mercoledì 11 aprile 2012

LA CONSULTA CONDANNA LE BANCHE

Fronte di liberazione dai banchieri

trilasoldi
© Libero Quotidiano Tratto da: dedominicis
Brutto colpo sull’anatocismo per le banche italiane da parte della Corte costituzionale. I giudici di palazzo della Consulta hanno dichiarato illegittima la norma, varata col decreto milleproroghe di fine 2010, con il quale era stato dato un colpo di spugna ai processi sugli interessi illegittimi praticati dagli istituti di credito.

La norma bocciata ieri regolava i termini di prescrizione del diritto ai risarcimenti per i calcoli illegittimi: ovvero dal compimento di ogni singola operazione e non dalla chiusura del conto corrente. Si trattava, nei fatti, di un favore all’industria bancaria, letteralmente sommersa da una valanga di cause che, in pratica, vennero annacquate per legge. Particolarmente contrari erano stati i Responsabili di Domenico Scilipoti che dopo un aspro confronto con il ministro Giulio Tremonti avevano poi comunque dato il loro via libera.

Fatto sta che da palazzo della Consulta è arrivata, dopo 15 mesi, una botta secca. I giudici sottolineano come «retrodatando il decorso del termine di prescrizione» e derogando dalle disposizioni del codice civile, la norma rende «asimmetrico il rapporto contrattuale di conto corrente» fra correntista e banca. Infatti «finisce per ridurre irragionevolmente l’arco temporale disponibile per l’esercizio dei diritti nascenti dal rapporto, pregiudicando la posizione giuridica dei correntisti che, nel contesto giuridico anteriore all’entrata in vigore della norma, abbiano avviato azioni dirette a ripetere somme illegittimamente addebitate». La Corte ritiene, in particolare, violato l’articolo 3 della Costituzione perchè la norma «non rispetta i principi generali di eguaglianza e ragionevolezza» Per i giudici poi «non è dato ravvisare quali sarebbero i motivi imperativi di interesse generale, idonei a giustificare l’effetto retroattivo della norma che, quindi, viola anche l’articolo 117» della Legge fondamentale dello Stato.

La saga dell’anatocismo – cioè degli interessi sugli interessi calcolati in maniera illegittima sui conti correnti che vanno in rosso – risale al 1999. In questo caso, la faccenda prende le mosse il 2 dicembre del 2010: la Corte di cassazione condanna le banche e dà ragione ai cittadini. A distanza di poche settimane, il Governo (all’epoca guidato da Silvio Berlusconi) ha rovesciato la pronuncia. Così il sistema bancario italiano non solo non ha dovuto restituire ingenti somme ai clienti (imprese e famiglie) che – classico caso di danno oltre la beffa – si sono visti addebitare in passivo interessi, di fatto, illegittimi.

Il decreto Milleprorghe fu immediatamente impugnato e spedito al vaglio del Giudice delle leggi. Lo schiaffone di ieri, secondo indiscrezioni, pare aver destabilizzato il sistema bancario. La stangata, stando ai calcoli delle associazioni dei consumatori, vale 4-5 miliardi di euro. Grande agitazione, dopo il depositi della sentenza della Corte, anche all’Abi, dove sono state rispolverate vecchie proiezioni per calcolare l’impatto effettivo sui bilanci.

La preoccupazione dei banchieri è immediatamente rimbalzata a palazzo Chigi. Non sarebbe da escludere, secondo alcuni addetti ai lavori, un altro decreto legge ad hoc in grado di ammorbidire gli effetti della pronuncia di incostituzionalità di ieri. Insomma, l’Esecutivo potrebbe mettere a disposizione delle banche un altro paracadute. Un altro. Solo un paio di settimane fa proprio con un intervento d’urgenza, l’Esecutivo di Mario Monti ha obbedito ai banchieri ripristinando le commissioni sui fidi. Si tratterebbe, quindi, di proseguire sulla stessa lunghezza d’onda. Ma guai a dire che l’Italia adesso è guidata da un «Governo di banchieri».

Fonte: Fronte di liberazione dai banchieri 10 Aprile 2012

2 commenti:

  1. Una gran bella vittoria! E' frutto della lotta di una Associazione: ADUSBEF. Lo so non compare da nessuna parte, eppure è quella che tanti tanti anni fa ha iniziato a lottare perchè l'anatocismo bancario sconosciuto ai più , venisse considerato per quello che era: usura. Sono stati primi a veder riconosciute le ragioni degli usurati. Una squadra, una magnifica squadra di tecnici ed avvocati ai quali a mio modo di vedere si dovrebbe esser grati piuttosto che cercare di appannarli come sembra ame accada. Non nascondono ciò che sanno, Federico lippi ha messo a disposizione di tutti persino le formule ESATTE per i conteggi, L'Avv Tanza fornisce generosamente spiegazioni sul suo blog. Per venire all'oggi: le decisioni della Consulta e della Cassazione a Sezioni Unite si sono avute perchè, l' Adusbef e nello specifico il suo Vicepresidente Antonio Tanza, appoggiato dal Presidente Elio Lannutti, si sono dati da fare. Questo il comunicato Stampa :La Corte Costituzionale, Pres. Quaranta e Rel. Criscuolo, con la Sentenza n. 78 del 2 aprile 2012, depositata oggi, ha dichiarato incostituzionale l'art. 2 comma 61°, della Legge 10/2011, di conversione del D .L. 29 dicembre 2010, n. 225) con cui il precedente Governo, decideva di cancellare con un “colpo di spugna” gli effetti della sentenza n. 24418, emessa dalle Sezioni Unite di Cassazione il 2 dicembre 2010 sull’anatocismo (capitalizzazione trimestrale dell’interesse), che riconosceva al correntista debitore il diritto di recupero, dalla data di inizio del rapporto e sino alla chiusura, di tutti gli indebiti pagamenti ricevuti dalla banca con gli addebiti trimestrali di illecite competenze. ADUSBEF, con il suo Presidente Sen. Elio LANNUTTI e con il suo Vice l'avv. Antonio TANZA ( difensore dei correntisti sia dinanzi alla Consulta, che dinanzi alle S.U.) ha combattuto da sola contro tutto il ceto bancario. La norma violava vari principi costituzionali, tra cui quello di ragionevolezza ed uguaglianza, nonché i principi delle norme della CEDU. E' l'ennesima sberla che i consumatori riescono a dare ai governi che si sono succeduti in questi anni e che hanno dimostrato grande attenzione alle caste ed ai potentati. Fortunatamente i consumatori hanno dalla loro parte la Giustizia, come hanno dimostrato le S.U. della Cassazione ed oggi la Corte Costituzionale. Lannutti e Tanza dedicano questa ennesima vittoria, che dà diritto ai meritati rimborsi a migliaia di consumatori usurati dalle banche, a tutti i cittadini ed utenti strozzati dal sistema creditizio ed "impiccati" sull'altare del profitto e dell'illegalità.

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    1. Si, mi ricordo delle battaglie di anni fa contro l'usura delle banche e in questi ultimi anni, mi sono chiesta tante volte che fine avessero fatto quei coraggiosi. Si sono fatti rivedere in questi ultimi giorni, con un'altra denuncia contro l'istigazione al suicidio...

      Grazie infinite per le ulteriori informazioni, sono utilissime per chi vuole saperne di più
      Anna

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