominciano a fornire dati falsi. Cominciano a irrigidirsi. Cominciano a diffondere una continua e costante falsificazione della realtà.

Lo fanno per trasformarla in un incubo e gestire le paure da loro stessi provocate.

La realtà è, invece, molto meglio.

In questo consiste il Risveglio: nell’accettare, identificare e vedere la Realtà.

Denunciamo i falsi. Sempre. Senza smettere. Senza passargliene una.

Restituiamo alla Verità e ai dati un valore oggettivo e condivisibile.

Armiamoci di pazienza e costruiamo piccoli centri di aggregazione per diffondere i dati veri, sbugiardare i tecnocrati falsari.

Finchè non crolleranno sotto il peso delle armi da loro stessi inventate per schiavizzarci: i piatti burocratici dati sulla finanza, sull’economia, sul lavoro, sulla spesa pubblica.

L’attuale governo fa acqua da tutte le parti.

Chi lo appoggia, se ne assumerà la responsabilità davanti a potenziali elettori.

Perchè chi vive sul falso nasconde un disegno autoritario.

E noi, in Italia, non abbiamo bisogno di persone "forti". Ne abbiamo avute fin troppe.

Abbiamo bisogno di persone autorevoli.

E' tutto un altro dire.

E' la differenza tra democrazia e dittatura.

E' la differenza tra Franklin Delano Roosevelt e Mario Monti, due uomini che si sono trovati al centro di una grave crisi socio-economica, ma che hanno scelto strade completamente diverse.

C'è chi ama il Buio. C'è chi è attratto dalla Luce.

Fonte: sergiodicorimodiglianji.blogspot.it 13 Aprile 2012

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati e quindi non saranno visibili immediatamente